PLB vs Comunicatore Satellitare. Quale scegliere?

I PLB (Personal Locator Beacon) e i Comunicatori Satellitari sono entrambi ottimi dispositivi per lanciare un SOS durante le nostre attività outdoor, qualora ne avessimo la necessità, quando il nostro smartphone non ha linea, considerando che molto spesso questo tipo di attività vengono svolte in ambienti isolati e non urbanizzati con la totale assenza di una copertura telefonica.

In questo video vi spiego le differenze tra i due dispositivi, cosa caratterizza uno rispetto all'altro e viceversa. Indubbiamente, se sono d'accordo su una cosa per entrambi, è che possono fare la differenza tra la vita e la morte.

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Copertina Sicurezza Outdoor.jpg
 
Salve, posto anche qui la domanda per avere suggerimenti dalla Community.
Ho acquistato Garmin Mini InReach. Non l'ho ancora attivato perché mentre stavo attivando l'abbonamento IERCC da me prescelto, mi è stato proposto un servizio opzionale SAR50 al prezzo di 30€ annui e da lì è apparso un dubbio amletico: è opportuno oppure no garantirsi dalla problematica di dovere sostenere i costi, potenzialmente ingenti, nel malaugurato caso di dovere utilizzare un servizio di soccorso? A questo punto ho cercato di capire se il servizio SAR50 proposto, che viene indicato chiaramente non si tratta di un'assicurazione ma di una membership(!), potesse essere applicato nelle aree di mia attività outdoor, che sono principalmente il Piemonte e la Spagna, considerato che in Italia esistono norme regionali che consentono, in talune circostanze, l'addebito delle spese di rescue mentre in Spagna non so come funzioni. Purtroppo non sono ancora riuscito a rispondere a questa domanda. Da un filmato online di SAR50, dove si intende chiarire il significato della membership e la differenza da un'assicurazione, capisco che si tratterebbe un servizio di riscatto privato da loro gestito e dedicato ai sottoscrittori ma non rimborsano le spese sostenute autonomamente dal member. Ma allora mi chiedo se e come il loro servizio funzionerebbe nel caso di un riscatto in Italia lasciando esente il member dal pagamento delle spese. Infatti, se per l'Italia SAR50 si dovesse limitare ad attivare i soccorsi locali (118), allora interverrebbe la normativa italiana e regionale che autorizza l'addebito dei soccorsi direttamente all'incidentato. Oltre a non capire se nel mio caso convenga quindi oppure no attivare un servizio SAR50 mi è venuto altresì la domanda se esista una qualche assicurazione (il CAI forse ne ha una) che offra una copertura sia rispetto al rischio economico diretto per il servizio di rescue sia per eventuali costi sanitari o lavorativi sopportati in consegueza dell'evento.
Riassumendo, il mio obiettivo è: (1) capire quale sia la migliore copertura del rischio di dovere sostenere i costi di un eventuale riscatto nelle aree geografiche di mio interesse; (2) se esista e quale possa essere la migliore copertura assicurativa per avere la massima garanzia al minore costo. Saluti
 
Atlantis, basandomi sulle info che hai raccolto, non mi pare che la "membership" che citi sia un’opzione vantaggiosa in Italia dove esiste un servizio pubblico strutturato di S&R. Non ho presente nessuna organizzazione privata alternativa che disponga di pari mezzi. Non conosco la Spagna ma posso pensare che la situazione sia simile.
Tieni conto che da noi nella quasi totalità dei casi l’eventuale addebito scatta in caso di chiamate che non hanno come esito un intervento sanitario. Se finisci per usare in dispositivo satellitare, c’è da augurarsi che tu non lo faccia perché sei "un po’ stanco"…. :)
Il CAI ha una copertura per l'intervento di soccorso e recupero del socio anche in attività personali (ma inerenti lo scopo sociale del cai) che arriva a 25.000€ per il singolo evento. Esiste anche Dolomiti Emergency che ha un massimale della metà per circa 20€/anno.
Un minuto di elisoccorso in volo costa 120/140€.
 
