resina e fuoco

U

Utente 31342

Guest
in questi anni ne ho bruciate a tonnellate di conifere in caldaia, facevo le esche per accenderla, è come la benzina, si il profumo è buono ma dopo un po' che lo senti è nauseabondo .
Sono scoppiato a ridere quando le ho viste in nord Europa nei Brico in pacchettini e costavano 5 euro o li vicino.
 
in questi anni ne ho bruciate a tonnellate di conifere in caldaia, facevo le esche per accenderla, è come la benzina, si il profumo è buono ma dopo un po' che lo senti è nauseabondo .
Sono scoppiato a ridere quando le ho viste in nord Europa nei Brico in pacchettini e costavano 5 euro o li vicino.
Impacchettati e vendili a 4.50 € :biggrin:
 
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Sabato scorso uscita mirata a raccogliere fatwood....e visto che c'ero diversi kg di resina....
 
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Utente 33524

Guest
Fronde, rametti di abeti: "I däsi" plur. del femminile "däsa" a Grosio, in Valtellina.
La mama la piàva al föch inde la plàta cun dóa däsi de pésc e un pugnìn de śgàz de làrs. Inde n àtim la cuśìna l'ära càlda.
La mamma accendeva il fuoco nella cucina economica con due fronde d'abete e un pugno di rametti di larice. In un attimo la cucina si riscaldava.


Non solo la mamma del Dizionario etimologico etnografico grosino (DEEG), ma anche ora, di là in cucina... I rametti al momento non sono propriamente di
abete, ma di melo, pare, resti della potatura di meli assai vecchi, donati alle popolazioni alpine dallo stato fascista, addirittura (io le chiamo "le melette del duce").
Però, mi si assicura, nella stufa c'è un bel pezzo di larice, e forse anche di larice è quel pezzo nel secchio?
 

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