Quanti di voi portano il kit first aid?

Ok, però bisogna essere pratici e concreti e tarare la dotazione sulla base di valutazioni preventive che, pur se prudenti, devono necessariamente rifarsi a quello che a livello probabilistico più facilmente e frequentemente accade. Vale per tutto!
Diversamente, bisognerebbe girare sempre con il casco, perchè potrebbe cadere dal tetto un vaso di fiori o una tegola; bisognerebbe andare in bici con ginocchiere e paraschiena; avere tutti auto 4wd perchè sai mai che nevichi in centro Lecce; bisognerebbe essere vaccinati anche contro malattie non esistenti in Italia (es. tropicali); etc. etc.
Per esempio, per esperienza, se dovessi scegliere tra cerotti e stecca modellabile+benda,... sceglierei la seconda e per ovvie ragioni.
Eh??
Sono soccorritore volontario sulle piste da sci: giriamo con lo zaino sempre in spalle con dentro ogni ben di dio, incluso Ambu, cannule di guedel e amenità varie. Le steccobende non le portiamo con noi (sarebbe impensabile nella concretezza e praticità di agire, visto il loro ingombro) e restano a monte, assieme ai materassi a depressione, alla spinale, al DAE ed all'akia ed il compagno soccorritore le porta solo in caso di bisogno.
Ma nessuno può pensare di andare in escursione con una dotazione come quella che abbiamo nello zaino da soccorritore, a meno che il suo ruolo specifico non sia proprio quello del soccorritore. In pratica quindi stiamo parlando del soccorso alpino, che infatti però arriva su chiamata e non per farsi una gita.

Notate bene che non ho detto che non serve avere qualcosa per qualche medicazione, anzi un minimo (ma proprio minimo!) ce l'ho sempre anche io.
Ho invece detto che la dotazione individuale di primo soccorso in escursioni va tarata considerando l'indispensabilità e tutto quello che non è indispensabile alla sopravvivenza non è necessario; inoltre va fatto un ragionamento di compromesso fra l'utilità (anche in termini probabilistici), la trasportabilità ed il contesto ambientale.
Il c.d. KIT (come normalmente sempre inteso) può essere spesso sovrabbondante.
Nel 90% o più dei casi, basta qualche cerotto e garzetta e al massimo un laccio emostatico (che però bisogna saper usare bene perchè è pericoloso!!).
Per gli altri casi si può tranquillamente rientrare e curarsi adeguatamente e meglio a casa o in PS.
Nei casi gravi, ripeto, di quello che abbiamo nel kit di primo soccorso te ne fai nulla: nessuno di noi gira con ambu, ossigeno, dae, adrenalina, farmaci da rianimatore, bisturi etc. e necessariamente deve arrivare il soccorso organizzato.
 
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Io sono stato per molti anni nel soccorso alpino/speleo, stessa cosa come soccorritore in ambulanza e nell'esercito in ambiti molto simili. Oltre ad aver seguito tutti i vari corsi di medicina traumatologica, d'alta montagna, medicina da spedizione, ecc... Ovviamente non si può avere sempre tutto, la sicurezza non può essere garantita al 100%. Io come "soccorritore" ho acquisito l'abitudine a pensare prima agli altri e poi a me, soprattutto per quanto riguarda i contesti naturali come escursioni ecc... Non porto le cose tanto per me, quanto per le persone in difficoltà che potrei incontrare e se si passa quasi più tempo in natura (escursioni e simili) rispetto a casa, ci si accorge che non é poi così improbabile incappare in persone bisognose d'aiuto. Ovviamente non parlo del cerotto che é più un sostegno morale che vitale, ma usando sempre l'esempio della stecca modellabile (non sò le tue, ma le mie sono grandi come un pugno, quindi non mi creano problemi) ed ovviamente non parlo di poter far fronte a tutto,... ma come dicevi te "proporzionale" a determinati fattori, che sono anche personali,... a te danno fastidio, ecc... io le preferisco in quanto poter bloccare un arto rotto malamente, facile in montagna, può prevenire lesioni a vasi sanguigni più importanti,... per fare un esempio.