Grazie Alessandro per il tuo contributo alla mia riflessione. In effetti, l'utilità o meno della membership in Italia era il mio effettivo dubbio. Mi rendeva altresì diffidente il fatto che durante la registrazione sul sito explore.garmin.com, dove mi viene proposto in lingua italiana se intendo sottoscrivere il servizio opzionale SAR50 : (A) l'offerta commerciale, così importante, è presentata con poche righe e nessuna possibilità di approfondimento; (B) vi sono due link SAR Membership Service Terms and Conditions e Dettagli che dovrebbero puntare al documento descrittivo e alle condizioni del servizio ma restituisce in entrambi i casi un errore della pagina web ma non il documento informativo (peraltra via l'ho rinvenuto in inglese ma non toglie comunque i nostri dubbi). In ultimo (C) ho trovato recensioni video del servizio solo in inglese/USA e nessuna recensione italiana. L'impostazione e gli errori dell'offerta commerciale sul sito citato, ritengo sia poco "accettabile", considerato che si tratta di un sito di una multinazionale leader del settore e che il malfunzionamento del collegamento impedisce la consultazione delle condizioni di quest'offerta commerciale di dubbia utilità per il mercato italiano e forse non solo. Mi spiace, ma la prima impressione da nuovo cliente, non è proprio quello di un comportamento commerciale trasparente.
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A vantaggio di coloro che sono interessati all'argomento di come funziona il Soccorso Alpino e dei costi e chi deve sostenerli, permettetemi di segnalare questo sintetico e interessante reportage (ho confrontato il contenuto ottimamente sintetizzato con le fonti normative citate per la legge nazionale e quella della Regione Piemonte e ne confermo attendibilità e validità) https://www.trekking.it/reportage/soccorso-alpino-pagamento-ticket/
 
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Ho acquistato Garmin Mini InReach. Non l'ho ancora attivato perché mentre stavo attivando l'abbonamento IERCC da me prescelto, mi è stato proposto un servizio opzionale SAR50 al prezzo di 30€ annui e da lì è apparso un dubbio amletico: è opportuno oppure no garantirsi dalla problematica di dovere sostenere i costi, potenzialmente ingenti, nel malaugurato caso di dovere utilizzare un servizio di soccorso? A questo punto ho cercato di capire se il servizio SAR50 proposto, che viene indicato chiaramente non si tratta di un'assicurazione ma di una membership(!), potesse essere applicato nelle aree di mia attività outdoor, che sono principalmente il Piemonte e la Spagna, considerato che in Italia esistono norme regionali che consentono, in talune circostanze, l'addebito delle spese di rescue mentre in Spagna non so come funzioni. Purtroppo non sono ancora riuscito a rispondere a questa domanda. Da un filmato online di SAR50, dove si intende chiarire il significato della membership e la differenza da un'assicurazione, capisco che si tratterebbe un servizio di riscatto privato da loro gestito e dedicato ai sottoscrittori ma non rimborsano le spese sostenute autonomamente dal member. Ma allora mi chiedo se e come il loro servizio funzionerebbe nel caso di un riscatto in Italia lasciando esente il member dal pagamento delle spese. Infatti, se per l'Italia SAR50 si dovesse limitare ad attivare i soccorsi locali (118), allora interverrebbe la normativa italiana e regionale che autorizza l'addebito dei soccorsi direttamente all'incidentato. Oltre a non capire se nel mio caso convenga quindi oppure no attivare un servizio SAR50 mi è venuto altresì la domanda se esista una qualche assicurazione (il CAI forse ne ha una) che offra una copertura sia rispetto al rischio economico diretto per il servizio di rescue sia per eventuali costi sanitari o lavorativi sopportati in consegueza dell'evento.
Riassumendo, il mio obiettivo è: (1) capire quale sia la migliore copertura del rischio di dovere sostenere i costi di un eventuale riscatto nelle aree geografiche di mio interesse; (2) se esista e quale possa essere la migliore copertura assicurativa per avere la massima garanzia al minore costo. Saluti
Ciao Atlantis, avevo visto la notifica della tua domanda sul mio canale youtube ma non me la fa vedere più e non posso risponderti là.

