Ciao gentaglia,
Lo scorso WE, 26 27 e 28 Giugno, si è svolto, nei pressi del Monte Cimone, il secondo raduno italiano di possessori di Lavvu.
Organizzato dalla scuola di Sopravvivenza Cimone Outdoor, ed in collaborazione con Prometheus Bushcraft equipment, il raduno, durato tre giorni, ha richiamato più di 50 partecipanti, provenienti da Nord a Sud, non tutti provvisti di Lavvu in quanto non era obbligatorio farne uso.
Arrivo, assieme a tre amici a metà mattina del sabato, e quando ci apprestiamo ad entrare al campo si nota subito un colpo d’occhio niente male dovuto a decine di tende lavvu disposte in cerchio.
Il numero delle tende è destinato a salire nel resto della mattina.
Piccolo cenno sul lavvu:
Il lavvu è la tenda tradizionale dei Sami, popolo della fennoscandia, era una tenda composta da tre pali biforcuti, incastrati assieme grazie alle biforcazioni, alla quale venivano successivamente poggiati diversi altri lunghi pali dritti, il tutto era ricoperto da pelli di renna, quindi la struttura dei lavvu tradizionali non prevede un palo centrale.
Un lavvu poteva essere più o meno grande a seconda delle persone che poteva contenere, spesso anche intere famiglie composte da una decina di persone o più. E’ certo che comunque era principalmente un riparo destinato a chi viveva in un contesto di nomadismo, come I pastori che seguivano il proprio gregge di renne.
Molto simile al tipi dei nativi americani, il lavvu si differenzia principalmente per la struttura più larga e bassa, in modo da resistere meglio ai forti venti presenti nelle zone prive di alberi dove erano solite pascolare le renne.
Facciamo un passo avanti, molti eserciti sono soliti utilizzare dei teli tenda per creare dei ripari per I soldati, spesso due soldati utilizzano I propri teli tenda in combinazione per creare un piccolo rifugio per due persone.
Dagli anni 70 (fino a non so quando), l’esercito polacco aveva in dotazione dei poncho di cotone dalla forma triangolare (isoscele), quest’ultimo poteva essere collegato ad un altro poncho, e utilizzando la paleria in alluminio e picchetti in dotazione si formava il palo centrale e si fissava la tenda, che poteva essere chiusa completamente.
Da un pò di tempo a questa parte l’utilizzo di questo surplus militare dal gusto vintage è parecchio di moda, ma credo che l’Italia sia uno dei pochi paesi, se non l’unico, a vantare un raduno dedicato ai possessori di Lavvu.
Torniamo a noi.
Appena entriamo ci imbattiamo nello stand dei prodotti prometheus bushcraft equipment.
Salutiamo un pò di amici e ci apprestiamo a montare I nostri lavvu, ma poco dopo Renzo, titolare della Cimone outdoor, suona il corno di raccolta.
E’ il turno di Luciano Cicchelli, istruttore di sopravvivenza e referente italiano dei prodotti self reliance outfitter, ho già conosciuto Luciano al corso della Pathfinder School con Dave Canterbury (il report di quel corso lo trovate QUI).
Lezione sul coltello, uso in sicurezza, tecniche di taglio, ed infine dimostrazione di alcuni intagli pratici, da qui poi è partito un contest di Try Stick che finirà domani, se volete approfondire sul try stick, vi rimando a QUESTA discussione dedicata.
Dietro Luciano si vede lo stand di Alfio Tomaselli, esperto di archeologia sperimentale.
Poco dopo lo vedo accendere un fuoco con la tecnica dell’hand drill, ma riesco a fotografarlo quando ha appena finito di sfregare il legnetto.
Il fuoco viene acceso poi da questo ragazzo, che non ho capito se è suo figlio o solo un assistente.
Accanto c’è una lavagna con alcune delle attività della giornata, in questo caso si vedono però le attività di domani.
C’è anche una zona di tiro con l’arco gestita da due allievi della Cimone outdoor che praticano tiro con l’arco a livello agonistico, qui si vede Alex Wander, titolare di Wanderer Tactical, alle prese con un arco take down, non chiedete quale coltello porta alla cintura perchè ne parleremo poi!
Qui Mitch mentre tira con un longbow laminato.
