quando il disperso lo conosci

oggi pomeriggio mi chiama una mia ex, insegnante. mi riporta questa notizia

http://www.ilgazzettino.it/nordest/...onte_rosa_gianfranco_toso_padova-2555867.html

ora, sul primo momento non ci ho pensato. qualche secondo dopo ho ricollegato. lui era un mio prof al serale, nel 2010. ci sono rimasto veramente male.

spero vivamente che sia ancora vivo, anche se onestamente a questo punto la vedo molto dura. fatto sta che diamo per scontato che le tragedie in montagna succedano sempre agli "altri", a gente lontana che non conosciamo. quando succede a qualcuno che hai conosciuto, a livello personale o professionale, e' come una secchiata fredda di acqua che ti arriva addosso.
 
Urca mi dispiace, che fine tragica.......speriamo che riescano a trovarlo
ė vero quando succedono queste cose si legge la news e si gira pagina ma se accadono a persone che conosciamo ci si rende conto che sono tragedie!
 
Per me la stessa cosa è successa con gli incidenti stradali.
Persone del paese che ho conosciuto di vista/di persona sono decedute per un incidente stradale, e mi ha dato la stessa sensazione che hai vissuto tu in questo momento con la persona dispersa in un incidente in montagna.
 
W

Woodvivor

Guest
Un sistema efficace é ricordarsi in ogni momento che certe cose fanno parte integrante del percorso della vita, che in determinati contesti certe situazioni possono accadere e farne parte.
Poi chiaramente, emotivamente, le sensazioni che si provano sono differenti se le persone coinvolte sono conosciute o sconosciute. Ma anche quì, il metodo migliore per affrontare certe cose é ricordarsi "...é la vita...".
Proprio perché a tutti può accadere qualsiasi cosa in qualsiasi momento, nessuno escluso e quindi é sempre meglio mettersi già il cuore in pace ed affrontare il tutto. Così da non vivere certi avvenimenti come un qualcosa di "straordinario", ma semplicemente da superare, consapevoli che é la pura e semplice realtà della vita.

Conserva nel limite della logica la speranza e auguri
 
Un sistema efficace é ricordarsi in ogni momento che certe cose fanno parte integrante del percorso della vita, che in determinati contesti certe situazioni possono accadere e farne parte.
Poi chiaramente, emotivamente, le sensazioni che si provano sono differenti se le persone coinvolte sono conosciute o sconosciute. Ma anche quì, il metodo migliore per affrontare certe cose é ricordarsi "...é la vita...".
Proprio perché a tutti può accadere qualsiasi cosa in qualsiasi momento, nessuno escluso e quindi é sempre meglio mettersi già il cuore in pace ed affrontare il tutto. Così da non vivere certi avvenimenti come un qualcosa di "straordinario", ma semplicemente da superare, consapevoli che é la pura e semplice realtà della vita.

Conserva nel limite della logica la speranza e auguri

Sono d'accordo.
E' la vita: le cose spiacevoli accadono, e fanno parte purtroppo della vita stessa.
Si possono superare.
 
E alle giuste parole di Woodvivor, aggiungerei che proprio perché può succederci qualcosa in qualsiasi momento, sarebbe pure il caso di vivere la vita senza essere troppo "pesanti" con se stessi e con gli altri. Meno "strafalcioni mentali" e più serenità, perché come dice una canzone di Ligabue: "Ci han concesso solo una vita, soddisfatti o no qua non rimborsano mai".
 
G

Grado

Guest
Per me la stessa cosa è successa con gli incidenti stradali.
Persone del paese che ho conosciuto di vista/di persona sono decedute per un incidente stradale, e mi ha dato la stessa sensazione che hai vissuto tu in questo momento con la persona dispersa in un incidente in montagna.
Idem è capitato anche a me....
 
Tragedie esistenziali mi hanno sfiorato molto più da vicino. Il sentimento di sconcerto dato dal sentire l' evento "improbabile ma non impossibile" uscire dalla sfera narrazione per entrare in quella della vita è solo una parte di ciò che si prova, non la peggiore, è anzi un momento di crescita del nostro senso di realtà.

Senza entrare in inutili dettagli: mi sono trovato su una isola di vacanzieri lontana dalla grandi strutture sanitarie e mal collegata con la terra ferma ad avere (non per la mia persona) bisogno di quella "civiltà" da cui con tanta retorica ci vantiamo di voler fuggire. Ed a capire che la "vacanza" è solo uno stato mentale e che quando, guardandoti intorno, quella che ti sembrava una spiaggia delle meraviglie ti appare per ciò che è, una landa desolata e lontana dalle sicurezze del mondo organizzato, la vacanza è finita e tutto quel danzare, gridare, cantare insieme è un inutile rito collettivo.

Il mio augurio è che l'aumentato senso di realtà, di consapevolezza della precarietà della condizione umana, non impedisca ad alcuno di continuare a godere ciò che ha non solo per quello che è veramente, ma anche per ciò che appare guardandolo con gli occhi di un bambino.
 
A me è capitato un fatto curioso che per fortuna si è risolto bene. Un 15 di agosto di una decina di anni fa decido di farmi la valle del Foro sopra il paese di Pretoro; si tratta di un ambiente molto bello all'interno della faggeta. Lungo il sentiero incontro un gruppo di Roma con cui scambio anche due chiacchiere: gente che non mi sembrava, e probabilmente non lo erano, sprovveduta. Alla sera sul Tg3 regionale danno la notizia che un gruppo proveniente da Roma e in gita alla valle del Foro si era perso. Sono stati ritrovati il mattino successivo tutti in buona salute. Devo dire che la cosa mi ha fatto effetto. Solo per averli incontrati e averci scambiato 2 parole e poi aver ascoltato la notizia con l'enfasi accentuata dalla TV mi ha molto impressionato. Figuriamoci se si tratta di una persona amica o che comunque si conosce.
 
W

Woodvivor

Guest
Le emozioni giocano stranissimi giochi, da adulti possiamo solamente impegnarci ad affrontare determinate situazioni con determinati atteggiamenti. Ricordandoci che di fatto la vita non é tutta "facile e carina" e che le cose "brutte", ci sono e possono accadere a chiunque, in qualunque momento. Soprattutto perché nonostante le persone siano sempre convinte d' essere nella ragione, d' aver fatto tutto in maniera prudente e sensata in base alla realtà del nostro organismo... di fatto spesso non é così.

A me la cosa che fà più pensare, é quante volte determinate situazioni vengono a crearsi più a causa delle persone stesse e i loro atteggiamenti, che per imprevisti reali. Situazioni e avvenimenti su cui non se ne può nulla. Indifferentemente da incidenti stradali, di montagna o sportivi in genere... anzi, anche quelli domestici. Mentre quella che mi infastidisce maggiormente é il vittimismo delle persone.

Chiaramente le sensazioni che si provano, soprattutto quando le persone coinvolte sono conoscenti, magari parenti.... sono forti strane. Ma da persone adulte, come dicevo, dovremmo essere in grado di affrontare anche tali situazioni con un determinato controllo. Soprattutto volendo essere d'esempio per altre persone, bambini, ecc...

Non bisogna mai dimenticare che fà tutto parte del percorso della vita, tutto é naturale. Come la nascita che avviene dopo le pratiche che conosciamo ;) Anche la morte può avvenire per qualcosa che non é solamente questione di vecchiaia, malattie, ecc ma proprio per delle attività praticate dall'essere umano e che portano a quella fine.
 
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