Referendum sull'abolizione della caccia

NON sono un cacciatore e non lo sono mai stato.
Tuttavia sono convinto che anche la caccia abbia "diritto di esistere" e sono contrario a tutte le abolizioni e proibizioni di stampo pseudo ambientalistico perché inutili, velleitarie e tendenziose. Personalmente non apprezzo quella agli uccelletti, ma in alcuni casi la caccia ai grandi ungulati è addirittura utile per contenere lo sviluppo incontrollato di determinate specie, esempio tipico i cinghiali, e non impatta eccessivamente su quelle ampiamente diffuse, tipo i cervi.
Lo ripeto, pur non essendo un cacciatore, in un eventuale referendum voterei a favore della caccia.
 
Questo è un po' il discorso delle tradizioni. La corrida ha origini antichissime, è giusto cancellare certe conoscenze? A mio avviso sì.
Per il mio modo di vedere le cose, chiunque è libero di fare qualsiasi cosa, purché le proprie scelte non vadano a condizionare la vita di altri esseri viventi.
a mio avviso invece no... e quindi?
e se hai voglia di leggermi ti dico anche perché...

Ci sono troppe cose che vengono proibite o ostracizzate con discorsi che a prima vista sembrano anche sensati, giusti, moderni, civici... però... però... stanno eliminando le individualità, le tradizioni dei vari popoli, le originalità.

Stanno omologando i popoli...

Per cui viene eliminato tutto ciò che li distingue... guarda le nostre tradizioni culinarie sottoposte a continui attacchi per eliminare lavorazioni considerate "non igieniche" mentre qualunque analisi assicura che sono sicure...

Insomma per me sta diventando una questione di principio contrastare ogni cosa che porti a questa omologazione, compresa la proibizione della caccia e la detenzione delle armi
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Si però i nostri antenati a caccia non ci andavano con il fucile di precisione che tira a 5 km.... ci andavano con la fionda e con la lancia.
ci andavano anche con l'arco... guarda un po' se in Italia sono armi permesse... Forse un po' l'arco ma con mille regole, il resto no, sempre se non ricordo male, nel caso prego chi sia aggiornato di correggermi ed informarci tutti...

Rimettiamo semmai anche quelle armi come possibili invece di proibire la caccia in sé e per sé...
 
ci andavano anche con l'arco... guarda un po' se in Italia sono armi permesse... Forse un po' l'arco ma con mille regole, il resto no, sempre se non ricordo male, nel caso prego chi sia aggiornato di correggermi ed informarci tutti...

Rimettiamo semmai anche quelle armi come possibili invece di proibire la caccia in sé e per sé...

Non capisco perchè per poter tenere in casa un arma o un arsenale si debba per forza passare attraverso la caccia permessa/vietata..... oltretutto basta fare il porto d'armi e ti puoi tenere in casa pure la 44 magnum di Callaghan o l'AK47.

Io ho solo detto che andare a caccia per DILETTO è da FARABUTTI..... tutti gli esseri viventi hanno diritto di esistere che ci piaccia o no e visto che noi siamo la razza eletta e possiamo decidere di vita o di morte per tutte le altre razze che almeno ci sia uno straccio di motivo per uccidere, motivo che non può ovviamente essere quello di voler tenere in casa un arma e quindi già che ce l'ho.... ammazzo qualcosa.

Con questo non è che sono contrario alla caccia a prescindere.... alcuni sostengono che sia utile per mantenere in equilibrio l'ecosistema.... altri però sostengono il contrario, e guarda caso quando si lascia mano libera agli "sparafacile" certe razze tolgono letteralmente il disturbo dalla faccia della terra.... veramente un bell'equilibrio, non c'è che dire.
Per non parlare di quelli che girano per i campi delle campagne lombarde pronti a sparare a qualsiasi cosa.... fosse pure un moscerino.... e hanno di quelle mire.... che ogni tanto s'impallinano a vicenda.... :poke:
 
Sugli animalisti/ambientalisti da tastiera mi trovi assolutamente d'accordo. Il più delle volte finiscono per creare delle situazioni di gran lunga più dannose di quelle che condannano. Il fatto di conoscere la fauna, per i cacciatori, credo sia un po' una necessità. Non capisco però come si possa rispettare un animale uccidendolo (sì, qui entriamo sul complesso discorso dell'etica :biggrin:)

Ti faccio un esempio in merito a quello che io ho grassettato nel tuo discorso.