Idem per i casi gravi, la mia opinione/esperienza é che un minimo "serio", quindi anche tralasciando cerotti, garzine, ecc... può essere molto, molto utile, nel limitare certi danni nell'attesa del soccorso organizzato.

NB: ovviamente ognuno é portatore di opinioni e non di assolute verità, il tutto nasce dalle esperienze personali. Evidentemente ne abbiamo avute di diverse. Onestamente poi io di cose che reputo necessarie ce ne sono veramente poche, non stò dicendo che si debba per forza portare XX, che sia indispensabili, ecc... d'altra parte c'é gente che non porta nulla e non ha mai aperto un cerotto,... dico solo che le "filosofie", le "possibilità", le "preferenze", ecc... possono essere diverse e queste non per forza devono basarsi su questioni di incompetenza, ma spesso sulle esperienze.

Io mi porto quel che posso portare senza che sia eccessivo, ingombro, peso, ecc... in base a quello che preferisco ed in base soprattutto alle esperienze acquisite in tanti anni in quei contesti. Ma chiaro che non sono verità assolute.

La sicurezza al 100% non esiste in nessun campo ed in nessuna maniera,.... questa é la base di tutto.
 
ce l'ho sempre.
ho fatto anche un mini corso di pronto soccorso.

ho comprato quello della vaude , poi l'ho integrato con :

immodium
ghiaccio secco ( trovo scandaloso non averlo )
Tensoplast
salvapelle

e tante altre piccole cose.
 
ghiaccio secco ( trovo scandaloso non averlo )
Ogni anno mi metto a disposizione come soccorritore presso un evento di pattinaggio su ghiaccio, oltre 40 giorni per 14 ore al giorno,... il ghiaccio secco và via come pane, ahahah La maggior parte più come supporto psicologico e limitare gonfiori, ecc... Ma W il ghiaccio secco, ahah
 
stecca modellabile (non sò le tue, ma le mie sono grandi come un pugno, quindi non mi creano problemi)
Io per steccobenda modellabile conosco solo quelle in neoprene e alluminio, che non staranno mai in un pugno, nemmeno la più piccola da polso/avambraccio.
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Ovviamente non mi metto nemmeno a parlare di quelle a depressione.

Quanto all'altruismo, non si discute, lo uso anche io, ma tratto gli altri con lo stesso criterio con cui tratto me stesso: offro quello che ho e non mi carico certo di materiali perchè forse posso trovare altri da soccorrere.
Nel mondo dell'alpinismo o della montagna fatta in modo impegnativo, tutti facciamo così, ma non è egoismo, è praticità.
Poi certo, uno nello zaino può mettere quello che vuole, è suo e io non discuto.
 

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Io lo ho sempre nello zaino ... anzi devo controllarlo per rinnovare quello che potrebbe essere scaduto.
Se non serve ... meglio così.

Ci sono molte zone nei boschi dove il telefono non prende quindi potrebbe volerci parecchio prima di essere soccorsi.
 
Molto simile. Io includo anche 20 ml betadine, gel antipunture insetti, collirio, arnica, compeed. Aumenta un po' peso e volume ma in passato (pre-trekking) mi sono serviti.
Un paio di compeed sono nel pacchetto cerotti. Per disinfettare uso l’alcol del fornelletto (per trekking di più giorni) o il gel igienizzante mani (per escursioni in giornata)
 
Un paio di compeed sono nel pacchetto cerotti. Per disinfettare uso l’alcol del fornelletto (per trekking di più giorni) o il gel igienizzante mani (per escursioni in giornata)
L'alcol del fornelletto (immagino il denaturato al 90 e rotto percento) NON è efficace.
L'alcol per funzionare al meglio deve essere a percentuali del 75% di più paradossalmente è PIÙ INUTILE rispetto a meno.
 
