Recensione Prolungamento ciclabile Monte Ciocci.

Ieri sono stato a vedere questo nuovo tratto della ciclabile che va dalla fermata dell'ospedale di S.Filippo Neri fino alla mia cara stazione di S.Pietro. Devo dire che è stato fatto un lavoro notevole anche perchè consente a chi abita nella zona Balduina Monte Mario ecc. di poter accedere alla stazione di S,Pietro e al binario 5 che è quello appunto della linea che serve tutta la costa. Quindi si può arrivare in qualsiasi località balneare nord tutto in bici + treno ! La pista sfrutta il vecchio ponte ferroviario e la sua galleria in disuso . In fondo si volta a sinistra lungo sempre un piccolo tratto ciclabile fino ad arrivare davanti al grande portone ,in disuso, della ferrovia vaticana. Di fronte si apre la bella Passeggiata del Gelsomino che offre un panorama insolito sulla Cupola e i dintorni. Tutto ben tenuto e ben illuminato con possibili accessi per recarsi ad altra vie del centro. Però c'è sempre un però: ieri ho visto che è stato apposto un cartello che impone di condurre le bici a mano sulla Passeggiata ! Ora anche se parliamo solo di svago mi sembra una limitazione inutile invece per chi vuole utilizzare la pista per mobilità urbana mi pare una assurda punizione. Infatti chi ad esempio scende da Monte Mario e vuole raggiungere la stazione deve farsi a piedi la passeggiata e poi tutta la banchina, su cui non si può andare a pedali, fino alla stazione. Si parla di più di un chilometro da fare a piedi. Boh !:(:(
 

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Io ho avuto l'infelice idea di andare a vederla il giorno di pasquetta. Ovviamente tutta la ciclabile era piena soprattutto di gente a piedi..in particolar modo l'ultimo tratto. Non essendo un ciclista, non ho la fissa che il mondo ce l'abbia con me, non ci vedo nulla di male sul cartello di divieto alle bici posto all'inizio della passeggiata del gelsomino e non mi sembra uno sforzo sovrumano percorrere a piedi l'ultimo tratto.
 
Io ho avuto l'infelice idea di andare a vederla il giorno di pasquetta. Ovviamente tutta la ciclabile era piena soprattutto di gente a piedi..in particolar modo l'ultimo tratto. Non essendo un ciclista, non ho la fissa che il mondo ce l'abbia con me, non ci vedo nulla di male sul cartello di divieto alle bici posto all'inizio della passeggiata del gelsomino e non mi sembra uno sforzo sovrumano percorrere a piedi l'ultimo tratto.
Non è sovrumano, circa 800 metri, ma illogico in quanto ciclopedonale.
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Non è sovrumano, circa 800 metri, ma illogico in quanto ciclopedonale.
Poi i ciclisti non mi sembrano che abbiano la mania di persecuzione, visto anche le varie vittime.
 
Considera che ogni anno, quando chiudono la Ciclabile sulla banchina del Tevere per via dei banchi dell'estate romana, é un continuo lamento come se fosse l'unica Ciclabile di Roma Aggiungo che potrebbe anche essere che la passeggiata del gelsomino non faccia parte della Ciclabile. Su Romabilita, dove viene presentata l'opera, parla di collegamento alla passeggiata del gelsomino. Che è vero, puoi arrivare in bici dove finisce la passeggiata.
 
Non capisco perchè parli di lamento: quel percorso ciclabile della banchina è pagato ,anche controvoglia, da tutti quindi deve sempre essere fruibile. Non da parcheggio per le auto che vanno allo stadio o altri usi. Infatti quando la domenica c'è il mercatino il percorso ciclabile viene delimitato da catenelle, Certo c'è sempre il paraculo che passa sotto infatti spesso c'erano delle guardie cinofile, forse giustamente persone che si occupano di animali, che ricacciavano indietro gli scorretti. Pure che ci fossero moltissime piste non vedo perchè accettare che, quasi sempre senza la dovuta autorizzazione e senza rispettare l'area delimitata i banchetti sconfinano spesso. Ricordo che in presenza di ciclabili il ciclista è obbligato a percorrerla e non deve passare in strada pena multa. Tralascio poi i pessimi comportamenti dei pedoni sulle ciclabili : chi corre in un senso chi in un altro, chi cammina in fila per quattro., guinzagli chilometrici ecc. Per concludere poi ,noi abbiamo parlato solo di chi va verso la stazione, ma chi ne esce? Se uno viene poniamo da Ladispoli, con la passeggiata potrebbe andare a Valle Aurelia o Appiano P,azzale degli Eroi ecc in bici sena aspettare un altro treno, così deve sobbarcarsi la camminata di più di un chilometro!! E ricordiamo oggi sempre di più chi usa la bici è per raggiungere il lavoro.
 
