Questo è uno tosto!

Apprescindere dal comportamento dei genitori, questo a 7 anni se l'è cavata per una settimana da solo in una foresta!

http://www.corriere.it/esteri/16_gi...35-11e6-b8ea-2063c9e0c9de.shtml?refresh_ce-cp

Del resto, con una faccia così...

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Ma lo sai che è stato anche il mio primo pensiero quando ho sentito stamattina la notizia in radio? Il secondo è stato quello di voler prendere a calci nella mandibola entrambi i genitori...
 
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La notizia l'ho sentita anche io e devo ammettere che sono molto combattuto nel giudicare il tutto cioè da che parte schierarmi, fermo restando che ovviamente sono felice per il bambino e per la famiglia dell'esito finale.

Ciao :si:, Gianluca
 
D'altronde, tutte le "capocciate" che danno i bambini giapponesi nei video in rete dimostrano che non sono proprio teneri.
A parte le battute, la cultura giapponese implica la sofferenza e la sottomissione come mezzi per raggiungere l'accettazione sociale dell'individuo e questo bambino non sfuggiva a queste consuetudini: aveva tirato dei sassi ad alcune auto ed i genitori ( diciamo " il padre", perché la madre/le donne sono succubi anche loro) hanno pensato bene di lasciarlo solo nei boschi x qualche ora a meditare sulle malefatte ma, essendo un bambino e per giunta curioso e ribelle, ha cominciato a vagare. Altro che punizione... quello l'hanno portato a Gardaland!!
 
credo che l'articolo del corriere ci stia tutto. ti faccio scendere dall'auto così ti spaventi, ma torno subito indietro.
la faccia come il culo (perchè di questo si tratta) appena lasciato solo anzichè aspettare i genitori o piangere se ne è andato a Gardaland (grazie Callico) dove per una settimana, evidentemente, non si è perso d'animo...
la dice lunga l'espressione ed il segno di vittoria nella foto dopo il ritrovamento.
probabilmente la mia è psicologia da 4 soldi, ma il pupetto andrebbe mandato in analisi prima dei genitori (pure loro, che necessitano aiuto per aver creato un simile risultato).
personalmente ritengo che un poco di metodo montessori all'antica (cucchiaio di legno o battipanni sul culo all'occorrenza) male non avrebbe fatto, così come non ha fatto nelle generazioni fino agli anni 50/60.
personalmente sono cresciuto abbastanza bene, e vi assicuro che mia madtre il culo me lo ha fatto a striscie, a quadretti, a fiorellini, a secondo dell'utensile da cucina che si ritrovava per le mani. (per i curiosi, i fiorellini era il disegno del battipanni in plastica mentre i quadretti era quello in vimini ahi ahi... LOL), e perchè mia madre? "perchè se lo dico a tuo Padre TI AMMAZZA!!!!" minchia e menomale...
 
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Botte ne ho prese a carrettate pure io come spyro e devo dire che ho imparato che tutte quelle che non ti ha dato tuo padre te le dara' la vita o qualcun'altro in seguito.
Detto questo sono rimasto ammirato dal survivalismo del cucciolo.
P.s. E' identico al padre
 
Visti i thread aperti sulla sopravvivenza e il grande interesse che riscuotono,potremmo chiedere al bambino come ha fatto a sopravvivere una settimana senza mangiare :D
 
Per quanto possa essere d'accordo con i metodi educativi degli anni che furono, avendoli vissuti, la società moderna ha difficoltà a ritenerli ancora oggi validi e, di conseguenza, anche tutto quello che ne consegue viene visto in modo molto differente e questo vale per tutti i protagonisti (genitori, figli, società, scuola ect ect).

Il problema finale di quanto accaduto, a prescindere dal fatto che si sia d'accordo o meno con determinate scelte, è, a mio modesto avviso e in qualità di padre, che la leadership del padre, dell'adulto, dell'educatore, sia stata, di fatto, compromessa e notevolmente ridimensionata con tutte le conseguenze che si possono avere in una fase di crescita come quella del giovane giapponese in questione.

Detto questo l'importante è che il "pupo" sia tornato vivo, meglio sempre poterle raccontare che solo farle leggere.

Ciao :si:, Gianluca
 
Mah! Sui metodi educativi di una volta,evidentemente ancora in voga in Giappone, e sulla loro validita' ai fini della formazione di una sana personalita' ho i miei dubbi! E' come buttare un bambino nell'acqua alta per insegnargli a nuotare....
 
..... ed io ho i miei dubbi su quelli moderni e a giudicare da quello che si vede in giro i miglioramenti mi sembrano molto discutibili ..... ma così inneschiamo un discorso che non ha fine per cui mi astengo.

Nell'ottica di questo forum, che non è di pedagogia, mi associo anche io a sapere com'è sopravissuto a "gardaland", non si smette mai d'imparare.

Ciao :si:, Gianluca
 
Botte ne ho prese a carrettate pure io come spyro e devo dire che ho imparato che tutte quelle che non ti ha dato tuo padre te le dara' la vita o qualcun'altro in seguito.
Detto questo sono rimasto ammirato dal survivalismo del cucciolo.
P.s. E' identico al padre

Qui ci stiamo spostando sulla pedagogia più che sul survival ma ci sta.