Io melo porto sempre dietro. in bici come a piedi.
Un seplicissimo kit con le cose che potrei usare in caso di bisogni elementari. Una garza, disinfettante, qualche cerotto da piccole ferite, lasonil, mercuriocromo, termocoperta alluminata, un tubetto per le punture di insetti. Di solito non serve ma mi è capitato che mi servisse, piccole cose, soprattutto tagli accidentali o piccole ferite da caduta, storte ecc. niente di grave ma meglio pulire e disinfettare subito una ferita così come meglio mettere una bella benda con lasonil in caso di storta che non camminarci sopra senza nulla.
my 2 cents
 
U

Utente 31770

Guest
Ce l' ho sempre dietro, uno per zaino.
Ne ho uno in quello da bushcraft che rimane fisso li (sai com' è con le lame), poi ne ho un altro che faccio girare in base a che attività faccio (adesso, per dire, è nello zaino da freeride)
 
U

Utente 31770

Guest
ot: come mai questo nick? :)
Ahahaha cerco di raccontartela in breve: Anni fa facevo gare di longobard Downhill, in pratica una delle problematiche in cui puoi incorrere quando scendi è il "wobbling" cioè quando la tavola inizia a shakerare a manetta a destra e sinistra per tutta una serie di fattori, e capisci che se succede a velocità alta o sei bravo a tenerla o il primo fosso è il tuo. Fatto sta che in quel periodo andavamo a fare allenamento spesso sul colle della lombarda: per farla breve la tavola ha iniziato a wobblare ai 70 all' ora sul rettilineo finale, non son riuscito a tenerla e sono detonato in 1000 pezzi, e da quel momento i soci hanno iniziato a chiamarmi "wobbler" :rofl::rofl::rofl:

E comunque mica tanto ot, ho tante di quelle cicatrici che quel che si sta dicendo qua sarebbe stato molto utile anni fa :rofl::rofl::rofl:
 
Il betadine è MEGLIO dell'cqua ossigenata perchè il perossido di idrogeno si dissocia in acqua distillata quindi un avolta aperto(specie se esposto al caldo il che è una variabile che le aziende non prendono i considerazione) diventa semplice acqua mentre il betadine bene o male una volta aperto per diverso tempo(scritto sulla confezione) rimane inalterato.
Il betadine scade a 3 mesi dall'apertura.
Come per l'acqua ossigenata, è sufficiente tenerla cambiata con frequenza e in base alle caratteristiche di conservazione.
Poi ognuno si scelga quel che preferisce.
 
Anch'io nelle prime uscite lo portavo sempre, poi alla terza o quarta uscita l'ho aperto per capire cosa ci fosse dentro :D:D.. il kit è stato praticamente dimezzato e ridotto all'osso..

E mentre lo componevo l'unica domanda che mi facevo: questo lo sò utilizzare? Nel kit ho un disinfettante, qualche cerotto, ovatta emostatica, garza. Pinzette e la molletta per togliere le zecche. Coperta di emergenza. Il tutto dentro un sacchettino dell'idea per rendere small and light.
 
Il betadine scade a 3 mesi dall'apertura.
Come per l'acqua ossigenata, è sufficiente tenerla cambiata con frequenza e in base alle caratteristiche di conservazione.
Poi ognuno si scelga quel che preferisce.
Le aziende danno le scadenze all'apertura considerando che vengono tenute in ambienti a temperatura e umidità costante.
Considerandi che NON è il nostro caso tra i 2 è MEGLIO il betadine poichè non va in contro a dissociazione che non possiamo calcolare consoderando il cambiamento di temleratura.
Rischi,utilizzando l'acqua ossigenata, che dopo un mese su una ferita butti sopra acqua distillata.

Non potendo controllare le condizioni in cui è conservato il prodotto sceglierai sempre quello chimicamente più stabile e tra il perossido di idrogeno e la tintura di iodio la scelta mi sembra ovvia.
 
U

Utente 374

Guest
Chiedo di nuovo perchè non ho capito.
Una bottiglia nuova mai aperta di acqua ossigenata rischia di essere acqua distillata dopo un mese?
Grazie
 
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