Raganello. Riflessioni sulla bellezza della natura, la vita e la morte.

Mi sembrava evidente che il mio invito "ognuno pensi a sé" era nel senso magistralmente spiegato da lg21. Cioè: inutile che mi metta in pericolo per salvare qualcuno, altrimenti poi va a finire che ne devono salvare due invece di uno!
Credo che per le guide sia lo stesso, aggravato dal fatto che il ruolo di guida alpina non prevede il salvamento (se non in casi eccezionali), ma solo la conduzione, con ciò intendendo l'indicazione del percorso, del modo di percorrerlo e (se viene accettato dal cliente...) dell'attrezzatura necessaria a percorrerlo in relativa sicurezza.
Poi: ci sono guide affette dalla mania di superman (si sentono invulnerabili e "parancano" vecchietti in posti improponibili), clienti imbecilli ("Voglio salire il Bianco a piedi nudi") e... beh, la varietà è infinita. Anzi: l'a-varietà... per dirla alla Frassica.
Ma la regola dovrebbe sempre essere: faccio quello che ritengo di poter fare in piena sicurezza, mi porto la guida solo come ulteriore elemento di sicurezza, che conosce il percorso, le sue difficoltà e (a volte) le tecniche necessarie meglio di me. So che ci sono accademici del CAI (che quindi potrebbero insegnare la progressione del caso anche ad una guida) che, quando affrontano una zona nuova, la guida la prendono, eccome. Indovinate perché...
 
hai ragione Cordy.il mare e la montagna sec me per prima cosa necessitano di rispetto e umiltà.L'umiltà di capire che non tutto è per tutti.....almeno non subito.
Il punto è perchè vai in montagna,o sott'acqua che sia?Davvero abbiamo bisogno delle allerte o di qualcuno che ti dica di non andare?Se è davvero così siamo ai minimi termini.
Opinioni personali,sia ben chiaro
 
una guida dovrebbe ben conoscere il tracciato e la tecnica per affrontarlo, ma normalmente non ha le competenze specifiche di un soccorritore e la propria competenza generale non dovrebbe esser di molto differente da quella del cliente se non nella maggior conoscenza del luogo... altrimenti si finisce appunto che se la guida ha un problema, gli altri son fritti quasi per certo.
Sulla base di cosa dici questo? :-?
La guida, se è iscritta all'albo, è più che preparata, per ricevere l'abilitazione deve dimostrare di essere in grado di superare difficoltà tecniche che la maggior parte degli escursionisti si sogna, e fanno corsi specifici per gestire le emergenze.

Per cui o è abusiva o è più che preparata.
 
Guida è un termine generico che vuol dire tante cose ed in ogni contesto ne determina la funzione.

Una guida alpina ingaggiata per andare sul Monte Bianco non è la stessa figura della guida che ha portato gli sfortunati del Raganello perché, molto semplicemente, clientela e contesto sono differenti.

Detto questo, visto che parliamo di montagna, dal sito dell'associazione guide alpine italiane:

Il rischio è insito nelle attività outdoor su terreni spesso scoscesi o innevati. Missione della guida alpina non è eliminare il rischio, perché ciò è impossibile, ma saperlo gestire e a insegnare a gestirlo ai propri compagni di viaggio.

ed in particolare dal "profilo professionale"

DESCRIZIONE SINTETICA
La guida alpina svolge professionalmente, anche in modo non esclusivo e non continuativo, le seguenti
attività:
a) accompagnamento di persone in ascensioni sia su roccia che su ghiaccio o in escursioni in
montagna;
b) accompagnamento di persone in ascensioni sci - alpinistiche o in escursioni sciistiche;
c) insegnamento delle tecniche alpinistiche e sci - alpinistiche con esclusione delle tecniche
sciistiche su piste di discesa e di fondo;
d) soccorso ed elisoccorso in montagna;
e) lavori in quota con uso di funi.
Le suddette attività su qualsiasi terreno e senza limiti di difficoltà sono riservate alle Guide Alpine, siano esse destinate a utenti nell’ambito del tempo libero (turismo, attività outdoor) che nel campo del lavoro al fine di tutelarne la sicurezza e incolumità.


