Primi passi nell'Alpinismo

Ciao a tutti!

Sono un ragazzo di 27 anni e vorrei qualche consiglio per muovermi verso questa disciplina. Volevo partire da un bel corso CAI ma (abito a Verona) il corso base alpinismo è in genere verso aprile. Escludendo per ragioni di budget, il rivolgersi a guide, vorrei capire se è possibile percorrere qualche giro classificato EE/F (quali per chi inizia?) o fare qualcosa in questi 240 e più giorni :)

Finora ho praticato in ambito outdoor/montagna: sci di fondo, ciaspole, arrampicata in palestra, in falesia (ad arrampicare sono scarso :biggrin:), trekking (anche in tenda, più giorni).

Sono quasi sempre andato in Trentino e in Sudtirol, perché i miei compagni di escursionismo abitano da quelle parti. Mi pacerebbe stare sopra i 2000-2500m, è un ambiente che mi affascina molto (ma non so se in questo periodo sia possibile). Non ho molta esperienza in alte quote, ma sono stato recentemente a Cima Libera (3400m, dormendo a 3200m) e non ho avuto problemi coll'altitudine.

Penso anche che mi manchi un po' di attrezzatura, perché non ho picozza o ramponi né scarponi semiramponabili.. :( ma sono un po' perplesso: se per esempio prendessi i ramponi vorrebbe dire che il giro prevede un passaggio su ghiacciaio, il che implica anche avere una corda, un kit per uscire da un crepaccio e ovviamente conoscenze di soccorso e autosoccorso (che non ho).. insomma cosa posso fare ora?

Grazie
 
Ciao Franz.. Io purtroppo non posso aiutarti nel merito perché non ho mai fatto (ancora) alpinismo ma c'è qualche piccola sbavatura nei tuoi quesiti e su questo posso dire qualcosa senza fare figuracce.. :biggrin:

Intanto, per il corso di alpinismo, io non l'ho fatto (ed anche volendo non potrei perché sono un turnista e pendolare) ma stai chiedendo se puoi fare itinerari EE senza il corso? Perché la risposta è che con la testa sulle spalle e le dovute attenzioni li puoi fare, il corso non è come la patente ovvero una "abilitazione": ovviamente da inesperto ti consiglio di non farli da solo e magari con qualcuno capace e competente..

Il fatto che tu abbia già fatto attività sicuramente ti sarà utile rispetto a chi non lo ha mai fatto, per l'arrampicata ti direi di non correre.. Se fai sentieri alpinistici ma con gradi di difficoltà non eccessivi, dovresti riuscirci.. io le falesie le ho sempre guardate dal basso, ho sorella, cognato e tanti amici che arrampicano ma a me non fa impazzire, diversamente un paio di itinerari con passaggi di I e II grado li ho fatti e ti assicuro che non sono uno sportivo.. cioè lo ero, ma più di 20 anni fa :rofl: e ad ogni modo chi ha più competenza di me mi ha sempre detto che tra l'alpinismo e l'arrampicata sportiva c'è parentela ma son cose diverse.. ;) Sicuramente in Trentino c'è un mucchio di roba da fare, però secondo me potresti essere un po' in ritardo per il meteo, nel senso che potrebbe già esserci neve o ghiaccio (io bazzico il Gran Sasso) ma se hai amici su: chiedi a loro! Forse tenendoti a quote più basse puoi iniziare a fare qualcosa anche adesso..

Poi inizio un po' a seguirti meno nei quesiti.. Allora, se parliamo di sentieri EE e non EEA ed in ambiente non innevato, piccozza e ramponi non servono mentre al contrario se parliamo di invernale sono imprescindibili.. Però i ramponi universali si montano anche su scarpe non ramponabili (non su tutte direi, ma la parola ai più esperti) e comunque mi pare uno step successivo... piuttosto se vuoi fare qualcosa senza neve per iniziare a fare pratica ti serve più un caschetto che i ramponi, che le pietre volano e son fastidiose.. :lol:

Quindi se vuoi fare alpinismo in ambiente invernale, senza almeno piccozza e ramponi hai effettivamente un deficit di attrezzatura diversamente, se trovi da fare ancora qualcosa senza neve che non siano ferrate (serve altra attrezzatura come saprai) direi che a parte la buona volontà non serve altro... Però spiegaci meglio che tipo di attività vorresti fare (invernale o meno) perché cambia parecchio..
 
