- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise
Dati
Data: 20 Luglio 2013
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Pescasseroli, Fonte Canala
Località di arrivo: Pescasseroli, Fonte Canala
Tempo di percorrenza: 9 ore 15 minuti (comprese soste mangerecce e piovose)
Chilometri: 30.2
Grado di difficoltà: EEcchevelodicoafà
Descrizione delle difficoltà: percorso lungo, ma lungo
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 2030 metri
Quota massima: 2253 anticima Marsicano
Accesso stradale: subito fuori Pescasseroli girare a destra su un ponte, percorrere qualche chilometro di strada sterrata
Descrizione
Inizio a scrivere questa relazione partendo da più spunti.
Avevo elaborato questo giro dallo scorso anno, in occasione di una trasferta a Pescasseroli per accompagnare i miei genitori a passare lì qualche giorno di relax.
Si rivelò essere l’ultima vacanza per il mio papà, venuto poi a mancare lo scorso febbraio per un malaccio.
E proprio il nome dell’albergo dove dovevano soggiornare, mi aveva dato spunto per elaborare un tragitto che raggiungesse il Monte della Corte, propaggine posizionata tra la cresta del Campitello e il gruppo centrale del Marsicano.
Provo quindi a disegnare un percorso che partisse da fonte Canala di Pescasseroli.
Man mano che studiavo il percorso, visionavo foto dell’area, scoprivo angoli del Parco veramente particolari, selvaggi.
Per farla breve era uscito fuori un giretto da parecchi Km e dislivello.
Da fare necessariamente d’estate, La lunghezza della passeggiata presupponeva l’entrata in gioco dell’aspetto mentale, oltre che di endurance.
Ed era questo che mi incuriosiva, oltre alla voglia di una giornata di isolata e selvaggia montagna.
Stress mentale sovrapposto alla fatica fisica.
Ci si è messo anche il meteo variabile, che prevedeva pioggia dalle 13-14, quindi prevedo in caso di condizioni ostili di fare la variante corta, che poi descrivo.
Parto alle 8 da da poco prima di fonte Canala con un bel sole, sentiero A1: dopo il rifugio Prato Rosso (così chiamato per i tappeti di fragoline di bosco, presenti tuttora) giro per l’A4 verso Coppo del Morto, immerso in una selva boscosa piena di canalini sconnessi coperti da tappeti di foglie e terriccio umido.
Il bosco si apre sulla deliziosa valle dei Codacchi, che fa da spartiacque tra la Serra di Campitello e la valle di Corte, finita la salita devio a sinistra per una salita ripida ma breve che mi porta sul valico del Campitello: La vista spazia dalle propaggini sud della Serra della Terratta e il Monte Godi a est. Da qui il percorso è a vista fuori sentiero, la cresta del Campitello è appagante, con un susseguirsi di picchi da scavalcare, in lieve e costante ascesa.
Il cielo è ancora azzurro con leggere velature.
Arrivato al Valico della Corte devio per raggiungere il Monte Campitello, un po’ defilato dal resto del gruppo, aiutato nella scelta del percorso da un giovane cervo che fa da apripista.
La bellezza della montagna, sei te, un cervo 20 metri avanti e ognuno avanza non avendo timore dell’altro.
Torno indietro verso il valico e punto la crestina che porta ai piedi del Monte della Corte, bel montagnone con una sua personalità.
In cima il pensiero va all’albergo di Pescasseroli che porta il suo nome, il pensiero va al mio papà, che ci ha troppo presto lasciato.
Attraverso la Sella Orsara poi raggiungo la Cima di Colle Angelo, che fa da preludio all’ascesa per il Re del gruppo, il Monte Marsicano.
Le nuvole sono ancora sparse e poco compatte, quindi decido di proseguire per completare il gruppo, l’alternativa era di tornare per la cresta di Serra Cappella.
Dalla vetta del Marsicano si godono panorami che spaziano per decine di chilometri, a destra la esagerata croce del Calanga, ma le nuvole cominciano ad addensarsi, quindi proseguo e raggiungo in breve l’anticima del Marsicano, di qualche metro più alta. Poi proseguo per il Monte Ninna. Questa è la parte tecnica della giornata, poiché bisogna individuare i punti più agevoli per il passaggio della scomoda e rocciosa crestina.
Con un po’ di attenzione disarrampico e raggiungo la cima del Ninna.
