POPOLAZIONE INCONTROLLATA DI FAUNA SELVATICA

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ciclotore2

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Leggendo articoli ed ascoltando anche le lamentele di alcuni amici guardia parco, emergono seri problemi derivati dall'introduzione di specie di cinghiali non indigene a scopo venatorio che si riproducono rapidamente causando ingenti danni e rischi come l'estinzione del cinghiale italiano. Stesso discorso, ma su base diversa l'introduzione dello scoiattolo americano una ottanta di anni da che ha estinto lo scoiattolo italiano, di dimensioni ridotte e col pelo fulvo.
Qui' la lotta per la sopravvivenza delle specie c'entra poco in quanto questi animali sono stati introdotti dai cacciatori e sono fisicamente piu' forti e prolifici di quelli originari. Non c'e' stata lotta, ma solo il piu' forte che ha estinto il piu' debole.
Forse bisognerebbe riequilibrare le cose controllando e gestendo la presenza di questi ospiti purtroppo dannosi per la fauna locale.
 
perfettamente d'accordo, comprese nutrie, gamberi rossi, ambrosia, ecc ecc

ma prova a farlo capire a certi animalisti della domenica =.=
si preoccupano di coloro che hanno invaso le zone e non di quelli che stanno estinguendosi a causa loro.. io a volte non li comprendo o.o
 
I problema in questo caso è, mi pare e tanto per cambiare, l'uomo.
Tralasciando cosa fanno la maggior parte dei cacciatori, non solo con le introduzioni forzate, ma a livello di distruzione boschiva (potrei postare varie foto scattate nelle mie zone d'origine) la questione è complessa e delicata.

Premessa, io potrei essere definito "animalista" qualsiasi cosa voglia dire, nel senso che non mangio né carne né derivati animali, ma vivendo attivamente montagna e bosco un'idea di massima me la sono fatta, senza finti moralismi.
Le questioni dei cinghiali e degli scoiattoli sono più che calzanti, si potrebbero citare appunto le nutrie, i pesci siluro nel Po e chissà quanti altri casi. Regolamentazione quindi...che in sintesi vuol dire abbattimenti...ok, abbattiamo, il problema è chi dovrebbe effettuarli.
Io son Toscano, e come si sa la Toscana è terra di cacciatori, da qualche anno si parla di tenere sotto controllo la popolazione dei cinghiali e viene fatto. Ovviamente minor spesa massima resa, gli abbattimenti sono affidati ai cacciatori, sia con specifiche delibere che con aperture della caccia straordinarie. Anni fa fu scoperto che lo spopolamento del cinghiale nostrale con l' "arrivo" di razze dell'est Europa era in realtà opera di alcuni cacciatori che avevano introdotto specie alloctone con lo scopo che la categoria potesse poi ergersi a paladina della biodiversità locale a suon di doppiette.
In Toscana molti comunicati di federcaccia, arci caccia e simili hanno il tenore epico di un manipolo di paladini, loro si "veri ambientalisti" (ma ripeto, ho foto scattate personalmente da me delle postazioni fisse di caccia abbandonate che sono peggio di una discarica) , che tutelano boschi e popolazioni regolamentando la presenza della fauna di cinghiali in primis, ma poi dicervi, e quant'altro.
In tutto sto schifo il prezzo lo pagano sia gli animali che stanno scomparendo che quelli che sono stati inseriti fuori abitat.
Il riequilibrio faunistico è un problema che andrebbe affrontato ma davvero sui metodi non ho le idee chiare, anche non escludendo a priori ciò che non mi va nemmeno di scrivere ancora il nodo fondamentale è: chi dovrebbe farlo? Alla fine temo che la questione verrebbe risolta affidando ai prodi della doppietta il "gravoso" compito che accetterebbero sicuramente a "malincuore", in sostanza rendendo vincente il progetto di cartuccia selvaggia che stava nelle teste degli introduttori di specie alloctone.
Ora si scatenerà la polemica di pro e contro caccia e non ci voglio entrare, qui sul forum ci son già passato e non ho voglia, mi vien però da constatare che i problemi ci sono perché al di là delle migrazioni naturali delle specie certi signori hanno introdotto volutamente specie "forestiere" per poi motivarne l'abbattimento come servizio alla comunità e alla preservazione dell'ambiente biologico autoctono...mentre se la natura avesse semplicemente fatto il suo corso non staremmo qui a parlare di certe cose... io la vedo così, premettendo che provo un sincero schifo per la categoria che ho già troppo citato.
 
