- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Regionale Sirente-Velino
Sabato 18 Novembre
Partenza/Arrivo:campo felice.
Tempi di percorrenza: cancellati per decenza.
Grado di difficoltà :EAI
Periodo consigliato : credo tutto l'anno.
Difficoltà :1>alle 10 e passa del mattino si sprofondava fino al ginocchio che era "una bellezza".2>portare giù a valle le pance sazie dei due cialtroni bipedi.
Quota minima:1643 mt
Quota massima: 2120 mt
Percorrenza :10,4km
Descrizione:
Dopo le" piacevoli fatiche" del Velino, io e il buon Ciccio per questa uscita insieme avevamo pensato a qualcosa dello stile andare a zonzo per campo imperatore innevato, ma poi una voce amichevole ha bisbigliato di sorpresa:<< un posto che non conosci ma che ti piacerà!! >>.
Come non accettare un invito in posto nuovo? Probabilmente sarà anche vestito di bianco il "Signor Sebastiani" (unico input insieme alla quota) per cui, dopo lo show di felicità attrezzato dai quadrupedi in quel di Val Vomano, si parte con il sorriso dei clienti del bar di ritrovo alle spalle. Campo felice, dove ho messo gli sci ai piedi 3/4 volte tanti anni orsono, appare nebbiosa a macchie e la sosta per stampare questo momento è d'obbligo. Parcheggiamo insieme ai Gestori che partono lesti verso il sentiero ancora ghiacciato,mentre noi indugiamo ancora un po', e poi oggi l'intenzione e di far piano e arrivare con la giusta fame al pranzo da "Eleonora e soci" che spero perdonino le mie note amnesie da nomi. Saliamo nel bosco e la poca, per adesso, neve è dura e compatta. Monto i ramponi anche se la pendenza non lo richiede, ma con la scusa ci prendo più confidenza e faccio una pausa tra giovani e cordiali faggi, mentre Francesco continua a salire. Il bosco vestito di bianco è accogliente e con tutta questa neve, i ramponi che ora crocchiano in salita, e con la vista curiosa dei posti ignoti, mi sento come un bambino nel nuovo parco giochi. Galleggiando tra i boschi ne arrivo presto alla fine dove il socio mi aspetta sornione per vedere il mio stupore negli occhi nel ritrovarmi nella seducente valle del puzzillo , dove ormai sono circondato da tanti nuovi sogni e mete future. La neve comincia a sfondare ed in alcuni punti è anche abbondante, per pigrizia lascio i ramponi ma sto più concentrato nei passi.... ma poi, incastrato alla Fantozzi maniera, per risalire da una foto fatta in ginocchio ho impigliato una punta nei pantaloni che so diventati, probabilmente, un po' troppo larghi. Linda e Zoe giocano vivaci tutto il di' e alla Lupa si riapre una brutta ferita che sta curando da qualche giorno:un po' di ansie ma sono entrambe così allegre che mi sollevano subito dal fatto che possa essere sofferente. Al rifugio la vista sarà tutta per il monte sul lato est, ma qui nel vallone spacca il bianco e si innalza maestoso il lungo muro roccioso che abbiamo di fronte: il Costone, davvero ipnotico. La neve molle ci ha fatto penare le ultime due ore, ma il sole, in barba alle previsioni nebbiose, ci ha regalato una giornata magnifica,e le nuvole basse all'orizzonte un grande spettacolo di luci e ombre. Finalmente il rifugio. Luogo di viandanti particolari, dove sorseggiando a fine pasto la Ratafia di amarene si parlava addirittura di latino e di radici etimologiche delle parole, tra lo stupore di noi stessi che ne parlavamo e dei simpatici commensali. Un saluto di stima al fautore di così buono liquore, e che spero di incontrare di nuovo per un'altra simpatica chiacchierata di alta quota. Ironicamente ci siamo anche presi in giro con Eleonora che dice che l'aria del Sebastiani fa bene all'intelletto , visto che a valle saremmo stati probabilmente degli zotici che non sanno neanche spiccicare due parole se non in dialetto... A hahaha.....
Discesa molto divertente con temperature mutevoli come il sole, dove, come un ragazzino in giornata bianca, talvolta mi tuffo a pesce tra la neve fresca e le feste dei cani. All'ora inglese del the l'acqua borbotta sul fornello, le luci radenti cercano di farsi spazio tra una coltre grigia che pare voglia inglobarci,il silenzio ci abbraccia leggero, e la via nel bosco si fa piena di pensieri e ricordi felici delle meraviglie appena viste, e quelle presenti:il sole sfila le sue frecce gialle tra i nembi.Pensieri positivi e calmi di appagante stanchezza con un pizzico di nostalgia da Tramonto. Una Ratafia per il Sebastiani (intesa come "si decida"/ patto) riuscitissima tra me e il socio, che ringrazio per questa bellissima giornata di Montagna e di lieto cammino.
Un Brindisi a tutti per l'inizio della stagione invernale (per lo meno così pare) con un dolce liquore di amarena.
