La potabilizzazione dell'acqua è un argomento molto complesso e variegato poichè, concettualmente, qualsiasi cosa si potrebbe ritrovare nell'acqua e molte, o poche, di quelle "cose" possono essere nocive per l'uomo. Affrontarlo a 360 gradi comporta fare delle considerazioni che, obbiettivamente, possono anche sembrare cavolate (in certi contesti) ma ritengo che ognuno è libero di utilizzare il proprio grado di paranoia anche per quando uno va nel boschetto dietro casa (se uno si porta un frigo e l'armadio a quattro ante ...... che me frega ..... non me lo porto io).
Per potabilizzare l'acqua ci sono molti metodi (non professionali) perchè, di fatto, un metodo universale non esiste; ogni metodica ha i suoi pro ed i suoi contro in virtù del fatto che, ovviamente, un escursionista non si porta dietro un laboratorio per analizzare l'acqua e valutare "qualitativamente" e "quantitativamente" cosa c'è nell'acqua che si appresta a bere.
I metodi "meccanici" hanno il vantaggio di non modificare il sapore dell'acqua per cui se era "buona" rimane "buona", se faceva schifo continua a fare schifo, un filtro a carbone attivo può migliorare il sapore ma non fa miracoli. Ma hanno degli svantaggi sul lato selettivo poichè lavorano sulla dimensione di quello che si filtra e non sempre quello che può essere dannoso (che non equivale a dire che sicuramente c'è) ha le dimensioni del filtro, in alcuni casi possono anche essere più "piccoli" e, in quel caso, il filtro è del tutto inutile.
I metodi "chimici" hanno il vantaggio di fregarsene delle dimensioni ma agiscono sul fatto che se qualcosa "esiste" si crea un ambiente che rende inoffensivo quel qualcosa, lo svantaggio più palese è che lasciano l'acqua stile piscina. Certo se uno immagina di bere acqua inquinata è meglio bere acqua di piscina ma potabile che acqua gradevole ma che poi ti procura un cagotto (o peggio), ma ovviamente se invece l'acqua era "buona" trasformarla in piscina sarebbe come annacquare il vino solo perchè ad uno non piace il sapore del vino.
I metodi "termici" hanno il vantaggio teorico di quelli chimici e non alterano il sapore ma hanno svantaggi pratici derivanti dal tempo, dal fatto di disporre di un "combustibile" oltre che un contenitore adeguato e, ovviamente, non tutto quello che è dannoso è facile da rendere inoffensivo con il semplice calore.
Poi esistono i metodi che utilizzano una fonte "energetica" come è una lampada UV, non altera il sapore ed è più efficace probabilmente di quelli termici ma ovviamente necessita di tecnologia (ed un lampada UV, e relativa elettronica, è sicuramente molto più fragile che un accendino o un fiammifero), energia inoltre mentre quello chimico, alterando il sapore, quello termico con la temperatura, quello meccanico con l'attraversamento di un filtro (funzionale) mi permette di capire che ha fatto qualcosa (funzionato o meno è un altra casa) mentre una lampadina accesa non mi fornisce un ritorno tangibile (opinione mia).
Infine esistono i metodi "fisici" come l'osmosi inversa che ha il vantaggio, concettuale, che portato all'estremo può restituire materiale acqua distillata. Peccato che l'acqua distillata non presenta i sali minerali che invece sono fondamentali. Inoltre un apparecchio ad osmosi inversa pesa e costa parecchio.
Dopo di che ognuno è libero di fare quello che vuole ......
Può portarsi un filtro meccanico, pastiglie di cloro e gocce di iodio e trasformare acqua sorgiva in acqua che fa concorrenza al Gange o all'acqua della turca di uno stadio di calcio dopo il derby Roma-Lazio.
Può non portarsi niente e fidarsi delle proprie capacità e bere quello che ritiene opportuno e accettare il rischio di un cagotto (e magari rimarrà sempre solo un rischio).
O può essere una via di mezzo e sfruttare quello che la tecnologia offre quando ritiene che serva ed il semplice bicchiere/gavetta/borraccia quando la propria capacità gli dice che non c'è bisogno di altro.
Alla fine è come la ruota di scorta dell'auto ...... per me ..... averla non è indispensabile (la macchina usa quattro ruote e non cinque per viaggiare) ....... ma se una buca ? ..... certo con questo "pensiero" uno può finire che si porta dietro anche il frigo e l'incudine ed è pure in grado di "giustificarlo", indubbiamente ...... e allora ? ..... alla fine sarà "lui" (o "lei") che farà le sue considerazioni e deciderà che il frigo non gli serve perchè magari non riesce a fare due metri che deve fermarsi oppure cercherà altre soluzioni che gli diano la stessa sensazione di sicurezza perchè, sinceramente, per me, alla fine molte "cose" sono necessarie non tanto per la loro reale utilità ma per il grado di sicurezza che danno al "tizio" di turno e se devo fare una giornata, in qualsiasi ambiente, preferisco farla in un idoneo grado di "piacere" magari sacrificando il peso piuttosto che sacrificare tutto, ad esempio, in virtù del peso solo perchè altri fanno così o perchè il mio trisavolo faceva così.
Un esempio su tutti ...... il vino, per vivere, non è fondamentale ...... uno può vivere tranquillamente, e forse meglio, bevendo solo acqua ..... ma sai che tristezza
Un ultima considerazione, sapendo ed avendo la giusta esperienza, molte cose (gadget se volete) sono anche inutili poichè si è in grado di capire che si sta facendo una cavolata (o la cosa giusta) ma non tutti hanno quella esperienza ed, allora, quei "gadget" sono non solo utili ma indispensabili, inoltre anche i maestri, qualche volta, sbagliano ..... è raro ma mi dicono che a qualcuno è capitato

..... Chi ha che fare della "sicurezza sul lavoro", non chi la subisce, forse questo discorso l'avrà già sentito e fatto.
Ciao

, Gianluca