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ciclotore2

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In qualche modo i cacciatori ci guadagnano sempre. Per non parlare dei bracconieri esperti nel combinare parecchi guai. Purtroppo quando i politici e le lobby a cui sono legati hanno interessi opposti al buon senso, mandano di proposito dei dirigenti incapaci per distruggere un servizio di interesse pubblico.
 
a chi vuoi affidarlo? Forse sono scema ma a me sembra semplice: forestale ed esercito. I primi fanno da battitori e guardacaccia facendo in modo che i bersagli siano quelli giusti e i secondi eliminano ciò che è da eliminare...

Per me è una guerra a difesa del territorio e dei suoi abitanti autoctoni, quindi trovo sensatissimo l'uso dell'esercito.
 
" ........... lo scoiattolo italiano, di dimensioni ridotte e col pelo fulvo. "

Poveretto ...... e' sparito :(


Poi ci sono sti azz di Cinesi ...... che hanno invaso da per tutto :biggrin::lol::rofl:

Grazie amici ...... almeno una volta al mese permettetemi .... ehehe


P.S.

Molti anni fa' a Pinerolo sotto i portici facevano un gelato che mi fa' ancora sbavare , poi su per il val lemina ...... i tomini facevano il botto :si:

Cheers ..... Vin
 
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ciclotore2

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Quella gelateria ha perso la sua verve. .. vabbe' apro in post e vi parlo della Val Lemina e del Monte Freidour...
 
l'introduzione dello scoiattolo americano una ottanta di anni da che ha estinto lo scoiattolo italiano, di dimensioni ridotte e col pelo fulvo.

Fortunatamente lo scoiattolo rosso europeo (sciurus vulgaris) non è per nulla estinto. Anzi, sta ri-guadagnando terreno sullo scoiattolo grigio. Tutti i giorni ne vediamo diversi esemplari, che vivono sugli alberi attorno al posto dove lavoro.
Incredibilmente, l'introduzione dello scoiattolo grigio è stata fatta scientemente per ripopolare i boschi. No comment.

Tra le specie alloctone invasive come non citare la nutria e la tartaruga dalle orecchie rosse della Florida (quella che vendono nei negozi di animali). Per la prima specie, qui in Lombardia si è anche autorizzata la caccia, ma non serve assolutamente a nulla. I progetti di eradicazione passano per una sterilizzazione mirata, innanzitutto. Il problema è che sono progetti costosi e nessuno, in questo momento, è interessato ad investire risorse in questo settore.
 
rifacciamo un attimo ordine....
come dice Anfisbena lo scoiattolo rosso è a rischio ma ancora domina buona parte del territorio,
L'invasione dello scoiattolo americano interessa per ora il piemonte e la liguria Il pericolo per il rosso nostrano c'è ma credo ci sia ancora un po' di tempo.

La nutria ha subito molte maldicenze, fondamendalmente perchè danneggia le opere umane come
terrapieni e canali, ha avuto una forte espansione in anni dagli inverni miti, ma è un animale tropicale che non tollera bene invrni davvero rigidi... credo che di fatto abbia contribuito all'incremento delle poiane
ma questo non so dire se è un bene.

QUanto all'introduzione di alloctoni a scopo venatorio ... sarei anche daccordo a dare il compito ai cacciatori
la risoluzione .... ma con un patto netto e deciso... chi viene beccato a cacciare le prede sbagliate
sequestro di tutte le armi cancellazione definitiva della licenza ..e in caso di caccia di frodo ... galera davvero!
 
questi animali sono stati introdotti dai cacciatori e sono fisicamente piu' forti e prolifici di quelli originari.