Ad essere onesto non conosco il servizio SAR50 e, pertanto, su questo penso che ti sarai informato più di quanto possa aiutarti io. Soprattutto non conosco le normative della Spagna.
Il tesseramento CAI sicuramente offre un'assicurazione personale che, personalmente, consiglio e potresti chiedere approfondimenti alla tua sezione locale.
Inoltre, potrebbe essere utile chiedere una consulenza a una compagnia assicurativa per una copertura assicurativa internazionale "sportiva" (dove rientrino le tue attività).
 
Oltre a non capire se nel mio caso convenga quindi oppure no attivare un servizio SAR50 mi è venuto altresì la domanda se esista una qualche assicurazione (il CAI forse ne ha una) che offra una copertura sia rispetto al rischio economico diretto per il servizio di rescue sia per eventuali costi sanitari o lavorativi sopportati in consegueza dell'evento.
Riassumendo, il mio obiettivo è: (1) capire quale sia la migliore copertura del rischio di dovere sostenere i costi di un eventuale riscatto nelle aree geografiche di mio interesse; (2) se esista e quale possa essere la migliore copertura assicurativa per avere la massima garanzia al minore costo. Saluti

Non ho approfondito la questione SAR50 ma IMO meglio non complicarsi la vita e rapportarsi con un soggetto che "parla" italiano ed applica il diritto italiano.

Con l'iscrizione al CAI hai una polizza che rimborsa i costi per il soccorso (massimale 25.000) dei soci "feriti, morti, dispersi e comunque in pericolo di vita". La garanzia vale in tutta europa (ci sono alcuni caveat, tipo la russia oltre gli Urali, comunque c'è una tabella nella polizza).
Non c'è pagamento diretto ma i tempi di rimborso sono abbastanza celeri.: qui è capitato diverse volte che al socio arrivasse la fattura della REGA (svizzera) e il rimborso è arrivato prima ancora che scadessero i termini di pagamento.
A questa garanzia si va ad aggiungere una diaria da ricovero da 20 euro al giorno per un massimo di 30 giorni.

Per le spese sanitarie ti serve una polizza infortuni. Ne esiste una anche per i soci cai in attività personale ma bisogna pagare un premio extra e non irrisorio.
Di polizze infortuni ne esistono 1000 e ognuno ha le proprie esigenze quindi è impossibile dire quale sia la migliore...

Questa è una sintesi delle coperture assicurative offerte dal cai
https://www.cai.it/wp-content/uploads/2021/10/18-2021-assicurazioni_-Massimali-e-costi-2022.pdf
mentre qui ci sono tutti i link alla documentazione
https://www.cai.it/associazione-3/assicurazione/
 
Un vantaggio (che mi pare sia sfuggito) di inReach, rispetto PLB, e' questo.

Il sistema inReach dispone di una mappa online (MapShare), con relativa traccia in tempo reale (o quasi). Posso quindi fornire il link della mappa ad un parente/amico (o comunque una persona di fiducia), dicendogli di dare un'occhiata ogni tanto. Se per disgrazia ho un incidente e non sono in grado di mandare l'SOS (per esempio, sono svenuto), la persona vedendo che sono fermo da alcune ore, puo' decidere di chiamare i soccorsi, inviando la mia posizione e la traccia registrata.
Ovviamente se si fanno soste prolungate e' bene inviare un messaggio su MapShare.

Usando il PLB, se non si e' in grado di premere SOS, nessuno sa dove sei.
 
Un vantaggio (che mi pare sia sfuggito) di inReach, rispetto PLB, e' questo.

Il sistema inReach dispone di una mappa online (MapShare), con relativa traccia in tempo reale (o quasi). Posso quindi fornire il link della mappa ad un parente/amico (o comunque una persona di fiducia), dicendogli di dare un'occhiata ogni tanto. Se per disgrazia ho un incidente e non sono in grado di mandare l'SOS (per esempio, sono svenuto), la persona vedendo che sono fermo da alcune ore, puo' decidere di chiamare i soccorsi, inviando la mia posizione e la traccia registrata.
Ovviamente se si fanno soste prolungate e' bene inviare un messaggio su MapShare.

