Escursione Rata fiat per il rifugio Sebastiani

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Regionale Sirente-Velino
Sabato 18 Novembre
Partenza/Arrivo:campo felice.
Tempi di percorrenza: cancellati per decenza.
Grado di difficoltà :EAI
Periodo consigliato : credo tutto l'anno.
Difficoltà :1>alle 10 e passa del mattino si sprofondava fino al ginocchio che era "una bellezza".2>portare giù a valle le pance sazie dei due cialtroni bipedi.
Quota minima:1643 mt
Quota massima: 2120 mt
Percorrenza :10,4km
Descrizione:
Dopo le" piacevoli fatiche" del Velino, io e il buon Ciccio per questa uscita insieme avevamo pensato a qualcosa dello stile andare a zonzo per campo imperatore innevato, ma poi una voce amichevole ha bisbigliato di sorpresa:<< un posto che non conosci ma che ti piacerà!! >>.
Come non accettare un invito in posto nuovo? Probabilmente sarà anche vestito di bianco il "Signor Sebastiani" (unico input insieme alla quota) per cui, dopo lo show di felicità attrezzato dai quadrupedi in quel di Val Vomano, si parte con il sorriso dei clienti del bar di ritrovo alle spalle. Campo felice, dove ho messo gli sci ai piedi 3/4 volte tanti anni orsono, appare nebbiosa a macchie e la sosta per stampare questo momento è d'obbligo. Parcheggiamo insieme ai Gestori che partono lesti verso il sentiero ancora ghiacciato,mentre noi indugiamo ancora un po', e poi oggi l'intenzione e di far piano e arrivare con la giusta fame al pranzo da "Eleonora e soci" che spero perdonino le mie note amnesie da nomi. Saliamo nel bosco e la poca, per adesso, neve è dura e compatta. Monto i ramponi anche se la pendenza non lo richiede, ma con la scusa ci prendo più confidenza e faccio una pausa tra giovani e cordiali faggi, mentre Francesco continua a salire. Il bosco vestito di bianco è accogliente e con tutta questa neve, i ramponi che ora crocchiano in salita, e con la vista curiosa dei posti ignoti, mi sento come un bambino nel nuovo parco giochi. Galleggiando tra i boschi ne arrivo presto alla fine dove il socio mi aspetta sornione per vedere il mio stupore negli occhi nel ritrovarmi nella seducente valle del puzzillo , dove ormai sono circondato da tanti nuovi sogni e mete future. La neve comincia a sfondare ed in alcuni punti è anche abbondante, per pigrizia lascio i ramponi ma sto più concentrato nei passi.... ma poi, incastrato alla Fantozzi maniera, per risalire da una foto fatta in ginocchio ho impigliato una punta nei pantaloni che so diventati, probabilmente, un po' troppo larghi. Linda e Zoe giocano vivaci tutto il di' e alla Lupa si riapre una brutta ferita che sta curando da qualche giorno:un po' di ansie ma sono entrambe così allegre che mi sollevano subito dal fatto che possa essere sofferente. Al rifugio la vista sarà tutta per il monte sul lato est, ma qui nel vallone spacca il bianco e si innalza maestoso il lungo muro roccioso che abbiamo di fronte: il Costone, davvero ipnotico. La neve molle ci ha fatto penare le ultime due ore, ma il sole, in barba alle previsioni nebbiose, ci ha regalato una giornata magnifica,e le nuvole basse all'orizzonte un grande spettacolo di luci e ombre. Finalmente il rifugio. Luogo di viandanti particolari, dove sorseggiando a fine pasto la Ratafia di amarene si parlava addirittura di latino e di radici etimologiche delle parole, tra lo stupore di noi stessi che ne parlavamo e dei simpatici commensali. Un saluto di stima al fautore di così buono liquore, e che spero di incontrare di nuovo per un'altra simpatica chiacchierata di alta quota. Ironicamente ci siamo anche presi in giro con Eleonora che dice che l'aria del Sebastiani fa bene all'intelletto , visto che a valle saremmo stati probabilmente degli zotici che non sanno neanche spiccicare due parole se non in dialetto... A hahaha.....
Discesa molto divertente con temperature mutevoli come il sole, dove, come un ragazzino in giornata bianca, talvolta mi tuffo a pesce tra la neve fresca e le feste dei cani. All'ora inglese del the l'acqua borbotta sul fornello, le luci radenti cercano di farsi spazio tra una coltre grigia che pare voglia inglobarci,il silenzio ci abbraccia leggero, e la via nel bosco si fa piena di pensieri e ricordi felici delle meraviglie appena viste, e quelle presenti:il sole sfila le sue frecce gialle tra i nembi.Pensieri positivi e calmi di appagante stanchezza con un pizzico di nostalgia da Tramonto. Una Ratafia per il Sebastiani (intesa come "si decida"/ patto) riuscitissima tra me e il socio, che ringrazio per questa bellissima giornata di Montagna e di lieto cammino.
Un Brindisi a tutti per l'inizio della stagione invernale (per lo meno così pare) con un dolce liquore di amarena.
Alla prossima.


