Mi sembrava evidente che il mio invito "ognuno pensi a sé" era nel senso magistralmente spiegato da lg21. Cioè: inutile che mi metta in pericolo per salvare qualcuno, altrimenti poi va a finire che ne devono salvare due invece di uno!
Credo che per le guide sia lo stesso, aggravato dal fatto che il ruolo di guida alpina non prevede il salvamento (se non in casi eccezionali), ma solo la conduzione, con ciò intendendo l'indicazione del percorso, del modo di percorrerlo e (se viene accettato dal cliente...) dell'attrezzatura necessaria a percorrerlo in relativa sicurezza.
Poi: ci sono guide affette dalla mania di superman (si sentono invulnerabili e "parancano" vecchietti in posti improponibili), clienti imbecilli ("Voglio salire il Bianco a piedi nudi") e... beh, la varietà è infinita. Anzi: l'a-varietà... per dirla alla Frassica.
Ma la regola dovrebbe sempre essere: faccio quello che ritengo di poter fare in piena sicurezza, mi porto la guida solo come ulteriore elemento di sicurezza, che conosce il percorso, le sue difficoltà e (a volte) le tecniche necessarie meglio di me. So che ci sono accademici del CAI (che quindi potrebbero insegnare la progressione del caso anche ad una guida) che, quando affrontano una zona nuova, la guida la prendono, eccome. Indovinate perché...
Credo che per le guide sia lo stesso, aggravato dal fatto che il ruolo di guida alpina non prevede il salvamento (se non in casi eccezionali), ma solo la conduzione, con ciò intendendo l'indicazione del percorso, del modo di percorrerlo e (se viene accettato dal cliente...) dell'attrezzatura necessaria a percorrerlo in relativa sicurezza.
Poi: ci sono guide affette dalla mania di superman (si sentono invulnerabili e "parancano" vecchietti in posti improponibili), clienti imbecilli ("Voglio salire il Bianco a piedi nudi") e... beh, la varietà è infinita. Anzi: l'a-varietà... per dirla alla Frassica.
Ma la regola dovrebbe sempre essere: faccio quello che ritengo di poter fare in piena sicurezza, mi porto la guida solo come ulteriore elemento di sicurezza, che conosce il percorso, le sue difficoltà e (a volte) le tecniche necessarie meglio di me. So che ci sono accademici del CAI (che quindi potrebbero insegnare la progressione del caso anche ad una guida) che, quando affrontano una zona nuova, la guida la prendono, eccome. Indovinate perché...