Direi che le competenze non gli mancano, o quantomeno, non dovrebbero mancargli, questo ovviamente non li trasforma in martiri.

Ciao :si:, Gianluca
 
io nella guida alpina vedo un professionista,preparato,serio,che mi aiuta,mi accompagna nell' affrontare un percorso ma certo non può fare la mia parte al posto mio.La domanda mi viene spontanea:ma una guida alpina che accetta l'impedito non sa già a priori che rischia anche la sua di vita???? Cui bono??
 
Cui bono ?

Al portafoglio della guida.
All'ego dell'impedito.

Detto questo, una considerazione di fondo, essere una guida alpina professionale non credo che voglia dire dover accettare qualsiasi incarico ovvero non poterlo rifiutare se non ci sono le condizioni adeguate per poter tornare a casa integro, lui (o lei) e chi l'ha ingaggiato.

Non sono martiri ma neanche pirla :)
..... o peggio ;)

Ciao :si:, Gianluca
 
io nella guida alpina vedo un professionista,preparato,serio,che mi aiuta,mi accompagna nell' affrontare un percorso ma certo non può fare la mia parte al posto mio.La domanda mi viene spontanea:ma una guida alpina che accetta l'impedito non sa già a priori che rischia anche la sua di vita???? Cui bono??
Il guaio è che molti non capiscono cosa gli "prodest".
 
Le figure professionali riconosciute che possono accompagnare terzi in percorsi escursionistici sono due (con qualche specializzazione):
- guide alpine
- accompagnatore di media montagna (accompagna in escursioni che non prevedono difficoltà alpinistiche)

Per entrambe sono previsti pre-requisiti, prove pratiche da superare, corsi da effettuare, etc.

Cito dalla descrizione sintetica del profilo di accompagnatore di media montagna:
"L’Accompagnatore di Media Montagna ha il compito di tutelare la sicurezza e incolumità dei propri allievi/clienti..."

Direi che, oltre ad avere le competenze, è responsabile dei propri clienti.
 
Forse andrebbe aperta una discussione a parte ma la cosa è strettamente legata a questo argomento. Sono stati emessi sette avvisi di garanzia ai tre sindaci del territorio delle gole del Raganello, al presidente del Parco, al comandante dei CC Forestali e due guide. E' inopportuno prendere posizione sui provvedimenti dei giudici prima che ci sia un quadro completo della situazione e sicuramente erano atti dovuti visto che queste persone sono coinvolte nelle indagini. Solo una riflessione, le gole sono lunghe chilometri, il parco molto vasto, sappiamo bene che non c'è divieto o sorveglianza che tenga se uno si va a cercare guai o semplicemente è vittima dell'imprevedibilità della natura. Più che alle guide pensavo ai sindaci e agli altri, che avranno tante responsabilità, ma a volte sono i parafulmini di un eccessivo zelo; e se domani vado a mare e mi tuffo nonostante i cavalloni, se la prenderanno con il sindaco del posto?
 
e se domani vado a mare e mi tuffo nonostante i cavalloni, se la prenderanno con il sindaco del posto?
Il sindaco ha molte responsabilità fra cui anche quella dell'incolumità pubblica, al di là dal, probabilmente, atto dovuto nello specifico delle Raganello, se le condizioni del mare non sono idonee per la balneazione, e ovviamente ha conoscenza della condizione o può esserlo, e non avverte chi di competenza per chiudere, impedire o più semplicemente segnalare il divieto, se tu ti butti, e passi a miglior vita, è molto probabile che ne debba rispondere.

Alla fine, nel caso delle Raganello, le persone interessate dagli avvisi di garanzia sono persone, escludendo le guide, che hanno voce in capitolo sull'argomento dell'incolumità pubblica o, più in generale, della sicurezza.

Non è poi così "una assurdità" e comunque un avviso di garanzia non è una "condanna", certo non è un invito a nozze e chiunque ne farebbe volentieri a meno.