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Allegati

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Rinnovo i miei complimenti e la mia invidia per questa vostra splendida giornata in un ambiente tanto maestoso e affascinante, ancora di più in veste invernale.
Grandi ragazzi e grande racconto Leo, come sempre :si:
 
Grande socio! Una giornata davvero splendida, direi indimenticabile senza timore di smentita, che hai raccontato con la tua consolidata vena romantica e scanzonata... davvero un piacere per me - cicerone per un giorno. Io di questa giornata porterò per sempre dentro la bellezza dei luoghi che mi hanno stregato sin dalla prima volta, la cordialità delle persone, cani e cavalli che abbiamo incrociato, il bianco della neve che rende più blu il blu del cielo, l'immagine di Linda e Zoe che quasi a fine giornata continuano a saltellare, giocare e divertirsi con un sole inaspettato che tramonta sul Rifugio Sebastiani alle loro spalle... una giornata splendida!

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ora che il "grappino" dei nonni è diventato quasi una cosa da fighetti (ve lo immaginate un contadino del secolo scorso chiedere una "grappa monovitigno barricata con 3 anni di invecchiamento"?) un ratafià può farci sentire più vicini alle tradizioni locali. E poi è buono! ;)
 
ora che il "grappino" dei nonni è diventato quasi una cosa da fighetti (ve lo immaginate un contadino del secolo scorso chiedere una "grappa monovitigno barricata con 3 anni di invecchiamento"?) un ratafià può farci sentire più vicini alle tradizioni locali. E poi è buono! ;)
E alla prossima......genziana:si:. Complimenti bel giro.
Aggiungerei oltre che buona, è fatta con amarene del posto. Nelle colline e montagne Teramane ad esempio è pieno di boschi selvatici di amarene,io stesso ne faccio uno sciroppo delizioso da mettere sul gelato.
Vero km 0 le amarene. Il produttore(di quella assaggiata al rifugio) , oltre che essere una guida, è un personaggio molto simpatico di Ovindoli che saluto ma che non ricordo il nome.
 
Leggere i tuoi racconti tutti d'un fiato è sempre un'impresa dai risvolti appaganti.
Complimenti per la lettura scanzonata di un territorio che amo e di un rifugio dove ho trascorso belle notti della mia vita.
A hahaha mi rendo conto che il mio rapporto con la punteggiatura può portare a compiere imprese per leggere, ma tutto sommato se il risvolto è buono, anche questa volta la mia di impresa(scrivere e fotografare tutto con telefonino) è stata compiuta. Davvero una bella atmosfera si respira in quel rifugio:sicuramente dipende dal sorriso e gli occhi gentili del gestore(gestrice, anche se adesso va di moda come presidentessa , suona male e il t9 segna ancora come errore),oltre che dalla posizione. Grazie per i complimenti.
 
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Bello bello bello!
Fare una camminata, meglio sulla neve, che abbia come meta un buon pranzo in un accogliente rifugio montano è qualcosa di sublime. Una pratica molto comune nelle nostre alpi in tutte le stagioni, anche all'ora di cena, con la discesa con le frontali, dove intere famiglie passano così i loro giorni di riposo.
Purtroppo l'offerta nei nostri Appennini è assai limita come presenze di queste strutture, anche se meritano: mi riferisco al Sebastiani, al Franchetti e anche al Duca anche se la camminata di quest'ultimo è assai limitato. Poi ci sono altri rifugi che si possono raggiungere anche in auto, ma qui si perde tutta la magia.
I km riportarti (10,4 km) sono tra andata e ritorno?
Complimenti a tutti voi, non vedo l'ora di portare il mio cucciolone sulla neve
 