Non sono i cacciatori che hanno immesso questi animali! Al massimo la ATC di competenza o la Regione in concomitanza con la Provincia.

@Daedlin: l'Italia e le Regioni non muoveranno MAI un dito per una cosa del genere. Utopia! Basti pensare che si distrugge un patrimonio faunistico autoctono (ed agricolo), per soli scopi economici legati alla caccia.

La Forestale è un corpo che sta per essere sciolto ed eliminato (verranno inglobati nella Polizia di Stato) e comunque, i fondi che hanno sono quelli che sono. Il lavoro sporco, è brutto dirlo, capita sempre più spesso che venga fatto dai volontari!! :(
 
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ciclotore2

Guest
Bisogna comunque ridurre i danni. Dalle mie parti che sia montagna Collina o pianura stanno combinando piu' danni degli anni passati a causa del numero in eccesso. La fauna va ridimensionata.
 
Bisogna comunque ridurre i danni. Dalle mie parti che sia montagna Collina o pianura stanno combinando piu' danni degli anni passati a causa del numero in eccesso. La fauna va ridimensionata.
discordo
al massimo va riequilibrata.... reinsegnando all'uomo a conviverci.


Io ricordo lo squallore della natura dalle mie parti .... solo 20/30 anni fa dove per trovare un selvatico
bisognava aspettare l'apertura della caccia che ne liberavano un po' di allevamento...
non trovo accettabile tornare a quello squallore
 
La fauna va ridimensionata.

Quale fauna? Gli alloctoni andrebbero limitati e, possibilmente, eradicati. E, ripeto, con la sterilizzazione e non con la caccia (visto che la caccia permette di uccidere qualche individuo, la sterilizazione permette di non farne nascere più, c'è una bella differenza).
La fauna locale sicuramente va tenuta in condizioni di equilibrio. Il problema è che abbiamo modificato l'ambiente naturale in modo sostanziale, per cui è molto difficile ricreare le condizioni originarie, anche solo nei parchi o in aree poco popolate e quindi, finché non entreremo nell'ottica di cedere terreno alla natura, ci saranno dei tecnici forestali con la bilancia in mano a fare i conti di quanti predatori mettere di qui e di quanti erbivori mettere di là, nello spopolato zoo delle Alpi.
 
scusami ma che mezzi di sterilizzazione di massa sono utilizzabili per gamberi rosssi, cinghiali non autoctoni, scoiattoli grigi, siluri, & Co?
Siamo certi che eventuale roba chimica funzioni solo su di loro e non sugli altri?
 
Condivido al 100% quanto
In Toscana molti comunicati di federcaccia, arci caccia e simili hanno il tenore epico di un manipolo di paladini, loro si "veri ambientalisti" (ma ripeto, ho foto scattate personalmente da me delle postazioni fisse di caccia abbandonate che sono peggio di una discarica) , che tutelano boschi e popolazioni regolamentando la presenza della fauna di cinghiali in primis, ma poi dicervi, e quant'altro.
In tutto sto schifo il prezzo lo pagano sia gli animali che stanno scomparendo che quelli che sono stati inseriti fuori abitat.
Il riequilibrio faunistico è un problema che andrebbe affrontato ma davvero sui metodi non ho le idee chiare, anche non escludendo a priori ciò che non mi va nemmeno di scrivere ancora il nodo fondamentale è: chi dovrebbe farlo? Alla fine temo che la questione verrebbe risolta affidando ai prodi della doppietta il "gravoso" compito che accetterebbero sicuramente a "malincuore", in sostanza rendendo vincente il progetto di cartuccia selvaggia che stava nelle teste degli introduttori di specie alloctone.

Condivido quanto scritto da maduva, il problema cinghiale è stato creato dai cacciatori che hanno introdotto ibridi .. aggiungo anche che il predatore "naturale" del cinghiale è il LUPO . In Toscana invece il predatore naturale e legalizzato è la "squadra di caccia al cinghiale" .. circa 45.000 cacciatori iscritti alle squadre in Toscana (15.000 nella sola provincia di firenze) .... 90.000 cinghiali abbattuti e circa 25.000 caprioli , annualmente.

