- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Regionale Sirente-Velino
Data: 29 marzo 2014
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Vallico delle Chiesole
Località di arrivo: Valico delle Chiesole
Tempo di percorrenza: 7h 50 minuti
Chilometri: 22.3 Km
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: lunghezza del percorso con neve alta per molti tratti
Periodo consigliato: sempre, ogni stagione ha il suo colore che esprime emozione
Segnaletica: evidente fin sotto la sella della Torricella, assente per il resto, presente nella valle dell'Asino
Dislivello in salita: 1200 mt
Dislivello in discesa: 1200 mt
Quota massima: 2130 mt Cima ZIS
Accesso stradale: A24 uscita campo Felice
Il dolce sapore della primavera.
Ancora il gruppo del Velino, che d’inverno invoglia a cavalcarne le contorte e articolate creste.
Dopo la scorpacciata di Fossa Cavalli e Cafornia, stavolta l’intenzione era di visitare il balcone del Lago della Duchessa, quella esse che parte dal Morrone fino ad arrivare alla selletta di Solagne, a due passi dalla cresta del Costone.
Qualcosa lasciata in sospeso. Eh sì, perché qualche mese fa insieme al buon Giuseppe decidemmo di provare a raggiungere le cime del Morrone e ZIS, ma la nebbia ci fece tornare indietro dopo aver toccato il Morrone.
Questa volta provo a partire dal Valico della Chiesola, inizio di molti itinerari della zona.
Il cammino è agevole, attraverso la lunghissima Valle del Morretano, la neve non è alta, il cielo è limpido e il cinguettio degli uccelli allieta il cammino. Individuo un punto di salita per una selletta prima della cima della Torricella, in modo da svalicare e puntare la sella delle Solagne.
L’ambiente è straordinariamente isolato, tutt’attorno è montagna, valli, pendii vertiginosi che terminano tuffandosi in faggete pronte ad assaporare il tepore della primavera.
Il Campitello, la sorpresa della giornata: un susseguirsi infinito di valli, alture, saliscendi continuo senza soste, con neve a tratti fino alle ginocchia, sino alla selletta delle Solagne.
Ora il panorama si apre verso il Boss della Zona, un Velino in piena forma che svetta imperioso.
E sotto i miei occhi il Lago della Duchessa, che il primo disgelo ne esalta il contorno, come un chiaroscuro d’altri tempi.
La cima ZIS da questo versante è di tutto rispetto, l’ascesa si sviluppa alternando il roccioso versante sud, in fase avanzata di disgelo, con quello Nord ripido e colmo di neve.
Infine la cima, contrassegnata dalla targa degli amici del gruppo ZIS.
L’aria ferma mi permette di ascoltare i suoni del silenzio, le parole della montagna.
Il ritorno è dritti giù verso la valle dell’Asino, il caldo che si fa sentire.
Intercetto la deviazione verso i Prati di Cerasolo e poi una lunga sterrata che porta al punto di partenza.
Le vette sono state raggiunte, Punta Uccettù, Cima ZIS.
Ma la soddisfazione della giornata è stata il dolce sapore della primavera, espressa dal colore degli alberi, dagli uccelli che si divertono a disegnare linee complesse nel cielo, ma soprattutto dalle numerose impronte di animali che si sono destati dal lungo sonno invernale.
22.3 Km, 1200 metri di dislivello, e tante belle immagini di natura selvaggia.
alcune foto:
https://picasaweb.google.com/107818293175852895763/PuntaDellUccettuCimaZIS29Marzo2014
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Vallico delle Chiesole
Località di arrivo: Valico delle Chiesole
Tempo di percorrenza: 7h 50 minuti
Chilometri: 22.3 Km
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: lunghezza del percorso con neve alta per molti tratti
Periodo consigliato: sempre, ogni stagione ha il suo colore che esprime emozione
Segnaletica: evidente fin sotto la sella della Torricella, assente per il resto, presente nella valle dell'Asino
Dislivello in salita: 1200 mt
Dislivello in discesa: 1200 mt
Quota massima: 2130 mt Cima ZIS
Accesso stradale: A24 uscita campo Felice
Il dolce sapore della primavera.
Ancora il gruppo del Velino, che d’inverno invoglia a cavalcarne le contorte e articolate creste.
Dopo la scorpacciata di Fossa Cavalli e Cafornia, stavolta l’intenzione era di visitare il balcone del Lago della Duchessa, quella esse che parte dal Morrone fino ad arrivare alla selletta di Solagne, a due passi dalla cresta del Costone.
Qualcosa lasciata in sospeso. Eh sì, perché qualche mese fa insieme al buon Giuseppe decidemmo di provare a raggiungere le cime del Morrone e ZIS, ma la nebbia ci fece tornare indietro dopo aver toccato il Morrone.
Questa volta provo a partire dal Valico della Chiesola, inizio di molti itinerari della zona.
Il cammino è agevole, attraverso la lunghissima Valle del Morretano, la neve non è alta, il cielo è limpido e il cinguettio degli uccelli allieta il cammino. Individuo un punto di salita per una selletta prima della cima della Torricella, in modo da svalicare e puntare la sella delle Solagne.
L’ambiente è straordinariamente isolato, tutt’attorno è montagna, valli, pendii vertiginosi che terminano tuffandosi in faggete pronte ad assaporare il tepore della primavera.
Il Campitello, la sorpresa della giornata: un susseguirsi infinito di valli, alture, saliscendi continuo senza soste, con neve a tratti fino alle ginocchia, sino alla selletta delle Solagne.
Ora il panorama si apre verso il Boss della Zona, un Velino in piena forma che svetta imperioso.
E sotto i miei occhi il Lago della Duchessa, che il primo disgelo ne esalta il contorno, come un chiaroscuro d’altri tempi.
La cima ZIS da questo versante è di tutto rispetto, l’ascesa si sviluppa alternando il roccioso versante sud, in fase avanzata di disgelo, con quello Nord ripido e colmo di neve.
Infine la cima, contrassegnata dalla targa degli amici del gruppo ZIS.
L’aria ferma mi permette di ascoltare i suoni del silenzio, le parole della montagna.
Il ritorno è dritti giù verso la valle dell’Asino, il caldo che si fa sentire.
Intercetto la deviazione verso i Prati di Cerasolo e poi una lunga sterrata che porta al punto di partenza.
Le vette sono state raggiunte, Punta Uccettù, Cima ZIS.
Ma la soddisfazione della giornata è stata il dolce sapore della primavera, espressa dal colore degli alberi, dagli uccelli che si divertono a disegnare linee complesse nel cielo, ma soprattutto dalle numerose impronte di animali che si sono destati dal lungo sonno invernale.
22.3 Km, 1200 metri di dislivello, e tante belle immagini di natura selvaggia.
alcune foto:
https://picasaweb.google.com/107818293175852895763/PuntaDellUccettuCimaZIS29Marzo2014
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