- Parchi della Valle d'Aosta
-
- Massiccio del Monte Bianco
Dati
Data: 04/07/2015
Regione e provincia: Valle d'Aosta
Località di partenza: La Visaille (La Courmayer)
Località di arrivo: La Visaille (La Courmayer)
Tempo di percorrenza: tanto , se avete gambe e allenamento si può salire in 5h
Grado di difficoltà: F
Descrizione delle difficoltà: roccette, ghiacciai
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: bolli gialli
Dislivello in salita: 1750
Dislivello in discesa: 1750
Quota massima: 3420
Accesso stradale: da Courmayer proseguire per la Val Veny fino al termine della strada
Descrizione
Delle mie disavventure per reperire l'attrezzattura vi ho già scritto nella disuccione Valsusini, sta di fatto che parto per la mia prima F, con ramponi, picca e scarponi nuovi, non proprio il massimo del buon senso direi..
Si parte a notte fonda per trovare le condizioni ottimali sul ghiacchiaio che poi non troveremo lo stesso . Arrivati a Courmayer si seguono i cartelli per la Val Veny e si arriva al fondo della strada dove ci attende una barra, lasciamoci la macchina qui alle prime luci dell'aurora.
Il primo tratto è il più brutto: strada asfaltata a bassa pendenza per oltre tre chilometri, in questo primo tratto metto le scarpe basse per non sfidare troppo la sorte con gli scarponi nuovi.
Terminata la strada inizia il sentiero 14, identificato da bolli gialli, prima un lungo traverso lungo il lago Combal, bello e strano lago paludoso.
Terminato il primo tratto si inizia a salire di brutto per pendii erbosi e pietrisco. Si cammina lungo un torrente, qui ci perdiamo il sentiero un paio di volte e tagliamo per facili roccette.
Terminato questo tratto iniziano gli sfasciumi, si sale ed ecco fare capolino i primi nevai. siamo intorno a 2600 metri.
Da qui si sale in mezzo a roccette e nevai, metto gli scarponi che è meglio. i nevai sono semplici, e nelle roccette si devono usare le mani. Finalmente appare il bivacco Rainetto 3080 m, ancora qualche roccia e finalmente giungiamo al bivacco, siamo un po' cotti e ci prendiamo una meritata pausa, io mi stendo un attimo ma non ditelo a nessuno . Sullo sfondo si vede finalmente la nostro meta, un punta di roccette dietro un panettone bianco.
Stanchi riprendiamo il cammino, infiliamo i ramponi e assaltiamo il ghiacciaio e... scopriamo niente rigelo, si sprofonda 20-30 cm ogni passo, saliamo motlo faticosamente con molte pause, è il momento più duro della giornata, siamo tutti provati.
Terminato il ghiacciaio, ci attende l'ultimo strappo su roccette per giungere finalmente in vetta e goderci il fantastico panorama con vista sul Monte Bianco. Fa un caldo assurdo a 3400 metri rimango in maglietta senza problemi.
Decidiamo di tornare al rifugio per mangiare, in discesa il ghiacciaio e molto più semplice e ci dilettiamo a provare le scivolate sulla neve.
Pranziamo e ci riposiamo un attimo al bivacco, un po' spartano ma funzionale e pulito. e riprendiamo la discesa, lunga e interminabile, con il tratto di sfasciumi molto insidioso, dall'alto seguiamo meglio il sentiero e in alcuni ci accorgiamo che era più semplice di come l'abbiamo affrontato. Non vi dico il tratto di strada asfaltato che goduria.
Che dire primi ghiacciai, prime roccette, prima F, insomma tante prime volte, escursione fantastica ma molto impegnativa, non credo ripeterò.
Un grazie @Giu8686, @giuliof e @kima che hanno condiviso la giornata con me, sempre un'ottima compagnia , alla prossima.
Nel prossimo post qualche foto.
Data: 04/07/2015
Regione e provincia: Valle d'Aosta
Località di partenza: La Visaille (La Courmayer)
Località di arrivo: La Visaille (La Courmayer)
Tempo di percorrenza: tanto , se avete gambe e allenamento si può salire in 5h
Grado di difficoltà: F
Descrizione delle difficoltà: roccette, ghiacciai
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: bolli gialli
Dislivello in salita: 1750
Dislivello in discesa: 1750
Quota massima: 3420
Accesso stradale: da Courmayer proseguire per la Val Veny fino al termine della strada
Descrizione
Delle mie disavventure per reperire l'attrezzattura vi ho già scritto nella disuccione Valsusini, sta di fatto che parto per la mia prima F, con ramponi, picca e scarponi nuovi, non proprio il massimo del buon senso direi..
Si parte a notte fonda per trovare le condizioni ottimali sul ghiacchiaio che poi non troveremo lo stesso . Arrivati a Courmayer si seguono i cartelli per la Val Veny e si arriva al fondo della strada dove ci attende una barra, lasciamoci la macchina qui alle prime luci dell'aurora.
Il primo tratto è il più brutto: strada asfaltata a bassa pendenza per oltre tre chilometri, in questo primo tratto metto le scarpe basse per non sfidare troppo la sorte con gli scarponi nuovi.
Terminata la strada inizia il sentiero 14, identificato da bolli gialli, prima un lungo traverso lungo il lago Combal, bello e strano lago paludoso.
Terminato il primo tratto si inizia a salire di brutto per pendii erbosi e pietrisco. Si cammina lungo un torrente, qui ci perdiamo il sentiero un paio di volte e tagliamo per facili roccette.
Terminato questo tratto iniziano gli sfasciumi, si sale ed ecco fare capolino i primi nevai. siamo intorno a 2600 metri.
Da qui si sale in mezzo a roccette e nevai, metto gli scarponi che è meglio. i nevai sono semplici, e nelle roccette si devono usare le mani. Finalmente appare il bivacco Rainetto 3080 m, ancora qualche roccia e finalmente giungiamo al bivacco, siamo un po' cotti e ci prendiamo una meritata pausa, io mi stendo un attimo ma non ditelo a nessuno . Sullo sfondo si vede finalmente la nostro meta, un punta di roccette dietro un panettone bianco.
Stanchi riprendiamo il cammino, infiliamo i ramponi e assaltiamo il ghiacciaio e... scopriamo niente rigelo, si sprofonda 20-30 cm ogni passo, saliamo motlo faticosamente con molte pause, è il momento più duro della giornata, siamo tutti provati.
Terminato il ghiacciaio, ci attende l'ultimo strappo su roccette per giungere finalmente in vetta e goderci il fantastico panorama con vista sul Monte Bianco. Fa un caldo assurdo a 3400 metri rimango in maglietta senza problemi.
Decidiamo di tornare al rifugio per mangiare, in discesa il ghiacciaio e molto più semplice e ci dilettiamo a provare le scivolate sulla neve.
Pranziamo e ci riposiamo un attimo al bivacco, un po' spartano ma funzionale e pulito. e riprendiamo la discesa, lunga e interminabile, con il tratto di sfasciumi molto insidioso, dall'alto seguiamo meglio il sentiero e in alcuni ci accorgiamo che era più semplice di come l'abbiamo affrontato. Non vi dico il tratto di strada asfaltato che goduria.
Che dire primi ghiacciai, prime roccette, prima F, insomma tante prime volte, escursione fantastica ma molto impegnativa, non credo ripeterò.
Un grazie @Giu8686, @giuliof e @kima che hanno condiviso la giornata con me, sempre un'ottima compagnia , alla prossima.
Nel prossimo post qualche foto.