Abbattuti, chiariamolo, non per riportare il numero di cinghiali all'equilibrio, ma per avere carne gratis da spartire tra la squadra. (se volete parliamo di economia sotterranea (fiorente) , problema dello smaltimento delle viscere , controlli sanitari sulla carne che entra nel fiorente circolo delle sagre e della vendita sotterranea...)

Ora , è ovvio che le "squadre di caccia al cinghiale" che hanno la propria personale riservetta di cinghiali se li lasciano per l'anno successivo.

Sarebbe interessante vedere cosa accade liberalizzando la caccia al cinghiale
 
scusami ma che mezzi di sterilizzazione di massa sono utilizzabili per gamberi rosssi, cinghiali non autoctoni, scoiattoli grigi, siluri, & Co?
Siamo certi che eventuale roba chimica funzioni solo su di loro e non sugli altri?

Ci sono stati già alcuni interventi di sterilizazione chirurgica degli scoiattoli grigi, e funzionano. Sostanzialmente, negli areali di espansione, bisogna sterilizzare gli individui e procedere ad un contemporaneo reinserimento degli scoiattoli rossi.
Sui cinghiali purtroppo le dinamiche sono tutt'altre e sono legate alle esigenze della caccia, per cui non si hanno veri interessi all'eradicazione o al contenimento della popolazione.
Le tartarughe andrebbero semplicemente pescate e riportate in ambiente protetto, ma l'intervento non viene fatto. Il gambero rosso invece è una vera calamità e non c'è tecnica che tenga. Idem il siluro. Mi sa che è una partita persa e, anche incentivando caccia e pesca, contro queste specie c'è poco da fare.
 
I problema in questo caso è, mi pare e tanto per cambiare, l'uomo.
Tralasciando cosa fanno la maggior parte dei cacciatori, non solo con le introduzioni forzate, ma a livello di distruzione boschiva (potrei postare varie foto scattate nelle mie zone d'origine) la questione è complessa e delicata.

Premessa, io potrei essere definito "animalista" qualsiasi cosa voglia dire, nel senso che non mangio né carne né derivati animali, ma vivendo attivamente montagna e bosco un'idea di massima me la sono fatta, senza finti moralismi.
Le questioni dei cinghiali e degli scoiattoli sono più che calzanti, si potrebbero citare appunto le nutrie, i pesci siluro nel Po e chissà quanti altri casi. Regolamentazione quindi...che in sintesi vuol dire abbattimenti...ok, abbattiamo, il problema è chi dovrebbe effettuarli.
Io son Toscano, e come si sa la Toscana è terra di cacciatori, da qualche anno si parla di tenere sotto controllo la popolazione dei cinghiali e viene fatto. Ovviamente minor spesa massima resa, gli abbattimenti sono affidati ai cacciatori, sia con specifiche delibere che con aperture della caccia straordinarie. Anni fa fu scoperto che lo spopolamento del cinghiale nostrale con l' "arrivo" di razze dell'est Europa era in realtà opera di alcuni cacciatori che avevano introdotto specie alloctone con lo scopo che la categoria potesse poi ergersi a paladina della biodiversità locale a suon di doppiette.
In Toscana molti comunicati di federcaccia, arci caccia e simili hanno il tenore epico di un manipolo di paladini, loro si "veri ambientalisti" (ma ripeto, ho foto scattate personalmente da me delle postazioni fisse di caccia abbandonate che sono peggio di una discarica) , che tutelano boschi e popolazioni regolamentando la presenza della fauna di cinghiali in primis, ma poi dicervi, e quant'altro.
In tutto sto schifo il prezzo lo pagano sia gli animali che stanno scomparendo che quelli che sono stati inseriti fuori abitat.
Il riequilibrio faunistico è un problema che andrebbe affrontato ma davvero sui metodi non ho le idee chiare, anche non escludendo a priori ciò che non mi va nemmeno di scrivere ancora il nodo fondamentale è: chi dovrebbe farlo? Alla fine temo che la questione verrebbe risolta affidando ai prodi della doppietta il "gravoso" compito che accetterebbero sicuramente a "malincuore", in sostanza rendendo vincente il progetto di cartuccia selvaggia che stava nelle teste degli introduttori di specie alloctone.
Ora si scatenerà la polemica di pro e contro caccia e non ci voglio entrare, qui sul forum ci son già passato e non ho voglia, mi vien però da constatare che i problemi ci sono perché al di là delle migrazioni naturali delle specie certi signori hanno introdotto volutamente specie "forestiere" per poi motivarne l'abbattimento come servizio alla comunità e alla preservazione dell'ambiente biologico autoctono...mentre se la natura avesse semplicemente fatto il suo corso non staremmo qui a parlare di certe cose... io la vedo così, premettendo che provo un sincero schifo per la categoria che ho già troppo citato.


