@Gaijin dopo il Grampa ho chiuso anche questo conto per te.
Dati
Data: 22/07/2017
Regione e provincia: Piemonte - TO
Località di partenza: Piani del Nivolet
Località di arrivo: Punta Violetta
Tempo di percorrenza: 7h anello completo
Grado di difficoltà: EE(R)
Descrizione delle difficoltà: passi di I e pietraie molto instabili, no sentiero
Periodo consigliato: estate/autunno
Segnaletica: ometti
Dislivello in salita: circa 700
Dislivello in discesa: circa 700
Quota massima: 3.037 m.
Accesso stradale: Arrivati davanti al Rifugio Savoia parcheggiare la macchina
Descrizione
Gita ravanosa con le due fanciulle Doriana e
@eleutheria, entrambe da smonto notte, per cui volevamo fare una gita tranquilla
e invece...
Il sentiero partirebbe dal Rifugio Chivasso, ma noi parcheggiamo ai laghi davanti al Rifugio Savoia.
In mezzo ai due laghi c'è una traccia che poi risale qualche ometto qua e la, comunque la traccia è evidente.
Il tratto è ripido si sale deciso, rapidamente scolliniamo e ci troviamo davanti la nostra meta
qui c'è un tratto in falso piano e passiamo vicino ad un traliccio, l'ultimo elemento antropico.
Il sentiero va avanti fino a raggiungere la dorsale che porta alla Violetta, fin qui tutto bene.
La dorsale che poi diventa cresta inizia a diventare rocciosa, la cresta non sembra eccessivamente feroce e mi fa venire strane idee
Ormai il sentiero non c'è siamo immersi nella pietraia, non molto stabile e lo sarà ancora meno.
Ci sono ancora ometti a guidarci, arriviamo ai piedi della cresta.
Il crestaro che in me prende il sopravvento, non posso certo fare finta di non averla vista
.
Vado dritto per dritto sulla cresta, in realtà molto semplice. Il lato nord è abbastanza strapiombante, ma la cresta non è mai eccessivamente affilata.
Gli ometti invece stanno a mezza costa, invito le fanciulle a seguire lo pseudo sentiero, ma loro imperterrite mi vengono dietro
, che ci faccio alle donne
.
Le difficoltà sono contenute, qualche passo di I, I+ qua e la.
Superiamo senza difficoltà eccessive metà della cresta, mancheranno una 50 di metri dalla vetta.
Arriviamo ad un pezzo più difficile, lasciamo il filo di cresta e restiamo qualche metro sotto.
E qui succede il fattaccio
Le rocce si muovono, ma non mi aspettavo così tanto, Serena mette i piedi su una pietra grossa come un frigo e questa scende a valle sfiorando Doriana
, il rumore è di quelli che non si dimenticano e si alza pure quello strano odore di pietra surriscaldata. Faccio pochi metri e un altro cade allo stesso modo.
Come potete immaginare le nostre certezze crollano, abbiamo paura a mettere il piede su qualsiasi cosa, neanche camminassimo sulle uova.
Decidiamo di lasciare la cresta e di riprendere il "sentiero".
E qui ci aspetta un'altra amara sorpresa.
Ci sono ometti ovunque, non si capisce quale sia la traccia giusta, alla fine saliamo dritti per dritti per l'infida pietraia, ovviamente si muove tutto e l'esperienza trascorsa amplifica ogni minimo movimento.
Comunque ormai manca poco e rapidamente siamo in vetta.
Siamo un po' scossi e tira un vento gelido, comunque ci fermiamo qualche minuto.
E ci godiamo i panorami, che meritano veramente.
Fa freddo e allora guardiamo la prossima meta, i laghetti dove poter fare i merenderos.
Iniziamo la discesa sull'eterna pietraia, ovviamente senza sentiero, teniamo il centro della dorsale che va a sud.
Dopo un po' ci volgiamo indietro a vedere le pietre.
Manco a dirlo continua a muoversi di tutto, impiegandoci molto più del previsto usciamo finalmente dalla pietraia e finalmente arriviamo in vista dei laghetti.
E con più di un'ora di ritardo giungiamo al laghetto.
Al sole fa' caldo, ma ci sono nuvole, avevo sfidato le ragazze a portare il costume, non ci fossero le nuvole si potrebbe osare il bagno ma così...
Si avete visto bene qualcuno sfida il meteo e fa un bel bagnetto.
L'acqua non era freddissima, ma fredda si, ve lo assicuro, complimenti a
@eleutheria .
Dopo il bagnetto rimaniamo ancora un po' a prenderci il sole, poi purtroppo arriva il momento di tornare.
Lungo il sentiero facciamo uno strano ritrovamento preistorico.
Tiriamo dritti e recuperiamo il sentiero, che risale per circa 200 metri e riprendiamo la via dell'andata in corrispondenza del traliccio.
Da qui rapidamente torniamo alle macchine, dove ci aspetta una bella birra.
Piano piano la sto convertendo.
Che dire, i posti veramente belli, la gita decisamente più ravanosa del previsto.
Ma...
ci aspetta un gustoso dopo gita, infatti ci rechiamo a casa di una delle fanciulle a gustarci una fantastica torta
preparata dalle manine della brava Serena
Veramente buona, altro che gli spaghetti del
@kima