Preparazione Trekking di due giorni con bivacco sotto le stelle

Come da Titolo, discussione semplice: come vi organizzate per un uscita lunga un weekend - sabato bivacco domenica -??
Una vetrina dei vari approcci.
Ma anche esperienze racconti di avventure particolarmente entusiasmanti.
Pianificazione sì ma non nozionismo insomma ;)
Parliamo di escursionismo E, EE, al massimo tratti di via ferrata.
Non alpinismo e non escursionismo invernale su ciaspole ramponi per il semplice fatto che la equipaggiamento preparazione fisica e mentale e le skills richieste in generale cambiano totalmente, se il problema principale è il freddo e l ambiente di neve e ghiaccio altre sono le attenzioni di un EE durante il resto dell'anno uno su tutte l approvvigionamento d acqua nei mesi più caldi.
Oltre al fatto che io per il momento non ho intenzione di praticare tali discipline.
Si noti che una ciaspolata turistica di 3 o 4 ore su sentieri ben battuti al centro della giornata, lo considero un impegno a livello turistico.
 
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Utente25010

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Io guardo soprattutto le varie fonti d acqua sul percorso o se il bivacco prevede una propria scorta d acqua (tipo quella piovana) e di conseguenza preparo il percorso.. Per il mangiare per un weekend e abbastanza facile da organizzare tra vari cibi già pronti, pane, quello che si vuole insomma.. <--- tutto in base alla disponibilità d acqua comunque..

Per l attrezzatura dipende anche dal periodo come dici
Io viaggio così fuori dal periodo invernale:
- Zaino deuter 50+10
- Sacco pelo ferrino 1200 peso 1 kilo
- Bottiglie acqua 1,5+1,5 quelle da supermercato poi dipende potrei portarne una in piu se la sera so di non trovare acqua..
- coltello multiuso
- acciarino e accendino
- kit soccorso coperta emergenza e
fischietto
- poncho
- tarp 460 gr 3x3
- GPS con traccia
- batteria portatile
- tappetino sotto il saccopelo
- bastoni trekking
- sawyer mini (sto pensando al suo acquisto)

Direi basta.. Ma questa opzione la valuto in linea generale che siano 3 giorni o 1 mese

p.s valuto anche un allenamento con varie intensità prima di partenze prolungate, il non riuscire a camminare bene il giorno dopo è molto facile se non ci si allena per escursioni con queste difficoltà, rovinandoti il weekend o un viaggio di più giorni addirittura
 
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Up

Alre esperienze/ tipi di preparazione psicofisica (se vi serve) equipaggiamento/pianficazione ?

Vi segnate dei waypoint sulla topopotografica in vicinanza di piccoli centri abitati per esempio o in presenza di acque corrente facilmente potalizzabile (no laghetti stagni e simili ..belli da vedere un po meno da bere) avvisate sempre qualcuno dell ora circa del vostro rientro?

Personalmente non ho ancora mai bivaccato (quindi dormire fuori non in una pensione, bread & breakfast e simili)
Quindi non ho esperienze dirette da raccontare.quello che mi porterei/cosa pianificherei...

Mah, oltre al telefono principale certificato almeno ip67 e con cover rugged, vetro gorilla glass 3 o superiore, da usare come gps e qualche foto e a un battery pack , oppure un affidabile Garmin, mi porterei un secondo telefonono scrauso x le emergenze.
Imprescindibile a meno di non fare un percorso semplicissimo come una mulattiera, (ma anche il quel caso la tentazione di uscire dal percorso e complicare un po le cose puo essere forte )

Prima ancora di un gps, vale come regola aurea consultare il meteo che sulle 36 ore è affidabile (io uso accuweather) e avere strumenti quali carta topografica bussola e altimetro, se c è anche il barometro meglio tutta roba che difficilmente smette di funzionare lasciandoci a piedi..
ovvio questi strumenti non sono quelli del telefono ma su elemento a parte tipo orologio suunto/casio protrek o elementi specifici.

Cambio solo per intimo e calzetti, anche due paia sottili e sempre in sintetico, solo per dormire o se fa freddo misto lana
Per stazionamento un piumino leggero o una sintetica buona ..io preferisco la seconda. Pantaloni lunghi in micropile x sosta bivacco.
Pantaloni in cotone per fare legna accendere un fuoco muovermi nelle spine..fascetta da mettere in testa se tira molto vento o la sera in stazionamento.
Kway buono immancabile, anche soprapantaloni ma se mettono un po di pioggia meglio pantaloni softshell per non fare la saunavse ti muovi, per la parte sopra ho anche sempre un softshell un po piu protettivo di un comune antivento ma senza membrana. Al posto del kway o guscio o il poncho ma questo è per quando prevedi di prenderne tanta ma in quei caso starei a casa.
ghette sempre utili per l erba bagnata pozzangheroni ecc non per guadare torrenti rischi di lavarti lo stesso (l acqua risale x capillarità) o peggio scivolare bagnando ogni cosa.