Quello che fanno dalle mie parti è uno schifo un macello a celo aperto
 
@Anfisbena scusa, io probabilmente sono insensibile, cretina, metti quel che ti pare, ma se c'è da fare tanta fatica per catturarli e poi operarli con i costi corrispondenti e poi rilasciarli... facciamoli morti e chiusa lì...
 
Ho letto delle verità innegabili e delle inesattezze. I cinghiali sono stati rilasciati dai cacciatori, sì, nutrie e scoiattoli americani e procioni no! Le nutrie sono state rilasciate dagli allevatori e gli altri due sono stati importati e venduti come animali "da compagnia" esotici e poi o sono fuggiti o abbandonati. Il procione è simpaticissimo da vedere in TV, ma è un danno totale dal vero.
Dello scoiattolo grigio avete già detto.

Adesso però diciamocela tutta, regioni e province, con i vari assessorati su ambiente caccia e pesca, spesso senza troppa pubblicità, immettono selvatici anche a scopo di ripopolamento puro. Perché il ripopolamento silente? Per non creare preoccupazione nei residenti che per tanti motivi non amano l'idea ad esempio di avere in giro ad esempio i lupi, non uno o due ma parecchi. L'ho spesso sentito in giro dove vado a caccia e dove la provincia in silenzio aveva rilasciato 7 esemplari. Pare abbiano reintrodotto anche le linci.
Caprioli, cervi sono altri esempi, ma complice l'abbandono di molte aree montane o delle attività che vi erano praticate, hanno trovato spazi ideali e così pure i cinghiali che si sono moltiplicati in maniera eccezionale.

Il capriolo, dove vado a caccia io, era quasi sconosciuto, oggi in una riserva di 430 ettari si fanno piani di abbattimento di una quarantina di capi all'anno. Idem per i daini e fra non molto ci saranno i cervi.
In assenza quasi totale di predatori il problema si ripropone per tutte le specie.

Quella della caccia non è la soluzione ma una delle soluzioni.
L'impiego della forestale e dell'esercito è una opzione costosissima e oggi mancano uomini e mezzi.

Il nostro territorio alpino è ricchissimo di fauna, l'anno scorso in qualche ora di censimento in Valtellina ho visto in poche ore una decina di cervi e parecchi caprioli. E sono solo esempi. E non sono andato censire i camosci, ma anche lì i numeri non mancano.
Che ci sia da correggere parecchie cose non ci piove ma fino a quando i danni provocati dai selvatici vengono pagati con i soldi che i cacciatori versano annualmente è a parer mio difficile che la situazione possa cambiare.
Io sono un conservazionista, non un protezionista. C'erano cose, antipatiche, ma necessarie che una volta venivano fatte ed oggi non si possono più fare ed abbiamo la moltiplicazione esponenziale di gazze, corvi, cornacchie e cormorani e contemporaneamente la riduzione drammatica di altre specie. L'agricoltura intensiva, con l'utilizzo della chimica e chi più ne più ne metta, ma se ne parla poco perché ci dà da mangiare.
Vi ho dato spunti di riflessione, spero, vi leggerò con interesse.
 
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