Io sono degli anni '60 e di botte da piccolo ne ho prese. Però io, a mio figlio, non ne ho mai date... L'ho sgridato quando sbagliava e gli ho dato delle punizioni (la classica: una settimana senza iPad...)

Anche il maesto, a scuola, se sbagliavamo ci prendeva per le orecchie e ci mettava fuori dalla porta. Ora un maestro che lo facesse, andrebbe dritto sul telegiornale e additato dalla comunità come "mostro".

C'è parecchio da riflettere.
 
A me mi hanno buttato in acqua apposta da un pontile a jesolo nel lontano 85 ... Ora nuoto benissimo e lavoro , anche a volte in barca. :D
Da piccolo non volevo imparare ad andare un bici senza rotelline ai lati. Dopo un pomeriggio intero a cercare di insegnarmi con le buone mio nonno si incazzo' e mi mollo uno scappellotto.... Fu come una magia... Col senno di poi direi quasi Zen.
Morale della favola imparai all'istante e feci tutta la stradina senza cadere.:D

P.s. Nonostante i metodi antiquati non ho mai percepito i miei parenti come mostri e anzi sono grato di come mi hanno tirato su. Se faccio il confronto con tanti viziatelli piagnucolosi che vedo in giro oggi...
 
Appunto e' una crudelta' assurda e una punizione assurda quella del genitore giapponese. Se gli avesse mollato un ceffone, visto chr tirava sassi sulle automobili, forse era meglio per tutti.
Adesso hai un bambino problematico che si sente ancora piu' forte, poi col clamore dei media si sentira' un supereroe.
Basta che lo guardi in faccia per capire che e' un teppa :D
Mo sono cavoli di suo padre
 
boh... sono stata buttata da una barca e ho imparato a nuotare, le ho buscate (a volte anche per bene :p mi chiamavano l'acqua cheta che butta giù i ponti e venivo reinstradata con fermezza... molta fermezza diciamo) e ho imparato che è meglio fare in modo di non prenderle usando il cervello prima di fare ogni cosa, sono anche stata "abbandonata" un paio di volte (per poco tempo) come volevano fare i genitori del bambino giapponese e da quello ho imparato che da soli bisogna saperci stare se no è molto meglio usare il cervello per non farli scappare gli altri... certo ho avuto paura, una paura folle e me la ricordo ancora... da soli, da bambini, essendo dotati di immaginazione fervida come la mia, è il festival dell'orrore...

Però... Però ho sviluppato senso critico, autonomia, sicurezza in me stessa e una sana prudenza, so stare con gli altri ma anche da sola, ho una certa consapevolezza dei miei limiti ma anche delle mie capacità, so lavorare, difendere e lottare per le cose a cui tengo, per cui ritengo che un simile metodo educativo non mi abbia propriamente fatto male :p

Oggi guardo i miei studenti... E le domande che mi pongo sono: ma come diamine sono stati cresciuti? Ma possibile che una volta su 20 c'erano sempre quei due/tre che non avevano imparato le basi del vivere con gli altri e ora invece sono solo due/tre quelli che le hanno imparate? o.o
Perché la maggior parte non sa faticare per ottenere risultati? Perché la maggioranza non sa assumersi la responsabilità delle proprie azioni? Perché la maggioranza ritiene di avere ogni diritto ma nessun dovere e soprattutto che il proprio soddisfacimento personale viene prima di qualunque rispetto verso gli altri e le loro proprietà? Perché devo spiegare che non si tossisce in faccia ai compagni? Che non si parla a bocca piena e che non si mastica a bocca aperta... Che ci si soffia il naso e che non si aspetta di avere la candelina per tirarla su rumorosamente o per strusciarla alla bell'è meglio con un fazzoletto che poi si posa sul quaderno del compagno? Che non... ci si libera dell'aria in classe fra i banchi... ne da sopra ne da sotto... Che si viene a scuola vestiti come si vuole ma con decoro e decoro significa senza un palmo di mutande che puntano dai calzoni e che lasciano scoperte 4 dita di "canale" quando ci si piega... Che non si strappano, spezzano, buttano, distruggono, pasticciano, prendono le cose dei compagni. Che esistono le paroline magiche: scusa, grazie, prego, per favore... E che si bussa ad una porta chiusa prima di spalancarla. E che si saluta quando si incontra qualcuno o si entra in una stanza dove c'è qualcuno. Che non si mettono le mani addosso ai compagni e che le cose che fanno male a qualcuno fisicamente (ma anche psicologicamente) NON SONO SCHERZI!!!!! Gli scherzi fanno ridere tutti di qualcosa... non tutti (meno quell'uno) di qualcuno...

E no, non sono all'asilo e men che meno alle elementari... e no, non sono neppure alle medie inferiori...
Io insegno alle superiori... dai 14 anni fin anche ai pluriripetenti di 22...
E inizio ad essere stanca, molto stanca; ho iniziato presto ad insegnare e ora ho 36 anni di anzianità (e di contributi) ma non mi vogliono mandare in pensione al compimento dei 40... E non so se riuscirò a resistere fino a totalizzare i 47/48 anni di contributi come vorrebbero che facessi...
 
Comunque sarebbe bello sapere cosa ha mangiato il giapponesino . So che aveva acqua a disposizione senza problemi ed un tetto di una specie di rifugio militare abbastanza ben preso.
 
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