premessa: posto qui perche' mi sembra la sezione piu' corretta. se sbaglio, non fatevi problemi a notificare!!!
chiedo scusa se non mi sono fatto sentire per un po'. ho avuto un po' di avventure (non outdoor purtroppo) e la mia vita ha preso una piega per nulla simpatica, ma sono ancora qua a rompere e non intendo mollare. domani ho un esame in cui probabilmente saro' segato per problemi non correlati direttamente all'universita', per cui esorcizzo questi minuti scrivendo. e mi scuso anche perche' in questo primo articolo saro' filosofico, poi passero' sul concreto. scusate lo sfogo, ora torno professional
ok, penso che gran parte di voi abbia le idee chiare su cosa vuol dire pescare. ma penso anche sia bene ribadirlo. pescare, messa giu' diretta, vuol dire prendere pesci. fine. tutto qua. e fin qua la cosa e' banale, si possono prendere pesci in tanti modi (oggi ad es, per mostrare un avannotto a una ragazza , l'ho "pescato" usando un bicchiere di plastica abbandonato da qualche idiota sulla passeggiata vicino alla riva). quindi questo dice tutto e nulla. rete, canna da pesca, esplosivo (!!!), e' sempre pescare.
il mondo anglosassone, che mi fa tanto bestemmiare con i loro piedi e once e pollici, ha anche dei meriti, e molto prosaicamente ha delle definizioni semplici ed efficacissime.
cosi', pescare in genere e' fishing. ma pescare con amo e lenza, salvo eccezioni molto specifiche, e' angling. angling e' un caso particolare di fishing. questa definizione e' semplicemente una meraviglia. sul serio, e' una delle definizioni che adoro. semplice, efficace, perfetta. ma attenzione, amo e lenza, non canna, la canna per questa definizione non serve. ma di questo ne parleremo in una prossima puntata. ma intanto hanno gia' tracciato un paletto, un solco precisissimo. e proprio l'"angling" e' la mia passione, e quello di cui vorrei parlarvi (sperando di non tediarvi). scusate l'inglesismo, e' solo per non scrivere ogni 3*2 "pesca con amo e filo"
ora, una riga sulla "pesca subacquea" e sulla "pesca con l'arco", che stanno avendo tanto successo. IMHO, e' caccia, non pesca. e la mia discriminante personale e' non solo l'attrezzatura usata, ma il fatto che in tutte le tecniche "classiche" di pesca hai almeno a livello teorico la possibilita' di rilasciare senza troppi danni il pesce, in queste invece un pesce colpito e' un pesce morto.
torno al mio mondo. a livello di sopravvivenza e sussistenza, esistono tecniche piu' efficaci di catturare pesci che non amo e filo. ma, vista da una prospettiva di divertimento, non c'e' storia, e' di gran lunga piu' divertente l'angling. non piu' facile, anche altri metodi hanno i loro trucchi e i loro problemi, sia chiaro. ma piu' divertente. senza contare che, in condizioni favorevoli, un "angling" puo' essere un buon aiuto alla sussistenza. in italia questo, assieme alle tradizioni della piccola caccia, si sta perdendo. come stiamo perdendo moltissime altre cose, nell'indifferenza generale, soprattutto relative ai nostri ambienti.
ok, quindi se a voi va bene vorrei parlare di questa specifica definizione, di questa particolare sfaccettatura e visione del prender pesci.
se dovessi dirvi quando inizia la pesca, vi direi una bugia. siamo nati come pesci, poi ci siamo evoluti parallelamente a loro, e i pesci come fonte di cibo sono sempre stati utili. se si parla di uomini e ominidi vari, direi che peschiamo da sempre. i nostri cuginetti con le pinne sono sempre stati sotto il nostro tiro, prima a mani nude, poi con metodi particolari, infine con materiali sempre piu' evoluti. materiali, non metodi. esistono esche artificiali (cucchiaini ondulanti) in osso risalenti a migliaia di anni fa, e reti e trappole di derivazione sui fiumi molto antiche. ma i concetti sono gli stessi di allora.
