Può interessare?

Dato l'interesse suscitato dagli YP-Taonta in un'altra discussione, sto pensando di aggiungerne uno al gruppo. Il quarto puukko completamente artigianale non è più così sicuro come sembrava, dato che sforerebbe troppo l'intervallo di prezzo che mi ero prefisso di analizzare, in modo da mostrare alternative accessibili a chiunque.
 
Aggiunti un altro paio, che avevo già, e che potrebbero risultare interessanti.

Kauhavan Puukkopaja Yleispuukko. 80CrV2 (Lauri). Lama da 85x17x3,25 mm; manico da 101x25x20 mm; biselli a 21°; 59,5 HRC; 65 g, 90 g con fodero.
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Roselli Nikkarinpuukko. W75. Lama da 87x21x3 mm; manico da 112x28x20 mm; biselli a 17°; 60 HRC; 75 g, 111 g con fodero.
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A tutti quelli già mostrati con specifiche, si aggiungeranno la versione in UHC del Roselli, un Iisakki
Järvenpää, un YP-Taonta e un terzo custom.

Possono bastare?:roll:
 
Anche i Roselli non male. Quando metti UHC ci dai una valutazione di quell'acciaio, specie i difetti se così possiamo dire, tipo sono difficili da affilare? Saluti Maestro..!
 
Sarà fatto, ma prima deve arrivarmi e devo provarlo. Un amico li ha entrambi e non lo hanno impressionato, soprattutto per la tenuta del filo, a dispetto della durezza.
 
Ho iniziato a fare i primi troll con il Puukkopaja e il Roselli, visto che penso pubblicherò le recensioni in ordine crescente di prezzo.

Dato che, sostanzialmente, qualunque coltello di qualità decente e con un'affilatura degna di essere chiamata tale può essere usato efficacemente per tagliare panini, fare riccioli per l'esca o intagliare legno verde, le mie prove saranno incentrate sull'intaglio di legno secco e stagionato alcuni mesi. Ciò mi ha sempre permesso di giudicare meglio la resilienza, la tenuta del filo e la comodità di un coltello.

Ad esempio, ho un puukko realizzato da un fabbro tedesco in un acciaio fuori produzione dagli anni '70 (troppo costoso) e che, a sua detta, aveva doti di tenuta del filo inarrivabili. Questo fabbro usa il coltello soprattutto a caccia e poco per intagliare. Io, per contro, ho constatato che l'acciaio in questione forma carburi talmente piccoli che, intagliando legno secco, molto più resistente della carne di cervo o di gallo cedrone, perde nel giro pochi minuti il mordente a rasoio. Per questo mi sono pure attratto commenti semi-polemici da parte di un altro fabbro tedesco, amico e mentore del primo, ma lasciamo perdere.

In ultimo, tutti i coltelli che recensirò avranno lama attorno agli 85 mm, oltre che per mantenere corretto e consistente il confronto, anche perché tale misura è, in linea generale, considerata quella ottimale per l'uso giornaliero.
 
Ultima modifica:
Federico hai già un'idea dei modelli che andrai a confrontare? Sono tutti quelli postati? La reputo un'iniziativa davvero molto interessante. Penso interessino parecchio anche i modelli più "industriali", più facili da trovare e anche più accessibili, inoltre potrebbero essere una sorta di termine di paragone.
 
Questo YP-Taonta mi piace molto :sbav:, perchè l'hai fatto vedere!!! :biggrin:
La lama così spessa, su un coltello così piccolo, non risulta essere d'impiccio quando si prepara cibo o si vuol far qualche intaglio? Forse sto confrontando due animali troppo diversi come geometrie o tipo di acciaio, ma ad esempio cibo/intaglio mi risultano più semplici con un mora classic (2mm spessore) Vs il puukko woodjewel che posseggo (3.3) o il mora heavy duty carbonioso (3.5mm se non ricordo male).


Come auspicato, ho ricevuto il secondo puukko.

Realizzato da Pasi Hurttila. ThyssenKrupp 80CrV2. Lama da 87x21x4,4 mm; manico da 110x30x22 mm; biselli a 20,5°; 62 HRC; 85 g, 130 g con fodero.
Vedi l'allegato 177165

Aggiungo un paio di foto di confronto con il Roselli Carpenter
Vedi l'allegato 177166

e il puukko di Henri Tikkanen.
Vedi l'allegato 177167

In ultimo, tutti i coltelli che recensirò avranno lama attorno agli 85 mm, oltre che per mantenere corretto e consisitente il confronto, anche perché tale misura è, in linea generale, considerata quella ottimale per l'uso giornaliero.