Sabato 18 Novembre
Partenza/Arrivo:campo felice.
Tempi di percorrenza: cancellati per decenza.
Grado di difficoltà :EAI
Periodo consigliato : credo tutto l'anno.
Difficoltà :1>alle 10 e passa del mattino si sprofondava fino al ginocchio che era "una bellezza".2>portare giù a valle le pance sazie dei due cialtroni bipedi.
Quota minima:1643 mt
Quota massima: 2120 mt
Percorrenza :10,4km
Descrizione:
Dopo le" piacevoli fatiche" del Velino, io e il buon Ciccio per questa uscita insieme avevamo pensato a qualcosa dello stile andare a zonzo per campo imperatore innevato, ma poi una voce amichevole ha bisbigliato di sorpresa:<< un posto che non conosci ma che ti piacerà!! >>.
Come non accettare un invito in posto nuovo? Probabilmente sarà anche vestito di bianco il "Signor Sebastiani" (unico input insieme alla quota) per cui, dopo lo show di felicità attrezzato dai quadrupedi in quel di Val Vomano, si parte con il sorriso dei clienti del bar di ritrovo alle spalle. Campo felice, dove ho messo gli sci ai piedi 3/4 volte tanti anni orsono, appare nebbiosa a macchie e la sosta per stampare questo momento è d'obbligo. Parcheggiamo insieme ai Gestori che partono lesti verso il sentiero ancora ghiacciato,mentre noi indugiamo ancora un po', e poi oggi l'intenzione e di far piano e arrivare con la giusta fame al pranzo da "Eleonora e soci" che spero perdonino le mie note amnesie da nomi. Saliamo nel bosco e la poca, per adesso, neve è dura e compatta. Monto i ramponi anche se la pendenza non lo richiede, ma con la scusa ci prendo più confidenza e faccio una pausa tra giovani e cordiali faggi, mentre Francesco continua a salire. Il bosco vestito di bianco è accogliente e con tutta questa neve, i ramponi che ora crocchiano in salita, e con la vista curiosa dei posti ignoti, mi sento come un bambino nel nuovo parco giochi. Galleggiando tra i boschi ne arrivo presto alla fine dove il socio mi aspetta sornione per vedere il mio stupore negli occhi nel ritrovarmi nella seducente valle del puzzillo , dove ormai sono circondato da tanti nuovi sogni e mete future. La neve comincia a sfondare ed in alcuni punti è anche abbondante, per pigrizia lascio i ramponi ma sto più concentrato nei passi.... ma poi, incastrato alla Fantozzi maniera, per risalire da una foto fatta in ginocchio ho impigliato una punta nei pantaloni che so diventati, probabilmente, un po' troppo larghi. Linda e Zoe giocano vivaci tutto il di' e alla Lupa si riapre una brutta ferita che sta curando da qualche giorno:un po' di ansie ma sono entrambe così allegre che mi sollevano subito dal fatto che possa essere sofferente. Al rifugio la vista sarà tutta per il monte sul lato est, ma qui nel vallone spacca il bianco e si innalza maestoso il lungo muro roccioso che abbiamo di fronte: il Costone, davvero ipnotico. La neve molle ci ha fatto penare le ultime due ore, ma il sole, in barba alle previsioni nebbiose, ci ha regalato una giornata magnifica,e le nuvole basse all'orizzonte un grande spettacolo di luci e ombre. Finalmente il rifugio. Luogo di viandanti particolari, dove sorseggiando a fine pasto la Ratafia di amarene si parlava addirittura di latino e di radici etimologiche delle parole, tra lo stupore di noi stessi che ne parlavamo e dei simpatici commensali. Un saluto di stima al fautore di così buono liquore, e che spero di incontrare di nuovo per un'altra simpatica chiacchierata di alta quota. Ironicamente ci siamo anche presi in giro con Eleonora che dice che l'aria del Sebastiani fa bene all'intelletto , visto che a valle saremmo stati probabilmente degli zotici che non sanno neanche spiccicare due parole se non in dialetto... A hahaha.....
Discesa molto divertente con temperature mutevoli come il sole, dove, come un ragazzino in giornata bianca, talvolta mi tuffo a pesce tra la neve fresca e le feste dei cani. All'ora inglese del the l'acqua borbotta sul fornello, le luci radenti cercano di farsi spazio tra una coltre grigia che pare voglia inglobarci,il silenzio ci abbraccia leggero, e la via nel bosco si fa piena di pensieri e ricordi felici delle meraviglie appena viste, e quelle presenti:il sole sfila le sue frecce gialle tra i nembi.Pensieri positivi e calmi di appagante stanchezza con un pizzico di nostalgia da Tramonto. Una Ratafia per il Sebastiani (intesa come "si decida"/ patto) riuscitissima tra me e il socio, che ringrazio per questa bellissima giornata di Montagna e di lieto cammino.
Un Brindisi a tutti per l'inizio della stagione invernale (per lo meno così pare) con un dolce liquore di amarena.
Alla prossima.


