Escursione Punta Verzel [2406 mt.]

Dati

Data: 05/06/2018
Regione e provincia: Torino
Località di partenza: Castelnuovo Nigra - Pian delle Nere
Località di arrivo: Punta Verzel
Tempo di percorrenza: 4h15' (percorso lungo)
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: guado molto esposto su una cascata, passaggio di I grado sotto la vetta
Periodo consigliato: giugno-ottobre
Segnaletica: discreta
Dislivello in salita: 1100 da Pian delle Nere
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2406
Accesso stradale: Strada provinciale Cuorgnè-Castelnuovo Nigra-Pian delle Nere (teorico divieto di transito a metà strada)



Descrizione

La Punta Verzel è una montagna che fa parte della prima fascia di cime che si ergono direttamente sopra la pianura, e pertanto è ben visibile dalla pianura canavese, assumendo insieme alla vicina Quinseina un aspetto particolare, tanto che il profilo della cresta che collega le due montagne è noto come "la Bella dormiente", con il cui nome esiste anche una gara di ultratrail che percorre proprio questa cresta.

Introduzione a parte, decido di affrontare la salita con una strategia ben precisa, approfittando della presenza del bivacco Fornetto sotto la vetta e tenendo conto del fatto che le giornate di giugno cominciano a essere calde e instabili, facendo sì che su queste zone le nubi coprano le vette sin dal mattino e fino a tarda sera: raggiungere la vetta al tramonto o quasi, in modo da riuscire a vedere il panorama che verrebbe negato in altri momenti della giornata, e scendere l'indomani, giorno per cui le previsioni non promettono nulla di buono. Dopo un periodo molto piovoso, ho insomma cercato di approfittare al meglio della prima occasione utile.
Parto da Torino all'ora di pranzo e con un cambio a Cuorgnè arrivo nel pomeriggio a Castelnuovo Nigra, piccolo centro abitato sulla Valle sacra a 800 metri di quota, da cui mi incammino verso il Pian delle nere percorrendo la strada asfaltata; dopo un po' fortunatamente trovo un passaggio che mi permette di risparmiare tempo e fatica, evitando anche il rischio di sforare con i tempi.


Il Pian delle Nere è un bellissimo posto in questo periodo dell'anno, tant'è vero che è molto rinomato e conosciuto dai 'locali' che vanno a vedere le spettacolari fioriture dei narcisi. Da qui, comunque, si segue la strada sterrata che arriva fino all'alpe Frera, o in alternativa il sentiero che sale in maniera più diretta.
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Dopo l'alpeggio si continua sempre sulla strada sterrata, nonostante qualche titubanza legata al mio dubbio della correttezza del percorso, e la si percorre per un paio di chilometri e oltre un'ora di cammino fino alle vecchie cave di marmo, a circa 1750 metri, ormai immerso nella nebbia. Qui il sentiero per il bivacco e la Verzel si stacca sulla sinistra, ma all'andata non lo vedo e proseguo sulla strada. In questo modo si arriva comunque al bivacco, ma con un percorso molto più lungo.
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La visibilità è pessima, il sentiero segnato maluccio e ogni tanto la traccia si fa meno marcata; inoltre, ci sono alcuni tratti in cui la traccia si restringe abbastanza, percorrendo il pendio a mezzacosta. Quando comincia a insinuarsi qualche dubbio sia sulla effettiva raggiungibilità della meta nei tempi previsti, sia sulla correttezza del percorso seguito, si arriva nei pressi del bivacco, che in realtà si chiama rifugio Fornetto. Ci dovrebbe essere una cucina chiusa a chiave, mentre il locale aperto dispone di una decina di letti, nonostante lo stesso sia abbastanza spartano (ma c'è decisamente di peggio).

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Subito dopo il bivacco si comincia a percorrere il traverso che porta sotto la punta e si deve attraversare subito una cascata che taglia in due il sentiero: il tratto è breve e la conformazione delle rocce permette di non rischiare la scivolata, ma presenta un'esposizione marcata.

La traccia continua a salire piuttosto ripida, fino a giungere sotto alla punta: con ultimo strappo e un breve tratto di I grado si arriva in vetta. Il panorama è eccezionale, faccio qualche foto (purtroppo le impostazioni della fotocamera erano state modificate inavvertitamente e ho scattato foto con la fantasmagorica risoluzione di 2 mpx e alcune addirittura in vga...) e poi devo subito scendere, sono già le 20:30. C'è ancora un'ora di luce ma scendo quasi subito. Una volta arrivato al bivacco non trovo più gli escursionisti che avevo trovato all'andata, che non riuscivano a trovare il loro compagno...

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Passaggio di I grado (non si capisce granchè)
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Cresta che collega la montagna con la Quinseina
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L'indomani, poi, sono sceso lungo il sentiero più diretto, tra la pioggia e dopo una forte pioggia con tanto di tuoni scatenatasi nelle prime ore del mattino, con un po' di attenzione passo il tratto più ripido e giungendo allo sbocco del vallone mi ricongiungo alla strada sterrata e di qui in breve faccio ritorno al Pian delle Nere. Prima di tornare a casa, inoltre, risalgo il vicino monte Calvo (costituito da due vette separate), buon punto panoramico sulla pianura raggiungibile con un centinaio di metri di dislivello o meno di sentiero piuttosto ripido. (non ho foto della discesa).

Mi dispiace per la scarsa qualità delle foto, ma penso che la bellezza dei panorami dalla vetta si possa comunque intuire..
 

Allegati

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andai alla verzel a fine 2015, il giorno dopo che un enorme incendio aveva bruciato tutto il versante sud, fu quindi un'uscita molto particolare, triste perchè camminavo nel nero, tornai a casa che puzzavo di bruciato in maniera terribile.
ma alla fine vedo dalle foto che la natura ha fatto il suo corso ad è rinato tutto come al solito, il barba a quel pirla di piromane che avrà soltanto una vita da passare su questa terra e la sprecherà bruciando cercando sollievo da cosa manco lui lo sa.
la rifarò a breve, magari facendo proprio la crestina verso la quinzeina
 
andai alla verzel a fine 2015, il giorno dopo che un enorme incendio aveva bruciato tutto il versante sud, fu quindi un'uscita molto particolare, triste perchè camminavo nel nero, tornai a casa che puzzavo di bruciato in maniera terribile.
ma alla fine vedo dalle foto che la natura ha fatto il suo corso ad è rinato tutto come al solito, il barba a quel pirla di piromane che avrà soltanto una vita da passare su questa terra e la sprecherà bruciando cercando sollievo da cosa manco lui lo sa.
la rifarò a breve, magari facendo proprio la crestina verso la quinzeina

eh si, per fortuna la natura non ci mette molto a riprendersi dai danni di quei poveracci.
Anche a me non dispiacerebbe affatto fare quella cresta
 
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