Volevo perlare brevemente della mia esperienza barefoot, magari è utile anche agli altri.
L'esperienza è partita un annetto fa quando ho provato ad abbandonare le ciabatte in casa a favore dei calzini antiscivolo.
Il motivo? Le ciabatte mi sono sempre sembrate tali da modificare il movimento naturale a favore di una camminata "attenta" più che altro a non far sfilare la ciabatta.
Anche per questo, l'estate ho quasi sempre indossato sandali rifiutando anche le varie havaianas che tanto vanno di moda gli ultimi anni in ambiente cittadino.
Ho quindi provato i calzini antiscivolo (tipo quelli dei bambini) anche nel modello a cinque dita ed ecco il risultato.
I pro:
- camminata più naturale (ossia non pensare a cosa indossi), più "plastica" ed avendo più confidenza con l'appoggio al suolo
- possibilità di movimentare il piede magari spingendo a terra le punte quando seduto su una seggiola, tipo l'esercizio delle ballerine. Perchè lo faccio? Per me serve a migliorare la mobilità della caviglia a favore della propulsione delle gambe in piscina
I contro:
- cambio frequente delle calze a causa ad es. di sporco per terra che rimane nelle calze oppure di acqua caduta a terra (assorbono tutto)
- freddo ai piedi (sensazione durata "solo" un anno grazie alla mia esperienza del metodo Wim Hof) specialmente nei calzini a 5 dita
- calzata non "immediata" specie con i calzini a 5 dita
- tendenza ad "andare di tacco" che sparisce quando si acquisisce confidenza con il movimento.
Felice quindi di questa prova, questa estate sono andato oltre.
Essendo estate ho scelto dei sandali minimali e la mia scelta si è indirizzata ai Roll Up della Lizard (scelti anche perchè italiani).
Sono sandali essenziali, veramente una sfoglia che si tiene al piede con una minima allacciatura.
La suola ha un discreto grip e sembra abbastanza rigida da evitare punture, il colore è accattivante e sembra fatta apposta per l'estate. L'imbrago al piede è realizzato con una corda elastica, per qualcuno adatto più ad una femminuccia che ad un maschietto ma, tant'è.
Sebbene io non sopporti molto le infradito, questo sandalo non "sega" tra le dita specialmente se l'imbrago è regolato abbastanza lasco.
Alla fine ho avuto modo di provare questi sandali sia sul marciapiede che su strada bianca ed anche un minimo in outdoor e queste sono le mie valutazioni:
Pro:
- sembra proprio di non indossare niente, il piede respira completamente
- una specie di tallonite pregressa, dopo un mese è passata
- si possono bagnare/lavare facilmente ed altrettanto facilmente si asciugano
- si possono arrotolare facilmente creando un cilindretto poco ingombrante oppure possono essere riposte nella loro sacchetta che essendo praticamente piatta possono fungere da backup ad es. in un campo stanziale
- viene fornito un laccio elastico aggiuntivo ma all'occorrenza qualsiasi cordino elastico o meno può fungere allo scopo.
Contro:
- essendo a "quota zero", qualsiasi pozzanghera od anche la pipì dei cani metropolitani, la si prende tutta
- a rinforzo di questo problema c'è anche il sistema di infradito che non essendo isolato dal suolo, capta per capillarità il bagnato del terreno e lo trasferisce all'interno delle dita (mi è capitato in un bagno pubblico)
- la camminata si deve abituare, all'inizio si ha tendenza ad andare di tacco, specialmente se si va veloci
- non le ritengo adatte alla corsa, sono scarpe da "passeggio" che in caso di movimenti estremi non assicurano che la soletta sia esattamente sotto i piedi.
Ad ogni modo, conclusa l'estate ritengo positive queste prove barefoot e mi approccio ad utilizzare delle scarpe barefoot anche per l'inverno.