Ultima modifica:
Abitando proprio nella zona della ciclabile - ed essendo ciclista - attendevo con trepidazione la sua apertura fin da quando ne ho visto iniziare i lavori lo scorso giugno. Per me è un collegamento fondamentale, sia a piedi che in bici e da quando è stata aperta l'ho percorsa almeno una volta al giorno.
Ma ricordiamo che è una ciclopedonale, e se è pur vero che i pedoni - estasiati dalla meraviglia di camminare su un ponte ferroviario se ne vanno a zonzo zigzagando con la testa fra le nuvole con cani e pargoli, molti ciclisti da parte loro sfrecciano fra questi come se fossero sul chilometro lanciato.
La pista, pur nella sua piacevolezza, presenta però almeno tre importanti criticità.
1. Sono stati inclusi nel percorso due dei tornanti che salgono a Monte Ciocci, di cui uno con una pendenza clamorosa, pericolosa in discesa e infattibile per la maggior parte delle persone (sia a salire che a scendere). L'asfalto è già tutto una strisciata di gomme inchiodare e prevedo incidenti.
2. Non c'è alcuna chiusura serale. Oltre ai soliti writer, che presto provvederanno a lerciare galleria e parapetti, con l'arrivo del prossimo inverno la galleria potrebbe diventare un ricovero di senzatetto, come già avviene con il sottopasso della stazione Balduina.
3. La mancata apertura del collegamento realizzato con la stazione Valle Aurelia.

Siccome il progetto prevederebbe il prolungamento della pista attuale da San Filippo Neri (dove si attesta ora) a La Giustiniana e dato che la galleria dal lato nord del ponte non è stata di nuova murata (lo fu una decina di anni fa perché divenuta una sorta di cittadella di senza tetto) vorrei sognare che potrebbe essere inclusa nel progetto, dandogli di nuovo sbocco su Monte Ciocci (attualmente è interrotta dal nuovo fornice ferroviario) eliminando i tornanti e rendendo il parco veramente lineare.

Riguardo alla Passeggiata del Gelsomino, dipende sempre dal numero delle persone che la percorrono. La convivenza fra ciclisti e pedoni è sempre non facile e pericolosa. Io passo da sempre in bici nelle stazioni, utilizzando anche scale mobile e ascensori, ma se c'è affollamento scendo e spingo. Legalmente non potrei mai pedalare, ma se lo faccio con cautela e con scarsa affluenza nessuno mi ha mai detto nulla.
Proprio ieri mattina ho percorso la
Passeggiata del Gelsomino in bici, direzionato lì dai vigili urbani perché non si poteva scendere direttamente verso San Pietro. Forse perché era un po' presto, forse perché non lo sapevano neanche loro, ma sono transitato con stupore (mio e loro) fra un gruppo di cecchini incappucciati e appostati proprio lì sul ponte.
 
Bellissimo precorso, per me il più bello di Roma!

Sul tratto solo pedonale(bici a mano): ma non è proprio il tratto ripido che @Montinvisibili segnala come pericoloso?

Non se la prendono i fan della mobilità urbana sostenibile: non sarebbe bene distinguere tra biciclette e quei motorini elettrici che ci ostiniamo a chiamare bici? Almeno sui percorsi ciclo pedonali (senza cioè una corsia separata per bici e pedoni) si potrebbe vietare il passaggio dei veicoli a motore? (per quanto mi riguarda monopattini compresi)
 
Bellissimo precorso, per me il più bello di Roma!

Sul tratto solo pedonale(bici a mano): ma non è proprio il tratto ripido che @Montinvisibili segnala come pericoloso?

Non se la prendono i fan della mobilità urbana sostenibile: non sarebbe bene distinguere tra biciclette e quei motorini elettrici che ci ostiniamo a chiamare bici? Almeno sui percorsi ciclo pedonali (senza cioè una corsia separata per bici e pedoni) si potrebbe vietare il passaggio dei veicoli a motore? (per quanto mi riguarda monopattini compresi)
No, come da immagine, i tornanti sono quelli che scendono da Monte Ciocci e per agganciare il ponte ciclabile scendono sotto uno dei suoi archi per poi risalire al piano di scorrimento. La Passeggiata del Gelsomino è invece in pratica il prolungamento della banchina numero 1 della Stazione San Pietro. Fu realizzata per il Giubileo del 2000 rimuovendo uno dei due binari che conducevano alla Stazione Vaticana.
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Stà passeggiata del Gelsomino non la conosceva nessuno. Sono molti anni che scendendo in bici alla stazione S.Pietro percorrevo la passeggiata fino in fondo dove c'è il portone della ex stazione vaticana e poi girando a destra per via della Stazione Vaticana, dove abitava una mia cara zia, risalivo via Gregorio VII oppure se mi sentivo in vena di GPM seguivo il salitone di Porta Pertusa. Da dire che da tempo qui vicino al portone vaticano come ai piedi della stazione S.Pietro accanto alla fontanella e ad un passo della stazione questa volta dei Carabinieri bivaccano svariati senza tetto .quindi niente di nuovo. I tornanti troppo ripidi come dice giustamente @Montinvisibili nel per me atteso suo intervento,
Abitando proprio nella zona della ciclabile - ed essendo ciclista - attendevo con trepidazione la sua apertura fin da quando ne ho visto iniziare i lavori lo scorso giugno. Per me è un collegamento fondamentale, sia a piedi che in bici e da quando è stata aperta l'ho percorsa almeno una volta al giorno.
Ma ricordiamo che è una ciclopedonale, e se è pur vero che i pedoni - estasiati dalla meraviglia di camminare su un ponte ferroviario se ne vanno a zonzo zigzagando con la testa fra le nuvole con cani e pargoli, molti ciclisti da parte loro sfrecciano fra questi come se fossero sul chilometro lanciato.
La pista, pur nella sua piacevolezza, presenta però almeno tre importanti criticità.
1. Sono stati inclusi nel percorso due dei tornanti che salgono a Monte Ciocci, di cui uno con una pendenza clamorosa, pericolosa in discesa e infattibile per la maggior parte delle persone (sia a salire che a scendere). L'asfalto è già tutto una strisciata di gomme inchiodare e prevedo incidenti.
2. Non c'è alcuna chiusura serale. Oltre ai soliti writer, che presto provvederanno a lerciare galleria e parapetti, con l'arrivo del prossimo inverno la galleria potrebbe diventare un ricovero di senzatetto, come già avviene con il sottopasso della stazione Balduina.
3. La mancata apertura del collegamento realizzato con la stazione Valle Aurelia.

