- Parchi della Calabria
-
- Parco Nazionale del Pollino
Data: 7/21 Agosto 2023
Regione e provincia: Basilicata/Calabria,Potenza/Cosenza
Località di partenza: Colle Impiso
Località di arrivo: Pollino e Pollinello
Tempo di percorrenza: 7 ore Pollino 5 ore Pollinello
Grado di difficoltà: EE+ Pollino E Pollinello
Descrizione delle difficoltà: Per il Pollino tratti molto inclinati su brecciai e cenge esposte.La cresta presenta passi di I e II aggirabili
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: i sentieri ufficiali
Dislivello in salita: 831m Pollino
Dislivello in discesa:
Quota massima: 2248 m Pollino 1820 m Pollinello 245 m
Accesso stradale: A2 uscita Campotenese.Direzione Rotonda.Al bivio della madonnina piegare a dx per 16 Km circa.Parcheggiare sulle strisce bianche(se liberi) altrimenti si rischia la multa o rimozione auto.Quindi arrivare presto.
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-alp...osto-e-discesa-per-il-versante-nord-142960130
Descrizione
Doppia uscita per recuperare il drone dell'amico Luca caduto durante un volo sul versante ovest del Pollino.Lunedì 7 agosto. In una giornata fresca e settembrina partiamo presto da Colle Impiso destinazione Monte Pollino per un itinerario da definirsi strada facendo per impegni di lavoro che mi impongono il rientro non oltre le 13.30. La mia idea è quella di ripercorrere un tracciato impegnativo già fatto in passato in solitaria su uno dei costoni del Canale Nascosto sul versante ovest del Pollino.
Giunti rapidamente a Gaudolino passando per la sorgente di Spezzavummola, la più fredda del parco, facciamo fare un primo volo al nostro drone, un Dji mini 3 pro, apparecchio versatile, potente e allo stesso tempo molto leggero (solo 250 grammi). Subito dopo imbocchiamo il "Sentiero 920b" del Pollino per abbandonarlo qualche centinaio di metri dopo piegando in un fuori sentiero nella fitta boscaglia e puntando al Valangone. Una volta fuori ci imbattiamo in un ciclopico pino loricato secco adagiato sul ghiaione. Risaliamo per ripidi pratoni e traversiamo verso il Canale Nascosto facendo attenzione in alcuni passaggi esposti su cenge. La giornata è davvero fresca che non pare proprio di essere al 7 di agosto.
Raggiunta la sede del canale che trae il nome dal fatto che è visibile soltanto dalla dirimpettaia Serra del Prete cominciamo a risalire il crinale di destra mettendo le mani sulla roccia in alcuni tratti (la prima volta invece feci quella di sinistra). Affrontando alcuni passaggi di I e II aggirabili, tra strani pini loricati dalle forme bizzarre e antropomorfi (uno ricorda le fattezze di un canguro) giungiamo in poco tempo al nevaio di vetta che spesso conserva la neve anche fino a luglio. Stavolta però è vuoto; il clima torrido dei giorni scorsi purtroppo non lo ha risparmiato. Ad accoglierci c'è anche un vispo culbianco che saltella giulivo sui sassi. Da qui alla vetta poi è un passo. Nonostante il vento teso che su questa montagna non manca mai, Luca alza in volo di nuovo il suo drone facendo una ripresa panoramica sulla cima.
Dopo una pausa meritata decidiamo di scendere per la cresta nord, molto ripida e scoscesa attraversando ghiaioni e infidi pendii erbosi. All'altezza di due spettacolari pini loricati gemelli andiamo a rintracciare un accenno di sentiero nel bosco non ben definito che scende fino ad intersecare l'IPV 2C, la pista che collega piano Gaudolino a piano Toscano. L'ingresso in faggeta ha come riferimento un enorme e caratteristico ceppo secco di pino loricato seminascosto tra piccoli faggi. Giunti a Gaudolino rifacciamo decollare il nostro drone in direzione delle pareti del versante ovest. E qui' avviene il fattaccio. A causa di una manovra sbagliata e impostato in modalità sport, quindi disabilitati i sensori d'ostacolo laterali, all'improvviso perdiamo totalmente il segnale. Il drone si spegne completamente impigliandosi tra i rami dei faggi.
Fortunatamente il controller registra le coordinate dell'ultima posizione collocandola a pochi metri dal punto in cui siamo passati la mattina, al margine della faggeta a una cinquantina di metri più in basso del grosso pino loricato in terra. Quindi un suo recupero sembra assolutamente fattibile. Fortuna vuole che non sia caduto in un anfratto impraticabile tra le rocce a pochi metri di distanza. Purtroppo però causa stanchezza e impegni lavorativi, decidiamo per adesso di lasciarlo dov'è. Proveremo a recuperarlo più in là, possibilmente entro il termine imposto dall'assicurazione ai fini della sostituzione. Ma gli impegni serrati di questi giorni convulsi sembrano non darci scampo. E invece, rivedendoli riesco in qualche modo a liberarmi per una mezza giornata e organizzare una nuova sortita sul "luogo del delitto". Alla notizia gli occhi di Luca si illuminano.
