Quali libri o fumetti che trattano della sopravvivenza in natura vi hanno più colpito?

Su tutti "Il manuale delle giovani marmotte" !!!
Non trovo più il mio originale, neanche in soffitta da mia madre. Ogni volta che lo vedo in qualche libreria sono tentato di ricomprarmelo
Te ne porto uno io appena riusciamo ad organizzare un raduno, ce l'ho doppio!
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Se vi piace il filone "artico", leggete La scomparsa dell'Erebus (The Terror, in inglese)
https://it.wikipedia.org/wiki/The_Terror_(romanzo)
Anche questo tratto da una storia vera.
 
Te ne porto uno io appena riusciamo ad organizzare un raduno, ce l'ho doppio!
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Giulio ci conto :biggrin:

Potevi aspettartelo... Sono arrivato al terzo, ma non valevano un decimo del primo... Pure il Manuale di Archimede mi diede notevoli spunti.
Anch'io ho i primi 3, pur trovando almeno il secondo comunque interessante, non valgono il primo.
Il manuale di Archimede l'ho adorato anche io :woot:
 
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Se questo è il primo lo ho in PDF ma essendo 110MB non posso allegarlo.
 

Allegati

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Samatari ce l'ho in lista da tanto tempo, mentre l'altro non lo conoscevo.
Ottimi suggerimenti.
Pare un po' strano che in un forum di avventura il libro sulla sopravvivenza che abbia colpito di più possa essere "il manuale delle giovani marmotte", forse il libro sulla sopravvivenza al quale siete più sentimentalmente legati, allora potrei capire.
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"Mode sborone on"

Si, si. Tutti belli.
Ma io con "Commando Armi Uomini e Strategie " mi son fatto danni grossi

"Mode sborone off"
Ah ah ah! Fantastica questa!
Comunque io idem.
 

Avventurosamente guadagna dagli acquisti idonei dei prodotti linkati.

Pare un po' strano che in un forum di avventura il libro sulla sopravvivenza che abbia colpito di più possa essere "il manuale delle giovani marmotte", forse il libro sulla sopravvivenza al quale siete più sentimentalmente legati, allora potrei capire.
Devi mettere in fila alcune cose tra le quali, principalmente, l'epoca.

Nel mio caso si parla di fine anni '60 - metà anni '70

A quei tempi i mezzi di informazione erano infinitamente inferiori agli attuali: c'era "La TV dei ragazzi" che iniziava alle 17:30 e penso non sforasse le 19:00, fine.
Andava dai più piccoli fino a quelli un po' più grandicelli con "Immagini dal Mondo" e "Avventura" di Bruno Modugno

ma anche tanta altra roba che era per i più piccoli e non riguardava l'avventura.

In un panorama come quello, il Manuale delle Giovani Marmotte rappresentava un notevole libercolo, fonte di informazioni per dei fanciulli assetati di sapere, in particolar modo (per me) tutto quello che riguardava il campeggio.
 
Esatto Wombat
la prima volta che ho visto come costruire un rifugio lean to l'ho visto nel manuale e mi sembrava una cosa fighissima.
Decenni dopo, la priva volta che ci ho dormito sotto, in un bosco con tanto di cinghiali, ho capito che non mi sbagliavo
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Devi mettere in fila alcune cose tra le quali, principalmente, l'epoca.

Nel mio caso si parla di fine anni '60 - metà anni '70

A quei tempi i mezzi di informazione erano infinitamente inferiori agli attuali: c'era "La TV dei ragazzi" che iniziava alle 17:30 e penso non sforasse le 19:00, fine.
Andava dai più piccoli fino a quelli un po' più grandicelli con "Immagini dal Mondo" e "Avventura" di Bruno Modugno

ma anche tanta altra roba che era per i più piccoli e non riguardava l'avventura.

In un panorama come quello, il Manuale delle Giovani Marmotte rappresentava un notevole libercolo, fonte di informazioni per dei fanciulli assetati di sapere, in particolar modo (per me) tutto quello che riguardava il campeggio.
La sigla finale era ancora più bella, i Procol Harum li adoro da allora
 
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Devi mettere in fila alcune cose tra le quali, principalmente, l'epoca.

Nel mio caso si parla di fine anni '60 - metà anni '70

A quei tempi i mezzi di informazione erano infinitamente inferiori agli attuali: c'era "La TV dei ragazzi" che iniziava alle 17:30 e penso non sforasse le 19:00, fine.
Andava dai più piccoli fino a quelli un po' più grandicelli con "Immagini dal Mondo" e "Avventura" di Bruno Modugno

ma anche tanta altra roba che era per i più piccoli e non riguardava l'avventura.