Alla prossima.
Partenza/Arrivo:campo felice.
Tempi di percorrenza: cancellati per decenza.
Grado di difficoltà :EAI
Periodo consigliato : credo tutto l'anno.
Difficoltà :1>alle 10 e passa del mattino si sprofondava fino al ginocchio che era "una bellezza".2>portare giù a valle le pance sazie dei due cialtroni bipedi.
Quota minima:1643 mt
Quota massima: 2120 mt
Percorrenza :10,4km
Descrizione:
Dopo le" piacevoli fatiche" del Velino, io e il buon Ciccio per questa uscita insieme avevamo pensato a qualcosa dello stile andare a zonzo per campo imperatore innevato, ma poi una voce amichevole ha bisbigliato di sorpresa:<< un posto che non conosci ma che ti piacerà!! >>.
Come non accettare un invito in posto nuovo? Probabilmente sarà anche vestito di bianco il "Signor Sebastiani" (unico input insieme alla quota) per cui, dopo lo show di felicità attrezzato dai quadrupedi in quel di Val Vomano, si parte con il sorriso dei clienti del bar di ritrovo alle spalle. Campo felice, dove ho messo gli sci ai piedi 3/4 volte tanti anni orsono, appare nebbiosa a macchie e la sosta per stampare questo momento è d'obbligo. Parcheggiamo insieme ai Gestori che partono lesti verso il sentiero ancora ghiacciato,mentre noi indugiamo ancora un po', e poi oggi l'intenzione e di far piano e arrivare con la giusta fame al pranzo da "Eleonora e soci" che spero perdonino le mie note amnesie da nomi. Saliamo nel bosco e la poca, per adesso, neve è dura e compatta. Monto i ramponi anche se la pendenza non lo richiede, ma con la scusa ci prendo più confidenza e faccio una pausa tra giovani e cordiali faggi, mentre Francesco continua a salire. Il bosco vestito di bianco è accogliente e con tutta questa neve, i ramponi che ora crocchiano in salita, e con la vista curiosa dei posti ignoti, mi sento come un bambino nel nuovo parco giochi. Galleggiando tra i boschi ne arrivo presto alla fine dove il socio mi aspetta sornione per vedere il mio stupore negli occhi nel ritrovarmi nella seducente valle del puzzillo , dove ormai sono circondato da tanti nuovi sogni e mete future. La neve comincia a sfondare ed in alcuni punti è anche abbondante, per pigrizia lascio i ramponi ma sto più concentrato nei passi.... ma poi, incastrato alla Fantozzi maniera, per risalire da una foto fatta in ginocchio ho impigliato una punta nei pantaloni che so diventati, probabilmente, un po' troppo larghi. Linda e Zoe giocano vivaci tutto il di' e alla Lupa si riapre una brutta ferita che sta curando da qualche giorno:un po' di ansie ma sono entrambe così allegre che mi sollevano subito dal fatto che possa essere sofferente. Al rifugio la vista sarà tutta per il monte sul lato est, ma qui nel vallone spacca il bianco e si innalza maestoso il lungo muro roccioso che abbiamo di fronte: il Costone, davvero ipnotico. La neve molle ci ha fatto penare le ultime due ore, ma il sole, in barba alle previsioni nebbiose, ci ha regalato una giornata magnifica,e le nuvole basse all'orizzonte un grande spettacolo di luci e ombre. Finalmente il rifugio. Luogo di viandanti particolari, dove sorseggiando a fine pasto la Ratafia di amarene si parlava addirittura di latino e di radici etimologiche delle parole, tra lo stupore di noi stessi che ne parlavamo e dei simpatici commensali. Un saluto di stima al fautore di così buono liquore, e che spero di incontrare di nuovo per un'altra simpatica chiacchierata di alta quota. Ironicamente ci siamo anche presi in giro con Eleonora che dice che l'aria del Sebastiani fa bene all'intelletto , visto che a valle saremmo stati probabilmente degli zotici che non sanno neanche spiccicare due parole se non in dialetto... A hahaha.....
Discesa molto divertente con temperature mutevoli come il sole, dove, come un ragazzino in giornata bianca, talvolta mi tuffo a pesce tra la neve fresca e le feste dei cani. All'ora inglese del the l'acqua borbotta sul fornello, le luci radenti cercano di farsi spazio tra una coltre grigia che pare voglia inglobarci,il silenzio ci abbraccia leggero, e la via nel bosco si fa piena di pensieri e ricordi felici delle meraviglie appena viste, e quelle presenti:il sole sfila le sue frecce gialle tra i nembi.Pensieri positivi e calmi di appagante stanchezza con un pizzico di nostalgia da Tramonto. Una Ratafia per il Sebastiani (intesa come "si decida"/ patto) riuscitissima tra me e il socio, che ringrazio per questa bellissima giornata di Montagna e di lieto cammino.
Un Brindisi a tutti per l'inizio della stagione invernale (per lo meno così pare) con un dolce liquore di amarena.
Alla prossima.
Allegati
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