Progetto pagaia

Dopo aver aperto una discussione chiedendo informazioni sulle pialle ho deciso di condividere con voi questo progetto.

Premetto che c'è la possibilità che, ad un certo punto, venga tutto cestinato per palesi incapacità manuali del sottoscritto (non ho mai lavorato il legno).

Per questo esperimento dal dubbio risultato ho ovviamente usato un approccio il più possibile low-cost.

Come materiale per la pagaia ho recuperato degli scarti di listelli di abete di bassa qualità pieno di nodi, tagliati con l'aiuto di un amico falegname ed il suo banco sega ed incollati con una colla non idonea al contatto con l'acqua (tanto è proprio un esperimento).

Manico ed oliva da un listello 3x3 cm, pala incollando al centro (ad occhio) dei ritagli di tavola spessi circa 2cm.
Poi da questo sito ho scaricato le misure per ricavare la dima della mezza pala, dima che era in carta e che poi è stata riportata a pennarello sul legno:
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Con un seghetto alternativo (che già avevo) con montata una lama per tagli di precisione (che dovrebbe scheggiare meno il legno) ho ritagliato la pala.
Purtroppo il taglio non è venuto perpendicolare come se avessi una sega a nastro e non ho neanche macchinari per correggere il bordo (levigatrice a nastro o circolare) ma tanto sarà tutto da piallare quindi non credo sia un problema.

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I morsetti li avevo già, e fortunatamente ne ho almeno 3 coppie quindi, in caso di futura replica sarò già a posto.



Unica spesa fatta è stata un pialletto da finitura ed una vastringa. Non amando spendere soldi in roba di scarsa qualità ho deciso, come consigliato un po' ovunque sul web, di evitare i prodotti da 10€ o giù di li al brico ed optare già per qualcosa di migliore. Ho preso un pialletto Kunz 110 (29€) ed una Vastringa sempre kunz (il modello base costa 16€, quello con più possibilità di regolazione della lama 26€). Ho approfittato di questo acquisto per rinforzare le scorte di carta vetrata dato che ne avevo in abbondanza di grane fini ma da sgrosso non ne avevo più molta. Diciamo quindi che il grosso della spesa sono gli utensili kunz. Poi da qualche parte in cantina ho delle raspe che magari torneranno utili.

Il prossimo passo sarà la lavorazione della pala iniziando dal segnare la mezzeria, segnare lo spessore desiderato alle estremità e cominciare a piallare.

Concludo postando il video che più mi ha ispirato, ce ne sono moltissimi sul web ed ognuno usa il suo metodo diverso per tutti, alcuni usano certi strumenti ed altri ne usano altri, alcuni fanno largo uso di elettroutensili "da laboratorio" professionali altri hanno un approccio più minimale e manuale (compreso chi costruisce una pagaia nel bosco partendo da un tronco ed un'accetta).
Questo è quello che più somiglia al procedimento che avevo in mente, tra l'altro è un canale di bushcraft e canoa, non di falegnameria:

 
Complimenti, in ogni caso per rendere il tutto idoneo all'acqua puoi usare anche delle pitture trasparenti impermeabili, così non devi rifare tutto, ecc...
 
E' molto comune rivestire con un foglio di fibra di vetro la pala, come vedi nel video verso la fine; per cui anche li poco male. Io comunque credo che preferirò la più semplice e naturale finitura con olio di lino.

Diciamo che è anche un po' una scusa in caso di successo per conservare in casa "la numero 1" senza rischio di rovinarla, romperla o perderla.
 
Vero, mi ero scordato della fibra di vetro, conoscevo un tizio che faceva cose nautiche con quella di Lino ;) Pensare che ci lavoro spesso con le fibre,... non ci ho proprio pensato.

In ogni caso adoro questo genere di "reportage" artigianale, mi piace molto vedere la gente che si dedica al "fai da te".

Quindi complimenti e auguri per tutto il processo lavorativo.

Un consiglio: se qualcosa non và come vorresti, non abbandonare, non distruggere, non metterlo via,... trova soluzioni e adatta il tutto. Spesso solo a lavoro finito si riesce ad apprezzare realmente un pezzo artigianale unico, lo stesso che pochi passaggi prima sembrava non quadrare.

BUON LAVORO
 
Si procede spediti (pensavo ci volesse più tempo).