Belle sono levedute, soprattutto verso la profonda valle Orsara e il Ferroio di Scanno, mentre il lontananza imponente si eleva il gruppo del Greco, che cade a picco sul lago di Barrea.
Il cielo è ormai scuro, quindi velocemente risalgo le roccette del Ninna e mi dirigo verso il Forcone.
Ma subito inizia a piovere e tuonare, mollo i bastoncini e proseguo raggiungendo la vetta.
Sono un po’ nervoso e ho mal di testa, vuoi la stanchezza, vuoi perchè che sono lontano 15 chilometri dall’auto, comunque di corsa torno verso il Calanga, ma devo rifugiarmi sotto un masso: ora il temporale è intenso, così ne approfitto e mangio qualcosa.
Passo tre quarti d’ora accucciato, la pioggia non accenna a diminuire, l’acqua scorre sulle gambe, entra negli scarponi, sono ormai completamente zuppo.
Non è il caso di avventurarsi esposto sulla cresta, i fulmini si alternano ai tuoni, la mancanza di alternative mi fa tranquillizzare.
Finalmente allenta la pioggia e riprendo il cammino verso la croce del Calanga, in lontananza vedo salire dal sentiero proveniente da Opi un nutrito gruppo, ben equipaggiato per la pioggia, che piano piano avanza.
Ci incontriamo sul Calanga, sono un intergruppo di vari CAI, diretti verso Pescasseroli, scambiamo due chiacchiere sul tempo che non ci da tregua, ma d’altronde se aspettiamo la faccina del pieno sole del meteo, di questi tempi staremmo sempre sdraiati sul divano!
Le previsioni sono state pienamente rispettate, dopo un’oretta le nubi si diradano e cominciano a filtrare di nuovo caldi raggi di sole.
Ci salutiamo.
A questo punto la strada è in discesa, tranne qualche saliscendi, percorro il traverso sotto il Marsicano e Colle Angelo e raggiungo la cresta di Serra Cappella, sulla quale si trovano le sue cime Nord e Sud.
Ora il cielo si è aperto ad un vivido azzurro, che fa risplendere il verde smeraldo del bosco della Valle di Corte, con in lontananza la lunga dorsale della Montagna Grande.
Ora il traguardo è a vista, si intravede la sterrata di fonte Canala, perciò a quota 2042 mt scendo a picco verso il bosco dello Schiappito.
Il fondo un po’ scivoloso richiama ancora concentrazione, ma ormai è fatta e raggiungo l’auto, dopo circa 9 ore di cammino, con parecchia soddisfazione, e qualche consapevolezza in più.
Relazione lunga e foto numerose, ma il viaggio merita.
mappa con percorso
fonte canala
valle canala
grotte mozzon
valle canala3
valle canala4
valle canala5
valle canala6
valle canala7
valle canala8
q1891 sopra bosco schiappito
valle canala9
valle canala10
rifugio prato rosso
verso coppo del morto
valle dei codacchi1
valle dei codacchi3
da valle dei codacchi la navetta
valle dei codacchi e q2017
valle dei codacchi4
serra di capra morta da valico campitello
serra campitello e q.2017
alta valle dei codacchi monte della corte e marsicano
cresta di serra cappella
monte campitello sulla destra
q.2017 anticima campitello
coppo del campitello e monte della corte
valico della corte e monte della corte
un giovane cervo
cervo in avanscoperta
valico della corte e monte della corte2
coppo del campitello
monte ninna e anticima marsicano
valle orsara
da sella orsara cresta di serra cappella
su cima colle angelo cippo di confine tre comuni
da cima colle angelo val di corte-dorsale montagna grande e in fondo genzana-rognone
ninna e anticima marsicano2
da vetta marsicano ninna anticime marsicano e dietro forcone
conca orsara e cresta ninna
cresta ninna
verso lago di barrea
da vetta ninna anticime marsicano e vetta marsicano
in fondo serra chiarano e dorsale monte greco
da ninna ferroio di scanno
camosciara-dorsale petroso-meta-rocca altiera e in fondo monte a mare
lago di barrea
val di corte-dorsale montagna grande e in fondo genzana-rognone
serra cappella
valle di corte
un camoscio su serra cappella nord
una farfalla su serra cappella nord
da serra cappella nord bosco dello schiappito e valle canala
bosco schiappito1
Data: 20 Luglio 2013
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Pescasseroli, Fonte Canala
Località di arrivo: Pescasseroli, Fonte Canala
Tempo di percorrenza: 9 ore 15 minuti (comprese soste mangerecce e piovose)
Chilometri: 30.2
Grado di difficoltà: EEcchevelodicoafà
Descrizione delle difficoltà: percorso lungo, ma lungo
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 2030 metri
Quota massima: 2253 anticima Marsicano
Accesso stradale: subito fuori Pescasseroli girare a destra su un ponte, percorrere qualche chilometro di strada sterrata
Descrizione
Inizio a scrivere questa relazione partendo da più spunti.