Anche qui prevedo pro e contro:
Pro:
- mantenere il piede ad un utilizzo più "umano" e rinforzare continuamente tutta la parte propriocettiva a vantaggio della salute di tutto lo scheletro. In pratica è come fare ginnastica durante tutto il giorno
- le calzature barefoot, ho avuto modo di vedere, che sono tutte di ottima qualità a vantaggio della salute del piede.
- tutte le marche che ho conosciuto danno la possibilità di rendere il prodotto anche a costo zero, qualcuno permette anche l'uso continuativo per poi restituirle
Contro:
- Non tutte le marche di calzature barefoot fanno numeri da uomo sotto il 40, d'altronde i numeri da donna hanno la pianta più piccola e quindi per qualcuno può essere un problema
- le calzature barefoot sono a forma di piede e non a forma di "moda" e questo, dal punto di vista sociale può essere un problema (rispetto al "solito" la scarpa risulta schiacchiata, più larga e più corta, per qualcuno non piacevole a vedere).
Da fare attenzione:
per loro natura le calzature barefoot devono essere un "guanto" per il piede e quindi la taglia va scelta con attenzione. In ogni sito c'è una guida alle taglie anche tramite "dime" da stampare in A4 per leggere il proprio numero. In linea generale occorre considerare due misure: la lunghezza del piede che dev'essere aumentata di 0,5-1,2cm per andare poi a scegliere il numero (c'è una tabella di riferimento lunghezza piede/taglia) e parallelamente, verificare che la larghezza del piede sia congruente con quella indicata per quel numero.
Conclusioni: a partire dall'ambiente domestico, ritengo sia utile abituare il piede ad una motilità più naturale, le opportunità ora ci sono, c'è solo da cercare un pò.
Per ultimo: una piccola lista di produttori di calzature barefoot che ho avuto modo di provare/interloquire:
Vivobarefoot (vivobarefoot.com)
Feelgrounds (feelgrounds.com)
Belenka (belenka.it/barefoot-scarpe) marca ceca di cui ho già acquistato un modello invernale
Groundies (groundies.com)
Xeroshoes (xeroshoes.com)
saluti
L'esperienza è partita un annetto fa quando ho provato ad abbandonare le ciabatte in casa a favore dei calzini antiscivolo.
Il motivo? Le ciabatte mi sono sempre sembrate tali da modificare il movimento naturale a favore di una camminata "attenta" più che altro a non far sfilare la ciabatta.
Anche per questo, l'estate ho quasi sempre indossato sandali rifiutando anche le varie havaianas che tanto vanno di moda gli ultimi anni in ambiente cittadino.
Ho quindi provato i calzini antiscivolo (tipo quelli dei bambini) anche nel modello a cinque dita ed ecco il risultato.
I pro:
- camminata più naturale (ossia non pensare a cosa indossi), più "plastica" ed avendo più confidenza con l'appoggio al suolo
- possibilità di movimentare il piede magari spingendo a terra le punte quando seduto su una seggiola, tipo l'esercizio delle ballerine. Perchè lo faccio? Per me serve a migliorare la mobilità della caviglia a favore della propulsione delle gambe in piscina
I contro:
- cambio frequente delle calze a causa ad es. di sporco per terra che rimane nelle calze oppure di acqua caduta a terra (assorbono tutto)
- freddo ai piedi (sensazione durata "solo" un anno grazie alla mia esperienza del metodo Wim Hof) specialmente nei calzini a 5 dita
- calzata non "immediata" specie con i calzini a 5 dita
- tendenza ad "andare di tacco" che sparisce quando si acquisisce confidenza con il movimento.
Felice quindi di questa prova, questa estate sono andato oltre.
Essendo estate ho scelto dei sandali minimali e la mia scelta si è indirizzata ai Roll Up della Lizard (scelti anche perchè italiani).
Sono sandali essenziali, veramente una sfoglia che si tiene al piede con una minima allacciatura.