La parte più noiosa del lavoro è la tracciatura. Sul bordo della pala è necessario segnare a matita o pennarello quale sarà lo spessore finale del bordo della pala.
Ho messo la pagaia sul banco da lavoro, vicina al bordo, facendola poggiare sul travetto centrale. Con il calibro tenevo una distanza costante dal piano e segnavo dei punti con la matita. Del nastro da carrozziere tirato lungo questi punti segnati ha poi fatto da guida al pennarello. Si ripete l’operazione sull’altra faccia e si è davvero pronti a piallare.
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Lavorando un po’ diagonalmente in traverso vena ed un po’ lungo vena ho assottigliato la pala facendo in modo di lavorare più verso i bordi. Quando si è arrivati quasi a livello dei segni ho fatto uno smusso così da enfatizzare la concavità ed ho proceduto con dei movimenti nel tentativo di rendere armoniosa la curvatura dall’estremità fino al centro.
Per lavorare vicino all’attaccatura del manico il pialletto è troppo grosso e torna utile la vastringa (che però non riesco a far lavorare come si deve e lascia dei bruttissimi segni profondi del legno, ci sarà da lavorare parecchio con carta vetrata).

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Per stondare il manico è necessario un lungo e noioso lavoro di tracciatura.
Si tirano su ogni faccia del listello due linee, ognuna distante dal bordo ¼ della larghezza del listello (listello da 3cm, linee distanti 7mm dal bordo). Per tracciare anche in questo caso ho usato il calibro non avendo strumenti appositi.
Queste servono come riferimento per creare degli smussi a 45° con la pialla.
L’idea è che da una sezione quadrata se ne ricava una ottagonale, poi si smussano ulteriormente gli spigoli dell'ottagono e lavorando via via in questo senso si ottiene un cerchio.
Vicino all’attaccatura della pala e all’oliva è necessario usare la vastringa.

Ho cominciato la fase di levigatura con carta vetrata grana 80 (mi manca ancora da fare l'oliva ma devo trovare le raspe in soffitta). E' piena di imperfezioni causate dall'imperizia con la pialla e sopratutto con la vastringa. Ma sinceramente il risultato - per ora - supera tutte le aspettative.

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Complimenti ;) Spesso in società enfatizzano tutto per rendere tutto più figo, intimorendo chì vuole provarci,... ed invece basta la passione, la voglia, la costanza, la dedizione ed ovviamente una buona dose di abilità manuali. SEMBRA PROPRIO PROCEDERE BENE, BRAVO.
 
sono contento che ti siano serviti gli strumenti consigliati. Bravo, bel lavoro.
Per la vastringa secondo me devi solo trovare la giusta angolatura e il metodo per lavorare in "tiro" stando ben fermi.
 
sono contento che ti siano serviti gli strumenti consigliati. Bravo, bel lavoro.
Per la vastringa secondo me devi solo trovare la giusta angolatura e il metodo per lavorare in "tiro" stando ben fermi.
non lo so, ho provato con varie angolazioni (la suola è piatta per cui a logica dovrebbe funzionare di piatto). La lama sembra decisamente ben affilata eppure tentando di utilizzarla sia in spinta che in trazione si impunta ed il risultato sono dei solchi come questi:
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Riesco ad usarla solo sugli spigoli dove lavora solo una piccola parte della lama. Appena poggia su una superficie di legno che impegna anche solo mezza lama diventa un disastro.
Ho provato a smontarla e rimontarla tentando di dare diverse sporgenze del ferro senza ottenere risultati decenti; anche solo questo lavoro è un po' un mezzo disastro perchè nonappena giro la vastringa sottosopra per guardare che il filo sia parallelo alla suola e non sporga troppo ovviamente lama e ferro cadono fuorisede.
 
La Vastringa lavora molto più facilmente se la lama é super affilata e soprattutto se sporge realmente pochissimo,... Solitamente meglio "tirandola" e diventa molto più "difficile" quando la usi su superfici piane e larghe quanto la Vastringa stessa,....

Puoi provare a tenerla leggermente in obliquo rispetto al senso di trazione,...
 
non lo so, ho provato con varie angolazioni (la suola è piatta per cui a logica dovrebbe funzionare di piatto). La lama sembra decisamente ben affilata eppure tentando di utilizzarla sia in spinta che in trazione si impunta ed il risultato sono dei solchi come questi:
Vedi l'allegato 238669


Riesco ad usarla solo sugli spigoli dove lavora solo una piccola parte della lama. Appena poggia su una superficie di legno che impegna anche solo mezza lama diventa un disastro.
Ho provato a smontarla e rimontarla tentando di dare diverse sporgenze del ferro senza ottenere risultati decenti; anche solo questo lavoro è un po' un mezzo disastro perchè nonappena giro la vastringa sottosopra per guardare che il filo sia parallelo alla suola e non sporga troppo ovviamente lama e ferro cadono fuorisede.
La vastringa, da quello che so io, si usa di più in tiro
inoltre deve lavorare su superfici curve quindi raramente lavora tutta la lama. Per quei lavori ci va la pialla che invece lavora sul piano.