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Sabato 18 Novembre
Partenza/Arrivo:campo felice.
Tempi di percorrenza: cancellati per decenza.
Grado di difficoltà :EAI
Periodo consigliato : credo tutto l'anno.
Difficoltà :1>alle 10 e passa del mattino si sprofondava fino al ginocchio che era "una bellezza".2>portare giù a valle le pance sazie dei due cialtroni bipedi.
Quota minima:1643 mt
Quota massima: 2120 mt
Percorrenza :10,4km
Descrizione:
Dopo le" piacevoli fatiche" del Velino, io e il buon Ciccio per questa uscita insieme avevamo pensato a qualcosa dello stile andare a zonzo per campo imperatore innevato, ma poi una voce amichevole ha bisbigliato di sorpresa:<< un posto che non conosci ma che ti piacerà!! >>.
Come non accettare un invito in posto nuovo? Probabilmente sarà anche vestito di bianco il "Signor Sebastiani" (unico input insieme alla quota) per cui, dopo lo show di felicità attrezzato dai quadrupedi in quel di Val Vomano, si parte con il sorriso dei clienti del bar di ritrovo alle spalle. Campo felice, dove ho messo gli sci ai piedi 3/4 volte tanti anni orsono, appare nebbiosa a macchie e la sosta per stampare questo momento è d'obbligo. Parcheggiamo insieme ai Gestori che partono lesti verso il sentiero ancora ghiacciato,mentre noi indugiamo ancora un po', e poi oggi l'intenzione e di far piano e arrivare con la giusta fame al pranzo da "Eleonora e soci" che spero perdonino le mie note amnesie da nomi. Saliamo nel bosco e la poca, per adesso, neve è dura e compatta. Monto i ramponi anche se la pendenza non lo richiede, ma con la scusa ci prendo più confidenza e faccio una pausa tra giovani e cordiali faggi, mentre Francesco continua a salire. Il bosco vestito di bianco è accogliente e con tutta questa neve, i ramponi che ora crocchiano in salita, e con la vista curiosa dei posti ignoti, mi sento come un bambino nel nuovo parco giochi. Galleggiando tra i boschi ne arrivo presto alla fine dove il socio mi aspetta sornione per vedere il mio stupore negli occhi nel ritrovarmi nella seducente valle del puzzillo , dove ormai sono circondato da tanti nuovi sogni e mete future. La neve comincia a sfondare ed in alcuni punti è anche abbondante, per pigrizia lascio i ramponi ma sto più concentrato nei passi.... ma poi, incastrato alla Fantozzi maniera, per risalire da una foto fatta in ginocchio ho impigliato una punta nei pantaloni che so diventati, probabilmente, un po' troppo larghi. Linda e Zoe giocano vivaci tutto il di' e alla Lupa si riapre una brutta ferita che sta curando da qualche giorno:un po' di ansie ma sono entrambe così allegre che mi sollevano subito dal fatto che possa essere sofferente. Al rifugio la vista sarà tutta per il monte sul lato est, ma qui nel vallone spacca il bianco e si innalza maestoso il lungo muro roccioso che abbiamo di fronte: il Costone, davvero ipnotico. La neve molle ci ha fatto penare le ultime due ore, ma il sole, in barba alle previsioni nebbiose, ci ha regalato una giornata magnifica,e le nuvole basse all'orizzonte un grande spettacolo di luci e ombre. Finalmente il rifugio. Luogo di viandanti particolari, dove sorseggiando a fine pasto la Ratafia di amarene si parlava addirittura di latino e di radici etimologiche delle parole, tra lo stupore di noi stessi che ne parlavamo e dei simpatici commensali. Un saluto di stima al fautore di così buono liquore, e che spero di incontrare di nuovo per un'altra simpatica chiacchierata di alta quota. Ironicamente ci siamo anche presi in giro con Eleonora che dice che l'aria del Sebastiani fa bene all'intelletto , visto che a valle saremmo stati probabilmente degli zotici che non sanno neanche spiccicare due parole se non in dialetto... A hahaha.....
Discesa molto divertente con temperature mutevoli come il sole, dove, come un ragazzino in giornata bianca, talvolta mi tuffo a pesce tra la neve fresca e le feste dei cani. All'ora inglese del the l'acqua borbotta sul fornello, le luci radenti cercano di farsi spazio tra una coltre grigia che pare voglia inglobarci,il silenzio ci abbraccia leggero, e la via nel bosco si fa piena di pensieri e ricordi felici delle meraviglie appena viste, e quelle presenti:il sole sfila le sue frecce gialle tra i nembi.Pensieri positivi e calmi di appagante stanchezza con un pizzico di nostalgia da Tramonto. Una Ratafia per il Sebastiani (intesa come "si decida"/ patto) riuscitissima tra me e il socio, che ringrazio per questa bellissima giornata di Montagna e di lieto cammino.
Un Brindisi a tutti per l'inizio della stagione invernale (per lo meno così pare) con un dolce liquore di amarena.
Alla prossima.