se dovessi dirvi quando inizia la pesca moderna, forse saprei dirvelo. sempre IMHO, da quando si pesca non per nutrirsi ma per divertirsi. con corsi e ricorsi storici. quando la tua vita o la tua cena non dipende da cosa peschi, puoi permetterti sottigliezze, tentativi e cavolate varie che altrimenti neppure penseresti. e cosi' il limite potrebbe essere le fasi in cui il pesce diventa da fonte di cibo a nostro "compagno di giochi". con tutti i regressi che questo comporta. nelle mie zone, quelle da "polenton", finita la guerra non c'era nulla se non tanta fame. e i piani di ricostruzione non arrivavano ai paesini. i vecchi dicevano che nella bassa veneta aveva salvato piu' vite il pescegatto, che non il piano marshall. il tanto bistrattato e umile pescegatto, da noi ormai purtroppo quasi estinto. cosa impensabile ora, anche per i livelli di inquinamento esorbitanti.
ok, quindi sappiamo che anche il nostro antenato appena uscito a stendere la sua pelliccia di smilodonte dopo il wurm pescava, e forse come noi per divertirsi. sappiamo che i materiali cambiano (ma anche no, forza del marketing!!!), ma i concetti di base restano quelli. e sappiamo anche che ci si puo' divertire con i nostri amici pinnuti, magari cercando anche di ridurre al minimo i danni nei loro confronti.
quindi, giu' le reti, e lasciate in pace archi e frecce, o carburo, o batterie da auto, o veleni vari. trovo piu' corretto nei confronti dei miei amici con le pinne, oltre che piu' bello e affascinante, parlare di ami e filo, e magari anche canne da pesca e mulinelli.
la prossima volta che vedete un pesce che nuota, pensate che loro sono nostri parenti. e che a volte e' bello giocare con i nostri cuginetti del devoniano.
chiedo scusa se non mi sono fatto sentire per un po'. ho avuto un po' di avventure (non outdoor purtroppo) e la mia vita ha preso una piega per nulla simpatica, ma sono ancora qua a rompere e non intendo mollare. domani ho un esame in cui probabilmente saro' segato per problemi non correlati direttamente all'universita', per cui esorcizzo questi minuti scrivendo. e mi scuso anche perche' in questo primo articolo saro' filosofico, poi passero' sul concreto. scusate lo sfogo, ora torno professional
ok, penso che gran parte di voi abbia le idee chiare su cosa vuol dire pescare. ma penso anche sia bene ribadirlo. pescare, messa giu' diretta, vuol dire prendere pesci. fine. tutto qua. e fin qua la cosa e' banale, si possono prendere pesci in tanti modi (oggi ad es, per mostrare un avannotto a una ragazza , l'ho "pescato" usando un bicchiere di plastica abbandonato da qualche idiota sulla passeggiata vicino alla riva). quindi questo dice tutto e nulla. rete, canna da pesca, esplosivo (!!!), e' sempre pescare.
il mondo anglosassone, che mi fa tanto bestemmiare con i loro piedi e once e pollici, ha anche dei meriti, e molto prosaicamente ha delle definizioni semplici ed efficacissime.
cosi', pescare in genere e' fishing. ma pescare con amo e lenza, salvo eccezioni molto specifiche, e' angling. angling e' un caso particolare di fishing. questa definizione e' semplicemente una meraviglia. sul serio, e' una delle definizioni che adoro. semplice, efficace, perfetta. ma attenzione, amo e lenza, non canna, la canna per questa definizione non serve. ma di questo ne parleremo in una prossima puntata. ma intanto hanno gia' tracciato un paletto, un solco precisissimo. e proprio l'"angling" e' la mia passione, e quello di cui vorrei parlarvi (sperando di non tediarvi). scusate l'inglesismo, e' solo per non scrivere ogni 3*2 "pesca con amo e filo"
ora, una riga sulla "pesca subacquea" e sulla "pesca con l'arco", che stanno avendo tanto successo. IMHO, e' caccia, non pesca. e la mia discriminante personale e' non solo l'attrezzatura usata, ma il fatto che in tutte le tecniche "classiche" di pesca hai almeno a livello teorico la possibilita' di rilasciare senza troppi danni il pesce, in queste invece un pesce colpito e' un pesce morto.