Itinerari EE li ho già fatti, è il passaggio successivo cioè F che mi manca. In verità non so nemmeno bene il limite dove sia, per questo ho scritto EE/F :). Ho fatto anche ferrate e ho casco e imbrago. Ramponi e picozza una volta me li avevano prestati ma sono rimasti nello zaino. Insomma l'attrezzatura in qualche modo la recupero :rofl:

Essendo agli inizi nell'alpinismo per ora vorrei fare alpinismo classico su vie facili. Ma in caso di neve (no ghiaccio) servono comunque i ramponi? (cosa ramponano?). Mi piacerebbe molto fare invernale ma, avendo una formazione solo teorica nell'uso di questa attrezzatura, è meglio fare solo vie che non la prevedano? (esistono?consigli?)
 
Itinerari EE li ho già fatti, è il passaggio successivo cioè F che mi manca. In verità non so nemmeno bene il limite dove sia, per questo ho scritto EE/F :). Ho fatto anche ferrate e ho casco e imbrago. Ramponi e picozza una volta me li avevano prestati ma sono rimasti nello zaino. Insomma l'attrezzatura in qualche modo la recupero :rofl:

Essendo agli inizi nell'alpinismo per ora vorrei fare alpinismo classico su vie facili. Ma in caso di neve (no ghiaccio) servono comunque i ramponi? (cosa ramponano?). Mi piacerebbe molto fare invernale ma, avendo una formazione solo teorica nell'uso di questa attrezzatura, è meglio fare solo vie che non la prevedano? (esistono?consigli?)

Bè se puoi recuperarli è perfetto! Per quanto riguarda l'alpinismo invernale, classico o "artistico" :lol: ramponi e piccozza che io sappia sono come gli scarponi: non ci si va senza, anche se non li usi... la differenza tra ambiente estivo ed invernale cambia radicalmente le regole del gioco (te ne parlo non per competenza ma perché inizierò questo inverno e mi sono documentato con persone che lo fanno) ed in buona sostanza senza picca e ramponi non si va.. Se devi attraversare un nevaio, magari in ombra o esposto a nord che ti si ghiaccia quel poco che serve a farlo diventare ignorante, io preferirei ramponare più del necessario che scivolare dove non si deve... E la ratio secondo me è questa, da quel che ho sentito da chi lo pratica, ecco perché mi son dovuto comprare piccozza e ramponi: in invernale, senza non si va.. :si:
Comunque se hai amici più smaliziati, fatti portare.. Le varianti poi son diverse, le condizioni del manto nevoso, il grado di pendenze che si affronteranno (e queste hanno ripercussioni anche sul tipo di attrezzature necessarie) insomma in invernale cambia davvero tutto è tanto ;)
 
Ciao @franz153 , mi sembra che Francesco ti abbia già risposto ottimamente. Provo a dire anche la mia, sulla stessa linea.
vorrei capire se è possibile percorrere qualche giro classificato EE/F (quali per chi inizia?) o fare qualcosa in questi 240 e più giorni :)
E chi lo sa dove sia il limite!?!;) Ogni guida, sito, alpinista di passaggio dice la sua! :poke:
Io credo che tu non debba guardare troppo le classificazioni, ma partire dall'esperienza che hai e che non è poca. Prova a spingerti un po' più in là, passo a passo, con qualche amico più esperto. Scegli dei posti con relazioni dettagliate, che non siano dei cul de sac da dove non si può tornare indietro. Insomma, procedi per gradi, magari sfruttando le basse quote che a quest'epoca non sono ancora innevate (qui fino ai 2000 m si va tranquilli).
Io credo che sia fondamentale l'aspetto della compagnia: secondo me essere in due, con qualcuno che ha già qualche anno di esperienza sulle spalle in più di te serve a progredire molto e a prendere confidenza (che poi, parlando di alpinismo facile facile, dove la tecnica non è così fondamentale, è la cosa più importante).

