Ieri ho partecipato ad un interessante raduno di amici, con alcuni tra i più importanti operatori del settore survival della FISSS.
Si è parlato, ispezionando i kit individuali, anche di medicina d'emergenza.
L'elenco fatto da Andrea è in effetti riconosciuto comunemente per il primissimo intervento da parte di persona non specializzata su piccoli traumi, per stabilizzare ed attendere i soccorsi, solo aggiungo questo:
- soluzione fisiologica: per pulire la ferita da eventuali detriti prima di disinfettare (in piccole fiale)
- cerotti larghi (quadrati, circa 10x10) per proteggere la ferita alla fine della medicazione durante il trasferimento (in alternativa al rotolo già inserito)
- steril strip
- salviettine disinfettanti (evitare di portare flaconi interi di liquidi disinfettanti)
- burnshield o similari (per piccole ustioni, ci sono in bustine)
Niente amuchina e niente acqua ossigenata.
Questo sicuramente in ambiente antropizzato e relativamente a zone dove, in poco tempo, si può ipotizzare di trasportare/esfiltrare il ferito.
Se si dovesse uscire da questo ambito, dove per esempio ci potrebbero volere ore o forse giorni per ricevere aiuto sanitario specializzato, allora aggiungerei:
- celox
- combat gauze
- cheast seal
Naturalmente l'utilizzo di questi sistemi richiede addestramento ed esperienza, o comunque almeno assistenza telefonica o radio con il centro medico più vicino.
Abbiamo fatto anche prove concrete con il tourniquet, con un ossimetro al dito che ci indicava quando stava cominciando a funzionare l'occlusione forzata.
Diciamo che per molti è stato anche una prima prova pratica per anche solo aprire il kit e tirare fuori le cose (e verificare anche la scadenza).
Troppe volte infatti confidiamo nel kit, poi magari quando serve o non lo abbiamo a portata di mano oppure ci siamo dimenticati la sera prima di partire di verificare le scorte.
Per esempio, (e scusate se introduco una questione che per i più sarà pura accademia) ho imparato anch'io che il tourniquet va portato sul davanti del corpo ed in posizione centrale, dove possa essere preso da un sola mano e da ambedue i lati, questo naturalmente se si è in solitaria,e va accuratamente ripiegato in modo che si possa aprirlo "al volo" con un solo gesto della parte sana (se si fosse incidentati all'altro arto superiore).
Ora, per il prosieguo della discussione, in modo che sia interessante per chi legge, e dando già per scontato alcuni principi basilari, sia in introduzione che più volte ripetuti dai partecipanti) per cortesia non ripetiamoli ogni volta.
Da parte mia sono consapevole come non mai che "repetita juvant" ma non si può ogni messaggio fare la premessa "coprire con la metallina, stabilizzare, fare il minimo e poi chiamare i soccorsi".
E sono altrettanto consapevole che ci sono utenti che arrivano all'ultimo messaggio senza leggere i precedenti, quindi si "perdono" le premesse, soprattutto nelle discussioni con centinaia di messaggi.
Cerchiamo una soluzione intermedia: esponiamo le esperienze e discutiamo anche di situazioni fuori dall'ordinario, se sono accadute, in fondo siamo qui per questo, se no per le escoriazioni ai bimbi del parco giochi non venivo su questo forum
.
Nesuno, credo, qui si vuole sostituire a sanitari o operatori del 118. E nessuno parimenti vuole inserire nella dotazione di squadra o di reparto una sala chirurgica portatile...
Però mi è sembrato utile parlare di questo argomento in quanto sia a me che a molti di voi è capitato di dover intervenire PRIMA e IN ATTESA di soccorsi su situazioni che andavano un pochino più in là di una mano sulla brace o di un taglio superficiale da seghetto al pollice.
Ammettiamo dunque che si possa, in pratica come in teoria, intervenire su situazioni più complicate, in attesa degli specialisti, il cui arrivo dipende da dove ti trovi nel Mondo.
Mi viene in mete il film 127 ore, al proposito.
Quindi l'argomento NON vorrei fosse limitato alle escursioni dalle nostre parti ma è assolutamente aperto a quello che vi è capitato o come siete intervenuti dovunque.
Siamo qui per imparare. Almeno io.