Ciao :si:, Gianluca
 
Su cinquemila circa chilometri di coste, segnalare o impedire l'accesso al mare è impossibile.Se non sai nuotare nn andare in acqua,poi se capita il malore anche al provetto non c'è altro da fare che sperare bene perchè non esiste l'onnipresente bagnino che sappia pure come soccorrere. Come pure in tutte le altre occasioni fuori città,le quali,le città se vogliamo spesso sono fonte di maggiori e quotidiani pericoli. Ora capisco una certo sorveglianza su posti tipo il Cervino o altri,ma come è possibile controllare tutto! Anche in una semplice scampagnata ci possono essere pericoli, forre, burroni,cavità ecc.Allora chiudiamo tutto e se uno fa una storta carceriamo il sindaco!! Io come tutti voi sono sicuro,conosciamo una infinità di posti accessibili a tutti che possono essere pericolosi senza andare sul Gran Sasso o altro. Bisogna pure saper badare a se stessi poi se il diavolo ci mette la coda c'è poco da fare.imho
 
Pensassero molto di più a controllare che non crollino i ponti fatti il giorno prima,le scuole che franano sugli allievi,gli ospedali pieno di topi ecc. La sicurezza!! Si colpevolizza uno, certo un pò imprudente, perchè va in giro con gli infradito,si fanno dibattiti e poi succede quello che ben vediamo ma dai!!Si mandano avvisi di garanzia,certo dovuti ma comunque "seccanti",a persone che magari hanno lavorato bene e però sono incappati in quella che è una disgrazia naturale, mentre in altri casi gravissimi non sia arriva mai ad individuare i responsabili.
 
Su cinquemila circa chilometri di coste, segnalare o impedire l'accesso al mare è impossibile
Scusate ma voi la bandiera rossa sulle spiagge dove normalmente ci sono i bagnanti non l'avete mai vista? Se no buon per voi avete trovato sempre un mare "ottimale".

Ovvio che il sindaco difficilmente è responsabile se uno si butta dove non si fà, ma se entra in mare dalla spiaggia pubblica il sindaco ne può dover rispondere se non c'è stata l'adeguata segnalazione.

Il sindaco ha delle responsabilità penali e civili, questo non vuol dire che sia responsabile di qualsiasi cosa capiti nella sua città, se scivolo in casa non ne risponde lui come non ne risponde se ho un malore ma se ho un danno per mancanza di un qualcosa che è di sua competenza sì, esattamente come lo siete voi se qualcuno vi viene a trovare a casa vostra.

Ciao :si:, Gianluca
 
Purtroppo la legge italiana, nel corso dei decenni, ha sempre più ampliato la mano dello stato nelle questioni private.
Molte responsabilità pubbliche, secondo me, sono semplicemente folli. Impossibili da far rispettare od anche solo impossibile valutare correttamente e tempestivamente tutte le situazioni.

Meglio sarebbe, l'ho scritto più volte, che lo stato smettesse di considerare noi cittadini alla stregua di bambini in età pre scolare.
Vai in una zona che non è una strada pubblica? Padrone di farlo: fatti tuoi, nel bene e nel male. Prenditi le tue responsabilità: informati, valuta le tue conoscenze e decidi liberamente.

Invece no: amministratori pubblici onniscienti ed onnipotenti dovrebbero chiudere tutto, se è previsto un problema, anche solo da allerta gialla. Come e con quali risorse? Insufficienti per l'ordinaria amministrazione, figurarsi... bah!
 
Ma la bandiera rossa,per quello che può servire se non pararsi preventivamente il cu++, dovrebbe allora stare lungo tutta la costa,perchè essendo teoricamente libera per cinque metri la zona della battigia quindi è tutto spiaggia pubblica,io potrei fare il giro della penisola a piedi tuffandomi di tanto in tanto inoscientemente e non ci sono da nessuna parte spiagge caraibiche deserte in Italia,quindi un sindaco da indagare si troverebbe sempre.
 