Un mio amico cacciatore ha un laghetto in un suo terreno agricolo, che serve per irrigare, ma lui ci ha anche costruito dei ripari per la selvaggina migratoria e a volte, entusiasticamente, mi mostra che uccelli si sono fermati da lui e che non rappresentano selvaggina cacciabile come Ibis Sacri e Cicogne.

Se mettere dei ripari per attirare gli uccelli fosse solo un atteggiamento di convenienza per richiamare anatre e cacciarle quando è consentito, non andrebbe tutti i giorni dell'anno al laghetto a vedere e filmare/fotografare le specie che vi si fermano.
 
Ciao a tutti, in questi giorni si parla molto del referendum sull'abolizione della caccia, per il quale sembra siano state raggiunte le firme necessarie. Personalmente sono molto favorevole per una serie di motivi che elencherò qui sotto in maniera molto schematica, poi se vi va possiamo approfondirli e discuterne insieme;

-Etica; ognuno ha la propria, ma uccidere un animale per il solo gusto di farlo lo trovo triste per non dire altro. Per non parlare dei cani che spesso e volentieri vengono tenuti in condizioni indecenti e delle esche vive.

-Ambiente; raramente mi capita di rientrare da un'escursione senza aver raccolto decine di bossoli abbandonati a terra, con tutte le problematiche che ne derivano.

-Sicurezza; a quanti di noi non è mai capitato di ritrovarsi con il c*lo stretto durante un'escursione a piedi o in bici con gli spari a poche centinaia di metri? Gli incidenti di caccia non sono pochi, soprattutto fra gli stessi cacciatori. Su questo punto inserirei anche l'aumento esponenziale dei cinghiali. Sembra ormai accertato che cacciarli in un'area ristretta non fa altro che aumentarne il numero, con tutti i problemi che ne derivano per l'agricoltura e per la sicurezza stradale.

-Ecosistema; spesso a causa della caccia si creano degli squilibri importanti fra prede e predatori, con il rischio che alcune specie vadano in sovrannumero e si spostino dai loro habitat. Per non parlare dell'ibridazione. In Italia il cinghiale autoctono è ormai scomparso dopo che, per scopi venatori, vennero introdotti i cinghiali dall'est-Europa, molto più grandi e prolifici dei nostri.


Come premesso ho elencato i principali motivi per cui sarei favorevole all'abolizione della caccia, senza però entrare troppo nello specifico. Mi piacerebbe che ne uscisse una discussione seria e pacata, senza sfociare nelle solite polemiche. :)
Ciao, sono contro le armi e non mi sognerei mai di acquistarne una, abito nel nord del piemonte al confine con la valle d'Aosta e ti dico questo.
Parto dicendo che abito in piena campagna e faccio lavori nei campi e nei boschi, alla stessa maniera sono spesso in bicicletta o a piedi dietro a casa in collina.
La caccia è consentita da settembre a dicembre il mercoledì, sabato e domenica.
-Mai trovato bossoli
-Mai rischiato di prendere un colpo o sentito colpi vicini
-In compenso i cinghiali devastano in lungo e in largo proprietà private, coltivazioni e costituiscono un bel pericolo per le auto/moto perché parliamo di incidenti molto frequenti (e non venite a raccontarmi che abbiamo invaso il loro territorio perché questi sono stati introdotti da fuori non sono quelli autoctoni)