Avevo elaborato questo giro dallo scorso anno, in occasione di una trasferta a Pescasseroli per accompagnare i miei genitori a passare lì qualche giorno di relax.
Si rivelò essere l’ultima vacanza per il mio papà, venuto poi a mancare lo scorso febbraio per un malaccio.
E proprio il nome dell’albergo dove dovevano soggiornare, mi aveva dato spunto per elaborare un tragitto che raggiungesse il Monte della Corte, propaggine posizionata tra la cresta del Campitello e il gruppo centrale del Marsicano.
Provo quindi a disegnare un percorso che partisse da fonte Canala di Pescasseroli.
Man mano che studiavo il percorso, visionavo foto dell’area, scoprivo angoli del Parco veramente particolari, selvaggi.
Per farla breve era uscito fuori un giretto da parecchi Km e dislivello.
Da fare necessariamente d’estate, La lunghezza della passeggiata presupponeva l’entrata in gioco dell’aspetto mentale, oltre che di endurance.
Ed era questo che mi incuriosiva, oltre alla voglia di una giornata di isolata e selvaggia montagna.
Stress mentale sovrapposto alla fatica fisica.
Ci si è messo anche il meteo variabile, che prevedeva pioggia dalle 13-14, quindi prevedo in caso di condizioni ostili di fare la variante corta, che poi descrivo.
Parto alle 8 da da poco prima di fonte Canala con un bel sole, sentiero A1: dopo il rifugio Prato Rosso (così chiamato per i tappeti di fragoline di bosco, presenti tuttora) giro per l’A4 verso Coppo del Morto, immerso in una selva boscosa piena di canalini sconnessi coperti da tappeti di foglie e terriccio umido.
Il bosco si apre sulla deliziosa valle dei Codacchi, che fa da spartiacque tra la Serra di Campitello e la valle di Corte, finita la salita devio a sinistra per una salita ripida ma breve che mi porta sul valico del Campitello: La vista spazia dalle propaggini sud della Serra della Terratta e il Monte Godi a est. Da qui il percorso è a vista fuori sentiero, la cresta del Campitello è appagante, con un susseguirsi di picchi da scavalcare, in lieve e costante ascesa.
Il cielo è ancora azzurro con leggere velature.
Arrivato al Valico della Corte devio per raggiungere il Monte Campitello, un po’ defilato dal resto del gruppo, aiutato nella scelta del percorso da un giovane cervo che fa da apripista.
La bellezza della montagna, sei te, un cervo 20 metri avanti e ognuno avanza non avendo timore dell’altro.
Torno indietro verso il valico e punto la crestina che porta ai piedi del Monte della Corte, bel montagnone con una sua personalità.
In cima il pensiero va all’albergo di Pescasseroli che porta il suo nome, il pensiero va al mio papà, che ci ha troppo presto lasciato.
Attraverso la Sella Orsara poi raggiungo la Cima di Colle Angelo, che fa da preludio all’ascesa per il Re del gruppo, il Monte Marsicano.
Le nuvole sono ancora sparse e poco compatte, quindi decido di proseguire per completare il gruppo, l’alternativa era di tornare per la cresta di Serra Cappella.
Dalla vetta del Marsicano si godono panorami che spaziano per decine di chilometri, a destra la esagerata croce del Calanga, ma le nuvole cominciano ad addensarsi, quindi proseguo e raggiungo in breve l’anticima del Marsicano, di qualche metro più alta. Poi proseguo per il Monte Ninna. Questa è la parte tecnica della giornata, poiché bisogna individuare i punti più agevoli per il passaggio della scomoda e rocciosa crestina.
Con un po’ di attenzione disarrampico e raggiungo la cima del Ninna.