La suola ha un discreto grip e sembra abbastanza rigida da evitare punture, il colore è accattivante e sembra fatta apposta per l'estate. L'imbrago al piede è realizzato con una corda elastica, per qualcuno adatto più ad una femminuccia che ad un maschietto ma, tant'è.
Sebbene io non sopporti molto le infradito, questo sandalo non "sega" tra le dita specialmente se l'imbrago è regolato abbastanza lasco.
Alla fine ho avuto modo di provare questi sandali sia sul marciapiede che su strada bianca ed anche un minimo in outdoor e queste sono le mie valutazioni:
Pro:
- sembra proprio di non indossare niente, il piede respira completamente
- una specie di tallonite pregressa, dopo un mese è passata
- si possono bagnare/lavare facilmente ed altrettanto facilmente si asciugano
- si possono arrotolare facilmente creando un cilindretto poco ingombrante oppure possono essere riposte nella loro sacchetta che essendo praticamente piatta possono fungere da backup ad es. in un campo stanziale
- viene fornito un laccio elastico aggiuntivo ma all'occorrenza qualsiasi cordino elastico o meno può fungere allo scopo.
Contro:
- essendo a "quota zero", qualsiasi pozzanghera od anche la pipì dei cani metropolitani, la si prende tutta
- a rinforzo di questo problema c'è anche il sistema di infradito che non essendo isolato dal suolo, capta per capillarità il bagnato del terreno e lo trasferisce all'interno delle dita (mi è capitato in un bagno pubblico)
- la camminata si deve abituare, all'inizio si ha tendenza ad andare di tacco, specialmente se si va veloci
- non le ritengo adatte alla corsa, sono scarpe da "passeggio" che in caso di movimenti estremi non assicurano che la soletta sia esattamente sotto i piedi.
Ad ogni modo, conclusa l'estate ritengo positive queste prove barefoot e mi approccio ad utilizzare delle scarpe barefoot anche per l'inverno.
Anche qui prevedo pro e contro:
Pro:
- mantenere il piede ad un utilizzo più "umano" e rinforzare continuamente tutta la parte propriocettiva a vantaggio della salute di tutto lo scheletro. In pratica è come fare ginnastica durante tutto il giorno
- le calzature barefoot, ho avuto modo di vedere, che sono tutte di ottima qualità a vantaggio della salute del piede.
- tutte le marche che ho conosciuto danno la possibilità di rendere il prodotto anche a costo zero, qualcuno permette anche l'uso continuativo per poi restituirle
Contro:
- Non tutte le marche di calzature barefoot fanno numeri da uomo sotto il 40, d'altronde i numeri da donna hanno la pianta più piccola e quindi per qualcuno può essere un problema
- le calzature barefoot sono a forma di piede e non a forma di "moda" e questo, dal punto di vista sociale può essere un problema (rispetto al "solito" la scarpa risulta schiacchiata, più larga e più corta, per qualcuno non piacevole a vedere).
Da fare attenzione:
per loro natura le calzature barefoot devono essere un "guanto" per il piede e quindi la taglia va scelta con attenzione. In ogni sito c'è una guida alle taglie anche tramite "dime" da stampare in A4 per leggere il proprio numero. In linea generale occorre considerare due misure: la lunghezza del piede che dev'essere aumentata di 0,5-1,2cm per andare poi a scegliere il numero (c'è una tabella di riferimento lunghezza piede/taglia) e parallelamente, verificare che la larghezza del piede sia congruente con quella indicata per quel numero.
Conclusioni: a partire dall'ambiente domestico, ritengo sia utile abituare il piede ad una motilità più naturale, le opportunità ora ci sono, c'è solo da cercare un pò.
Per ultimo: una piccola lista di produttori di calzature barefoot che ho avuto modo di provare/interloquire:
Vivobarefoot (vivobarefoot.com)
Feelgrounds (feelgrounds.com)
Belenka (belenka.it/barefoot-scarpe) marca ceca di cui ho già acquistato un modello invernale
Groundies (groundies.com)
Xeroshoes (xeroshoes.com)
saluti