Ricavare da vivere con la terra

Voglio iniziare questa discussione perchè, spesso, su questo forum gli avventurosi più giovani progettano di cambiare vita passando dalla città alla campagna per vivere di agricoltura. Molte volte il proposito è quello , che io definisco "romantico", dell'auto sufficienza economica, basata sulla produzione di tutto ciò che occorre per alimentarsi.
Penso che, nella società odierna, partire con questo proposito costituisca la premessa per andare incontro a un fallimento e per tornare a casetta con la coda fra le gambe.
La produzione "verticale" ( produrre grano per fare pane, uva per avere vino, olive per l'olio ecc. insomma, di tutto ciò che ci occorre per l'alimentazione in un'economia familiare integrata e autarchica non è mai esistita integralmente ed è stata, quando si è verificata, solo una necessità dovuta all'isolamento geografico e alla mancanza di mezzi per comunicare.
Dico questo perchè spesso leggo di calcoli di quanta superficie coltivabile serva per avere tutto ciò che occorre per vivere in uno splendido isolamento.
Quindi la prima considerazione da fare è questa: se volete ricavare da vivere dalla terra preparatevi a vivere di scambi, e quindi, di commercio. Ogni terreno ha la sua peculiarità e un vantaggio relativo in termini di resa. E questo vale anche per il microclima, la latitudine, l'altitudine, ecc. che determinano il vantaggio di una coltura piuttosto che un'altra.

Voglio dare quindi alcune indicazioni su possibili colture, più o meno di nicchia che possono fornire un reddito per integrare le risorse per l'auto consumo derivanti dalla coltivazione.

Tartuficoltura: esistono ditte serie che vendono piante micorizzate in laboratorio per la produzione del tartufo nero. La possibilità di avere un raccolto dipende dall'acidità del terreno. Le aziende serie certificano che il terreno è adatto alla coltivazione del tartufo e si impegnano a ritirare il prodotto quando inizia la produzione (5 anni dopo l'impianto). La spesa minima, avendo a disposizione un terreno è di 3 mila /3 mila e 500 euro per 100 piante( sono necessari almeno 1.000 mq di superficie coltivabile. Con questo investimento, secondo i calcoli che ho visto dopo 5 anni si possono vendere tartufi per un valore di 10 mila euro l'anno con 100 piante micorizzate (preferibilmente carpino nero e nocciolo);

L'italia importa i lampascioni nome scientifico Muscari comosum il cui fiore si presenta come da foto. Io non lo coltivo ma lo raccolgo allo stato selvatico. La domanda di questa cipolla selvatica viene soddisfatta grazie alle importazioni dall'Africa del nord. Non occorrono spese rilevanti di investimento ma la coltivazione è un po' complessa, simile a quella dei tulipani olandesi. Nel Sud (Puglia) si potrebbe disporre di assistenza e forse di finanziamenti per avvaire questa coltivazone.

Aglio fresco. Non conosco il prezzo di mercato dell'aglio fresco ( me lo produco io) ma sicuramente superiore al prezzo del secco che è sui 9/10 euro al chilo. costituisce un prodotto di nicchia che ha bisogno di poche cure e che è presente nella rotazione delle colture. La domanda è molto elevata e si vende facilmente perchè il periodo di disponibilià è molto breve (giugno, luglio, ma a volte anche da metà maggio). Costituisce un'ottima integrazione di reddito oltre che per l'auto consumo senza eccessivi sforzi.

Zafferano. In italia i dati dicono che sono coltivati meno di 60 ettari con una produzione di meno di mezza tonnellata (costa più dell'oro!!). E' una coltivazione da avviare con l'assistenza delle Regioni anche per poter accedere ai fondi (favoriscono i giovani) ma sicuramente gli sbocchi di mercato ci sono (a quanto pare quasi il 90% della produzione mondiale viene fatta in Iran).
Ok avrei finito, ma prima 2 consigli 2 ( o 3): evitare di indebitarsi, considerare se stessi, nella fase di avvio di un'attività agricola, come primo cliente , non cercare di vivere in splendido isolamento cercando di prodursi da soli sia i maglioni di lana o le marmellate senza scambi . spero di essere stato chiaro e di aver detto cose utili, ciao.