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Sabato 18 Novembre
Partenza/Arrivo:campo felice.
Tempi di percorrenza: cancellati per decenza.
Grado di difficoltà :EAI
Periodo consigliato : credo tutto l'anno.
Difficoltà :1>alle 10 e passa del mattino si sprofondava fino al ginocchio che era "una bellezza".2>portare giù a valle le pance sazie dei due cialtroni bipedi.
Quota minima:1643 mt
Quota massima: 2120 mt
Percorrenza :10,4km
Descrizione:
Dopo le" piacevoli fatiche" del Velino, io e il buon Ciccio per questa uscita insieme avevamo pensato a qualcosa dello stile andare a zonzo per campo imperatore innevato, ma poi una voce amichevole ha bisbigliato di sorpresa:<< un posto che non conosci ma che ti piacerà!! >>.
Come non accettare un invito in posto nuovo? Probabilmente sarà anche vestito di bianco il "Signor Sebastiani" (unico input insieme alla quota) per cui, dopo lo show di felicità attrezzato dai quadrupedi in quel di Val Vomano, si parte con il sorriso dei clienti del bar di ritrovo alle spalle. Campo felice, dove ho messo gli sci ai piedi 3/4 volte tanti anni orsono, appare nebbiosa a macchie e la sosta per stampare questo momento è d'obbligo. Parcheggiamo insieme ai Gestori che partono lesti verso il sentiero ancora ghiacciato,mentre noi indugiamo ancora un po', e poi oggi l'intenzione e di far piano e arrivare con la giusta fame al pranzo da "Eleonora e soci" che spero perdonino le mie note amnesie da nomi. Saliamo nel bosco e la poca, per adesso, neve è dura e compatta. Monto i ramponi anche se la pendenza non lo richiede, ma con la scusa ci prendo più confidenza e faccio una pausa tra giovani e cordiali faggi, mentre Francesco continua a salire. Il bosco vestito di bianco è accogliente e con tutta questa neve, i ramponi che ora crocchiano in salita, e con la vista curiosa dei posti ignoti, mi sento come un bambino nel nuovo parco giochi. Galleggiando tra i boschi ne arrivo presto alla fine dove il socio mi aspetta sornione per vedere il mio stupore negli occhi nel ritrovarmi nella seducente valle del puzzillo , dove ormai sono circondato da tanti nuovi sogni e mete future. La neve comincia a sfondare ed in alcuni punti è anche abbondante, per pigrizia lascio i ramponi ma sto più concentrato nei passi.... ma poi, incastrato alla Fantozzi maniera, per risalire da una foto fatta in ginocchio ho impigliato una punta nei pantaloni che so diventati, probabilmente, un po' troppo larghi. Linda e Zoe giocano vivaci tutto il di' e alla Lupa si riapre una brutta ferita che sta curando da qualche giorno:un po' di ansie ma sono entrambe così allegre che mi sollevano subito dal fatto che possa essere sofferente. Al rifugio la vista sarà tutta per il monte sul lato est, ma qui nel vallone spacca il bianco e si innalza maestoso il lungo muro roccioso che abbiamo di fronte: il Costone, davvero ipnotico. La neve molle ci ha fatto penare le ultime due ore, ma il sole, in barba alle previsioni nebbiose, ci ha regalato una giornata magnifica,e le nuvole basse all'orizzonte un grande spettacolo di luci e ombre. Finalmente il rifugio. Luogo di viandanti particolari, dove sorseggiando a fine pasto la Ratafia di amarene si parlava addirittura di latino e di radici etimologiche delle parole, tra lo stupore di noi stessi che ne parlavamo e dei simpatici commensali. Un saluto di stima al fautore di così buono liquore, e che spero di incontrare di nuovo per un'altra simpatica chiacchierata di alta quota. Ironicamente ci siamo anche presi in giro con Eleonora che dice che l'aria del Sebastiani fa bene all'intelletto , visto che a valle saremmo stati probabilmente degli zotici che non sanno neanche spiccicare due parole se non in dialetto... A hahaha.....
Discesa molto divertente con temperature mutevoli come il sole, dove, come un ragazzino in giornata bianca, talvolta mi tuffo a pesce tra la neve fresca e le feste dei cani. All'ora inglese del the l'acqua borbotta sul fornello, le luci radenti cercano di farsi spazio tra una coltre grigia che pare voglia inglobarci,il silenzio ci abbraccia leggero, e la via nel bosco si fa piena di pensieri e ricordi felici delle meraviglie appena viste, e quelle presenti:il sole sfila le sue frecce gialle tra i nembi.Pensieri positivi e calmi di appagante stanchezza con un pizzico di nostalgia da Tramonto. Una Ratafia per il Sebastiani (intesa come "si decida"/ patto) riuscitissima tra me e il socio, che ringrazio per questa bellissima giornata di Montagna e di lieto cammino.
Un Brindisi a tutti per l'inizio della stagione invernale (per lo meno così pare) con un dolce liquore di amarena.
Alla prossima.


