boh... sono stata buttata da una barca e ho imparato a nuotare, le ho buscate (a volte anche per bene
mi chiamavano l'acqua cheta che butta giù i ponti e venivo reinstradata con fermezza... molta fermezza diciamo) e ho imparato che è meglio fare in modo di non prenderle usando il cervello prima di fare ogni cosa, sono anche stata "abbandonata" un paio di volte (per poco tempo) come volevano fare i genitori del bambino giapponese e da quello ho imparato che da soli bisogna saperci stare se no è molto meglio usare il cervello per non farli scappare gli altri... certo ho avuto paura, una paura folle e me la ricordo ancora... da soli, da bambini, essendo dotati di immaginazione fervida come la mia, è il festival dell'orrore...
Però... Però ho sviluppato senso critico, autonomia, sicurezza in me stessa e una sana prudenza, so stare con gli altri ma anche da sola, ho una certa consapevolezza dei miei limiti ma anche delle mie capacità, so lavorare, difendere e lottare per le cose a cui tengo, per cui ritengo che un simile metodo educativo non mi abbia propriamente fatto male
Oggi guardo i miei studenti... E le domande che mi pongo sono: ma come diamine sono stati cresciuti? Ma possibile che una volta su 20 c'erano sempre quei due/tre che non avevano imparato le basi del vivere con gli altri e ora invece sono solo due/tre quelli che le hanno imparate? o.o
Perché la maggior parte non sa faticare per ottenere risultati? Perché la maggioranza non sa assumersi la responsabilità delle proprie azioni? Perché la maggioranza ritiene di avere ogni diritto ma nessun dovere e soprattutto che il proprio soddisfacimento personale viene prima di qualunque rispetto verso gli altri e le loro proprietà? Perché devo spiegare che non si tossisce in faccia ai compagni? Che non si parla a bocca piena e che non si mastica a bocca aperta... Che ci si soffia il naso e che non si aspetta di avere la candelina per tirarla su rumorosamente o per strusciarla alla bell'è meglio con un fazzoletto che poi si posa sul quaderno del compagno? Che non... ci si libera dell'aria in classe fra i banchi... ne da sopra ne da sotto... Che si viene a scuola vestiti come si vuole ma con decoro e decoro significa senza un palmo di mutande che puntano dai calzoni e che lasciano scoperte 4 dita di "canale" quando ci si piega... Che non si strappano, spezzano, buttano, distruggono, pasticciano, prendono le cose dei compagni. Che esistono le paroline magiche: scusa, grazie, prego, per favore... E che si bussa ad una porta chiusa prima di spalancarla. E che si saluta quando si incontra qualcuno o si entra in una stanza dove c'è qualcuno. Che non si mettono le mani addosso ai compagni e che le cose che fanno male a qualcuno fisicamente (ma anche psicologicamente) NON SONO SCHERZI!!!!! Gli scherzi fanno ridere tutti di qualcosa... non tutti (meno quell'uno) di qualcuno...
E no, non sono all'asilo e men che meno alle elementari... e no, non sono neppure alle medie inferiori...
Io insegno alle superiori... dai 14 anni fin anche ai pluriripetenti di 22...
E inizio ad essere stanca, molto stanca; ho iniziato presto ad insegnare e ora ho 36 anni di anzianità (e di contributi) ma non mi vogliono mandare in pensione al compimento dei 40... E non so se riuscirò a resistere fino a totalizzare i 47/48 anni di contributi come vorrebbero che facessi...