Io mentre tiro con un longbow in nocciolo fatto da @Giovanni81
La zona che circonda il campo è davvero spettacolare
Ma sarà meglio terminare di montare le nostre tende!
Abbiamo utilizzato un lavvu montato in modo tradizionale, più un secondo lavvu che prevede l’utilizzo di due teli tenda ex DDR per creare una tenda in grado di ospitare anche 5 persone, qui sotto vedete I due mezzi lavvu dove poi fisseremo nel mezzo I teli.
Il campo mi piace davvero molto!
Qui sotto, in lontananza io e Mitch, e in primo piano il lavvu di Luca e andrea, sulla destra invece c'è il lavvu "espanso" dove siamo stati io e mitch.
Alfio Tomaselli fa una lezione parlando di archeologia sperimentale, poi fa una dimostrazione di hand drill.
Abbiamo fatto I bravi, abbiamo ascoltato con piacere queste lezioni e montato il nostro piccolo campo, ora finalmente è tempo di un pò di sano cazzeggio!
Si può mangiare, condividendo ciò che si ha con gli altri amici, si beve e si brinda, ci si conosce, ma il ghiaccio è già rotto da parecchio dato che l’atmosfera è davvero delle migliori.
Qui al campo c’è gente in gamba e simpatica, come questi tre burloni.
Ma anche cazzoni che meriterebbero calci rotanti nelle palle, come questi altri tre.
Si ride, si scherza, e si mangia.
Qui sotto due ragazzi della Cimone outdoor e, col naso all’insù, il nostro @Luccchino .
Luca guardava verso il cielo (e non era il solo) dato che per tutta la durata del raduno, ogni tanto sopra le nostre teste ronzavano un paio di droni. (uno era di Luca, uno dei ragazzi che erano con me).
Di avventurosamente, a parte Luca, ho conosciuto @orsoallagriglia , molto simpatico, e @GiulioSherpa , che spero di rivedere presto per boschi dato che siamo abbastanza vicini.
Si va verso cena, e Luca prepara la picanha…
Ma non solo, da vero pro si prodica, con l’aiuto di Andrea, a preparare uno stufato che cuocerà dal tardo pomeriggio fino al pranzo di domani!
Inizia così..
E finisce così
Anche il mestolo è stato intagliato al momento, e lo stufato era semplicemente spettacolare!
Durante questi eventi conviviali, una delle cose che preferisco, oltre che conoscere e fare amicizia con nuove persone, è aggirarmi per il campo per guardare I vari equipaggiamenti delle altre persone, I sistemi adottati, espedienti, oggetti auto costruiti, e ovviamente soffermarmi per scambiare opinioni e fare comparazioni.
Qui sotto si vedono due pezzo da 90, uno si chiama Marco De Carli, e l’altro è un Wander Tactical Godfather.
Dalla zona dei bracieri arriva un profumo paradisiaco…
Ma la fame non riuscirà a fermare la mia voglia di cazzeggio!
Qui il Savotta Jaakari L di Marco, uno zaino davvero fico, notare la patch Rewild che gli ho regalato.
Non sono l’unico cui piace parlare e comparare le proprie cose, qui sotto si vede Luciano Cicchelli con un Anorak cucito su base di una coperta di lana, del tutto simile a QUESTO che si è fatto @GiulioOuch , e poi alex Wander che indossa un Anorak di lana artigianale cucito da Andrea, uno dei ragazzi che era con me.
Niente male davvero! Andrea ultimamente si sta dilettando parecchio nel cucito, quell’anorak è davvero ben fatto, al ritorno dal raduno mi pare che almeno 4 persone gliene hanno commissionato uno, in più ci sono anche io e un altro paio di amici in lista.
Ok ok, basta parlare di vestiti, parliamo di coltelli.
Wander Tactical Smilodon, un coltello multiruolo massiccio, funzionale, e (parere ovviamente personale) capace di svolgere davvero una moltitudine di mansioni, dalle più gravose fino a lavori di intaglio dove è richiesta precisione, comodità di utilizzo (prese e punta) e prestazioni di taglio, caratteristiche spesso tralasciate fra i grandi coltelli.
Ho avuto modo di provare un pò quello di alex, convex, un rasoio davvero, incideva il legno davvero bene, riccioli come se piovesse, e tranquillamente al pari di una piccola accetta quando si tratta di spaccare legna, grazie all’impugnatura oversize si ottiene una leva eccezionale.