Anche per me una lama leggermente più corta di 10 cm è ottima per l'uso quotidiano, anche per l'intaglio e la portabilità (di fatto pensando anche solo agli Opinel, il n° 8 è quello più diffuso). In rete è invece enormemente pubblicizzata la lama di 10 o anche 12 cm, oppure troppo piccola dall'altro senso (esempio il tanto di moda Mora Eldris, che è bello ma poco usabile, imho), e non comprendo come mai. Non so se è un fatto di moda o che altro. Forse per usare piccoli coltelli per il "batoning"?
Io mi son lasciata portare da questa moda e di fatto i coltelli piccoli che ho sono sui 10 cm di lama e spesso li uso per preparare legni di modeste dimensioni anche usando il batoning. Avevo voglia di procurarmi un lama fissa piccoletto, sugli 8 cm, anche solo un economico Mora classic nuovo, proprio per il cibo o un po' di intaglio, e magari da portare appeso al collo per andare a funghi.
C'è tanta differenza nell'uso quotidiano rispetto ai rinomati 10 cm?


Federico hai già un'idea dei modelli che andrai a confrontare? Sono tutti quelli postati? La reputo un'iniziativa davvero molto interessante. Penso interessino parecchio anche i modelli più "industriali", più facili da trovare e anche più accessibili, inoltre potrebbero essere una sorta di termine di paragone.

Si sarebbe di largo interesse, molto probabilmente, un bel confronto di queste bellezze con coltelli più comuni, come Mora o altri scandinavi più industriali.
Un coltello tira l'altro :wall:
 
Fare il confronto tra i coltelli non è una cosa facile. Per esempio lo stesso coltello potrebbe essere affilato con angoli diversi. Se ha un angolo di 17 gradi taglia bene, ma perde facilmente il filo, e se ha invece un angolo di 30 gradi non taglia cosi bene, però ha una maggiore tenuta di filo. Allora cosa e come andremmo a misurare?
Possiamo fare il confronto comparativo solo con dei coltelli che hanno la stessa identica geometria delle lame con gli stessi angoli di affilatura e cambia solo la qualità del materiale. Secondo me.
 
Non mi trovo del tutto d'accordo con te @aleks, o meglio ciò che dici è assolutamente vero, angoli acuti e tenuta del filo non vanno spesso d'accordo, a parte qualche eccezione.. però, se andassimo a confrontare coltelli con geometrie identiche, questi, all'atto pratico, taglierebbero esattamente allo stesso modo (a parte la comodità o meno del manico forse) e il confronto si ridurrebbe alla tenuta del filo, all'ossidazione e alla manutenzione in generale, poco altro.
Confrontando coltelli simili, invece, con qualche piccola differenza di angoli e forma, si valuta l'efficienza di taglio.. stiamo comunque parlando di puukko della stessa dimensione.. poi, giustamente, ci va il discorso della tenuta del filo e manutenzione, come dicevi, che va a completare il quadro.. così, secondo me, si riesce a fare un confronto sotto tutti i punti di vista e si riesce a individuare il pro e il contro di ogni lama..
 
e poi alla fine, dando un'affilata qua e là in giro, i 17 gradi diventano 20 in un batter d'occhio :argh:
non so se questo compromette così tanto il coltello
 
Federico hai già un'idea dei modelli che andrai a confrontare? Sono tutti quelli postati? La reputo un'iniziativa davvero molto interessante. Penso interessino parecchio anche i modelli più "industriali", più facili da trovare e anche più accessibili, inoltre potrebbero essere una sorta di termine di paragone.
Sì, avrei già deciso. L'idea è di mostrare solo puukko costanti tutti entro i 120 €, prezzo che reputo accessibile praticamente a tutti, considerando anche che comprende tre puukko completamente artigianali.

