Referendum 12-13 giugno 2011

Avventurosamente.it sostiene il SI ai referendum del 12-13 giugno 2011.
Non ci interessa fare propaganda in favore o contro politici o partiti. Ci interessa invece proteggere gli ideali in cui crediamo che sono parte della nostra mission, per questo abbiamo deciso di dare il nostro sostegno ai referendum.
Riteniamo che gli argomenti in discussione siano fondamentali per avvicinare la nostra società alla verità e alla libertà che siamo abituati a riscontrare e vivere nella natura, la nostra prima maestra di vita.
Beni fondamentali come l'acqua, la sicurezza e l'uguaglianza non possono essere messi in discussione. Abbiamo tutti il dovere di difenderli. Per questo vi invitiamo ad informarvi seriamente sui temi che riguardano il referendum, ne siamo tutti coinvolti da vicino.
Sul sito del ministero degli interni trovate i decreti del Presidente della Repubblica che indicono i referendum con tutti i riferimenti legislativi che verranno abrogati se verrà raggiunto il quorum e se vincerà il SI.

In particolare per quanto riguarda il nucleare (probabilmente il tema più controverso tra i tre) vi rimandiamo a uno schema che riassume i punti cruciali in gioco. Il quesito sul nucleare è stato approvato dalla Corte di Cassazione il 1 giugno 2011, pertanto è doveroso essere informati sull'argomento.
Vi segnalo inoltre un documento di chiarimento e informazione (pdf) sull’oggetto dei quesiti referendari elaborato dall'EURAC (European Academy of Bolzano).


Ci tengo a precisare che non è nostra intenzione schierarci politicamente. Anche perché per quanto mi riguarda non sarebbe neanche possibile visto che non sono di nessun partito. Non essere di nessuno schieramento è difficile perchè bisogna fare una grande scelta ogni volta informandosi meglio possibile ed ammetto che spesso sono costretto a scegliere il male minore, quale che sia. In questo caso invece potrò scegliere quello che ritengo il bene per tutti noi.
Vi scrivo questo per dirvi che mi interessa in questa sede esclusivamente sostenere gli ideali della mission di Avventurosamente che parlano di rispetto per la Vita dell'uomo. Penso che sia chiara la stretta relazione tra i quesiti del referendum e il rispetto: uso non speculativo dell'acqua, sicurezza e ugualianza sono forme di rispetto.
 
AndreaDB,
Sono felicissimo di questa tua iniziativa di dare risalto,la più ampia visibilità possibile per far si che possa favorire il buon esito finale dei referendum.
E' una battaglia che dobbiamo ASSOLUTAMENTE VINCERE.
 
Voglio essere estremamente schietto.

Credo che un appello del genere, su un sito come questo, sia "quasi" inutile.
Nel senso che. almeno secondo logica, dovrebbe sfondare una porta aperta.
Perchè - sempre secondo logica - un po' tutti non siamo capitati qui per caso (o meglio, non erano casuali le parole immesse nei motori di ricerca che ci hanno catapultato qui) e, quand'anche fosse, poi sicuramente non per caso ci siamo rimasti.

Onestamente non riesco neppure a immaginare un partecipante a questo forum che resti insensibile a tre temi come quelli dei referendum in oggetto.

Credo che invece, semmai, l'utilità dell'appello stia nell'invito a fare "proselitismo", se e quanto possibile. Ma il paradosso è che in questo caso sarebbe preferibile che esso risultasse comunque inutile, nè più e nè meno che come nel primo caso.

Perchè, visti i temi in gioco, onestamente se se si trattasse di dover "invitare" parenti, amici e conoscenti a partecipare, allora vorrebbe dire che davvero l'Italia ormai si è dissociata non dalla politica, ma da se stessa.
Che non riesce più minimamente a percepire cosa, come, quando e quanto ha a che fare direttamente con la propria vita.
O, ancor peggio, che si sia ormai rassegnata a credere di essere in una "democrazia" dove assolutamente qualsiasi voto è inutile perchè ogni decisione passa sopra la propria testa.
Ma se davvero così fosse, allora anche l'appello alla mobilitazione diventerebbe un'impresa erculea, perchè sarebbe come impegnarsi a smuovere una montagna, vista la povertà di mezzi, di reti, di contatti, ma soprattutto visto che la vera forza che smuove un elettore, anche il più sperduto, è la convinzione che gli proviene da dentro. E quindi se in questi anni si è eventualmente consumato un distacco endemico, una disillusione interiore o una semplice indifferenza di massa, allora purtroppo credo che non ci sia appello che tenga.