Non è l’unico WT che ho maneggiato, c’era anche il Godfather di Marco e il Lynx di Frank (Frank Adventure).
Il campo è adiacente ad un sentiero CAI, sovente si vede qualche trekker o ciclista che passa da quelle parti, chissà che penseranno guardando il campo!
La sera, dopo cena, ci sono I soliti, bellissimi momenti di aggregazione, tanto attorno al fuoco quanto nel bosco.
Al cielo si sono levati calici, ma anche tazze di alluminio, inox o titanio, kuksa e bicchieri in legno, fiaschette, ed infine direttamente bottiglie dei più disparati alcolici….insomma avete capito com’è andata a finire no?
Facciamo un salto avanti di qualche oretta, è mattina presto.
Una bella lezione di primo soccorso propedeutico all’escursionismo, tenuta da Giorgio Varini, infiermiere esperto in TECC (Tactical Emergency Casualty Care) .
I tre secchioni sempre in prima fila…
Alex Wander e Francesco Lorenzetti, oltre all’escursionismo, si dedicano anche alle esplorazioni urbane di edifici abbandonati, un attività in grado di regalare davvero emozioni forti, sorprese, e tanto altro.
Ma è un attività da non prendere alla leggera, bisogna essere in grado di ponderare i rischi e capire quali decisioni vale la pena seguire; entrambi sono “avventurieri navigati” e hanno parlato a lungo delle differenze fra normali fuoripista boschivi e questa attività, in particolare hanno illustrato il contenuto dei loro piccoli zaini, illustrando ogni oggetto e contestualizzando la scelta di portarlo con loro.
Di seguito si è dato spazio a Pietro Comeri che ha presentato Simbiosi, una nuova rivista dedicata alla natura e attività che gli girano attorno, con finalità al rimboschimento di diverse aree italiane (sfruttando parte dei proventi).
Infine, è giunta l’ora delle valutazioni dei Try Stick, il contest iniziato ieri vedeva 13 partecipanti alle prese col bastoncino pieno di intagli inventato da Mors Kochansky (r.i.p.).
Ecco qui sotto una foto dei Try stick in gara (ne mancano un paio)
Ho utilizzato quasi esclusivamente il PKS Scorpion HD (potete leggere la recensione che ho fatto di questo coltello QUI).
L’abbiamo sfangata anche questa volta, hanno scelto I tre migliori.
A Sx Renzo, a dx Luciano, e in mezzo I tre vincitori (sono al centro).
Poi finalmente si mangia.
Ho scambiato patch e maglietta con Renzo
Renzo Dinozzi l’avevo già conosciuto al corso Pathfinder, che si era tenuto proprio al campo della Cimone Outdoor. E’ una persona veramente genuina e piacevole come poche, in grado, oltre che di organizzare eventi davvero ben studiati come questo, di mettere assieme un vasto gruppo di affiatati affiliati e operatori della scuola Cimone outdoor, forse la metà dei partecipanti indossava la t-shirt della scuola.
Una bella foto di gruppo, una fra le tante fatte.
Io e Luciano in mostra con I nostri PKS
Io con Alex, Francesco, Marco, e la star del sabato sera.
Infine io in un mega selfie con Daniele Dal Canto
Volevo conoscere Daniele da anni. E’ Istruttore master FISSS da molti anni ormai, consulente tecnico di aziende quali SOD gear ed Extrema Ratio (per la quale ha anche sviluppato coltelli come il selvans e il kreios), e molto altro, fra cui organizzatore di alcune spedizioni in posti davvero esaltanti (epici alcuni aneddoti sull’africa).
E niente, al pomeriggio inoltrato si smonta e si rientra.
E’ davvero bello partecipare a questo tipo di raduni di tanto in tanto, ci vuole staccare dalle solite uscite nei boschi per godersi due giorni di convivialità, rivedere vecchi amici e conoscerne di nuovi.
E’ stato davvero un bel weekend, sicuramente cercheremo di partecipare, ancor più numerosi, anche l’anno prossimo; ma spero di non dover aspettare tanto prima di rivedere tutti gli amici presenti in quel di Modena.
A presto.
