Ritornando un po alla questione tecnica (e qui chiedo il parere degli esperti) si può dire in dfinitiva che se uno vuole un prodotto con un acciaio inox buono le lame fatte in AISI serie 400 sono tutte buone? Premesso che come ci ha insegnato ST il foglio di accompagnamento dell'acciaio dica la verità nientaltro che la verità????
Bè, sempre in base a cosa si vuole da un coltello, teoricamente sì; poi, bisognerebbe però vedere come sono state temprate.
O meglio, che trattamenti termici hanno avuto.
Prima di arrivare alla temperatura di tempra, alla quale bisogna arrivare non velocemente, (primo punto che richiede del tempo) sarebbe necessario fare almeno un preriscaldo (secondo punto che richiede tempo) per dare modo alla lama di riscaldarsi uniformemente, cioè anche "a cuore" e cominciare a ridurre le tensioni interne accumulatesi durante tutte le lavorazioni.
Fatta la "prima tempra", la lama deve ritornare nel forno, ad una temperatura sensibilmente inferiore per un paio d' ore e a volte, anche per altre due ore (terzo punto che richiede tempo)
Non facendo questo, si rende molto più probabile anche la "bananatura" delle lame, ben nota (come 25 anni fà...) a chi manda le sue lame a temprare.
Poi bisogna considerare anche che variano i gradi per i trattamenti termici anche in base al tipo di acciaio e anche a ciò che si vuole privilegiare (entro certi limiti) in una lama: più dura o più resiliente?
Vien da sè che per una ditta, a volte è più conveniente abbreviare i tempi mettendo tutte le lame pronte per la tempra nel forno senza badare molto al resto e ai tipi di acciai... E così può succedere che le tempre (ma sarebbe più corretto dire i trattamenti termici) possano anche non essere ottimali (e da questo, deriva la credenza errata che gli inox siano generalmente degli acciai dalle scarse prestazioni)
Ne può conseguire che un coltello apparentemente uguale ad un' altro ma di un' altra ditta, costi di più, ma costa di più anche perché probabilmente ha avuto trattamenti termici migliori.
Tornando alla serie 440, c' è da dire anche che esiste in tre versioni denominate A, B, e C; se sulla lama non c' è scritto niente, o solo un generico "440", allora non è dato conoscere (ammesso che abbia avuto dei buoni t. termici) le caratteristiche che può avere quella lama dato che il 440 A ha una sua durezza finale (e altre caratteristiche come gli altri a seguire) il B ne ha un' altra e il C un' altra ancora.
Fogli e tabelle, non è che dicano "LA" verità, dicono "una", verità (a volte, pure soggettiva...) Poi, sta a chi sceglie verificare quanto scritto costruendo e provando (il pescivendolo ti dirà sempre che il suo pesce è fresco, il fruttivendolo che la sua frutta è dolcissima, e chi produce barre d' acciao che... è ovvio
)