Detto questo chi dice la caccia no a prescindere non ha chiaro il quadro, proteggiamo pure anatre, oche, cervi, lucertole, ecc.
I cinghiali vanno costantemente monitorati e il numero deve essere mantenuto il più possibilmente basso se non pari a quello presente nelle aree protette.
Ragazzi qui parliamo di decine/centinaia di migliaia di euro di danni alle colture che si sobbarca la comunità perché la regione/città metropolitana giustamente aiuta i coltivatori ma che alla fine paghiamo tutti.
Aggiungo, pensate all'esperienza di caricarsi sul muso della macchina 80 kg usciti all'improvviso da un campo, magari con danni non solo all'auto ma alle persone che sono a bordo dato che magari si finisce fuori strada in un fosso.
Pensiamo anche a queste cose, l'etica è una altra cosa, non parliamo di elefanti o rinoceronti, parliamo di animali senza nessun predatore perché i pochi lupi che ci sono vanno a mangiarsi le bestie degli allevatori che sono già pronte lì solo da mettere in bocca.
Scusate lo sfogo ma la realtà qui dove sono io è questa!
 
Nelle valli dove solitamente vado è presente da anni la caccia di selezione per far si che gli animali siano ben distribuiti sul territorio che frequentano tant'è che le guardie venatorie fanno censimenti annuali per stabilire quanti capi si possono cacciare senza andare ad intaccare l'equilibrio capi da cacciare/risorse del territorio, a ben vedere viene fatta la stessa identica cosa con gli alberi dei boschi con tagli programmati.
Fino a qualche anno fa le regioni coprivano i danni automobilistici da animali selvatici , ora non più perchè bisogna avere apposita assicurazione.
Il problema dei cinghiali è molto complesso per il numero dei capi presenti (vedi introduzione di specie non autoctone) e per i danni che causano all'agricoltura.
Personalmente verso questo tipo di caccia regolamentata sono favorevole mentre sono contrario a chi spara per diletto a tutto ciò che si muove.
 
Bisogna anche ricordare che la caccia non è solo quella alla migratoria ma esiste anche quella di selezione, che al di là del pensiero contrario di molti, è il solo modo ad oggi efficace per cercare di dare un equilibrio all’ecosistema.

I numeri li ho presi dal web quindi non saranno precisi al singolo esemplare, ma per fare un esempio, in Italia avete un popolazione di circa 2milioni 300 mila cinghiali sparsi in maniera piuttosto omogenea per l’intera area nazionale.

Di contro per bilanciare la sola popolazione di suidi selvatici avete una stima di predatori naturali di circa 2100 esemplari tra lupi (2000) e orsi (100), presenti esclusivamente in pochissime aree e ben delimitate purtroppo.

Come si potrebbe mantenere un equilibrio naturale con queste differenze? E io ho preso in considerazione il solo numero dei cinghiali (ibridati o autoctoni oggi ha poca importanza), se aggiungiamo anche tutti gli altri erbivori, ungulati e non, la differenza diventa abissale.

E il primo “nemico” di lupi e orsi non è certo il cacciatore, bensì gli allevatori che negli anni per difendere i loro greggi li hanno quasi sterminati.

Quindi anche la pastorizia andrebbe messa fuori legge a questa stregua.

La sovrappopolazione di una specie poi comporta molti problemi dal semplice nomadismo dei capi che alla ricerca di cibo si spostano nelle città fino alle epidemie.

Abolire totalmente la caccia credo sia un azzardo non da poco.
 
Per quella che è la situazione italiana attuale un'abolizione completa di ogni tipo di caccia non è auspicabile.
Di gran lunga migliore sarebbe lavorare per intensificare i controlli, modificare la lista delle specie cacciabili, specie fra l'avifauna, mantenere senza ombra di dubbio la caccia di selezione agli ungulati e introdurre una caccia sistematica alle specie alloctone (nutria, scoiattolo grigio, gambero della Louisiana, per citarne un paio) la cui mancata eradicazione farà più danno che altro.
Anche una campagna di sensibilizzazione non sarebbe male, ma data l'età media dei cacciatori italiani, temo sarebbe tempo perso.

Il discorso sulla caccia da trofeo in Italia non è molto applicabile, dato che è soprattutto attiva in quei paesi in via di sviluppo dove è ancora facile aggirare leggi e controlli se si hanno abbastanza soldi.
 