Gabri
Lo scorso WE, 26 27 e 28 Giugno, si è svolto, nei pressi del Monte Cimone, il secondo raduno italiano di possessori di Lavvu.
Organizzato dalla scuola di Sopravvivenza Cimone Outdoor, ed in collaborazione con Prometheus Bushcraft equipment, il raduno, durato tre giorni, ha richiamato più di 50 partecipanti, provenienti da Nord a Sud, non tutti provvisti di Lavvu in quanto non era obbligatorio farne uso.
Arrivo, assieme a tre amici a metà mattina del sabato, e quando ci apprestiamo ad entrare al campo si nota subito un colpo d’occhio niente male dovuto a decine di tende lavvu disposte in cerchio.
Il numero delle tende è destinato a salire nel resto della mattina.
Piccolo cenno sul lavvu:
Il lavvu è la tenda tradizionale dei Sami, popolo della fennoscandia, era una tenda composta da tre pali biforcuti, incastrati assieme grazie alle biforcazioni, alla quale venivano successivamente poggiati diversi altri lunghi pali dritti, il tutto era ricoperto da pelli di renna, quindi la struttura dei lavvu tradizionali non prevede un palo centrale.
Un lavvu poteva essere più o meno grande a seconda delle persone che poteva contenere, spesso anche intere famiglie composte da una decina di persone o più. E’ certo che comunque era principalmente un riparo destinato a chi viveva in un contesto di nomadismo, come I pastori che seguivano il proprio gregge di renne.
Molto simile al tipi dei nativi americani, il lavvu si differenzia principalmente per la struttura più larga e bassa, in modo da resistere meglio ai forti venti presenti nelle zone prive di alberi dove erano solite pascolare le renne.
Facciamo un passo avanti, molti eserciti sono soliti utilizzare dei teli tenda per creare dei ripari per I soldati, spesso due soldati utilizzano I propri teli tenda in combinazione per creare un piccolo rifugio per due persone.
Dagli anni 70 (fino a non so quando), l’esercito polacco aveva in dotazione dei poncho di cotone dalla forma triangolare (isoscele), quest’ultimo poteva essere collegato ad un altro poncho, e utilizzando la paleria in alluminio e picchetti in dotazione si formava il palo centrale e si fissava la tenda, che poteva essere chiusa completamente.
Da un pò di tempo a questa parte l’utilizzo di questo surplus militare dal gusto vintage è parecchio di moda, ma credo che l’Italia sia uno dei pochi paesi, se non l’unico, a vantare un raduno dedicato ai possessori di Lavvu.
Torniamo a noi.
Appena entriamo ci imbattiamo nello stand dei prodotti prometheus bushcraft equipment.
Salutiamo un pò di amici e ci apprestiamo a montare I nostri lavvu, ma poco dopo Renzo, titolare della Cimone outdoor, suona il corno di raccolta.
E’ il turno di Luciano Cicchelli, istruttore di sopravvivenza e referente italiano dei prodotti self reliance outfitter, ho già conosciuto Luciano al corso della Pathfinder School con Dave Canterbury (il report di quel corso lo trovate QUI).
Lezione sul coltello, uso in sicurezza, tecniche di taglio, ed infine dimostrazione di alcuni intagli pratici, da qui poi è partito un contest di Try Stick che finirà domani, se volete approfondire sul try stick, vi rimando a QUESTA discussione dedicata.
Dietro Luciano si vede lo stand di Alfio Tomaselli, esperto di archeologia sperimentale.
Poco dopo lo vedo accendere un fuoco con la tecnica dell’hand drill, ma riesco a fotografarlo quando ha appena finito di sfregare il legnetto.
Il fuoco viene acceso poi da questo ragazzo, che non ho capito se è suo figlio o solo un assistente.
Accanto c’è una lavagna con alcune delle attività della giornata, in questo caso si vedono però le attività di domani.
C’è anche una zona di tiro con l’arco gestita da due allievi della Cimone outdoor che praticano tiro con l’arco a livello agonistico, qui si vede Alex Wander, titolare di Wanderer Tactical, alle prese con un arco take down, non chiedete quale coltello porta alla cintura perchè ne parleremo poi!
Qui Mitch mentre tira con un longbow laminato.