Torcia frontale resistente a una piovuta (non serve che resista a immersione) stilo di ricambio.
Lacci di riserva x le scarpe/oni.

Interessante il kit emergenza che ci mettete dentro.?(lo so sono cose gia discusse nel forum ma qui facciamo piu una panoramica all around di come vi arrangiate voi) io ci metterei bende garze sterili cotone disinfettante per cute lesa tipo tintura di iodio fischietto scorta acqua supplemenrare 0.8 L (con l acqua sempre meglio abbindare) pastiglie potabilizzanti filo e ago (ma non ho mai cucito una ferita quindi non è detto che sappia usarlo) garze adesive coperta termica se ritengo possa servirmi ...ho gia sempre un isolante con me.
Cibo se è estate oltre che pane porterei più frutta come fonte di carboidrati come finte di proteine e grassi tonno sottolio..se no di tutto anche robe caloriche che fanno sete incluso salame pane formaggio ;)
2 giorni è un lasso di tempo breve non ce il rischio di deperimento fuori dall estate, se non per carne cruda non grassa e salata e soprattutto pesce crudo..

Coltello un chiudibile e un multiruolo o perlomeno un fisso con 12 cm di lama più un seghetto, esche per il fuoco accendino /acciarino. Guanti da lavoro meglio se antitaglio.

Per il bivacco amaca telo 3x3 e sacco a pelo, se la sera prevedibilmente scende sotto zero un tappettino isolante.

Tutto cio che da bagnato smette di funzionare lo infilerei in drybag, anche intimo di ricambio, il sacco a pelo in un telo di nylon suo.
sacca di nylon per lo zaino se non è già imp disuo
 
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Le 2 cose principali per me sono

- pianificare il percorso, essere sicuro di arrivare a destinazione e poi a casa. (Conosco gia la zona? Vado con qualcuno che ha già fatto il giro? Altrimenti mi informo il più possibile, oggi con internet è diventato banale.

- controllare il meteo (anche subito prima di partire) ed esser pronto a rinunciare in caso non promette bene

Aggiungo una terza: conoscersi, conoscere i propri limiti e non cercare di strafare (Non sfidare la natura, sfida te stesso)

poi ognuno si porta via viveri, bevande, ricambi e kit vari in base alla propria esperienza, gusti personali e abitudini

Ciao
Luca
 
Le 2 cose principali per me sono

- pianificare il percorso, essere sicuro di arrivare a destinazione e poi a casa. (Conosco gia la zona? Vado con qualcuno che ha già fatto il giro? Altrimenti mi informo il più possibile, oggi con internet è diventato banale.

- controllare il meteo (anche subito prima di partire) ed esser pronto a rinunciare in caso non promette bene

Aggiungo una terza: conoscersi, conoscere i propri limiti e non cercare di strafare (Non sfidare la natura, sfida te stesso)

poi ognuno si porta via viveri, bevande, ricambi e kit vari in base alla propria esperienza, gusti personali e abitudini

Ciao
Luca
Indicazioni minimali ma ineccepibili :si:
 
La mia idea di pianificare troppo il percorso mi toglie un pò lo spirito d'avventura, (preferisco non seguire i sentieri troppo battuti) certo equipaggiarsi bene è fondamentale come darsi un'idea sulla zona che si vuole percorrere per il resto l'esperienza fa la differenza
 
La mia idea di pianificare troppo il percorso mi toglie un pò lo spirito d'avventura, (preferisco non seguire i sentieri troppo battuti) certo equipaggiarsi bene è fondamentale come darsi un'idea sulla zona che si vuole percorrere per il resto l'esperienza fa la differenza
Io direi che seguire un sentiero tracciato è buona regola all inizio prendendo familiarita con gli strumenti..
Anche non seguendo sentieri battuti segnarsi dei waypoint potrebbe essere utili.. Poi il percorso che segui puo essere anche quasi casuale.
 
La mia idea di pianificare troppo il percorso mi toglie un pò lo spirito d'avventura, (preferisco non seguire i sentieri troppo battuti) certo equipaggiarsi bene è fondamentale come darsi un'idea sulla zona che si vuole percorrere per il resto l'esperienza fa la differenza
Sì, anche io faccio dei fuori sentiero, però di solito lo so in anticipo dove voglio andare. Non voglio affidarmi troppo a telefonini e GPS vari.
Se gironzolo per il versante di una montagna..... almeno il nome della montagna voglio saperlo prima ! :biggrin:
 
Le 2 cose principali per me sono

- pianificare il percorso, essere sicuro di arrivare a destinazione e poi a casa. (Conosco gia la zona? Vado con qualcuno che ha già fatto il giro? Altrimenti mi informo il più possibile, oggi con internet è diventato banale.