Lunedi 21 agosto si replica. Partendo di nuovo da Colle Impiso andiamo a ripercorrere fedelmente la stessa traccia della prima uscita. Il wipoint che indica il punto in cui si troverebbe il drone è segnato oltre che sul controller di Luca anche sulla mia mappa. Mentre ci avviciniamo aumenta la preoccupazione di dover effettuare una complicata e improbabile ricerca nella fitta vegetazione, non escludendo che il drone possa essere impigliato tra i rami alti. Ma a una ventina di metri dalle coordinate esatte eccolo lì adagiato in terra come se ci stesse aspettando. E pensare che non abbiamo dovuto neanche perlustrare la zona. Incredibilmente la batteria è ancora carica e il drone si attiva nonostante abbia preso la pioggia del giorno precedente. Per la gioia sembriamo due bambini che hanno ritrovato il loro giocattolo preferito.
A missione compiuta invece di rientrare, decidiamo di ridiscendere a Gaudolino e piegare verso la "Tagliata" per raggiungere il vicino e facile Pollinello. Nonostante la quota di 1825 m vanta un panorama eccezionale sulla piana di Morano e Castrovillari e sulla cresta di Celsa Bianca fino al Dolcedorme. In alto vediamo emergere dalla faggeta anche il maestoso Patriarca con la sua chioma inconfondibile. Infine, dopo aver goduto della vista circolare che questa bella montagna offre e circondati da numerosi e graziosissimi cardi pallottola fucsia rientriamo a Colle Impiso più soddisfatti per aver ritrovato il "nostro amico" che per l'escursione in sé.
Sorgente Spezzavummola
Il grande pino vicino il quale è caduto il drone
Pino "Canguro"
Monte Alpi in lontananza
Il "Canale Nascosto"
Culbianco
Dolina o Nevaio del Pollino
Dolcedorme
Cresta NW Pollino e Serra del Prete
I Pini Gemelli
Pollino versante ovest
Celsa Bianca dalla vetta del Pollinello
Il Patriarca del Pollino
Cardo Pallottola
Regione e provincia: Basilicata/Calabria,Potenza/Cosenza
Località di partenza: Colle Impiso
Località di arrivo: Pollino e Pollinello
Tempo di percorrenza: 7 ore Pollino 5 ore Pollinello
Grado di difficoltà: EE+ Pollino E Pollinello
Descrizione delle difficoltà: Per il Pollino tratti molto inclinati su brecciai e cenge esposte.La cresta presenta passi di I e II aggirabili
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: i sentieri ufficiali
Dislivello in salita: 831m Pollino
Dislivello in discesa:
Quota massima: 2248 m Pollino 1820 m Pollinello 245 m
Accesso stradale: A2 uscita Campotenese.Direzione Rotonda.Al bivio della madonnina piegare a dx per 16 Km circa.Parcheggiare sulle strisce bianche(se liberi) altrimenti si rischia la multa o rimozione auto.Quindi arrivare presto.
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-alp...osto-e-discesa-per-il-versante-nord-142960130
Descrizione
Doppia uscita per recuperare il drone dell'amico Luca caduto durante un volo sul versante ovest del Pollino.Lunedì 7 agosto. In una giornata fresca e settembrina partiamo presto da Colle Impiso destinazione Monte Pollino per un itinerario da definirsi strada facendo per impegni di lavoro che mi impongono il rientro non oltre le 13.30. La mia idea è quella di ripercorrere un tracciato impegnativo già fatto in passato in solitaria su uno dei costoni del Canale Nascosto sul versante ovest del Pollino.
Giunti rapidamente a Gaudolino passando per la sorgente di Spezzavummola, la più fredda del parco, facciamo fare un primo volo al nostro drone, un Dji mini 3 pro, apparecchio versatile, potente e allo stesso tempo molto leggero (solo 250 grammi). Subito dopo imbocchiamo il "Sentiero 920b" del Pollino per abbandonarlo qualche centinaio di metri dopo piegando in un fuori sentiero nella fitta boscaglia e puntando al Valangone. Una volta fuori ci imbattiamo in un ciclopico pino loricato secco adagiato sul ghiaione. Risaliamo per ripidi pratoni e traversiamo verso il Canale Nascosto facendo attenzione in alcuni passaggi esposti su cenge. La giornata è davvero fresca che non pare proprio di essere al 7 di agosto.