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Il soliIl solito Poeta
Sabato 18 Novembre
Partenza/Arrivo:campo felice.
Tempi di percorrenza: cancellati per decenza.
Grado di difficoltà :EAI
Periodo consigliato : credo tutto l'anno.
Difficoltà :1>alle 10 e passa del mattino si sprofondava fino al ginocchio che era "una bellezza".2>portare giù a valle le pance sazie dei due cialtroni bipedi.
Quota minima:1643 mt
Quota massima: 2120 mt
Percorrenza :10,4km
Descrizione:
Dopo le" piacevoli fatiche" del Velino, io e il buon Ciccio per questa uscita insieme avevamo pensato a qualcosa dello stile andare a zonzo per campo imperatore innevato, ma poi una voce amichevole ha bisbigliato di sorpresa:<< un posto che non conosci ma che ti piacerà!! >>.
Come non accettare un invito in posto nuovo? Probabilmente sarà anche vestito di bianco il "Signor Sebastiani" (unico input insieme alla quota) per cui, dopo lo show di felicità attrezzato dai quadrupedi in quel di Val Vomano, si parte con il sorriso dei clienti del bar di ritrovo alle spalle. Campo felice, dove ho messo gli sci ai piedi 3/4 volte tanti anni orsono, appare nebbiosa a macchie e la sosta per stampare questo momento è d'obbligo. Parcheggiamo insieme ai Gestori che partono lesti verso il sentiero ancora ghiacciato,mentre noi indugiamo ancora un po', e poi oggi l'intenzione e di far piano e arrivare con la giusta fame al pranzo da "Eleonora e soci" che spero perdonino le mie note amnesie da nomi. Saliamo nel bosco e la poca, per adesso, neve è dura e compatta. Monto i ramponi anche se la pendenza non lo richiede, ma con la scusa ci prendo più confidenza e faccio una pausa tra giovani e cordiali faggi, mentre Francesco continua a salire. Il bosco vestito di bianco è accogliente e con tutta questa neve, i ramponi che ora crocchiano in salita, e con la vista curiosa dei posti ignoti, mi sento come un bambino nel nuovo parco giochi. Galleggiando tra i boschi ne arrivo presto alla fine dove il socio mi aspetta sornione per vedere il mio stupore negli occhi nel ritrovarmi nella seducente valle del puzzillo , dove ormai sono circondato da tanti nuovi sogni e mete future. La neve comincia a sfondare ed in alcuni punti è anche abbondante, per pigrizia lascio i ramponi ma sto più concentrato nei passi.... ma poi, incastrato alla Fantozzi maniera, per risalire da una foto fatta in ginocchio ho impigliato una punta nei pantaloni che so diventati, probabilmente, un po' troppo larghi. Linda e Zoe giocano vivaci tutto il di' e alla Lupa si riapre una brutta ferita che sta curando da qualche giorno:un po' di ansie ma sono entrambe così allegre che mi sollevano subito dal fatto che possa essere sofferente. Al rifugio la vista sarà tutta per il monte sul lato est, ma qui nel vallone spacca il bianco e si innalza maestoso il lungo muro roccioso che abbiamo di fronte: il Costone, davvero ipnotico. La neve molle ci ha fatto penare le ultime due ore, ma il sole, in barba alle previsioni nebbiose, ci ha regalato una giornata magnifica,e le nuvole basse all'orizzonte un grande spettacolo di luci e ombre. Finalmente il rifugio. Luogo di viandanti particolari, dove sorseggiando a fine pasto la Ratafia di amarene si parlava addirittura di latino e di radici etimologiche delle parole, tra lo stupore di noi stessi che ne parlavamo e dei simpatici commensali. Un saluto di stima al fautore di così buono liquore, e che spero di incontrare di nuovo per un'altra simpatica chiacchierata di alta quota. Ironicamente ci siamo anche presi in giro con Eleonora che dice che l'aria del Sebastiani fa bene all'intelletto , visto che a valle saremmo stati probabilmente degli zotici che non sanno neanche spiccicare due parole se non in dialetto... A hahaha.....
Discesa molto divertente con temperature mutevoli come il sole, dove, come un ragazzino in giornata bianca, talvolta mi tuffo a pesce tra la neve fresca e le feste dei cani. All'ora inglese del the l'acqua borbotta sul fornello, le luci radenti cercano di farsi spazio tra una coltre grigia che pare voglia inglobarci,il silenzio ci abbraccia leggero, e la via nel bosco si fa piena di pensieri e ricordi felici delle meraviglie appena viste, e quelle presenti:il sole sfila le sue frecce gialle tra i nembi.Pensieri positivi e calmi di appagante stanchezza con un pizzico di nostalgia da Tramonto. Una Ratafia per il Sebastiani (intesa come "si decida"/ patto) riuscitissima tra me e il socio, che ringrazio per questa bellissima giornata di Montagna e di lieto cammino.
Un Brindisi a tutti per l'inizio della stagione invernale (per lo meno così pare) con un dolce liquore di amarena.
Alla prossima.