Usando il PLB, se non si e' in grado di premere SOS, nessuno sa dove sei.

Certo, ma questo è solo UNO dei vantaggi dell’InReach rispetto ad un PLB…sono entrambi dei dispositivi per la sicurezza, ma le funzionalità dell’InReach sono talmente superiori che per certi versi non ha nemmeno senso confrontarli…Infatti il post metterebbe a confronto i PLB con dei generici comunicatori satellitari, categoria vastissima alla quale l’InReach appartiene ma nella quale si distingue, rispetto a tutti gli altri suoi concorrenti, per tre sostanziali funzionalità:

1. E’ un comunicatore bidirezionale, ovvero è in grado di inviare messaggi ma allo stesso modo è in grado di riceverli (non tutti i satellitari lo fanno)
2. Come hai detto tu è in grado di essere interrogato da remoto e di fornire la tua posizione a chi è autorizzato a farlo (anche qui, non tutti i satellitari sono dotati di questa funzione)
3. E’ un dispositivo standalone, che non necessità dello smartphone per poter comunicare verso terzi per quanto la messaggistica sia decisamente macchinosa (e questa é una peculiarità quasi unica dell’InReach…migliorata, credo, solo dallo Spot X che ha tastiera incorporata)
 
Andando spesso in giro in solitaria ho pensato che potrei procurarmi un telefono/dispositivo in grado di funzionare in mancanza di copertura telefonica.
La prima che sembra la più popolare è quella di dotarsi di un dispositivo Garmin Inreach e pagare i vari abbonamenti. Il dispositivo tuttavia non è flessibile ma ti consente praticamente di richiedere soccorso. L'altra via è il telefono satellitare, forse più tradizionale ma ha un grosso difetto che non ho capito come risolvere.
In pratica con un telefono satellitare, supponendo di essere in Europa o Italia, non puoi chiamare il numero unico di emergenza 112 ma devi usare numeri telefonici tradizionali quindi devi prepararti un elenco di numeri fissi da chiamare, che cambiano da regione a regione, in caso di emergenza.
Secondo voi vale la pena prendere un telefono satellitare? I costi sono di circa 500-600 euro per il telefono (quello più economico, non Americhe) più circa 70-100 euro all'anno per il traffico e/o ricarica telefonici.
 
Andando spesso in giro in solitaria ho pensato che potrei procurarmi un telefono/dispositivo in grado di funzionare in mancanza di copertura telefonica.
La prima che sembra la più popolare è quella di dotarsi di un dispositivo Garmin Inreach e pagare i vari abbonamenti. Il dispositivo tuttavia non è flessibile ma ti consente praticamente di richiedere soccorso. L'altra via è il telefono satellitare, forse più tradizionale ma ha un grosso difetto che non ho capito come risolvere.
In pratica con un telefono satellitare, supponendo di essere in Europa o Italia, non puoi chiamare il numero unico di emergenza 112 ma devi usare numeri telefonici tradizionali quindi devi prepararti un elenco di numeri fissi da chiamare, che cambiano da regione a regione, in caso di emergenza.
Secondo voi vale la pena prendere un telefono satellitare? I costi sono di circa 500-600 euro per il telefono (quello più economico, non Americhe) più circa 70-100 euro all'anno per il traffico e/o ricarica telefonici.
Un InReach lo prendi nuovo a (credo) 300€, usato a 200€ e l'abbonamento annuo base (più che sufficiente) è 150€. Con funzionalità SOS inclusa, senza dover avere elenchi telefonici strani. Mi sembra non ci sia proprio paragone.
 
C'è un'altra soluzione che è quella di dotarsi di un classico PLB, come ad es. questo.
Sono device che non richiedono abbonamento e manutenzione. La batteria dura 5 anni.
Hanno però una sola funzione: chiamano i soccorsi, ma non consentono comunicazione bidirezionale.
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Aggiungo che esistono app per Smartphone che ti tracciano su una mappa che può essere vista da casa.
Ad esempio GeoResq che in caso di necessità può condividere la tua posizione con il CNASS anche senza la tua chiamata di soccorso.
Ovviamente ha bisogno della copertura di rete.
 
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