Escursione Pietra Parcellara

Data: 17 ottobre 2017
Regione e provincia: Emilia Romagna - Piacenza
Località di partenza: Sopra alla località Pietra
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: Poco più di un'ora in tutto
Chilometri: Boh. Direi 2
Grado di difficoltà: con fondo perfettamente asciutto ed attenzione, facile.
Descrizione delle difficoltà: Si tratta di salire uno sperone ofiolitico, quindi se umido MOLTO scivoloso, con il rischio di assai brutte cadute.
Periodo consigliato: basta che ci sia asciutto. Meglio se non oltre i 20 gradi. La salita è impegnativa ed esposta al sole. Ancor meglio in una giornata ventilata, per godere di una visione limpida del circondario.
Segnaletica: CAI (tabella-freccia all'inizio e poi classici segnavia bianco-rossi)
Dislivello in salita: 130 circa
Dislivello in discesa: idem (percorso andata e ritorno identico)
Quota massima: 800
Accesso stradale: vedi sotto
Traccia GPS: no


Descrizione

Con i soliti due amici avevamo una mezza giornata libera. Già da anni, passando in bicicletta od in auto, guardavamo la Pietra Parcellara, ripromettendoci di salire. L'occasione s'è presentata martedì scorso.
Partendo da Piacenza (facilmente raggiungibile con l'A1 o l'A21, Milano-Bologna o Torino-Brescia, casello sud), abbiamo preso la tangenziale, per poi uscire in direzione Bobbio-Genova.
Superata Rivergaro, dopo qualche km di curve, abbiamo lasciato la SS45 svoltando a destra per Travo. Superato il ponte c'è una breve salita che porta ad un crocicchio: si prosegue diritti per Bobbiano.
Superate quindi in pochi km una serie di case isolate e piccole frazioni, si passa anche Bobbiano, il suo cimitero (bella chiesa con torrione assai malandato a sinistra della strada), per poi superare anche il bivio che porta alla pietra Perduca (strada bianca a sinistra, consiglio di lasciare l'auto a bordo strada asfaltata, se volete raggiungere anche questa, più piccola, emergenza ofiolitica. Oltre ad una chiesetta ed un tavolo per picnic, troverete, salendo la pietra, alcune vasche in cui si raccoglie l'acqua. Al''interno si trovano alcuni geotritoni, abbastanza rari (e difficili da vedere). Per favore, lasciateli in pace!
Ripresa la strada asfaltata, si supera anche la località "Pietra", con due tornanti. Poche centinaia di metri dopo, a sinistra c'è un tratturo che sale dritto verso la pietra Parcellara, impossibile confondersi, dato che si vede da decine di km di distanza!
Si lascia l'auto nel piccolo spiazzo in cui sfocia il tratturo, che è segnalato anche da una tabella CAI bianco rossa (a freccia) che indica anche la Pietra Parcellara.
In breve si arriva alla cappellina posta alla base della pietra vera e propria. Contornata da numerosi tavoli con panche integrate, ci accoglie per un breve spuntino: si sono fatte le 13.40 e non abbiamo ancora consumato la nostra frugale colazione.
Poi, si comincia a salire davvero. La salita, in sé, non è nulla di speciale. Gradoni e gradini tracciati su una roccia abbastanza impervia. I segnavia di vernice sono numerosi e (nell'autunno 2017) ben tenuti e visibili. Con un MINIMO di attenzione è difficile sbagliare. Sbaglio che potrebbe costare caro, data la natura del terreno. Inoltre, essendo un percorso piuttosto frequentato, molte rocce sono lucidate dal passaggio di tante suole di scarponi: se c'è asciutto, non ci sono problemi, se c'è anche solo un po' di condensa, consiglio proprio di lasciar perdere e tornare indietro!
Oggi, per nostra fortuna, siamo al culmine di un periodo fortemente siccitoso e quindi non abbiamo problemi, se non il fiatone. Si sale, ma si guadagna tutta la quota in poco spazio, quindi è come salire una lunghissima gradinata!
Al nostro arrivo al piazzalino proprio sotto la vetta, ci accoglie una sorpresa: una simpatica capretta, che ha evidentemente eletto dimora proprio qui, ad un passo dalla croce sommitale.
Da qui, dopo le foto di rito (la vista può spaziare a 360 gradi, vedendo in giornate più favorevoli di questa, un po' tutte le montagne più alte del piacentino e l'intera pianura padana circondata dalle alpi), chi vuole MA SOLO SE BEN ATTREZZATO ED ESPERTO può proseguire il percorso verso la pietra Marcia o Marsa, passando su un'aerea crestina. Mettere un piede in fallo lì, significa un volo verso il basso di parecchie decine di metri, quindi occorre un minimo di sicurezza (in cordata, al minimo). A noi non piace la vita complicata e dopo aver regalato un pacchetto di cracker alla nostra simpatica amica pelosa, ridiscendiamo per la stessa strada e torniamo alla macchina.
Nella località Pietra c'è un agriturismo, che (se lo trovate aperto...) fa una buona birra artigianale...:roll:

Un giro brevissimo, ma di soddisfazione, meglio se lo farete in un giorno con un po' di vento. Per godere al meglio della vista! Aggiungo che si può anche pensare di passare la notte sulla cima, portandosi un buon telo, materassino e sacco a pelo. Si è purtroppo soggetti all'inquinamento luminoso della pianura padana (non ci sono alture che schermino in quella direzione...), ma la vista dovrebbe essere notevole ed intorno alla cima ci sono diversi punti di terreno abbastanza pianeggiante e dal fondo regolare.

Segue il link all'album con qualche foto:
https://www.avventurosamente.it/xf/media/albums/pietra-parcellara.1543/
 
Sono salito alla Pietra Parcellara proprio qualche giorno prima di te, l'11 ottobre (qui il mio report), provenendo dalla Pietra Marcia e percorrendo in salita tutta la cresta molto aerea che hai citato: è un percorso molto divertente e non troppo impegnativo a patto di avere dimestichezza con certi tipi di percorso (io sono abbastanza imbranato e fifone, ma se l'ho fatto io da solo vuol dire che si può fare tranquillamente...:biggrin:, però lo consiglio in salita, meno in discesa); come dicevi giustamente tu però è indispensabile che la roccia non sia umida, altrimenti sono cavoli amari!
La capretta in vetta si è pappata più di metà del mio panino, altrimenti minacciava di mangiarmi lo zaino :woot:
 
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