Essendo agli inizi nell'alpinismo per ora vorrei fare alpinismo classico su vie facili. Ma in caso di neve (no ghiaccio) servono comunque i ramponi? (cosa ramponano?). Mi piacerebbe molto fare invernale ma, avendo una formazione solo teorica nell'uso di questa attrezzatura, è meglio fare solo vie che non la prevedano? (esistono?consigli?)
Innanzitutto la neve trasformata e compattata è aggredibile solo con i ramponi (a meno che non ci siano delle tracce molto consolidate, su tratti brevi e non esposti, altrimenti sono guai). La piccozza serve sia per la progressione (anche sulla suddetta neve) e per la manovra di sicurezza in caso di caduta. Ovviamente bisogna imparare sia a camminare sui ramponi che ad usare la piccozza, ma se qualcuno può prestartele, può anche insegnarti perlomento le basi. E poi ti devi un po' allenare!;)
Io ti direi di iniziare con l'escursionismo invernale: spesso ci sono cime e sentieri innevati, non troppo esposti o pericolosi, su cui si può fare esperienza senza timore di farsi male. Anche qui, vai in compagnia, prendi confidenza con lo strumento, e poi ti renderai conto in autonomia fino a dove te la senti di spingerti.
 
Anche io il prima possibile voglio fare un corso CAI

Ciaspolare in inverno con o senza piccozza?

Io preferirei con, sia per maggiore sicurezza sia per iniziare ad averla in mano e prenderci la mano.

Cosa mi consigliate? Possibilmente leggera
Le mie montagne sono Majella e Gran Sasso
 
Anche io il prima possibile voglio fare un corso CAI

Ciaspolare in inverno con o senza piccozza?

Io preferirei con, sia per maggiore sicurezza sia per iniziare ad averla in mano e prenderci la mano.

Cosa mi consigliate? Possibilmente leggera
Le mie montagne sono Majella e Gran Sasso

No Gianluca, aspetta.. Non mi confondere le certezze, ma ciaspole e picozza no, dai :lol:

Poi nulla è vietato, ma come ha detto @Anfisbena la piccozza serve per la progressione con i ramponi su neve e per la manovra di sicurezza in caso di caduta.. e si usa in situazioni in cui le ciaspole sono "insufficienti" per le condizioni della neve o per pendenza (io un traverso serio con le ciaspole non lo farei mai).. Piccozza e ramponi che io sappia vanno considerati come un unico strumento, l'uno senza l'altro non hanno senso..

Per le ciaspole poi, bastoncini da trekking sicuramente.. Anche perché se il terreno non è proprio pianeggiante pianeggiante, andare col popò a terra è abbastanza frequente.. ;)

Poi di posti ce ne sono diversi, pensa a Campo Imperatore.. Ne hai di km da ciaspolare.. ;)

image.jpeg

Oppure la Val Chiarino sin dalla diga di Provvidenza, sono salito con le ciaspole anche al rifugio Panepucci (zona Monte San Franco, sempre Gran Sasso) mentre sulla Majella non saprei aiutarti.. :si:
 
@franz153 cosa intendi per EE/F?

Ti consiglio per capirci meglio di fare riferimento a questa scala:
http://www.lemiemontagne.it/sitopubblico/ScalaDifficolta.htm
http://www.cai.it/uploads/media/2.1_-_Definizioni_01.pdf

Visto che fai riferimento a percorsi alpinistici invernali con possibile utilizzo di ramponi, ti sconsiglio vivamente di avventurarti con ramponi e picozza senza un compagno esperto le prime volte.

Non sono un buon testimone in verità, perché alla tua età mi sono avventurato in percorsi alpinistici invernali o estivi su ghiacciai, con ramponi, con grande incoscienza; non lo rimpiango, ma mi rendo ora conto di aver rischiato moltissimo e di aver fatto correre tali rischi occasionalmente anche alla mia compagna (poi diventata mia moglie). A noi è andata bene e sono qui a raccontartelo, ad altri no.

Qualcosa ho imparato e ti posso dire che d'inverno è di primaria importanza la condizione della neve, perché a seconda di tale condizione, cambiano le possibilità e le attrezzature da utilizzare.

Beh si, come dice @Ciccio74, ciaspole e picozza non sono il tipico abbinamento, se le condizioni richiedono una picozza, avrai bisogno anche di un paio di ramponi.

A @franz153 e a @Gianluca84 mi sentirei di dare lo stesso suggerimento: cercatevi dei buoni compagni di avventura, un po' più esperti di voi, prima di avventuravi con compagni meno esperti... poi si sa, il rischio fa parte dell'avventura, ma senza andarsela troppo a cercare ;)

In ogni caso che vi piacerebbe fare? Fateci qualche esempio e magari tenteremo di darvi qualche dritta. Di zona Majella e Gran Sasso però non ho esperienza.
 