Ultima modifica:
Purtroppo la legge italiana, nel corso dei decenni, ha sempre più ampliato la mano dello stato nelle questioni private.
Molte responsabilità pubbliche, secondo me, sono semplicemente folli. Impossibili da far rispettare od anche solo impossibile valutare correttamente e tempestivamente tutte le situazioni.

Meglio sarebbe, l'ho scritto più volte, che lo stato smettesse di considerare noi cittadini alla stregua di bambini in età pre scolare.
Vai in una zona che non è una strada pubblica? Padrone di farlo: fatti tuoi, nel bene e nel male. Prenditi le tue responsabilità: informati, valuta le tue conoscenze e decidi liberamente.

Invece no: amministratori pubblici onniscienti ed onnipotenti dovrebbero chiudere tutto, se è previsto un problema, anche solo da allerta gialla. Come e con quali risorse? Insufficienti per l'ordinaria amministrazione, figurarsi... bah!
Ma certo se un giorno si e uno no sul Raganello arrivava sta botta d'acqua e nessuno bloccava l'accesso era criminale,ma se è uno sporadicissimo episodio come mi pare di capire non vedo la colpa.imho
 
@lanfranco51Certo che la bandiera rossa serve a pararsi il fondoschiena nel senso che spesso oltre non può fare, ma se non lo fà, e poteva farlo, ne deve rispondere e se il suo territorio ha una battigia accessibile per 100km le bandiere devono essere visibili per 100km.

Il sindaco ha delle responsabilità e fra queste, che gli piaccia o non piaccia, c'è anche la responsabilità pubblica e come tale è normale che qualcuno verifichi la sua posizione ovvero il suo operato nei confronti di questo aspetto quando possono esserci dei dubbi, per farlo il PM emette un avviso di garanzia che avverte di questa verifica.

Un avviso di garanzia non è un processo ne tanto meno una condanna, se il suo operato è tale da aver fatto tutto quello che poteva e doveva fare la cosa finisce lì, e questo vale per tutte le persone che hanno ricevuto l'avviso di garanzia.

Ciao :si:, Gianluca
 
Ultima modifica:
Mi sto interrogando sul prezzo altissimo che paghiamo alla bellezza. Un prezzo troppo alto per l'avventura.

Vedo solo ora questo post e questa domanda che è a sua volta - se possibile - un distillato di "bellezza" per i contrasti esistenziali fortissimi, estremi, che in pochissime parole riesce a contenere.

Qual è il "prezzo" giusto, congruo, dell'avventura ?
E prim'ancora, cos'è l' "avventura" per essere disposti a "pagarle un prezzo" ?
E ancora, cosa intendiamo per "prezzo" ?
Quanti avvertono in cuor proprio di non pagarlo ? E quanti altri sì ? E quanti non lo fanno ma vorrebbero ? E quanti lo fanno ma non vorrebbero ?

Su un forum che non a caso si chiama proprio "Avventurosamente", forse proprio queste sarebbero le domande più basilari, intime e profonde da cui ripartire.
 
Insomma, se il Vajont non ci ha insegnato nulla con riferimento al ponte di Genova, in questo caso non ci ha insegnato nulla Everest 1996.
Sembrerebbe che gran parte della persone coinvolte facciano parte di grossi gruppi organizzati e condotti da accompagnatori o guide.
Pertanto: hai un gruppo di 40 paganti, che fai visto il meteo, rimborsi e lasci perdere o il boccone è troppo ghiotto e si rischia?
E il turista, che senza il gruppo organizzato neanche saprebbe dell'esistenza di quel posto, che fa, rinuncia alla gita già pagata oppure si fida ciecamente di quello che dice il capogruppo, per il quale pare tutto a posto?
Sono convinto che se ieri avessero voluto fare quest'escursione dei piccoli gruppi di escursionisti indipendenti, gran parte avrebbe rinunciato dall'inizio e un'altrettanto gran parte sarebbe tornata indietro in tempo.
Per me la tua è la risposta piu' sensata! Condivido in pieno!
 
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