Per il sottoscritto, come per chiunque ama la montagna,
l'arrivo dei figlioletti è stato un momento di bellissime emozioni ma anche di rinunce: da quando in famiglia non siamo più solo in due, abbiamo sicuramente dovuto ridimensionare le nostre uscite in montagna, adattandole alle esigenze della nuova famiglia.
Son contento di dire
"ridimensionare ed adattare" e non
"dimenticare": ho bellissimi ricordi di una facile ciaspolata fatta col bebé di 6 mesi nel marsupio e una poppata davanti al fuoco di un bivacco, e di molte recenti passeggiate estive con la piccola (che ormai è una bella bimba!) che arriva al rifugio col suo zainetto rosa pieno di pigne, rametti e sassolini colorati raccolti lungo il sentiero.
Quest'estate è poi arrivato il "salto di qualità":
prime nottate fuori a dormire in bivacco, armati di tutto il necessario per una piacevole notte tra le mie amate montagne, tra cui gavetta, salsicce, sacco a pelo e...
orsacchiotto di peluche!
Siamo già arrivati a quota tre! A luglio sulle
prealpi trevigiane, ad agosto in
Alpago, a settembre verso il
Cima d'Asta: tutti bivacchi molto molto facili da raggiungere, e tutte uscite fatte in 4, con la compagnia di qualche amichetto/amichetta del cuore e relativo babbo.
Le bimbe cariche di entusiasmo, i babbi di bagagli
...era da anni che non tiravo fuori dall'armadio lo zainone 70 litri!
Il momento più bello però è stato a casa, poche sere fa quando mettendola a nanna la piccina mi ha chiesto, con la sua vocina angelica:
"Papà, ma quando è che mi porti ancora a dormire in montagna col sacco a pelo?"
...Non dovrà certo pregarmi!