desidero provare a fare chiarezza una volta per tutte sull'uso dei coltelli nel trekking o genericamente outdoor.
arrivano constantemente richieste su quale coltello conviene o su cosa ne pensate di ecc. ecc. ecc.
un qualsiasi strumento è progettato per uno specifico uso, e su questo non ci piove, quindi non cercheremo di tagliare un ramo con un martello.
restando in tema di martelli, ne esistono di tanti tipi: da calzolaio, da carpentiere, da fabbro, da lattoniere e chi più ne ha più ne metta (scusate la digressione, ma spero di far arrivare il messaggio anche ai più confusi).
è allora prioritario usare il martello che più si adatti alla nostra bisogna.
noi viviamo in italia, dove la vegetazione, a parte particolari casi è sostanzialmente simile in tutte le regioni. prima che qualcuno cominci a gridarmi dietro, voglio dire che non abbiamo liane, radici aeree (oddio... a palermo ce ne sono diverse) ed altro. questo è il fattore "tipologia materiale da tagliare".
parliamo adesso dell'attività che un trekker italiano espleta:
va per boschi, che non sono quelli dell'alaska e non somigliano per nulla alla jungla del borneo. va per sentieri, ed in quanto tali si suppone siano segnati e tracciati. va per prati e fa camporella... hihihi
l'ipotetico sig. rossi quindi userà una lama per: tagliare il salame, un probabile cordino, un dito perchè in cancrena (scherzo!!!), una fetta di pane, per spalmare la nutella. userà un multitool per aprire la lattina del tonno alla quale si è rotta la clip, levare il tappo alla cocacola, svitare il culetto alla radiolina per capire come mai ascolta solo stazioni arabe e non radio montecarlo.
può capitare che sia necessario fare legna per un fuocherello.
se non dovete bruciare la pronipote di giovanna d'arco, bastano dei legnetti e dei tronchetti di circa (mi voglio sbilanciare) 5-6cm di diametro.
per il taglio della legna lo strumento principe è (ed accetto scommesse) la sega. l'accetta stessa ha dei limiti, e necessita una certa perizia per usarla.
mi pare di aver abbracciato quasi tutte le possibili situazioni che possono capitare al sig. rossi.
per quello testè elencato basta ed avanza un modesto coltello a lama fissa o un serramanico dalla provata resistenza, una sega pieghevole o per chi soffre della sindrome del boscaiolo un'accetta ed un multitool.
ribadisco che stò riferendomi al generico sig. rossi, se però voi desiderate aviolanciarvi in immensi rovi dell'aspromonte dopo aver dato della puttana alla moglie di un noto mafioso che adesso vi cerca con tutta la sua famiglia, allora avrete bisogno di un super-combat a triplo filo, un machete con lama in ceramica e la motosega di jason.
se invece partite per l'amazzonia allora un super machete sarà indispensabile, ed aventualmente (se proprio contate di perdervi) un survival con dentro di tutto.
infine se andate nei boschi del canada, vi consiglio vivamente un bowie semprechè abbiate i polsi per riuscire a gestirlo.
in tutte le altre situazioni italiche basta ed avanza quanto già detto.
se poi desiderate portarvi dietro un extrema ratio da combattimento, l'incrocio tra la scure del boia e lo spadone di un cavaliere templare o un kukri formato gigante è solo una questione di gusti e/o scelte personali.
se pensate di portarvi dietro un camillus usmc con un ka-bar come backup ed un randall rat3 come backup del ka-bar ed un pennato come backup del randall... beh sono solo scelte vostre.
sicuramente vale la regola del meno si dà nell'occhio meglio è, specialmente se trovaste un tutore dell'ordine piuttosto zelante.
ricapitolando:
-multitool (victorinox, leatherman ecc.)
-lama fissa (anche i leggerissimi frost mora vanno bene)
-opinel come backup
-seghetto a serramanico
ed andate tranquilli