Io mentre tiro con un longbow in nocciolo fatto da @Giovanni81
La zona che circonda il campo è davvero spettacolare
Ma sarà meglio terminare di montare le nostre tende!
Abbiamo utilizzato un lavvu montato in modo tradizionale, più un secondo lavvu che prevede l’utilizzo di due teli tenda ex DDR per creare una tenda in grado di ospitare anche 5 persone, qui sotto vedete I due mezzi lavvu dove poi fisseremo nel mezzo I teli.
Il campo mi piace davvero molto!
Qui sotto, in lontananza io e Mitch, e in primo piano il lavvu di Luca e andrea, sulla destra invece c'è il lavvu "espanso" dove siamo stati io e mitch.
Alfio Tomaselli fa una lezione parlando di archeologia sperimentale, poi fa una dimostrazione di hand drill.
Abbiamo fatto I bravi, abbiamo ascoltato con piacere queste lezioni e montato il nostro piccolo campo, ora finalmente è tempo di un pò di sano cazzeggio!
Si può mangiare, condividendo ciò che si ha con gli altri amici, si beve e si brinda, ci si conosce, ma il ghiaccio è già rotto da parecchio dato che l’atmosfera è davvero delle migliori.
Qui al campo c’è gente in gamba e simpatica, come questi tre burloni.
Ma anche cazzoni che meriterebbero calci rotanti nelle palle, come questi altri tre.
Si ride, si scherza, e si mangia.
Qui sotto due ragazzi della Cimone outdoor e, col naso all’insù, il nostro @Luccchino .
Luca guardava verso il cielo (e non era il solo) dato che per tutta la durata del raduno, ogni tanto sopra le nostre teste ronzavano un paio di droni. (uno era di Luca, uno dei ragazzi che erano con me).
Di avventurosamente, a parte Luca, ho conosciuto @orsoallagriglia , molto simpatico, e @GiulioSherpa , che spero di rivedere presto per boschi dato che siamo abbastanza vicini.
Si va verso cena, e Luca prepara la picanha…
Ma non solo, da vero pro si prodica, con l’aiuto di Andrea, a preparare uno stufato che cuocerà dal tardo pomeriggio fino al pranzo di domani!
Inizia così..
E finisce così
Anche il mestolo è stato intagliato al momento, e lo stufato era semplicemente spettacolare!
Durante questi eventi conviviali, una delle cose che preferisco, oltre che conoscere e fare amicizia con nuove persone, è aggirarmi per il campo per guardare I vari equipaggiamenti delle altre persone, I sistemi adottati, espedienti, oggetti auto costruiti, e ovviamente soffermarmi per scambiare opinioni e fare comparazioni.
Qui sotto si vedono due pezzo da 90, uno si chiama Marco De Carli, e l’altro è un Wander Tactical Godfather.
Dalla zona dei bracieri arriva un profumo paradisiaco…
Ma la fame non riuscirà a fermare la mia voglia di cazzeggio!
Qui il Savotta Jaakari L di Marco, uno zaino davvero fico, notare la patch Rewild che gli ho regalato.
Non sono l’unico cui piace parlare e comparare le proprie cose, qui sotto si vede Luciano Cicchelli con un Anorak cucito su base di una coperta di lana, del tutto simile a QUESTO che si è fatto @GiulioOuch , e poi alex Wander che indossa un Anorak di lana artigianale cucito da Andrea, uno dei ragazzi che era con me.
Niente male davvero! Andrea ultimamente si sta dilettando parecchio nel cucito, quell’anorak è davvero ben fatto, al ritorno dal raduno mi pare che almeno 4 persone gliene hanno commissionato uno, in più ci sono anche io e un altro paio di amici in lista.
Ok ok, basta parlare di vestiti, parliamo di coltelli.
Wander Tactical Smilodon, un coltello multiruolo massiccio, funzionale, e (parere ovviamente personale) capace di svolgere davvero una moltitudine di mansioni, dalle più gravose fino a lavori di intaglio dove è richiesta precisione, comodità di utilizzo (prese e punta) e prestazioni di taglio, caratteristiche spesso tralasciate fra i grandi coltelli.
Ho avuto modo di provare un pò quello di alex, convex, un rasoio davvero, incideva il legno davvero bene, riccioli come se piovesse, e tranquillamente al pari di una piccola accetta quando si tratta di spaccare legna, grazie all’impugnatura oversize si ottiene una leva eccezionale.