- controllare il meteo (anche subito prima di partire) ed esser pronto a rinunciare in caso non promette bene

Aggiungo una terza: conoscersi, conoscere i propri limiti e non cercare di strafare (Non sfidare la natura, sfida te stesso)

poi ognuno si porta via viveri, bevande, ricambi e kit vari in base alla propria esperienza, gusti personali e abitudini

Ciao
Luca

Nel nostro gruppo c'è questa filosofia, in merito a quello che ho grassettato: stabilita una data, si parte comunque, qualsiasi tempo ci sia.
Solo se le condizioni si fanno particolarmente avverse, si modifica in itinere il giro pianificato ma riguardo al partire, si parte sempre.

I motivi sono diversi.

Uno che sta diventato il preponderante, ora, è che tutti abbiamo un sacco di impegni e trovare una data che vada bene a tutti non è facile. Uno volta decisa, con fatica, non la si cambia.

Un altro motivo è che le previsioni, in quanto previsioni, a volte sbagliano: diverse volte saremmo dovuto essere affogati dalla pioggia ma invece è andata bene. E viceversa: previsto buono, trovato non buono :biggrin:

Terzo, se si va via solo con il tempo bello ci si perde comunque qualcosa in fatto di esperienza e avventura.
 
Nel nostro gruppo c'è questa filosofia, in merito a quello che ho grassettato: stabilita una data, si parte comunque, qualsiasi tempo ci sia.
Solo se le condizioni si fanno particolarmente avverse, si modifica in itinere il giro pianificato ma riguardo al partire, si parte sempre.

I motivi sono diversi.

Uno che sta diventato il preponderante, ora, è che tutti abbiamo un sacco di impegni e trovare una data che vada bene a tutti non è facile. Uno volta decisa, con fatica, non la si cambia.

Un altro motivo è che le previsioni, in quanto previsioni, a volte sbagliano: diverse volte saremmo dovuto essere affogati dalla pioggia ma invece è andata bene. E viceversa: previsto buono, trovato non buono :biggrin:

Terzo, se si va via solo con il tempo bello ci si perde comunque qualcosa in fatto di esperienza e avventura.
Mah si anche secondo me è una strategia valida 2mm di pioggia non sono condizioni avverse..per non partire deve essere in previsione vento con raffiche oltre i 40 e pioggia a bidoni.
Tenendo presente che le previsioni nelle 36 ore sono affidabili ma non oro colato. Poi vivere la natura anche con pioggia fa parte del bagaglio diu un EE.
Se è prevista una tempesta e ci vai lo stesso te la vai un po a cercare ..per non perdere la giornata basta cambiare itinerario ..spesso a 50 km di distanza invece splende il sole!
 
Non ho mai usato GPS in vita mia magari quando andrò in ALASKA ne prenderò uno per quanto riguarda il telefonino lo porto via solo per emergenza ma solitamente dove mi avventuro non c'è campo per il resto ho sempre con me la bussola
 
Non ho mai usato GPS in vita mia magari quando andrò in ALASKA ne prenderò uno per quanto riguarda il telefonino lo porto via solo per emergenza ma solitamente dove mi avventuro non c'è campo per il resto ho sempre con me la bussola
Fuori dall inverno e relative tempeste di neve quindi difficolta a trovare punti fi riferimento, il GPS è perlopiu una stampella se sei poco esperto.
Di norma con topografica e bussola sai gia dove sei per non parlare se hai anche un altimetro ..soprattutto da noi dove non ci sono vastita di boschi quasi pianeggianti dove puo essere difficile in mezzo alla vegetazione capire dove ci trovavsenza un GPS.
 
@Wombat, ho camminato anche io sotto la pioggia, però bisogna avere la consapevolezza dei propri limiti (e di chi viaggerà con noi) per decidere se partire o meno.
A me è capitato di non partire perchè "forse pioverà" e chi doveva venire non se la sentiva, rompe un po' ma non casca il mondo
 
U

Utente25010

Guest
Non so usare bussola e altra strumentazione (cosa che imparerò certamente)

Io il GPS se vado in sentieri che non conosco lo uso, soprattutto perché alcune volte e un attimo sbagliare sentiero e non trovare più il simbolo del percorso (si torna indietro all'ultimo simbolo visto)
Naturalmente do un occhiata al GPS solo quando perdo di vista il simbolo, e solo una sicurezza in più

Su percorsi da 7-8 ore E / EE "che non e il caso di questo post" per me è d obbligo (farsi 1-2 ore in più se va bene, perché mi sono buttato fuori sentiero, oppure sentiero diverso, non riesco neanche a pensarci)

L estate scorsa ho incontrato un ragazzo molto avventuroso senza GPS ecc.. praticamente si era messo vicino A circa mezz' ora dal rifugio, dove ero arrivato io.. di pomeriggio arriva la nebbia resta il fatto che doveva arrivare alle 17 e arrivò alle 19- 19 mezza..