Siccome il progetto prevederebbe il prolungamento della pista attuale da San Filippo Neri (dove si attesta ora) a La Giustiniana e dato che la galleria dal lato nord del ponte non è stata di nuova murata (lo fu una decina di anni fa perché divenuta una sorta di cittadella di senza tetto) vorrei sognare che potrebbe essere inclusa nel progetto, dandogli di nuovo sbocco su Monte Ciocci (attualmente è interrotta dal nuovo fornice ferroviario) eliminando i tornanti e rendendo il parco veramente lineare.

Riguardo alla Passeggiata del Gelsomino, dipende sempre dal numero delle persone che la percorrono. La convivenza fra ciclisti e pedoni è sempre non facile e pericolosa. Io passo da sempre in bici nelle stazioni, utilizzando anche scale mobile e ascensori, ma se c'è affollamento scendo e spingo. Legalmente non potrei mai pedalare, ma se lo faccio con cautela e con scarsa affluenza nessuno mi ha mai detto nulla.
Proprio ieri mattina ho percorso la
Passeggiata del Gelsomino in bici, direzionato lì dai vigili urbani perché non si poteva scendere direttamente verso San Pietro. Forse perché era un po' presto, forse perché non lo sapevano neanche loro, ma sono transitato con stupore (mio e loro) fra un gruppo di cecchini incappucciati e appostati proprio lì sul ponte.
:si::si::si::si:
furono fatti per dare conclusione momentanea alla ciclabile in attesa del completamento della ciclabile con la Passeggiata. Ma se percorsi con piedi e cervello possono essere utili per raggiungere Valle Aurelia. Quindi utilizzando un pò del summenzionato cervello e senza che dei pedoni ex comandanti falliti si ergano a rigorosissimi tutori della viabilità c'è posto per tutti.
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Stà passeggiata del Gelsomino non la conosceva nessuno. Sono molti anni che scendendo in bici alla stazione Vaticana percorrevo la passeggiata fino in fondo dove c'è il portone della ex stazione vaticana e poi girando a destra per via della Stazione Vaticana, dove abitava una mia cara zia, risalivo via Gregorio VII oppure se mi sentivo in vena di GPM seguivo il salitone di Porta Pertusa. Da dire che da tempo qui vicino al portone vaticano come ai piedi della stazione S.Pietro accanto alla fontanella e ad un passo della stazione questa volta dei Carabinieri bivaccano svariati senza tetto .quindi niente di nuovo. I tornanti troppo ripidi come dice giustamente @Montinvisibili nel per me atteso suo intervento,

:si::si::si::si:
furono fatti per dare conclusione momentanea alla ciclabile in attesa del completamento della ciclabile con la Passeggiata. Ma se percorsi con piedi e cervello possono essere utili per raggiungere Valle Aurelia. Quindi utilizzando un pò del summenzionato cervello e senza che dei pedoni ex comandanti falliti si ergano a rigorosissimi tutori della viabilità c'è posto per tutti.

Bellissimo precorso, per me il più bello di Roma!

Sul tratto solo pedonale(bici a mano): ma non è proprio il tratto ripido che @Montinvisibili segnala come pericoloso?

Non se la prendono i fan della mobilità urbana sostenibile: non sarebbe bene distinguere tra biciclette e quei motorini elettrici che ci ostiniamo a chiamare bici? Almeno sui percorsi ciclo pedonali (senza cioè una corsia separata per bici e pedoni) si potrebbe vietare il passaggio dei veicoli a motore? (per quanto mi riguarda monopattini compresi)
Tra l'altro quella specie di trattori per il fatto che sono pieghevoli non pagano biglietto sui treni. Mentre la mia minimalissima mtb che occupa un terzo del loro spazio paga il biglietto,
 
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