800px-Muscari_comosum_b.jpg

il fiore del lampascione
1920px-Lampascioni.jpg

il lampascione ( qui sott'olio) :sleep:
 
vedevo domenica su speciale tg1 proprio un reportage su questo parecchi contadini delle mie parti praticamente vivono in quel modo tanto che uno di questi mi disse che lui i soldi praticamente li spende solo per il diesel agricolo. Pensavo infatti sia interessante anche la coltivazione della colza. Ci si può fare dagli alimenti al carburante...
 
vedevo domenica su speciale tg1 proprio un reportage su questo parecchi contadini delle mie parti praticamente vivono in quel modo tanto che uno di questi mi disse che lui i soldi praticamente li spende solo per il diesel agricolo. Pensavo infatti sia interessante anche la coltivazione della colza. Ci si può fare dagli alimenti al carburante...
con la colza entri in competizione con grandi produttori multinazionali, in piccolo meglio pensare alle nicchie di prodotti a piccola produzione e domanda alta
 
con la colza entri in competizione con grandi produttori multinazionali, in piccolo meglio pensare alle nicchie di prodotti a piccola produzione e domanda alta

dicevano anche degli allevamenti di insetti a scopo alimentare solo che la legislazione é controversa.. Pensi sarebbe una buona idea?
 
ma facevano vedere a Londra che ci fanno i soldoni... Effettivamente in Italia siamo abituati bene ma non si sa mai... Dopo i vegani avremo gli insettivori!
 
A Roma la cooperativa Agricoltura Nuova ha ricevuto dal comune 6000 (seimila) ettari da coltivare AGGIORNAMENTO: come mi è stato fatto notare 6000 ettari sono la superficie dell'intero parco; la coperativa ha "solo" 257 ha.

http://www.agricolturanuova.it/

quindi il mio consiglio a chi vuole vivere (e non stentare) di agricoltura è lo stesso che dò a chi cerca lavoro: smetti di cercare e fatti delle conoscenze in politica.

Un grosso filone tutto da esplorare ad esempio è quello della assegnazione delle terre sequestrate alla mafia.
 
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A Roma la cooperativa Agricoltura Nuova ha ricevuto dal comune 6000 (seimila) ettari da coltivare

http://www.agricolturanuova.it/

quindi il mio consiglio a chi vuole vivere (e non stentare) di agricoltura è lo stesso che dò a chi cerca lavoro: smetti di cercare e fatti delle conoscenze in politica.

Un grosso filone tutto da esplorare ad esempio è quello della assegnazione delle terre sequestrate alla mafia.
hanno fatto un concorso , comunque 6.000 mi sembrano tantini, sei sicura?
 
A Roma la cooperativa Agricoltura Nuova ha ricevuto dal comune 6000 (seimila) ettari da coltivare

http://www.agricolturanuova.it/

quindi il mio consiglio a chi vuole vivere (e non stentare) di agricoltura è lo stesso che dò a chi cerca lavoro: smetti di cercare e fatti delle conoscenze in politica.

Un grosso filone tutto da esplorare ad esempio è quello della assegnazione delle terre sequestrate alla mafia.
6.000 ettari è l'area del parco regionale di Decima Malafede dentro la quale ci sono i terreni coltivati della cooperativa
 
Aglio fresco. Non conosco il prezzo di mercato dell'aglio fresco ( me lo produco io) ma sicuramente superiore al prezzo del secco che è sui 9/10 euro al chilo. costituisce un prodotto di nicchia che ha bisogno di poche cure e che è presente nella rotazione delle colture. La domanda è molto elevata e si vende facilmente perchè il periodo di disponibilià è molto breve (giugno, luglio, ma a volte anche da metà maggio). Costituisce un'ottima integrazione di reddito oltre che per l'auto consumo senza eccessivi sforzi.


Sono un piccolissimo produttore di aglio di una qualità tutelata, i prezzi del fresco sono lontanissimi da i prezzi da te ipotizzati, è sono di 3,2 euro al kg calibro 3,5- 4,5 e di 4 euro al kg per il calibro superiore a 4,5, questi sono i prezzi all'ingrosso, mentre al dettaglio arrivi tranquillamente ad 8 euro al kg. Inoltre se coltivi una qualità comune i prezzi sono più bassi ed entri in concorrenza con aglio spagnolo e argentino.
Per quanto riguarda le cure da prestare al terreno sono secondo me molto impegnative in quanto è necessario tenere il terreno libero dalle erbacce, personalmente freso almeno 4 volte tra le file , e altre 4 volte tra le piante, quest'ultima fase va fatta a mano e per 2500 metri di terreno ci vuole una settimana di lavoro, praticamente come finisci devi iniziare di nuovo. Per ipotizzare un buon reddito devi coltivare almeno 10.000 metri.
 
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E' vero, sono "solo" 257ha. Ho aggiornato il post precedente.

@dagosardo: vedo che sei a Roma, ti raccomando caldamente di andarci (Casale di Perna, via Pontina, sul lato opposto rispetto a Spinaceto, dove stanno i venditori di camper) c'é anche un ristorante.

Credo che fosse (almeno in origine) una cooperativa di ex carcerati il resto lo puoi chiedere a loro, superficie compresa. Quanto al concorso credo che sia piuttosto infantile (senza offesa, a volte anche io mi pongo domande infantili) farsi domande in merito.
 