Visto che una nutria ha mangiato quasi tutto il radicchio di Treviso che avevo piantato per l'inverno direi che in questo momento sono favorevolissimo alla caccia e in particolare a quella di selezione :)
 
Siamo sicuri che la popolazione dei cinghiali presenti in Italia possa essere ridotta dai cacciatori? Negli ultimi anni sono usciti diversi studi che sostengono il contrario;
https://www.senato.it/application/x...ssione/files/000/338/301/Prof._MAZZATENTA.pdf
La teoria secondo cui più aumenta la pressione venatoria in una determinata zona, più i cinghiali tendono a riprodursi (per farla proprio semplice) mi è stata confermata anche da un responsabile di un Centro di Educazione Ambientale e da uno zoologo ad un corso. Se possa essere vero non lo so, non ho le competenze per poterlo dire, però so per certo che nella mia zona da settembre i cacciatori fanno una strage di cinghiali, ma a maggio se ne ritrovano molti di più.
 
Copio e incollo dal documento gentilmente condiviso da Rick626

CONCLUSIONI

La congruità tra i dati delle varie regioni obbliga a ripensare alle soluzioni attuate sinora, in particolare, l’intera attività venatoria e di selezione deve essere sostituita con pratiche tradizionali a basso impatto, nonché il controllo deve essere sostituito con reali metodi ecologici con criteri scientifici. Le pratiche gestionali ecologiche che possono ridurre/mitigare il conflitto, i danni all’agricoltura, l’ingresso dei cinghiali in città sono:

1. invecchiamento delle popolazioni shift da dinamica r a K;

2. censimento aree ad alto rischio;

3. censimento degli hot spot di attraversamento;

4. sottopassaggi negli hot spot di attraversamento;

5. zone cuscinetto free shot-fire zone nei pressi degli hot spot, delle città e delle strade;

6. colture a perdere;

7. aree incolte di attrazione per il cinghiale prive di pressione venatoria;

8. evitare in zone ad alto rischio colture ad alta appetibilità es. mais;

9. recinzioni elettrificate e barriere;

10. dissuasori chimici;

11. un sistema ad attivazione intelligente per informare i conducenti dell’avvicinarsi alla sede stradale di fauna selvatica.


Well… Che altro dire, se la soluzione migliore è aspettare e sperare che muoiano di vecchiaia e allo stesso tempo fornire aree dove sfamarsi e proliferare, io non ho altro da dire se non augurarvi buona fortuna. :)
 
Io credo che la caccia "SPORTIVA" se cosi si può chiamare debba essere totalmente eliminata. Io sono onnivoro perché credo che sia il modo migliore.
È meglio del vegetarianismo e dei vegani perché molti animali nascono per morire, visto che vengono allevati. In caso di diffusione di questi due stili alimentari su grande scala molti animali si estinguerebbero o starebbero peggio di adesso. Io credo nella poca carne ma di ottima qualità. Tornando alla caccia sportiva, non a quella per scopi alimentare che io sostengo anche, credo che sia praticata da persone non voglio dire cattive e vili ma siamo lì e quindi si credo che debba essere abolita una volta per tutte. Solo così potremo stare in pace con noi e con gli animali.
 