torno al mio mondo. a livello di sopravvivenza e sussistenza, esistono tecniche piu' efficaci di catturare pesci che non amo e filo. ma, vista da una prospettiva di divertimento, non c'e' storia, e' di gran lunga piu' divertente l'angling. non piu' facile, anche altri metodi hanno i loro trucchi e i loro problemi, sia chiaro. ma piu' divertente. senza contare che, in condizioni favorevoli, un "angling" puo' essere un buon aiuto alla sussistenza. in italia questo, assieme alle tradizioni della piccola caccia, si sta perdendo. come stiamo perdendo moltissime altre cose, nell'indifferenza generale, soprattutto relative ai nostri ambienti.
ok, quindi se a voi va bene vorrei parlare di questa specifica definizione, di questa particolare sfaccettatura e visione del prender pesci.
se dovessi dirvi quando inizia la pesca, vi direi una bugia. siamo nati come pesci, poi ci siamo evoluti parallelamente a loro, e i pesci come fonte di cibo sono sempre stati utili. se si parla di uomini e ominidi vari, direi che peschiamo da sempre. i nostri cuginetti con le pinne sono sempre stati sotto il nostro tiro, prima a mani nude, poi con metodi particolari, infine con materiali sempre piu' evoluti. materiali, non metodi. esistono esche artificiali (cucchiaini ondulanti) in osso risalenti a migliaia di anni fa, e reti e trappole di derivazione sui fiumi molto antiche. ma i concetti sono gli stessi di allora.
se dovessi dirvi quando inizia la pesca moderna, forse saprei dirvelo. sempre IMHO, da quando si pesca non per nutrirsi ma per divertirsi. con corsi e ricorsi storici. quando la tua vita o la tua cena non dipende da cosa peschi, puoi permetterti sottigliezze, tentativi e cavolate varie che altrimenti neppure penseresti. e cosi' il limite potrebbe essere le fasi in cui il pesce diventa da fonte di cibo a nostro "compagno di giochi". con tutti i regressi che questo comporta. nelle mie zone, quelle da "polenton", finita la guerra non c'era nulla se non tanta fame. e i piani di ricostruzione non arrivavano ai paesini. i vecchi dicevano che nella bassa veneta aveva salvato piu' vite il pescegatto, che non il piano marshall. il tanto bistrattato e umile pescegatto, da noi ormai purtroppo quasi estinto. cosa impensabile ora, anche per i livelli di inquinamento esorbitanti.
ok, quindi sappiamo che anche il nostro antenato appena uscito a stendere la sua pelliccia di smilodonte dopo il wurm pescava, e forse come noi per divertirsi. sappiamo che i materiali cambiano (ma anche no, forza del marketing!!!), ma i concetti di base restano quelli. e sappiamo anche che ci si puo' divertire con i nostri amici pinnuti, magari cercando anche di ridurre al minimo i danni nei loro confronti.
quindi, giu' le reti, e lasciate in pace archi e frecce, o carburo, o batterie da auto, o veleni vari. trovo piu' corretto nei confronti dei miei amici con le pinne, oltre che piu' bello e affascinante, parlare di ami e filo, e magari anche canne da pesca e mulinelli.
la prossima volta che vedete un pesce che nuota, pensate che loro sono nostri parenti. e che a volte e' bello giocare con i nostri cuginetti del devoniano.