Sotto questo profilo questi referendum hanno secondo me un significato perfino più profondo di quello esplicito costituito dalle questioni che pongono sul tappeto. E' un po' come se contenessero al loro interno un quinto refendum, occulto, che verte proprio sulla politica: VI INTERESSA ANCORA O NO ? Il risultato di questo quinto referendum non lo darà il sì o il no, ma il quorum.
Se non venisse raggiunto il quorum, ci sarebbe da rammaricarsi -più ancora che per le questioni in ballo- per il fatto scoraggiante di dover prendere atto che alla maggior parte delle persone sembri non interessare più il proprio destino collettivo.
A mio avviso sarebbe quello il responso più amaro, molto più del fatto di doverci tenere i progetti sul nucleare, o veder privatizzare l'acqua o constatare che la legge non è eguale per tutti. Perchè in fondo questi (e tanti altri) sarebbero semplicemente leggibili come effetti di quella causa: la rinuncia della gente a prendere in mano le decisioni che la riguardano.
Quindi per una volta credo non sia retorico dire che, dopo un voto come questo, comunque vada, nulla sarà più come prima. In un senso o nell'altro. O vincerà la politica con la p minuscola facendo soccombere quella con la P maiuscola... oppure il contrario.

Ad ogni modo pare che le cose attualmente stiano così: il quorum sarebbe sicuro nel caso in cui si voti anche per il nucleare. Viceversa tornerebbe clamorosamente in ballo nel caso si votasse solo per gli altri due referendum. Dico "clamorosamente" perchè, nel caso dell'acqua, non avrei mai immaginato che un tema in grado di catalizzare due milioni di firme (il quadruplo del richiesto) poi facesse fatica ad attirare anche solo metà dell'elettorato complessivo. Ma così pare che sia.
Significativo comunque a tal proposito la sequenza e l'intensità con cui sono stati boicottati.

Un saluto
 
Molto felice che il forum si sia ufficialmente schierato, purtroppo nutro seri dubbi che si raggiunga il quorum, ce la stanno mettendo veramente tutta per impedirlo vedi mancato accorpamento delle votazioni o la furbata del periodo di moratoria per il nucleare, e poi la gente è troppo impegnata a guardare le armi di distrazione di massa tipo il grande fratello e monnezza similare, piuttosto che farsi una opinione chiara a riguardo.
 
@ Henry Thoreau
Va fatto quello che ognuno ha la possibilità di fare, niente è inutile. Io posso pubblicizzare il referendum su un sito con oltre 70000 visitatori unici mensili, chi può fare di più meglio ancora, chi può fare di meno fosse anche parlarne con un amico ha fatto comunque qualcosa di molto utile.
Stare li a ragionarci sopra e dire no questo non serve, meglio quell'altro anzi meglio niente, non è certo utile per la causa.


Vi segnalo delle note informative da divulgare:
eurac.edu ha scritto:
Nell’ambito dell’attività di ricerca dell’Istituto per lo Studio del Federalismo e del Regionalismo dell’EURAC è stato elaborato un documento di chiarimento e informazione (pdf) sull’oggetto dei quesiti referndari del 12 e 13 giugno 2011.
 
A me ieri è arrivata una mail inviata ad altre centinaia. Ve la giro così come ricevuta.
Inoltro questo msg pregandovi di divulgarlo il più possibile perchè sarebbe un peccato perdere l'opportunità di raggiungere il quorum il 12 giugno. L'unica possibilità che abbiamo però è quella del passaparola perchè, come si evince da quanto dichiarato da questa ricercatrice, non ci sarà nessuna pubblicità istituzionale.


Ciao a tutti,
confermo la necessità di questo passaparola, aggiungendo che si tratta di informazione per ri-affermare i diritti costituzionalmente garantiti . Il dramma è che sembra la maggior parte della popolazione non sia consapevole di quanto sta avvenendo.
Quello che Vi porto è solo un piccolo esempio. Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell'acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche.
'E arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l'argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure.
Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui "il servizio pubblico" viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre riappropriarci della nostra voce prima di perderla definitivamente.
Il referendum è evidentemente anche questo!
Mariachiara Alberton
RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM... perchè il Governo non farà passare gli spot ne' in Rai ne' a Mediaset.
Sapete perché ? Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum
lo scenario sarebbe drammatico per i governanti ma stupendo per tutti i
cittadini italiani:
Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E'
necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone
Il referendum non sarà pubblicizzato in TV.
I cittadini, non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il
12 giugno. QUINDI : I cittadini, non andranno a votare il referendum.
Vuoi che le cose non vadano a finire cosi ? Copia-incolla e pubblicizza il
referendum a parenti, amici, conoscenti e non conoscenti.
Passaparola!
 
Ultima modifica di un moderatore:
@ Henry Thoreau
Va fatto quello che ognuno ha la possibilità di fare, niente è inutile. Io posso pubblicizzare il referendum su un sito con oltre 70000 visitatori unici mensili, chi può fare di più meglio ancora, chi può fare di meno fosse anche parlarne con un amico ha fatto comunque qualcosa di molto utile.
Stare li a ragionarci sopra e dire no questo non serve, meglio quell'altro anzi meglio niente, non è certo utile per la causa.