Ultima modifica:
Arrampicate in cordata estive(gran sasso corno piccolo), vie ferrate, e qualche escursione invernale in cordata, o da solo tipo direttissima del Monte Amaro.


Sarà un'eresia, ma capiró qualcosa in più sull'alpinismo invernale nelle ultime puntate di Monte Bianco su Rai2
 
@franz153 cosa intendi per EE/F?

Ti consiglio per capirci meglio di fare riferimento a questa scala:...

Allora ho guardato i link, ho già fatto EE dove la sigla indica: percorsi attrezzati, pietraie ripide, placche. Non ho invece mai fatto nevai (anche se rientra come EE). Per portare un esempio ho fatto un'escursione simile al Monte Colombo che è pubblicata adesso sul forum, solo senza nevaio. Io vorrei fare itinerari di roccia, di ghiaccio e di misto e di tutto e di più MA essendo agli inizi vorrei tornare a casa a raccontarlo :rofl: e quindi partire dalle basi.

Quindi sono in cerca di info su cosa potrei davvero fare per partire (anche nomi di itinerari se qualcuno ha suggerimenti). Mi piacerebbe fare nevai coì da provare l'autoarresto e la progressione coi ramponi e per questo ho scritto invernale. E anche perché tra poco inizia l'inverno..cosa si può fare in questo periodo?

A @franz153 e a @Gianluca84 mi sentirei di dare lo stesso suggerimento: cercatevi dei buoni compagni di avventura, un po' più esperti di voi

Questo è il mio problema. I miei compagni di escursioni non sono avventati e frequentano le Alpi da anni ma l'esperienza in ambito "alpinistico" non abbonda :eek:
 
Arrampicate in cordata estive(gran sasso corno piccolo), vie ferrate, e qualche escursione invernale in cordata, o da solo tipo direttissima del Monte Amaro.

Ho notato su questo sito un paio di belle descrizioni:
- http://www.avventurosamente.it/xf/threads/il-monte-amaro-la-direttissima.14474/
- http://www.avventurosamente.it/xf/threads/monte-amaro-la-direttissima.14531/
In quest'ultima c'è una strana espressione "un muro ripido ed estremamente impegnativo di 1100 metri di dislivello!" che però non torna con le foto e con il grado di difficoltà indicato (EEA, grado escursionistico, non AD, D o ED gradi alpinistici), che plausibilmente voleva dire una salita lunga e costante. A parte questa dalle foto mi pare un itinerario faticoso, impegnativo ma non troppo difficile. In ogni caso bisognerebbe chiedere a chi conosce l'itinerario.

Anche per un itinerario come questo suggerisco un compagno esperto, se non altro perché le difficoltà sembrerebbero continue non limitate a brevi tratti; in un itinerario come questo devi comunque conoscere bene la progressione con i ramponi e le condizioni della neve.

Dalle mie parti in Apuane c'è un itinerario che mi sembra abbia simili difficoltà, la Carcaraia sulla Tambura, anzi fose c'è da avere qualche attenzione in più per qualche abisso nascosto, che ho percorso diverse volte anche da giovane inesperto e con compagni come me, e me la sono sempre cavata bene; ci sono tornato un paio d'inverni fa' con mio figlio alle prime armi che si è comportato molto bene ed è stato bello e divertente. Certo che mio figlio ha avuto il vantaggio di qualcuno come me che un paio di volte in cammino gli diceva le attenzioni che doveva avere.

Le tecniche di base vanno un po' imparate.

Il rischio maggiore è intrampolare sui ramponi, per disattenzione o per un metodo di progressione sbagliato, che ti può far volare per diverse centinai di metri senza fermarti... Una volta mi accadde di cadere e mi trovai a testa in giù, la situazione peggiore, fortunatamente ero sulla via di ritorno (di un percorso abbastanza impegantivo) e all'inizio della vegetazione, per cui prima di prendere velocità riuscì ad afferrare un rametto di faggio che mi bastò per girarmi con i piedi in basso e puntare con forza la becca della picozza fino a fermarmi, ma poteva andarmi molto male altrimenti.

Mi servì la lezione se non altro per cambiare tutta la mia attrezzatura e per ricordarmi sulla pella di non dover mai allentare la concentrazione.