Riguardo la pioggia non mi da più fastidio dopo l'Irlanda/Scozia , c è da dire che in montagna alcune volte e meglio non partire.. Io di solito valuto la sera e la mattina stessa che devo mettermi in marcia
 
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Utente 24852

Guest
Titolo un po' monolitico discussione semplice: come vi organizzate per un uscita lunga un weekend - sabato bivacco domenica -??

CIAO, bivacco é inteso come una struttura (capanna, cascina, ecc...) oppure anche nel senso di "bivaccare in natura/in loco"??
 
CIAO, bivacco é inteso come una struttura (capanna, cascina, ecc...) oppure anche nel senso di "bivaccare in natura/in loco"??
Ciao di fatto hai ragione esistono strutture adibite a bivacco che offrono un tetto e poco più. Chiaramente devi arrangiarti sul resto. Diciamo che avere 4 muri e un tetto sopra la testa facilita la vita..pioggia windchill raffredamento per conduzione sono tutti problemi chevdi fatto sono eliminati o comunque molto ridimensionati..peraltro in molte zone sarebbe l unica forma di bivacco consentita.

Ma noi facciamo gli avventurosi dai..diciamo che in questa sede intendiamo bivacco sotto le stelle ;)
 
U

Utente 24852

Guest
ah... mi sono spiegato male, ahah non era in "forma polemica" la mia domanda, ah
Era per capire se potevo partecipare pure io, ma non usando "strutture", bivacchi intesi come "capanne, edifici, cascine, ecc..." volevo prima capire di quali bivacchi si intendeva parlare.

Ora ho capito, grazie

:):D:biggrin::rofl:
 
U

Utente 24852

Guest
Quindi... parlando di bivacco, nel senso di bivaccare in natura e per un breve periodo, io mi organizzo in base all'uscita che intendo fare. Questo significa che se vado da solo mi organizzo come piace a me, con approcci che sono nelle mie corde.

Quindi, spesso e volentieri porto, quando porto qualcosa, semplicemente:
- borraccia con tazza metallica
- qualcosa per il fuoco, con una manciata di legnetti
- victorinox

Sia in quota, sia, ovviamente in pianura.

Mentre se vado con qualcuno che usa approcci differenti, cerco di adattarmi per creare meno disagio ad entrambi, per la ricerca di zona adatte agli approcci di entrambi. Ma di principio non uso materassini, sacchi a pelo, tende, ecc...
 
@Wombat, ho camminato anche io sotto la pioggia, però bisogna avere la consapevolezza dei propri limiti (e di chi viaggerà con noi) per decidere se partire o meno.
A me è capitato di non partire perchè "forse pioverà" e chi doveva venire non se la sentiva, rompe un po' ma non casca il mondo
Vale la regola anzi 2
1 muoversi in gruppo in linea di massima riduce parecchio i rischi di qualsiasi tipo ..pero ci deve essere una certa sintonia sia di esperienza che di intenti. Altrimenti per uno un tipo di viaggio può essere troppo rischioso (direi avventuroso) o piu banalmente troppo faticoso o all inverso noioso se la sua preparazione è nettamente superiore alla tua.
. Io non avrei problemi a camminare sotto pioggia molto moderata e vento anche per ore per qualcun altro si. Se il gap è troppo evidente rischi l effetto palla al piede, viceversa due o tre compagni di simile livello sono un supporto notevole soprattutto in caso di emergenza.
Incrociando le dita una caduta seria con fratture, un ictus o un infarto da soli in mezzo al nulla puo essere fatale un compagno che corre a chiamare i soccorsi con le coordinate di dove ti trovi puo salvarti la vita
2 siamo animali sociali, per qualcuno passare 2 giorni in solitaria per monti e vallate può essere piacevole, a qualcun altro solo un peso, oltre al fatto che P di essere in situazioni pericolose da affrontare da solo seppur bassa esiste.
Credo che buoni compagni di avventura rispettosi e amanti della natura migliorino l esperienza.
Io che devo appena passare ai ranghi di EE preferirei fare parecchie uscite in compagnia, e da solo almeno per qualche anno solo su sentieri ben battuti o zone nom troppo distanti dalla civilta
 
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