Ho voglia di rispondere solo all'ultima affermazione di FedericoB89, e vabbè all'ultima di Rick626.
Caccia per i trofei, voi vedete i trofei e pensate che sia un'inutile spreco, magari pensate pure che pelli, corna, palchi e quant'altro serve a "produrre" un trofeo siano le uniche cose che vengono recuperate ed il resto sia buttato. Così come si pensa che questo tipo di caccia sia spesso condotta al limite dell'illegalità, beh nulla di più sbagliato, gli animali cacciati legalmente, tranne qualche specie ben precisa, sono tutti consumati, o al campo base della caccia, o immessi sul circuito commerciale o distribuiti come da contratto alla popolazione che vive nelle vicinanze alle zone di caccia. Il telegrafo del bush fa si che all'abbattimento si un elefante arrivi gente anche da 40/50km si distanza. Quando sono andato la prima volta in Namibia, l'outfitter, il proprietario della farm mi informò che aveva regalato la carne della zebra alla comunità a cui appartenevano i tracciatori, che mi ringraziavano per il regalo, fatto a mio nome. E quindi che cosa è un trofeo? Per chi è andato a caccia è il ricordo tangibile di ciò che ha vissuto, visto e fatto. Poi, ok, c'è il lato perverso della cosa e sono i cacciatori dei trofei record, quelli che vogliono scalare le classifiche del Rowland Awards, ne ho conosciuti alcuni, ma per i paesi in cui vanno a cercare la loro preda ideale sono comunque un contributo economico importantissimo. Tornando al'ipotesi della caccia al limite dell'illegale, nulla di più falso, i Professional Hunters (PH) in alcune nazioni sono ancora oggi forze di antibracconaggio. Con le licenze a rischio quando violano le leggi. Il PH del caso del leone Cecil è stato pesantemente inquisito e poi riabilitato perché aveva seguito le regole sulla caccia dello Zimbabwe.
Passiamo Rick62, lo dico io per primo e l'ho sempre detto, i cinghiali di oggi a parte la Sardegna e alcune aree toscane hanno conosciuto l'ibridazione con cinghiali romeni e ungheresi, molto più grossi,e in tutta l'Italia c'è stata anche l'ibridazione con i maiali. La capacità riproduttiva è oggi diversa da quella che avevano i cinghiali nazionali. Soprattutto se le stagioni fredde, fredde non sono. Aggiungiamo che a Dicembre/gennaio a seconda delle regioni, la caccia al cinghiale finisce, che generalmente i cacciatori non amano abbattere femmine gravide o cinghialini striati o rossi, perché ritengono siano il futuro patrimonio. "Ai scett se tira nen." Frase riportata su una rivista di settore, ai piccoli non si tira, pronunciata dai capocaccia piemontesi che avevano individuato un certo numero di cinghiale che avevano partorito, ma ovviamente non tiravano né alle madri né ai piccoli.
Gli ultimi inverni, a parte lo scorso anno sono stati tutto sommato miti, tante castagne e faggiole e questo ha portato anche a due cucciolate in un anno. In realtà ciò che avviene è molto più complesso e lungo da spiegare, entrano in ballo una marea di fattori diversi anche non naturali che a citarli tutti ne viene fuori un libro.
Ma non è così automatica la spiegazione cacciarne cento significa averne domani centocinquanta.
 
Passiamo Rick62, lo dico io per primo e l'ho sempre detto, i cinghiali di oggi a parte la Sardegna e alcune aree toscane hanno conosciuto l'ibridazione con cinghiali romeni e ungheresi, molto più grossi,e in tutta l'Italia c'è stata anche l'ibridazione con i maiali. La capacità riproduttiva è oggi diversa da quella che avevano i cinghiali nazionali. Soprattutto se le stagioni fredde, fredde non sono. Aggiungiamo che a Dicembre/gennaio a seconda delle regioni, la caccia al cinghiale finisce, che generalmente i cacciatori non amano abbattere femmine gravide o cinghialini striati o rossi, perché ritengono siano il futuro patrimonio. "Ai scett se tira nen." Frase riportata su una rivista di settore, ai piccoli non si tira, pronunciata dai capocaccia piemontesi che avevano individuato un certo numero di cinghiale che avevano partorito, ma ovviamente non tiravano né alle madri né ai piccoli.
Gli ultimi inverni, a parte lo scorso anno sono stati tutto sommato miti, tante castagne e faggiole e questo ha portato anche a due cucciolate in un anno. In realtà ciò che avviene è molto più complesso e lungo da spiegare, entrano in ballo una marea di fattori diversi anche non naturali che a citarli tutti ne viene fuori un libro.
Ma non è così automatica la spiegazione cacciarne cento significa averne domani centocinquanta.

E' esattamente ciò che succede nella mia zona, ed evidentemente anche in altre parti d'Italia. I piccoli e le femmine spesso e volentieri non vengono uccisi, anzi, a volte viene dato loro da mangiare.
 