Non è l’unico WT che ho maneggiato, c’era anche il Godfather di Marco e il Lynx di Frank (Frank Adventure).
Il campo è adiacente ad un sentiero CAI, sovente si vede qualche trekker o ciclista che passa da quelle parti, chissà che penseranno guardando il campo!
La sera, dopo cena, ci sono I soliti, bellissimi momenti di aggregazione, tanto attorno al fuoco quanto nel bosco.
Al cielo si sono levati calici, ma anche tazze di alluminio, inox o titanio, kuksa e bicchieri in legno, fiaschette, ed infine direttamente bottiglie dei più disparati alcolici….insomma avete capito com’è andata a finire no?
Facciamo un salto avanti di qualche oretta, è mattina presto.
Una bella lezione di primo soccorso propedeutico all’escursionismo, tenuta da Giorgio Varini, infiermiere esperto in TECC (Tactical Emergency Casualty Care) .
I tre secchioni sempre in prima fila…
Alex Wander e Francesco Lorenzetti, oltre all’escursionismo, si dedicano anche alle esplorazioni urbane di edifici abbandonati, un attività in grado di regalare davvero emozioni forti, sorprese, e tanto altro.
Ma è un attività da non prendere alla leggera, bisogna essere in grado di ponderare i rischi e capire quali decisioni vale la pena seguire; entrambi sono “avventurieri navigati” e hanno parlato a lungo delle differenze fra normali fuoripista boschivi e questa attività, in particolare hanno illustrato il contenuto dei loro piccoli zaini, illustrando ogni oggetto e contestualizzando la scelta di portarlo con loro.
Di seguito si è dato spazio a Pietro Comeri che ha presentato Simbiosi, una nuova rivista dedicata alla natura e attività che gli girano attorno, con finalità al rimboschimento di diverse aree italiane (sfruttando parte dei proventi).
Infine, è giunta l’ora delle valutazioni dei Try Stick, il contest iniziato ieri vedeva 13 partecipanti alle prese col bastoncino pieno di intagli inventato da Mors Kochansky (r.i.p.).
Ecco qui sotto una foto dei Try stick in gara (ne mancano un paio)
Ho utilizzato quasi esclusivamente il PKS Scorpion HD (potete leggere la recensione che ho fatto di questo coltello QUI).
L’abbiamo sfangata anche questa volta, hanno scelto I tre migliori.
A Sx Renzo, a dx Luciano, e in mezzo I tre vincitori (sono al centro).
Poi finalmente si mangia.
Ho scambiato patch e maglietta con Renzo
Renzo Dinozzi l’avevo già conosciuto al corso Pathfinder, che si era tenuto proprio al campo della Cimone Outdoor. E’ una persona veramente genuina e piacevole come poche, in grado, oltre che di organizzare eventi davvero ben studiati come questo, di mettere assieme un vasto gruppo di affiatati affiliati e operatori della scuola Cimone outdoor, forse la metà dei partecipanti indossava la t-shirt della scuola.
Una bella foto di gruppo, una fra le tante fatte.
Io e Luciano in mostra con I nostri PKS
Io con Alex, Francesco, Marco, e la star del sabato sera.
Infine io in un mega selfie con Daniele Dal Canto
Volevo conoscere Daniele da anni. E’ Istruttore master FISSS da molti anni ormai, consulente tecnico di aziende quali SOD gear ed Extrema Ratio (per la quale ha anche sviluppato coltelli come il selvans e il kreios), e molto altro, fra cui organizzatore di alcune spedizioni in posti davvero esaltanti (epici alcuni aneddoti sull’africa).
E niente, al pomeriggio inoltrato si smonta e si rientra.
E’ davvero bello partecipare a questo tipo di raduni di tanto in tanto, ci vuole staccare dalle solite uscite nei boschi per godersi due giorni di convivialità, rivedere vecchi amici e conoscerne di nuovi.
E’ stato davvero un bel weekend, sicuramente cercheremo di partecipare, ancor più numerosi, anche l’anno prossimo; ma spero di non dover aspettare tanto prima di rivedere tutti gli amici presenti in quel di Modena.
A presto.
Gabri
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