uhmmm si, vedo che è dolce e ha un'integrazione di vitamine e sali... ma direi che usando un paio di antiche ricette delle gallette, magari facendoci delel modifiche, si possano fare e quindi potresti farne e portarne quante ne preferisci...
copio qui di seguito le diverse ricette che ho raccolto negli anni e che riguardano le gallette. Si va dai legionari dell'antica Roma ai velieri genovesi delle repubbliche marinare, ad ognuno la sua
Bucellatum antica Roma
Il bucellatum è l'esatto equivalente della galletta moderna. L'unica differenza poteva essere costituita dalla presenza di olio di oliva quando disponibile.
Esso era portato dai soldati come scorta per i giorni di cammino, ma poteva essere consumato anche dalle truppe stanziali essendo uno dei tanti modi conosciuti di realizzare il pane.
Costituiva una discreta riserva energetica tuttavia completamente priva di proteine.
Per realizzare una dozzina di gallette occorrono:
- n.2 tazze di farina di grano duro
- n.1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
- n.1 cucchiaino di sale fino
- acqua quanto basta
Impastare i tre ingredienti aggiungendo l'acqua a poco a poco fino ad ottenere un impasto omogeneo e compatto.
Suddividere l'impasto in palline della grandezza di una albicocca, poi appiattirle fino ad ottenere le gallette.
Portare il forno al massimo della potenza (250 gradi).
Disporre le gallette su di un ripiano, meglio se riscaldato nel forno (per cuocere meglio la parte sottostante.
Tenerle in forno per 5-10 minuti e toglierle appena compare la doratura.
Dalla nostra esperienza abbiamo rilevato che il bucellatum tende a imprigionare umidità entro le 24 ore diventando piuttosto gommoso. La presenza dell'olio tuttavia evita che diventi troppo duro da mordere. Questo stato comunque è mantenuto per parecchi giorni e fino a due settimane abbiamo potuto constatare che esso rimanga commestibile senza problemi pur essendo stato esposto a forte umidità ambientale all'interno di un sacchetto di lino assolutamente inadatto per la conservazione dei cibi. Possiamo supporre da questo che la durata sia anche molto maggiore.
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Gallette genovesi
Ingredienti
1 kg di farina
2 l di acqua
50 g di lievito di birra
Preparazione
Impastate acqua e farina con il lievito di birra sciolto in un goccio di acqua tiepida, e lasciate riposare circa 40 minuti, in ambiente tiepido. Con l'impasto lievitato formate tante palline grosse quanto una noce, spianatele una ad una con un matterello e mettetele a riposare per altri 40 minuti, circa. Le autentiche gallette si "stampano" con un attrezzo fornito di punte per forarle in più parti, ma potete bucarle con i rebbi di una forchetta, quindi cuocetele in forno, già caldo a 220°, per circa 30 minuti. Sfornate, lasciatele raffreddare adagio vicino al calore. Così essiccate si conservano per giorni, anche mesi, a patto che non vi sia sale, che porterebbe la crescita di muffe.
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Antiche gallette marinare
Farina, acqua, malto, lievito di birra e sale: questi sono gli ingredienti dell'antica ricetta della galletta del marinaio, preparata nel panificio della famiglia Maccarini a San Rocco di Camogli. Anche dopo un anno la galletta rimane croccante e con la fragranza del prodotto appena sfornato.
L’impasto «Il segreto sta nella lavorazione - spiega sorridendo Italo Maccarini, proprietario del panificio - è il connubio tra un impasto ben dosato, una giusta lievitazione e l'abile manualità della lavorazione perché ogni galletta è lavorata a mano. Il biscotto non fa la muffa e non prende gusti di rancido in quanto l'acqua usata nell'impasto, nel forno, evapora». Questo prodotto, della tradizione ligure, è stato ideato nell’800 per essere fornito ai marinai che si imbarcavano per lunghi periodi sulle barche a vela, senza toccare porto; doveva rimanere sempre croccante e fragrante per accompagnare i pasti, quasi sempre freddi e poco lavorati, dell'equipaggio.
1 - Ricetta alternativa:
Dall'antica tradizione dei pescatori e dei marinai liguri deriva l'uso di panificare le gallette marinare.
Si preparano con farina 00, acqua, sale, lievito e strutto.
Sono cotte due volte per meglio biscottarle e si confezionano a forma rotonda, grandi quanto un piattino da cappuccino e non più alte di 1 cm.
Si possono mantenere anche per 3-4 mesi e prima di essere consumate devono essere necessariamente ammollate in acqua.
Adesso si usano per preparare caponate e panzanelle.
2 - Ricetta alternativa:
-250 gr di farina 00,
-12 gr di lievito di birra messo in un mezzo bicchiere di acqua tiepida con un pizzichino di zucchero
Impastare la farina e l'acqua aggiungendo ancora circa mezzo bicchiere di acqua, si deve ottenere una pasta abbastanza soda da poter essere stesa con il matterello. Far riposare la pasta per 40’ coperta con una salvietta. Preparare due gallette tirandole col matterello ad uno spessore di circa 1 cm. Far riposare ancora per 40’. Forate le gallette con una forchetta ed infornare a 220°c per 30’. Raffreddare, chiudere in un sacchetto e mettere in frigo.