Sarà un'eresia, ma capiró qualcosa in più sull'alpinismo invernale nelle ultime puntate di Monte Bianco su Rai2

Il filmati possono essere molto utili, con le debite proporzioni.

Allora ho guardato i link, ho già fatto EE dove la sigla indica: percorsi attrezzati, pietraie ripide, placche. Non ho invece mai fatto nevai (anche se rientra come EE). Per portare un esempio ho fatto un'escursione simile al Monte Colombo che è pubblicata adesso sul forum, solo senza nevaio. Io vorrei fare itinerari di roccia, di ghiaccio e di misto e di tutto e di più MA essendo agli inizi vorrei tornare a casa a raccontarlo :rofl: e quindi partire dalle basi.

Quindi sono in cerca di info su cosa potrei davvero fare per partire (anche nomi di itinerari se qualcuno ha suggerimenti). Mi piacerebbe fare nevai coì da provare l'autoarresto e la progressione coi ramponi e per questo ho scritto invernale. E anche perché tra poco inizia l'inverno..cosa si può fare in questo periodo?

Questo è il mio problema. I miei compagni di escursioni non sono avventati e frequentano le Alpi da anni ma l'esperienza in ambito "alpinistico" non abbonda :eek:

Ti consiglio solo ogni tanto di andare con qualcuno che ti sappia dare qualche dritta sul cammino. Passa da una sezione CAI e vedrai che un accompagnatore occasionale lo trovi ;).
 
Sarà un'eresia, ma capiró qualcosa in più sull'alpinismo invernale nelle ultime puntate di Monte Bianco su Rai2
In effetti è un'eresia. Me ne ha fatto vedere un pezzetto un amico (non ho la tv) e c'era una tizia che infilava l'indice in uno spit. Cose da matti.
Lascia perdere, piuttosto guardati un po' di tutorial su youtube, in ambito anglosassone ce ne sono di fatti veramente bene.
Ovviamente il tutto è propedeutico ad un buon corso (o comunque a delle lezioni de visu).

Ti consiglio solo ogni tanto di andare con qualcuno che ti sappia dare qualche dritta sul cammino. Passa da una sezione CAI e vedrai che un accompagnatore occasionale lo trovi ;).
Credo anch'io. Comunque complimenti @franz153 per la prudenza e la testa sulle spalle. Vedrai che andando per gradi farai molta strada.
Io ti consiglio, intanto, di documentarti bene sulle escursioni/alpinistiche classiche che potresti fare dopo aver appreso i primi rudimenti. Secondo me è importante avere degli obiettivi alpinistici alla propria portata e ti dà la possibilità di sperimentare per gradi. Cerca su internet, lavora sulle carte e le guide!
 
In ordine di utilità:
- qualche animo gentile con qualche esperienza e sale in zucca (la seconda qualità più importante della prima);
- corso CAI (ma poi dipende da chi ti fa il corso: mica penseremo che siccome uno è istruttore CAI allora è infallibile?)
- manuali, video, guide

Detto questo considera anche che l'alpinismo è una roba che ne abbraccia tanta altra: alpinismo classico può voler dire tanto o niente. Nell'alpinismo rientra l'arrampicata su roccia, progressione in ambiente glaciale, progressione su ghiaccio e misto, progressione su ghiaccio verticale, il dry-tooling, sci-alpinismo, e spesso su una via si possono trovare più situazioni. Ognuna di queste richiede un minimo di esperienza (anche se, ovviamente, molti concetti sono gli stessi), materiale e attrezzature diverse.

Il grado di difficoltà, soprattuto quello utilizzato nell'alpinismo classico, dice poco. Una via classificata PD può presentare progressione su roccia magari di II grado ma che se verglassata diventa una specie di tortura, un canale di neve, se ghiacciato duro, è roba da spaccarsi i polpacci e rischia di essere pericoloso, quindi eviterei di farci troppo affidamento (considera che in arrampicata sportiva i tiri più pericolosi sono quelli con i gradi bassi perchè in caso di volo spesso si va a sbattere su cenge e robe simili; su vie dure, spesso strapiombanti, è molto più raro trovare simili situazioni).

Personalmente credo più nell'esperienza diretta e personale che in un corso.
 