Raggiunta la sede del canale che trae il nome dal fatto che è visibile soltanto dalla dirimpettaia Serra del Prete cominciamo a risalire il crinale di destra mettendo le mani sulla roccia in alcuni tratti (la prima volta invece feci quella di sinistra). Affrontando alcuni passaggi di I e II aggirabili, tra strani pini loricati dalle forme bizzarre e antropomorfi (uno ricorda le fattezze di un canguro) giungiamo in poco tempo al nevaio di vetta che spesso conserva la neve anche fino a luglio. Stavolta però è vuoto; il clima torrido dei giorni scorsi purtroppo non lo ha risparmiato. Ad accoglierci c'è anche un vispo culbianco che saltella giulivo sui sassi. Da qui alla vetta poi è un passo. Nonostante il vento teso che su questa montagna non manca mai, Luca alza in volo di nuovo il suo drone facendo una ripresa panoramica sulla cima.
Dopo una pausa meritata decidiamo di scendere per la cresta nord, molto ripida e scoscesa attraversando ghiaioni e infidi pendii erbosi. All'altezza di due spettacolari pini loricati gemelli andiamo a rintracciare un accenno di sentiero nel bosco non ben definito che scende fino ad intersecare l'IPV 2C, la pista che collega piano Gaudolino a piano Toscano. L'ingresso in faggeta ha come riferimento un enorme e caratteristico ceppo secco di pino loricato seminascosto tra piccoli faggi. Giunti a Gaudolino rifacciamo decollare il nostro drone in direzione delle pareti del versante ovest. E qui' avviene il fattaccio. A causa di una manovra sbagliata e impostato in modalità sport, quindi disabilitati i sensori d'ostacolo laterali, all'improvviso perdiamo totalmente il segnale. Il drone si spegne completamente impigliandosi tra i rami dei faggi.
Fortunatamente il controller registra le coordinate dell'ultima posizione collocandola a pochi metri dal punto in cui siamo passati la mattina, al margine della faggeta a una cinquantina di metri più in basso del grosso pino loricato in terra. Quindi un suo recupero sembra assolutamente fattibile. Fortuna vuole che non sia caduto in un anfratto impraticabile tra le rocce a pochi metri di distanza. Purtroppo però causa stanchezza e impegni lavorativi, decidiamo per adesso di lasciarlo dov'è. Proveremo a recuperarlo più in là, possibilmente entro il termine imposto dall'assicurazione ai fini della sostituzione. Ma gli impegni serrati di questi giorni convulsi sembrano non darci scampo. E invece, rivedendoli riesco in qualche modo a liberarmi per una mezza giornata e organizzare una nuova sortita sul "luogo del delitto". Alla notizia gli occhi di Luca si illuminano.
Lunedi 21 agosto si replica. Partendo di nuovo da Colle Impiso andiamo a ripercorrere fedelmente la stessa traccia della prima uscita. Il wipoint che indica il punto in cui si troverebbe il drone è segnato oltre che sul controller di Luca anche sulla mia mappa. Mentre ci avviciniamo aumenta la preoccupazione di dover effettuare una complicata e improbabile ricerca nella fitta vegetazione, non escludendo che il drone possa essere impigliato tra i rami alti. Ma a una ventina di metri dalle coordinate esatte eccolo lì adagiato in terra come se ci stesse aspettando. E pensare che non abbiamo dovuto neanche perlustrare la zona. Incredibilmente la batteria è ancora carica e il drone si attiva nonostante abbia preso la pioggia del giorno precedente. Per la gioia sembriamo due bambini che hanno ritrovato il loro giocattolo preferito.
A missione compiuta invece di rientrare, decidiamo di ridiscendere a Gaudolino e piegare verso la "Tagliata" per raggiungere il vicino e facile Pollinello. Nonostante la quota di 1825 m vanta un panorama eccezionale sulla piana di Morano e Castrovillari e sulla cresta di Celsa Bianca fino al Dolcedorme. In alto vediamo emergere dalla faggeta anche il maestoso Patriarca con la sua chioma inconfondibile. Infine, dopo aver goduto della vista circolare che questa bella montagna offre e circondati da numerosi e graziosissimi cardi pallottola fucsia rientriamo a Colle Impiso più soddisfatti per aver ritrovato il "nostro amico" che per l'escursione in sé.
Sorgente Spezzavummola
Il grande pino vicino il quale è caduto il drone
Pino "Canguro"
Monte Alpi in lontananza
Il "Canale Nascosto"
Culbianco
Dolina o Nevaio del Pollino
Dolcedorme
Cresta NW Pollino e Serra del Prete
I Pini Gemelli
Pollino versante ovest
Celsa Bianca dalla vetta del Pollinello
Il Patriarca del Pollino
Cardo Pallottola