I coltelli saranno il Kauhavan Puukkopaja Yleispuukko (45 €), un Iisakki Järvenpää Jänisjahti (65 €), i due Roselli Nikkarinpuukko (75 e 105 € circa), un YP-Taonta vuolupuukko (90 €), più tre maasepän puukko realizzati da Jari Liukko (85 €), Henri Tikkanen (110 €) e Pasi Hurttila (115 €).

Il Puukkopaja è, forse, il miglior rappresentante della qualità e del prezzo di tutti quei puukko realizzati con lame Lauri da piccole aziende che usano macchine per il lavoro grezzo e rifiniscono poi a mano. Altrimenti ci sarebbe la WoodsKnife, ma lo stile di Merimaa mi piace un po' meno ed esula dal tradizionale. I vari Eräpuu, Paaso, Wood Jewel ecc hanno finiture più grezze e lame non riprofilate.
 
@Grizzly: il puukko nei messaggi da te citati non è l'YP-Taonta, ma è uno dei maasepän puukko artigianali. L'YP-Taonta è questo.
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La sezione rombica è prima di tutto una geometria da intaglio, poi da caccia. Per la preparazione di cibo va bene solo, anche per ovvie ragioni geografiche, su pesce e carne, che non oppongono una gran resistenza.

Parlando di lunghezza della lama, i 10 cm canonici nel bushcraft odierno sono derivanti dai dettami di Mors Kochanski prima e di Ray Mears poi.
Kochanski ha, fino a tempi molto recenti, parlato di coltelli usando il Mora Classic n° 2 come "specie tipo", pur avendo una vasta collezione di coltelli industriali e artigianali. Ora tende ad alternarlo con un custom realizzato su suo disegno, lo Skookum Bush Tool, full-tang.
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ray Mears, sappiamo tutti, ha adottato dal 1991 il Woodlore disegnato e realizzato da Alan Wood, poi copiato e prodotto da un altro fottio di persone e aziende. Per rimanere su un coltello di cui si è parlato qui recentemente, il Joker Nordico, ne è una declinazione.

Per farla breve, comunque, i 10-11 cm sono stati scelti perché danno abbastanza filo utile da poter far batoning comodamente, ma sono ancora abbastanza pochi per poter intagliare senza avere troppi cm di lama liberi e, potenzialmente, a tiro delle dita della mano che regge il legno in lavorazione.

Una lama da 8-9 cm riduce sensibilmente il rischio rappresentato dai cm in più, ma non è adatta al batoning, pratica che, personalmente, non pratico sia per mancanza di necessità, sia perché non la reputo da coltello. Ho un'accetta da 750 g, nel caso, oppure si intagliano due cunei in cinque minuti.
 
Direi che è un gruppo di coltelli piuttosto equilibrato!
Per i "mitici" 10 centimetri, o 4 pollici, diciamo che io mi trovo bene per il fatto che una lama del genere mi permette di fare un pochino tutto in termini di preparazione del cibo, taglio cordame, preparazione del fuoco e taglio e intaglio grossolano del legno. Gli 8 centimetri mi risultano un po' corti quando devo tagliare il classico salame, o il pezzo di formaggio o comunque nella preparazione in generale del cibo.
Per questi motivi, tra altri, preferisco lame fra i 10 e i 12 centimetri come coltelli "base", per l'intaglio più fine, invece, 6-8 cm li trovo ideali.
Batoning con i 4 pollici lo faccio molto di rado e, a dire la verità, non è una pratica che uso molto. Magari spacco qualche ramo un po' più grosso quando uso la stufetta, ma spesso batto sul dorso del coltello con la mano, quindi niente di pesante.. Difficilmente uso legna di grosse dimensioni per il fuoco e, nel caso, ho con me Tomahawk o accetta.
 
Intagliato i troll anche con i due forgiati di Tikkanen e Hurttila. Nelle prossime settimane, finanze permettendo, spero di riuscire a ordinare altri due dei quattro mancanti. L'ultimo ad arrivare, con ogni probabilità, sarà quello di Liukko, per cui non ho ancora idea del periodo se non che l'ha promesso "entro il 2018".
 
Stavo pensando che si potrebbe usare, come termine "universale" di confronto, un semplice Mora, come accennato da @Grizzly poco sopra.. Un qualcosa come il companion o il Classic, che magari con i tradizionali non c'entrano nulla ma che darebbero un termine di paragone concreto praticamente a tutti.. È un mio pensiero, non so se condiviso o meno però..
 
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