questione tecnica materiali

mi sono letto le ottime guide tecniche sulle tende scritte da Herr (grazie mille!!), però mi è rimasto un dubbio che non capisco come superare o meglio, più che un dubbio è proprio un interrogativo.
Ho letto che le tende con telo in nylon da bagnate si afflosciano perchè la fibra di nylon naturalmente assorbe acqua, insomma "beve", volendo semplificare spero di essermi spiegato. Che si affloscino è vero, l'ho visto anche io più volte.
Poi leggo che la spalmatura in PU assorbe acqua anche se molto lentamente, mentre la spalmatura in silicone non assorbe acqua.
Allora, se sull'esterno il telo di nylon è spalmato in silicone o in DWR e sull'interno è spalmato in altro materiale (silicone o poliuretano), il tessuto di nylon non dovrebbe assorbire acqua, quindi perchè mai continua ad afflosciarsi? Come fa a bagnarsi ugualmente?
@Herr chiedo a te visto che mi sembri supertecnico, ma chiedo anche a tutti voi.
 
ciao!
allora... nn è una cosa proprio intuitiva in effetti, ma tutto sommato è facilmente spiegabile.
Principalmente vanno considerati due fattori: la natura dei materiali e la penetrabilità dei materiali e delle spalmature dall'acqua e al vapore.
Partiamo dalla natura dei materiali: un tessuto è un materiale a trama più o meno fitta con interstizi più o meno ampi in base ai valori D (den) e T (thread) quindi di fatto è di suo una specie di filtro, di setaccio attraverso il quale l'acqua necessariamente passa e quindi per impermeabilizzare serve la spalmatura.
Diverso è invece il caso di un film/pellicola/tessuto non tessuto, cioè di un telo realizzato in una lastra unica e non invece con un tessuto: in questo caso l'acqua non passa mai, indipendentemente dalla spalmatura. Esempio di materiale simile sono le tende in dynema, detto anche dcf (dyneema composite fiber) o cf (cuben fiber), che è appunto un tessuto non tessuto laminato, cioè una pellicola accoppiata ad un tessuto.
Passiamo ora alle spalmature, che rendono impermeabili i tessuti.
Le spalmature vanno a colmare gli interstizi nella trama e rivestono la parte esposta della fibra del telo, in un certo senso sigillandola. Però non è tutto così pacifico, perché a livello microscopico dei varchi restano ed in questi l'acqua alla fine riesce ad infilarsi, per effetto del tempo e della pressione; infatti, il livello di impermeabilità dei teli è misurato con il metodo della colonna d'acqua. Quando l'acqua penetra nei varchi trova anche i punti scoperti nelle fibre e quindi le bagna e queste si allungano.
L'acqua comunque fa moltissima fatica a passare e, infatti, i teli anche se "flosci" o laschi, sono fondamentalmente impermeabili.
Il vapore però ha una capacità di penetrazione dei materiali enormemente superiore all'acqua.
Inoltre il poliuretano assorbe umidità più facilmente ancora dell'acqua, anche se molto lentamente, quindi si appesantisce e questo aggrava le micro tensioni sul tessuto e quindi sulla trama e quindi sull'ingresso dell'acqua fra le fibre.

Anche per questo una spalmatura in sil/sil è meglio di una in sil/pu.
Però anche per questo i teli in poliestere (che diversamente dal nylon non assorbe acqua) non sono da demonizzare, anche se ahimè il silpoly (poliestere con entrambe le facce spalmate in silicone) per questione di mercato di fatto è stato usato rarissimamente.
 
ciao!
allora... nn è una cosa proprio intuitiva in effetti, ma tutto sommato è facilmente spiegabile.
Principalmente vanno considerati due fattori: la natura dei materiali e la penetrabilità dei materiali e delle spalmature dall'acqua e al vapore.
Partiamo dalla natura dei materiali: un tessuto è un materiale a trama più o meno fitta con interstizi più o meno ampi in base ai valori D (den) e T (thread) quindi di fatto è di suo una specie di filtro, di setaccio attraverso il quale l'acqua necessariamente passa e quindi per impermeabilizzare serve la spalmatura.
Diverso è invece il caso di un film/pellicola/tessuto non tessuto, cioè di un telo realizzato in una lastra unica e non invece con un tessuto: in questo caso l'acqua non passa mai, indipendentemente dalla spalmatura. Esempio di materiale simile sono le tende in dynema, detto anche dcf (dyneema composite fiber) o cf (cuben fiber), che è appunto un tessuto non tessuto laminato, cioè una pellicola accoppiata ad un tessuto.
Passiamo ora alle spalmature, che rendono impermeabili i tessuti.
Le spalmature vanno a colmare gli interstizi nella trama e rivestono la parte esposta della fibra del telo, in un certo senso sigillandola. Però non è tutto così pacifico, perché a livello microscopico dei varchi restano ed in questi l'acqua alla fine riesce ad infilarsi, per effetto del tempo e della pressione; infatti, il livello di impermeabilità dei teli è misurato con il metodo della colonna d'acqua. Quando l'acqua penetra nei varchi trova anche i punti scoperti nelle fibre e quindi le bagna e queste si allungano.
L'acqua comunque fa moltissima fatica a passare e, infatti, i teli anche se "flosci" o laschi, sono fondamentalmente impermeabili.
Il vapore però ha una capacità di penetrazione dei materiali enormemente superiore all'acqua.
Inoltre il poliuretano assorbe umidità più facilmente ancora dell'acqua, anche se molto lentamente, quindi si appesantisce e questo aggrava le micro tensioni sul tessuto e quindi sulla trama e quindi sull'ingresso dell'acqua fra le fibre.

Anche per questo una spalmatura in sil/sil è meglio di una in sil/pu.
Però anche per questo i teli in poliestere (che diversamente dal nylon non assorbe acqua) non sono da demonizzare, anche se ahimè il silpoly (poliestere con entrambe le facce spalmate in silicone) per questione di mercato di fatto è stato usato rarissimamente.
grazie!
 
Però anche per questo i teli in poliestere (che diversamente dal nylon non assorbe acqua) non sono da demonizzare, anche se ahimè il silpoly (poliestere con entrambe le facce spalmate in silicone) per questione di mercato di fatto è stato usato rarissimamente.
troppo costoso ?
 
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