Non sono un cacciatore percui ragiono in linea di principio, proibire una attività ha sempre conseguenze che i proibizionisti non valutano, la caccia in particolare è una delle attività più regolamentate in Italia, chi parla di rivedere le regole evidentemente delle regole attuali non ne ha la più pallida idea, avete pensato che in Italia esistono realtà che vivono prevalentemente di caccia? ci sono ristoranti che sono frequentati quasi solo per le pappardelle al cinghiale e il salame di capriolo, spesso sono una delle pochissime attività produttive di località montane, chiudere quel ristorante significa affogare tutta l'economia di quel borgo, significa che non solo non farà le pappardelle ma non servirà vino e formaggi locali, che non userà più uova per le pappardelle quindi chi ci rimette è soprattutto il contadino e il pastore di quella valle, poi c'è tutta l'economia legata all'attività di caccia, perfino decathlon si troverebbe a dover chiudere un intero reparto.
Poi c'è la ragione di principio, se sono contrario ad una cosa non la pratico e basta, chi sono io per vietare agli altri di farla, essere contrari alla caccia è assolutamente lecito, votare si all'abolizione è assolutamente illiberale, chiaro quindi che, pur non praticando la caccia, voterò senz'altro no
 
Visto che il tema è il referendum sulla caccia, faccio notare che sono molti anni che un referendum non raggiunge il quorum. E pure alle elezioni va sempre meno gente.
Quindi penso che a quello sulla caccia andrà al massimo il 15 % degli aventi diritto.
 
Copio e incollo dal documento gentilmente condiviso da Rick626

CONCLUSIONI

La congruità tra i dati delle varie regioni obbliga a ripensare alle soluzioni attuate sinora, in particolare, l’intera attività venatoria e di selezione deve essere sostituita con pratiche tradizionali a basso impatto, nonché il controllo deve essere sostituito con reali metodi ecologici con criteri scientifici. Le pratiche gestionali ecologiche che possono ridurre/mitigare il conflitto, i danni all’agricoltura, l’ingresso dei cinghiali in città sono:

1. invecchiamento delle popolazioni shift da dinamica r a K;

2. censimento aree ad alto rischio;

3. censimento degli hot spot di attraversamento;

4. sottopassaggi negli hot spot di attraversamento;

5. zone cuscinetto free shot-fire zone nei pressi degli hot spot, delle città e delle strade;

6. colture a perdere;

7. aree incolte di attrazione per il cinghiale prive di pressione venatoria;

8. evitare in zone ad alto rischio colture ad alta appetibilità es. mais;

9. recinzioni elettrificate e barriere;

10. dissuasori chimici;

11. un sistema ad attivazione intelligente per informare i conducenti dell’avvicinarsi alla sede stradale di fauna selvatica.


Well… Che altro dire, se la soluzione migliore è aspettare e sperare che muoiano di vecchiaia e allo stesso tempo fornire aree dove sfamarsi e proliferare, io non ho altro da dire se non augurarvi buona fortuna. :)
"l’intera attività venatoria e di selezione deve essere sostituita con pratiche tradizionali a basso impatto"
Come se invece la caccia non fosse tradizione dell'uomo, ancor prima del sapiens sapiens, da decine di migliaia di anni... Però propongono "dissuasori chimici", certo che la chimica è reale metodo ecologico e "tradizionale".
Punto 11, ma sono seri? Sensori diffusi su ogni singola strada statale (o peggio, provinciale-comunale) su Tutto il territorio nazionale? Hanno una vaga idea dei costi e dell'impatto ambientale che avrebbe una simile capillare installazione?

Come citato da @FedericoB89 ,si dovrebbe consentire e applicare in maniera più intensiva la caccia ai "nocivi", tra cui includere anche i piccioni (quale bestia più infestante e nociva, anche per tutto il nostro patrimonio artistico e architettonico) e consentire l'uso di cartucce a ridotto impatto sonoro (22LR) e costi ridotti, che purtroppo da anni sono vietate per l'uso venatorio.
 
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