Ultima modifica:
Lo zafferano mi interessava e c'è mancato poco che qualche decina di metri quadri li dedicassi a "lui" ...... poi ho desistito poiché non è proprio economica come cultura, nel mio caso non era a fini economici ma solo di piacere ma anche in quel caso ne servivano "n" come bulbi per avere un certo ritorno, e, parallelamente, se la coltivazione di per sé non è particolarmente complessa la fase di raccolta e trattamento post raccolta non è così banale..... morale niente zafferano :(

Ciao :si:, Gianluca
 
Lo zafferano mi interessava e c'è mancato poco che qualche decina di metri quadri li dedicassi a "lui" ...... poi ho desistito poiché non è proprio economica come cultura, nel mio caso non era a fini economici ma solo di piacere ma anche in quel caso ne servivano "n" come bulbi per avere un certo ritorno, e, parallelamente, se la coltivazione di per sé non è particolarmente complessa la fase di raccolta e trattamento post raccolta non è così banale..... morale niente zafferano :(

Ciao :si:, Gianluca
ma nelle colture pregiate è sempre così, chi ti vende i bulbi li vende all'ingrosso, così come le piante micorizzate per i tartufi, i produttori sarebbero in perdita se vendessero al dettaglio
 
E' vero, sono "solo" 257ha. Ho aggiornato il post precedente.

@dagosardo: vedo che sei a Roma, ti raccomando caldamente di andarci (Casale di Perna, via Pontina, sul lato opposto rispetto a Spinaceto, dove stanno i venditori di camper) c'é anche un ristorante.

Credo che fosse (almeno in origine) una cooperativa di ex carcerati il resto lo puoi chiedere a loro, superficie compresa. Quanto al concorso credo che sia piuttosto infantile (senza offesa, a volte anche io mi pongo domande infantili) farsi domande in merito.
avessi il tempo certamente
Aglio fresco. Non conosco il prezzo di mercato dell'aglio fresco ( me lo produco io) ma sicuramente superiore al prezzo del secco che è sui 9/10 euro al chilo. costituisce un prodotto di nicchia che ha bisogno di poche cure e che è presente nella rotazione delle colture. La domanda è molto elevata e si vende facilmente perchè il periodo di disponibilià è molto breve (giugno, luglio, ma a volte anche da metà maggio). Costituisce un'ottima integrazione di reddito oltre che per l'auto consumo senza eccessivi sforzi.


Sono un piccolissimo produttore di aglio di una qualità tutelata, i prezzi del fresco sono lontanissimi da i prezzi da te ipotizzati, è sono di 3,2 euro al kg calibro 3,5- 4,5 e di 4 euro al kg per il calibro superiore a 4,5, questi sono i prezzi all'ingrosso, mentre al dettaglio arrivi tranquillamente ad 8 euro al kg. Inoltre se coltivi una qualità comune i prezzi sono più bassi ed entri in concorrenza con aglio spagnolo e argentino.
Per quanto riguarda le cure da prestare al terreno sono secondo me molto impegnative in quanto è necessario tenere il terreno libero dalle erbacce, personalmente freso almeno 4 volte tra le file , e altre 4 volte tra le piante, quest'ultima fase va fatta a mano e per 2500 metri di terreno ci vuole una settimana di lavoro, praticamente come finisci devi iniziare di nuovo. Per ipotizzare un buon reddito devi coltivare almeno 10.000 metri.
io parlavo del prezzo al dettaglio per farsi un'idea del guadagno netto , una parte il produttore la può vendere per via diretta, poi non dico di campare dalla vendita di aglio fresco, parlavo di vendita legata alla rotazione delle colture e per integrare altre vendie. Io produco aglio per auto consumo e non uso motozappa ma solo una vanga a leva e zappa e ho aglio per quasi tutto l'anno, le erbacce le levo appena posso e non c'è nessun problema nella produzione. Ho amici che hanno negozi di frutta e verdura e sono interessati a trovare aglio fresco da vendere che non si trova facilmente. A roma l'aglio secco è sui 9 - 10 euro al kg quindi mi sembra difficile che il fresco possa costare di meno.
 
ma nelle colture pregiate è sempre così, chi ti vende i bulbi li vende all'ingrosso, così come le piante micorizzate per i tartufi, i produttori sarebbero in perdita se vendessero al dettaglio
I costi dei bulbi andiamo dai 30 centesimi all'euro a bulbo in funzione del tipo di bulbo e delle quantità.

Calcola che per ottenere un chilogrammo di zafferano essicato hai bisogno, indicativamente, di 100.000 fiori che equivalgono a circa 25.000 bulbi su 1.000 mq.

Per acquistare 25.000 bulbi spendi, utilizzando quelli biologici, circa 40 c€/cad. (all'ingrosso) da cui potrai ricavare circa 12-15.000 € vendendo a chi poi lo trasforma, diversamente se lo commercializzi già pronto all'uso puoi anche raddoppiare ma hai i costi di trasformazione.

In Italia si producono circa 450-600 kg di zafferano all'anno attraverso poco più di 300 aziende (dati dall'osservatorio italiano dello zafferano)

http://www.zafferanoitaliano.it

Ciao :si:, Gianluca
 
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