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Complimenti..Il solito Poeta :)
 
Bello bello bello!
Fare una camminata, meglio sulla neve, che abbia come meta un buon pranzo in un accogliente rifugio montano è qualcosa di sublime. Una pratica molto comune nelle nostre alpi in tutte le stagioni, anche all'ora di cena, con la discesa con le frontali, dove intere famiglie passano così i loro giorni di riposo.
Purtroppo l'offerta nei nostri Appennini è assai limita come presenze di queste strutture, anche se meritano: mi riferisco al Sebastiani, al Franchetti e anche al Duca anche se la camminata di quest'ultimo è assai limitato. Poi ci sono altri rifugi che si possono raggiungere anche in auto, ma qui si perde tutta la magia.
I km riportarti (10,4 km) sono tra andata e ritorno?
Complimenti a tutti voi, non vedo l'ora di portare il mio cucciolone sulla neve
I km me li ha dati @Ciccio74, ma sicuramente sono i totali. Sulla laga ci starebbe bene un bel rifugio dove fare un bel pranzetto caldo o una notte. Come si può fare per incentivare la nascita di un rifugio (anche sistemando i ruderi già esistenti) sulla laga? Avete idee? Raccolta di firme? Pressione da parte di tutti i cai riuniti? Sarebbe una grande svolta positiva(sempre facendo le cose fatte bene a basso impatto, o zero, ecologico) per questa parte del parco un po' troppo abbandonata alla merce di pastori stranieri che amano poco, ecologicamente parlando, la terre dove lavorano. Grazie per gli apprezzamenti.
 
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