Il segreto della formula con le percentuali, lo sanno solo alcuni professionisti di archeologia sperimentale che si contano su una mano in Italia.
Allora... il discorso dell'aggiunta di cera d'api è giustissimo: hai detto una cosa assolutamente esatta. In effetti la colla "antica" la fai con tre categorie fondamentali di elementi (che non sempre sono tutte presenti).
- la resina o il catrame (tipo la sostanza "nera" che si estrae da alberi come la betulla);
- un "fissativo" (una "fibra" come polvere di carbone, erba secca triturata, sterco secco di erbivoro triturato e simli);
- un "emolliente" (olio, grasso o cera... tipo cera d'api, carnauba, olio di lino, ma anche sego, quindi grasso animale).
Da un lato c'è una tradizione di colle "antiche" usate per secoli (per esempio quelle tradizionali che si usavano ancora fino a poco tempo fa in oreficeria o falegnameria, e le cui ricette sono conosciute dalla letteratura), dall'altro ci sono moderni esami spettroscopici e gascromatografici che sono stati effettuati su reperti archeologici dalla tarda preistoria al medioevo (qui un riassunto
Investigating the history of prehistoric glues by gas chromatography–mass spectrometry - Regert - 2004 - Journal of Separation Science - Wiley Online Library
), quindi si sa più o meno quali materiali venivano usati in periodo preistorico e storico (senza dimenticare le colle animali, ottenute dalla pelle di pesce o dai tendini dei mammiferi, alcune delle quali vengono tuttora usate dai costruttori di archi "storici").
Per esempio, già da diversi anni si è visto che la colla fatta con il "catrame" di betulla veniva usata già in epoca romana (qui c'è il riassunto di una ricerca del 1993
IDENTIFICATION OF AN ADHESIVE USED TO REPAIR A ROMAN JAR - CHARTERS - 2007 - Archaeometry - Wiley Online Library
), ma anche negli attrezzi della mummia del Similaun, il famoso "Oetzi" (
http://www.arkat-usa.org/get-file/19868/
).
Quanto alle percentuali... secondo me c'è anche una certa dose di "empirismo" nel senso che si avevano delle percentuali grossolane e poi si aggiustava il prodotto in base a come veniva. Io, quando l'ho fatta solo con resina di pino e con carbone triturato, son partito da "mezzo e mezzo" e mi sembrava andasse bene.
Poi, a cercare, le percentuali empiriche dei vari prodotti si trovano eccome
Ripeto: sono percentuali empiriche, ottenute con prove ed errori partendo da percentuali "grossolane", poiché le analisi chimiche sono ormai in grado di dirci cosa c'è esattamente in questi impasti quanto a materiali, ma ci dicono con minore precisione le esatte percentuali.
In ogni caso, qui
Cordage : Netting, Hammock, Bag, Splice, Glue
trovate a un certo punto delle possibili formule empiriche, una delle quali è semplicissima (1 parte di resina, 1 parte di carbone, 1 parte di cera d'api)
Infine, un conto sono delle tecniche "primitive" o "antiche" o "tradizionali" o "bushcraft" o chiamiamole come diamine ci pare
, e un conto è l'archeologia sperimentale. Non lo dico con polemica ma solo come osservazione di metodo: dei seri "professionisti" dell'archeologia sperimentale non dovrebbero mantenere segreti perché il procedimento scientifico di tale disciplina prevede che le sperimentazioni siano ripetibili e dimostrabili in ogni loro parte e condotte in condizioni quanto più simili a quelle antiche reali in cui si svolgevano certi processi (quindi non interessa solo il prodotto finito, ma anche il metodo con cui esso viene realizzato e la confrontabilità con i dati provenienti da eventuali analisi chimico-fisiche su oggetti antichi).
Se invece si tratta di sperimentatori che cercano di riprodurre tecniche primitive semplicemente per arrivare a un manufatto finito, le formule empiriche, come visto, si trovano tranquillamente anche sulla rete e si può quindi tranquillamente provare a riprodurre il materiale