- Parchi della Calabria
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- Parco Nazionale del Pollino
Tra le 7 e le 8 di ogni Domenica,tempo permettendo, si assumono tremende e pesanti decisioni: che faccio oggi? ma questa mattina basta poco per decidere, e' gia' tutto previsto....: oggi, escursione in montagna e per giunta.... da solo!! cosa che non accadeva da tempo.Scendo nel mio regno:il garage, dove preparo lo zaino per l'uscita quotidiana...ahhhh finalmente niente check list..basta una borraccia,il coltellino forse meglio coltellone..non si sa' mai dovessi incontrare Rufus...( il cinghiale invisibile,capirai...) va behh scherzo, borraccia,2 e' meglio,brioscina,crostatina e poi il kit di pronto soccorso..mi graffio quasi sempre. Aggiungo un paio di guanti,hai visto mai? il fischietto cinese completo di tutto che non verra' usato perche' quando non ci vedo chiaro fischio come nel film "Benvenuti al Sud, quando buttano l'immondizia, mi da' coraggio, ghette,rifornimento di carburante oltre il dovuto per stare tranquilli e via. La strada non e' la solita per l'avvicinamento all'inizio del sentiero.Si sale da Civita (CS),dove non c'e' neve, ne' lastroni di ghiaccio come invece accade dall'altro versante (localita' Colle Impiso - PNP), salgo da dove arriva la brezza del mare che scioglie tutto ed accorcia il sentiero innevato. Attacco il sentiero non prima di aver scambiato quattro chiacchiere con una pattuglia di CC forestali, i quali pur essendo abituati a vedere escursionisti della Domenica, rimangono un po' perplessi dopo aver comunicato loro la meta che voglio raggiungere.Si chiama Casino Toscano, un vecchio caseggiato forse pensato per i soggiorni in montagna dei signorotti dell'epoca, Toscano dal cognome di chi lo fece costruire nel bel mezzo del nulla e proprio sotto la bastionata sud di Serra delle ciavole un toponimo molto noto a chi passaggia nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. Tra le foto del suo interno spicca quella in cui si puo' leggere la scritta fatta con un carboncino di un certo Silvano K ...K? ahhhhh.... Kallaghan,giusto!! manca quella che sarebbe la 3' escursione non annotata sul muro per la fretta ed effettuata nel 2017...vabbehh...giusto per precisare.Dicevo...il caseggiato di cui parlavo è ormai un rudere abbandonato e fatiscente ma mi affascina da sempre proprio per il posto fantastico in cui e' stato pensato e costruito. Saluto i cordiali CC e si va',2 ore e 50 all'andata ed altrettante al ritorno per un percorso di poco piu' di 14 chilometri quasi interamente su' carrareccia distrutta in piu' punti dai 4x4 e dalle piogge.Molta acqua sulla stradina per i ruscelli che portano giu' quella del disgelo e molte pozze ingannevoli,spesso coperte da foglie. In una ci finisco con la gamba intera e gioisco per l'improvvisa ed inaspettata frescura in tutt'e due gli scarponi,le ghette le ho lasciate nello zaino a poltrire...Lascio parlare le foto,ottima giornata,tempo splendido e nessun imprevisto.
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