Vi segnalo delle note informative da divulgare:

Grazie Andrea per la discussione ,invito tutti gli utenti del forum a informare quanta più gente possibile sui referendum e invitarli assolutamente a andare a votare , per cui il 12 e 13 giugno non proponete trek e escursioni di più giorni lontano da casa ! e mi raccomando votate SI
 
Ultima modifica di un moderatore:
Sul primo referendum concordo pienamente con la Vs. scelta :si:
Sul secondo direi ....... no ..... non dico nulla :p
Sul terzo ho qualche riserva :mumble: ...... è più un sì :si: che un no :no: ma ho qualche dubbio o_O

Comunque ....... buon voto ...... a chiunque e come uno ritiene opportuno, personalmente, il primo, vedrà sicuramente la mia presenza.

Ciao, Gianluca
 
In particolare per quanto riguarda il nucleare (probabilmente il tema più controverso tra i tre) vi rimandiamo a uno schema che riassume i punti cruciali in gioco. .



Già, quali sono i punti cruciali in gioco ?

Questo è un articolo che ho trovato molto interessante.

http://www.aspoitalia.it/attachments/297_F_Meneguzzo -FV & Bollette.pdf


A tratti è un po' tecnico, ma il punto cruciale a mio avviso è dove fa riferimento a una analisi commissionata dall'APER (l'associazione dei produttori di rinnovabili) allo studio Poyry Mangement Consulting (fine pag. 3) il titolo della cui sintesi è "Come le rinnovabili incidono positivamente sulla bolletta degli italiani". La tesi e le stime di questo studio sono quelle indicate dal corsivo a cavallo tra le pagg. 3 e 4.

Ma la parte interessante è quella (a partire da pag. 7) in cui la tesi e le stime vengono sottoposte a verifica empirica. E il succo sta tutto nei grafici 3 e 6 (con relativi commenti nel testo) dove sono messi in relazione prezzo del petrolio in euro e andamento della componente energia della tariffa elettrica. Se ne evince che mentre fino al 2008 questo andamento è lineare e logico (il prezzo del petrolio traina quello della componente energia della tariffa elettrica, la quale si adegua con un ritardo medio ma costante di circa tre mesi), a partire dal 2008 la correlazione svanisce. All'inizio la cosa è spiegabile con l'andanento schizofrenico del prezzo del petrolio in piena crisi, con volatilità altissima che lo portò da 140 a 35 e poi di nuovo a 70 dollari in pochi mesi. Ma poi ? La domanda di energia si è ripresa, il prezzo del petrolio pure (ora siamo a 100-110), ma l'andamento della componente energia della tariffa elettrica è invece gradualmente sceso.
La spiegazione dell'arcano (e la conferma della tesi) sta andando a vedere come nel frattempo è aumentata la potenza installata da fonti rinnovabili (grafico 6): superata una certa soglia critica - 1000 MWp - le fonti rinnovabili sono in grado di creare un effetto sulla curva di offerta energetica, spostandola. Detto in termini più comprensibili, oltre una certa soglia installata, la maggior offerta derivante dalle rinnovabili è in grado di calmierare il prezzo (cosa che non avviene finchè il loro contributo è marginale), e questo superamento si è verficato nel corso del 2010 determinando quindi un abbassamento delle tariffe elettriche (componente energia) NONOSTANTE un prezzo del petrolio tornato a salire.
La stima è che 2000 MWp di potenza rinnovabile aggiuntiva siano in grado di sterilizzare un aumento del petrolio di 10 euro al barile (circa 15 dollari !)

Oltretutto la conferma empirica di questa tesi si era già avuta in Germania, dove la diffusione delle fonti rinnovabili (a quota 20000 MWp installati) ha comportato una stabilizzazione delle tariffe elettriche nonostante un aumento del 4% della domanda, e si prevede che questo dimezzerà i profitti delle residue centrali a carbone nei prossimi 12 mesi.

Insomma, questo potrebbe spiegare perchè in realtà si voglia sì sviluppare le rinnovabili ma non "troppo", cioè permettendo loro di superare quel livello (non necessariamente la grid parity) che consenta loro di "estromettere" e quindi scalzare le fonti convenzionali.

Inutile dire, quindi, che il vero PUNTO CRUCIALE IN GIOCO (per tornare alle parole di Andrea) è questo.

PS: credo che la cosa interesserà molto il desaparecido Federico, sempre attento a queste tematiche. Anche il sito (un 'associazione che ha per oggetto lo studio del picco del petrolio) sembra fatto per lui ! :D

PS2: per Andrea. Ho inserito qui questo post solo perchè intendevo riprendere il discorso dei "punti cruciali" e perchè in una fase come questa merita più visibilità, ma ovviamente potrebbe forse essere più opportunamente spostato in sezione "Energie rinnovabili".
 
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