Come dice giustamente Tiwoodvivor fai sporgere la lama molto poco.
 
Tra l'altro, se non riesci ma vuoi andare avanti,... puoi togliere quei solchi con della carta vetrata "grossina" poggiata sopra ad un blocchetto rigido che vada dietro alla forma della zona da levigare,... perché a lasciarli ti interrompe la fluidità di qualsiasi lama e rischi addirittura di strappare pezzi di legno.

Poi se con la Vastringa non funziona, puoi tenere semplicemente una lama e "raschiare" delicatamente e con passaggi lunghi. Idealmente con i guanti.
 
Con la grana 80 la maggior parte sono spariti. Alcuni rimangono. Forse sono riuscito a regolare la vastringa grazie ad un video trovato su youtube.
Praticamente bisogna prima chiudere la vite passante in maniera che non sia troppo serrata con la lama retratta a filo della suola. Poi con un martelletto si danno dei piccoli colpetti in modo che la lama sporga praticamente di un niente e si serra il tutto con il nottolino.

Comunque ho imparato che bisogna tenere a portata di mano un pezzo di legno su cui testare la pialla ogni volta che si tocca la regolazione.
 
Con la grana 80 la maggior parte sono spariti. Alcuni rimangono. Forse sono riuscito a regolare la vastringa grazie ad un video trovato su youtube.
Praticamente bisogna prima chiudere la vite passante in maniera che non sia troppo serrata con la lama retratta a filo della suola. Poi con un martelletto si danno dei piccoli colpetti in modo che la lama sporga praticamente di un niente e si serra il tutto con il nottolino.

Comunque ho imparato che bisogna tenere a portata di mano un pezzo di legno su cui testare la pialla ogni volta che si tocca la regolazione.
Si usare un legno di prova è un ottimo espediente, meglio se dello stesso legno su cui si sta lavorando e con le fibre orientate nello stesso modo
 
Lavoro finito!

Lavorare l'oliva non è facile, specie se non si hanno gli strumenti adatti (e l'esperienza per usare bene quello che si ha).
Visto che non c’è stato modo di fare pace con la vastringa ho optato per metterla da parte ed adottare un approccio alternativo.
Ovviamente anche qui ho tracciato dei riferimenti:
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Ho trovato tra gli attrezzi un un seghetto sottile ed ho fatto dei tagli trasversali in maniera tale da avere un punto di riferimento per eliminare il grosso del materiale in eccesso con un coltello.
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Il lavoro "sporco" è stato fatto con un Mora 711 Carbon accuratamente affilato su pietra 1000 e 3000. E devo dire che il Mora non mi ha deluso! E' un coltellaccio economico da carpentiere che tengo in cantina ed uso per tagliare qualunque cosa mentre tengo il Companion inox per l'outdoor. Mi sta venendo voglia di comprare un 120.
Ecco l'oliva dopo il lavoro fatto col Mora:
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La parte superiore ha subito un lavoro di smusso e stondatura col pialletto esattamente come fatto col manico. Poi spugna abrasiva e carta vetrata.
Il risultato finale non è per nulla buono... ma è il primo prototipo quindi è da vedere come un punto di partenza da cui si può solo migliorare

Infine levigatura con grane progressive 80,120,280,500 e successive mani di olio di lino.

Ecco il risultato finale:
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l'oliva in dettaglio:
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In conclusione dierei che sono soddisfatto del risultato, ma non solo. E' stato un lavoro che immaginavo richiedesse molto più tempo e che mi è piaciuto un sacco fare.
Per ora la spesa è stata il pialletto e la vastringa (in realtà ne ho prese 2), il seghetto alternativo l'avevo già. Poi c'è stato un po' di materiale di consumo che comunemente si trova in cantina (carta vetrata sopratutto) ma direi che vale la pena spendere per qualcosa in più. Un set di raspe sicuramente e magari una levigatrice orbitale.
 
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