Varie Prima notte nel bosco col tarp

Per questi giorni avevo programmato alcune uscite carine che purtroppo sono saltate causa ritorno della tendinite, quindi ho deciso di farmi un regalo doppio: una notte nel bosco (la mia prima volta) con il mio tarp (la mia prima volta)!

Così ieri alle 17:00 vado nella Macchia di Gattaceca, il bosco vicino casa che ho usato come palestra per testare scarpe, pesi zaini, montaggi del tarp e che sento un po’ casa.

Le previsioni danno un’ora di brutto tempo e in effetti il cielo è diventato improvvisamente plumbeo e ha cominciato a tuonare. In più il bosco comincia a diventare scuro. Una sottile inquietudine striscia. Scelgo come campo una radura sul colmo di una collinetta, con uno spiazzo pulito circondato da alberi e copertura sopra.

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Mi affretto a montare il mio tarp, scegliendo come set up la “tarp tent”, perché è chiusa ma con una buona apertura per arieggiare e uscire alla bisogna per i bisogni. Appena il mio riparo è pronto senti scendere la calma. Credo che mi sia venuta bene, soprattutto essendo la prima volta che la provo.

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Sono ancora le 18:30, la pioggia non è venuta e non ho molto da fare, quindi decido di prepararmi subito la mia cenetta con una busta liofilizzata di purè di patate e carne del Deca: niente male.
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Alle 19:00 sento un tintinnare di campanelle remoto, sembra una scena di un film di Fellini. È un gregge di pecore, che non immaginavo attraversasse la Gattacieca. Mi sfilano davanti guardandomi come uno svitato. Poi arrivano i cani pastore; 4 di cui 2 piuttosto assertivi che si avvicinano alla tenda e la circondano. Aspetto un po’, guardando verso di loro ma di 3/4, poi quando li vedo avvicinarsi ringhiando parlo a voce alta e calma e se ne vanno. Fiuuu.

Alle 20:00 scende il buio. Un po' alla volta.
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Arriva un branco di cinghiali che raspa attorno alla tenda. Io sto dentro, zitto e buono, convinto che se andranno da soli (come in effetti fanno), ma comunque pronto con la mia arma letale se qualcuno entrasse nella tenda: la torcia per abbagliarli!

Verso le 23:00 in un istante il bosco si addormenta! Tutti gli uccelli, i rospi, le cicale e i grilli smettono di cantare e cala il silenzio.

La temperatura, con tenda pavimento materassino e sacco a pelo, è perfetta, quasi calda, nonostante l’aria diventi progressivamente più umida e fredda: alla mattina l’acqua nella borraccia sarà fredda come si frigo! Il sonno è leggero, conto tutte le ore e ogni tanto sobbalzo per i mille passi di animali che odo attorno: qualche altro cinghiale, ma anche molti animali piccoli e silenziosi che non so identificare.

Alle 5:30, come in un attimo si era spento, il bosco in un attimo si riaccende: è l’alba e mille uccelli cominciano a gridare, soprattutto cornacchie.
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Alle 6:00 mi alzo, colazione con orzo in polvere e biscotti, riassetto attrezzatura, ripartenza per casa.
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Contento ed emozionato, di una cosa semplice che è un passo più avanti.
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Sono contento che ti siano arrivate. Io non faccio escursioni particolarmente “impegnative”, per me lo scopo è ascoltarmi, conoscermi nell’incontro con l’altro o con il non provato prima.
 
Credimi, spero di non offendere nessuno, ma il tuo è proprio lo spirito giusto per affrontare l'outdoor: molta preparazione ed un minimo di avventura, che da il sale all'esperienza. Complimenti!
Le emozioni dei suoni del bosco di notte sono indimenticabili, eppure c'è gente che ancora non si sente di affrontarle.
 
@GiulioSherpa : ti ringrazio per l'apprezzamento, davvero. :)
In effetti spesso la differenza, almeno per me, la fa smettere di ascoltare l'eco interna di paure apprese e mettermi in osservazione e in ascolto di quello che c'è. La preparazione, oltre che a evitare situazioni sgradevoli o pericolose, serve anche a placare l'istinto naturale di controllo e lasciare spazio al piacere di immergersi nell'ambiente più rilassato.
 
Sono contento che ti siano arrivate. Io non faccio escursioni particolarmente “impegnative”, per me lo scopo è ascoltarmi, conoscermi nell’incontro con l’altro o con il non provato prima.
bel racconto e significativa esperienza....
mi hai riportato a tanti anni fa quando anch'io ho sentito il bisogno di provare il bosco di notte
da solo, semplicemente per trovare qualcosa di me stesso.
 
Che bello sentirti... Mi hai ricordato la bellezza del risveglio del bosco che è un'emozione indescrivibile
È vero, non credevo, una sinfonia di suoni!
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Piccolo OT: mi è presa la voglia e, se non ci sono contrattempi, questo We mi farò un anello da Orvinio a Castel di Tora e ritorno, con pernotto sul lago. Questa volta con tenda.

Avete suggerimenti su dove sistemarmi? Ho letto che sul lungolago è tutto praticabile, dopo aver fatto L domanda al comune e pagato la tassa, ma non conosco il posto, quindi ogni suggerimento è gradito.
 
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