Recensione Presentazione Maserin Arint 387/CR: l’argento vivo in tasca

Salve a tutti,
è il mio primo messaggio in questa sezione che, come spiegavo nella presentazione, è quella per la quale mi sono deciso ad iscrivermi dopo qualche tempo di lettura nell’ombra.

Ho già scritto come abbia una vita poco avventurosa, nonostante ciò da anni giro con un coltellino nella tasca dei jeans o -ove non possibile- dello zaino.

Tempo addietro ho perso l’infimo generico che mi ha accompagnato per un lungo periodo e, cercando un sostituto, m’è ripresa la coltellite :D

Dunque oggi inizio presentandovi ciò che porto in tasca ultimamente ovvero un Maserin Arint 387/CR che è questo sotto

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Su Maserin c’è poco da dire.
Nonostante la notizia di qualche anno addietro riguardo qualche “inghippo” con produzione cinese non dichiarata (del quale ho letto anche su queste pagine) debbo dire come sia un marchio del quale mi fidi e mi soddisfi (ho anche un Easy e uno Space che magari prima o poi vi presenterò).

Arint -in dialetto maniaghese- vuol dire argento ed il coltello è un modello disegnato nell’ambito della collaborazione tra Maserin e il maestro Attilio Morotti nel 2010 per i 50 anni (le nozze d’argento, per l’appunto) dello storico marchio.

È un coltello piccolo e maneggevole, che è la categoria che prediligo, pensato come la versione per Maserin del coltello da sigari di Atti.

La lama è di 55mm in N900 e il manico in corno, perché anche lo stile ha il suo ruolo e l’occhio vuole la sua parte.
Aperto misura 13,5cm e -al momento della messa sul mercato di poteva scegliere tra Ebano, Bocote, Olivo, Bosso, Corno, Madreperla e Aliotis

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Mi piace, oltre che per le dimensioni contenute, anche per lo stile e per la sensazione ergonomicamente piacevole di tenerlo in mano.

Lama (drop point) è satinata e le incisioni, ben fatte e ben posizionate, divengono un elemento estetico

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Per concludere una menzione ai particolari, ricercati ed eleganti oltre che cifra del Morotti, in opposizione alla linea pulita ed essenziale della forma del manico

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Utilissimo anche il passante per il laccio con il quale si sfila in un sol gesto naturale dalla tasca dei jeans.

Insomma: mi capita di usarlo più volte al giorno, dal pranzo, all’apertura di cose varie, fino alle minacce ai colleghi :p ed è un piacere farlo scattare e rigirarselo in mano (-;
 
Bello ma troppo costoso :cry::cry:

Non ti do torto, è un coltello piccolino che costa(va) abbastanza, magari rispetto ad altro.

Però il prezzo mi sembra in linea con la produzione del marchio, in più ti invito a considerare come fosse un modello, in qualche modo, celebrativo dei 50 anni sul quale hanno messo qualche attenzione (di stile o finiture) più particolare.

Andando poi su questioni personali: ho già scritto come sia sulla soglia dei 50 e come cercassi qualcosa che mi desse anche una soddisfazione estetica, da qua la scelta del corno che influisce anche lui sul prezzo.

Del resto mi piacerebbe cambiare il coltello a seconda di umore e abbigliamento come con l’orologio, ma questa è una mia fisima e per ora ho il compagno giusto.
Ovviamente, come ogni storia d’amore, anche questa potrà finire qualora fossi folgorato da altra roba (che in realtà è per la strada e ne sono curiosissimo chissà come andrà a finire….).

L’Arint è un coltello da gentiluomini e dunque non si cura del prezzo, io invece sì, e infatt l’ho preso di seconda mano :p

Considerata la soddisfazione che mi sta dando direi siano soldi ben spesi ed adeguati, ma riconosco come ognuno abbia il suo metro estetico ed etico, soprattutto per quanto riguarda il portafogli.

Attenzione, però, che quando si va verso la raccolta o -peggio- il collezionismo (dunque dopo 2 coltelli per ogni uso, il secondo è di riserva che siamo tipi pragmatici & previdenti) tendo a considerare come ogni cosa in più sia superflua e, di conseguenza, ogni cosa “costi troppo”.

Purtuttavia…………

;)
 
Giusto! :rofl:

Rubrica seguitisssima, tra l'altro... :p
A giudicare dai commenti, in effetti, sembrerebbe :D
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Ero partito scegliendo questo orologio con significato scaramantico, perché mi preservasse dall’acquata sui dieci chilometri di ritorno dall’ufficio. Un abbinamento umorale che ha funzionato.

Però, a guardar bene, direi che sia intonato anche all’Arint.

Ah, l’eleganza innata :lol:

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