Belle sono levedute, soprattutto verso la profonda valle Orsara e il Ferroio di Scanno, mentre il lontananza imponente si eleva il gruppo del Greco, che cade a picco sul lago di Barrea.
Il cielo è ormai scuro, quindi velocemente risalgo le roccette del Ninna e mi dirigo verso il Forcone.
Ma subito inizia a piovere e tuonare, mollo i bastoncini e proseguo raggiungendo la vetta.
Sono un po’ nervoso e ho mal di testa, vuoi la stanchezza, vuoi perchè che sono lontano 15 chilometri dall’auto, comunque di corsa torno verso il Calanga, ma devo rifugiarmi sotto un masso: ora il temporale è intenso, così ne approfitto e mangio qualcosa.
Passo tre quarti d’ora accucciato, la pioggia non accenna a diminuire, l’acqua scorre sulle gambe, entra negli scarponi, sono ormai completamente zuppo.
Non è il caso di avventurarsi esposto sulla cresta, i fulmini si alternano ai tuoni, la mancanza di alternative mi fa tranquillizzare.
Finalmente allenta la pioggia e riprendo il cammino verso la croce del Calanga, in lontananza vedo salire dal sentiero proveniente da Opi un nutrito gruppo, ben equipaggiato per la pioggia, che piano piano avanza.
Ci incontriamo sul Calanga, sono un intergruppo di vari CAI, diretti verso Pescasseroli, scambiamo due chiacchiere sul tempo che non ci da tregua, ma d’altronde se aspettiamo la faccina del pieno sole del meteo, di questi tempi staremmo sempre sdraiati sul divano!
Le previsioni sono state pienamente rispettate, dopo un’oretta le nubi si diradano e cominciano a filtrare di nuovo caldi raggi di sole.
Ci salutiamo.
A questo punto la strada è in discesa, tranne qualche saliscendi, percorro il traverso sotto il Marsicano e Colle Angelo e raggiungo la cresta di Serra Cappella, sulla quale si trovano le sue cime Nord e Sud.
Ora il cielo si è aperto ad un vivido azzurro, che fa risplendere il verde smeraldo del bosco della Valle di Corte, con in lontananza la lunga dorsale della Montagna Grande.
Ora il traguardo è a vista, si intravede la sterrata di fonte Canala, perciò a quota 2042 mt scendo a picco verso il bosco dello Schiappito.
Il fondo un po’ scivoloso richiama ancora concentrazione, ma ormai è fatta e raggiungo l’auto, dopo circa 9 ore di cammino, con parecchia soddisfazione, e qualche consapevolezza in più.
Relazione lunga e foto numerose, ma il viaggio merita.
mappa con percorso
fonte canala
valle canala
grotte mozzon
valle canala3
valle canala4
valle canala5
valle canala6
valle canala7
valle canala8
q1891 sopra bosco schiappito
valle canala9
valle canala10
rifugio prato rosso
verso coppo del morto
valle dei codacchi1
valle dei codacchi3
da valle dei codacchi la navetta
valle dei codacchi e q2017
valle dei codacchi4
serra di capra morta da valico campitello
serra campitello e q.2017
alta valle dei codacchi monte della corte e marsicano
cresta di serra cappella
monte campitello sulla destra
q.2017 anticima campitello
coppo del campitello e monte della corte
valico della corte e monte della corte
un giovane cervo
cervo in avanscoperta
valico della corte e monte della corte2
coppo del campitello
monte ninna e anticima marsicano
valle orsara
da sella orsara cresta di serra cappella
su cima colle angelo cippo di confine tre comuni
da cima colle angelo val di corte-dorsale montagna grande e in fondo genzana-rognone
ninna e anticima marsicano2
da vetta marsicano ninna anticime marsicano e dietro forcone
conca orsara e cresta ninna
cresta ninna
verso lago di barrea
da vetta ninna anticime marsicano e vetta marsicano
in fondo serra chiarano e dorsale monte greco
da ninna ferroio di scanno
camosciara-dorsale petroso-meta-rocca altiera e in fondo monte a mare
lago di barrea
val di corte-dorsale montagna grande e in fondo genzana-rognone
serra cappella
valle di corte
un camoscio su serra cappella nord
una farfalla su serra cappella nord
da serra cappella nord bosco dello schiappito e valle canala
bosco schiappito1
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