In un panorama come quello, il Manuale delle Giovani Marmotte rappresentava un notevole libercolo, fonte di informazioni per dei fanciulli assetati di sapere, in particolar modo (per me) tutto quello che riguardava il campeggio.
Capisco benissimo, ci mancherebbe.
Io sono della generazione di "Jonathan dimensione avventura", dunque magari una generazione o mezza dopo. Dunque anche io non è che avessi chissà che a disposizione, e capisco che non fosse facile avere tutte le informazioni che si hanno oggi.
Correvo come un pazzo a guardare la pubblicità della Sector per poter ammirare dieci secondi dello stile di Manolo per esempio. Niente di paragonabile all'abbuffata di qualsiasi cosa che c'è oggi. Eppure il manuale delle giovani marmotte è per me "solo" un simpatico ricordo e nulla più.
Ai vostri tempi scriveva un certo Piero Pieroni per esempio, per stare negli italiani, lui si che scrisse tante storie di sopravvivenza veramente avvincenti, traducendo testi americani che parlavano della frontiera. Ma magari solo pochi fortunati ne venivano a conoscenza.
C'erano le storie dei grandissimi alpinisti italiani che spesso venivano raccontate dai giornali e dalla TV. Anche quelle, anzi, specialmente quelle, erano grandi storie di sopravvivenza! C'era Bonatti, c'era Cassin, c'era Maestri, mi vengono i brividi solo a nominarli.
Detto ciò, lungi da me l'idea di sminuire il "manuale delle giovani marmotte"! Ne ho 2 vecchissime edizioni che adesso fanno parte imprescindibile del corredo delle mie bambine.
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Restando in tema Shackleton, che secondo me incarna l'uomo capace di sopravvivere per eccellenza nel mondo occidentale moderno, un libro che mi ha colpito molto è "Wild" di Reinhold Messner.
La storia parla del secondo di Shackleton, Frank Wild, raccontata dal punto di vista di Messner, e lo stile può piacere o non piacere, ma atteniamoci ai fatti storici. Wild era il secondo perfetto per Shackleton, era un uomo a cui non interessava stare nel "front office", ma era un uomo all'altezza di qualsiasi compito. E quando Shackleton dovette lasciare i suoi uomini da soli mentre andava a cercare aiuto, li lasciò sotto il comando di Wild, che nome eh?! Wild, Endurance, ogni cosa di questa storia sa di selvaggio e di grandezza!
Wild, in una situazione a dir poco disperata, riuscì a tenere 22 uomini in vita, senza che nessuno perdesse il lume della ragione, facendo si che la speranza non si spegnesse e dimostrando sempre fede totale nel suo capitano. E' una cosa che ha dell'incredibile, e pure, quando si parla della storia di questa spedizione si evidenzia troppo poco cosa dev'essere stato il dover stare li ad aspettare, in 22, senza che nessuno morisse o finisse per massacrare l'altro.

Wild messner.jpg


Appena ho un attimo aggiungo anche qualche altro libro.
Ho sempre poco tempo per scrivere dal PC e scrivere dallo smartphone lo odio!
 
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Pochi film, tante letture. Non ho mai abusato della televisione, neppure da piccolo, anche perche il telecomando era di proprietà di mio nonno
.. e con lui si guardava solo John Wayne. Ma la sera divoravo libri di avventura, tentando di emulare le gesta dei protagonisti il giorno seguente. Vivendo in campagna avevo tanto spazio per nuove avventure... si sopperiva con la fantasia alla mancanza di mezzi.
Ovviamente il libro maestro era il manuale del trapper, in una vecchissima edizione. Ma la scintilla la facevano scattare i romanzi di Verne e London. E poi, parlando di fumetti, non posso dimenticare Tex Willer, con il quale sognavo gli spazi sconfinati del vecchio west... facendo contento pure mio nonno!
In tempi recenti ho apprezzato i libri di Corona. Il Corona scrittore, alpinista, scultore. Non il personaggio mediatico!
 
Il Corona scrittore, alpinista, scultore. Non il personaggio mediatico!
Storia di Neve era pazzesco: periodi freddissimi, faggi che congelandosi scoppiavano come fucilate, cascate immobili che sembravano balene di cristallo, intere borgate sepolte dalla neve con la gente che attendeva il disgelo intagliando cucchiai di legno... E la strega...
 
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Storia di Neve era pazzesco: periodi freddissimi, pioppi che congelandosi scoppiavano come fucilate, cascate immobili che sembravano balene di cristallo, intere borgate sepolte dalla neve con la gente che attendeva il disgelo intagliando cucchiai di legno... E la strega...
Ciao.
È una citazione vero?
Mi spieghi di cosa parla? Grazie
 
Non ho citato, ho scritto quello che mi ricordo della trama senza spoilerare troppo.
E' una storia che narra di un borgo di montanari, spesso rudi e violenti, di una strega che se ne stava per i fatti suoi in una grotta, finché questi non le diedero più che fastidio, e di una giovane ragazza con qualcosa di speciale.
Però ho sbagliato una cosa, erano faggi che scoppiavano non pioppi. Li confondo sempre perché nel mio bosco preferito sono praticamente attaccati.
 
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