In ordine di utilità:
- qualche animo gentile con qualche esperienza e sale in zucca (la seconda qualità più importante della prima);
- corso CAI (ma poi dipende da chi ti fa il corso: mica penseremo che siccome uno è istruttore CAI allora è infallibile?)
- manuali, video, guide

Detto questo considera anche che l'alpinismo è una roba che ne abbraccia tanta altra: alpinismo classico può voler dire tanto o niente. Nell'alpinismo rientra l'arrampicata su roccia, progressione in ambiente glaciale, progressione su ghiaccio e misto, progressione su ghiaccio verticale, il dry-tooling, sci-alpinismo, e spesso su una via si possono trovare più situazioni. Ognuna di queste richiede un minimo di esperienza (anche se, ovviamente, molti concetti sono gli stessi), materiale e attrezzature diverse.

Il grado di difficoltà, soprattuto quello utilizzato nell'alpinismo classico, dice poco. Una via classificata PD può presentare progressione su roccia magari di II grado ma che se verglassata diventa una specie di tortura, un canale di neve, se ghiacciato duro, è roba da spaccarsi i polpacci e rischia di essere pericoloso, quindi eviterei di farci troppo affidamento (considera che in arrampicata sportiva i tiri più pericolosi sono quelli con i gradi bassi perchè in caso di volo spesso si va a sbattere su cenge e robe simili; su vie dure, spesso strapiombanti, è molto più raro trovare simili situazioni).

Personalmente credo più nell'esperienza diretta e personale che in un corso.


Ma il corso prevede teoria + uscite pratiche, e la possibilità di bombardare di domande l'istruttore
 
Si. Ma l'istruttore ha più di un allievo, l'amico dall'animo gentile solo te. La teoria, ma questo è un mio pensiero corroborato dalla testimonianza di amici che hanno fatto i corsi, non è niente di più niente di meno che quello che si trova sui manuali del CAI. Quello che fa la differenza sono i trucchi: com gestire la corda in sosta, come trasportare il materiale, cosa è necessario, cosa superfluo, cosa inutile, eccetera.
Detto questo, non ho nulla contro i corsi del CAI, per cominciare da zero vanno benissimo.
 
Personalmente credo più nell'esperienza diretta e personale che in un corso.
Condivido le tue precisazioni e anche le tue osservazioni sui corsi Cai.
Io ho iniziato ad andare in montagna con i miei familiari e non mi sono neppure accorta quando ho iniziato a fare alpinismo. E' venuto da sé. Poi ho proseguito con gli amici più grandi e con i loro amici guide, istruttori, soccorritori, rifugisti... Ho avuto ottimi maestri. Ma sono nata in montagna, in una famiglia di alpinisti.

Il problema si pone quando invece non si hanno dei compagni naturali per approcciare l'alpinismo. In effetti mi accorgo che spesso si invita a seguire il corso Cai un po' per inerzia: sono i più diffusi, i più economici, danno una infarinatura generale e magari l'ocasione di trovare dei compagni di cordata. Anch'io ho sentito i responsi più diversi: corsi inutili, corsi così così, corsi buoni. Forse, prima di iscriversi, sarebbe il caso di parlare con un istruttore, frequentare un po' la sezione... Secondo me, se sono bravi, coinvolgono subito nelle attività, senza attendere il corso.
L'alternativa potrebbe essere quella di un corso organizzato da guide. Ci sono guide specializzate nella didattica, alcune molto brave. Non è vero che "lavorano" per non rendere autonomi i corsisti, perlomeno, non chi ha delle vere e proprie scuole e si distacca dal modello dell'accompagnatore da grandi classiche. In alcuni casi, le spese per questo tipo di corsi non sono poi molto più elevate di quelle dei corsi Cai, ma anche qui, bisogna prima capire chi tiene il corso e se è veramente un valido istruttore.

Detto questo, io credo che gran parte della formazione "tecnica" possa essere tranquillamente svolta da soli a casa. Ci sono fior di libri che spiegano alla perfezione tecniche di arrampicata, gestione della corda, costruzione delle soste e così via. Io penso che, sia che seguiate un corso, sia che vi insegni l'amico, l'autoformazione sia indispensabile. Come dice @Gaheris , sul campo si imparano i trucchi, e ovviamente si fa pratica, ma la teoria è bene studiarla già prima, in modo anche da ottimizzare le lezioni.
Per esempio la Hoepli ha in catalogo almeno due o tre manuali buoni su alpinismo e arrampicata.
 
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