ricordo che era uno dei miei primi post. e non e' bello rimangiarsi le proprie parole, ma devo ammetterlo apertamente: quel che ho scritto allora
o meglio, e' valida in determinate condizioni. e sono stato troppo ottimista.
iniziamo da zero con la lista dei miei errori.
prima cosa: il tipo di situazione. una situazione locale, regionale o globale? causata da cosa? in che situazione? quante persone colpisce? per quanto tempo?
come ovvio, piu' la situazione e' estesa e piu' persone colpisce, e meno e' sostenibile a lungo termine, soprattutto in bacini piccoli, e magari molto battuti, e/o nel periodo invernale. in italia, potrebbe andare bene solo se colpisse poche persone per un breve tempo, nella stagione calda, e queste avessero a disposizione un ampio bacino. ma tutti i bacini un po' seri hanno sentieri e tutto il resto attorno (l'italia e' molto antropizzata), quindi a quel punto fai prima a tornare alla civilta' a piedi. se invece colpisse grandi aree o grandi quantita' di persone, nessun bacino, per quanto ricco di pesce, potrebbe sfamarle per piu' di qualche ora (avete letto bene: ore, neppure un giorno).
poi, dipende da che emergenza. se sei tagliato fuori da un terremoto o una frana, tutto sommato va bene. se scoppia una rivolta in una citta' e scappi in cima ai monti, magari isolato, meglio (molto meno in caso di guerra). in caso di alluvione, dipende da cosa e' causata e in che zona. in caso di un incidente ad una industria chimica o simile, dato il rischio di contaminazioni e/o di inquinanti, sarebbe un suicidio. in una emergenza, non si e' mai al sicuro su cosa si trova.
poi, la probabilita' dell'evento. a meno che uno non si perda in cima agli appennini mentre va a trote, oppure finisca in canotto su un'isoletta del po o della laguna veneta, o su uno scoglio del tirreno, e' difficile che succeda. da noi aver bisogno di un pesce perche' se no schiatti di fame e' una eventualita' remotissima, almeno dal secondo dopoguerra in poi.
seconda cosa: devi sapere pescare. sul serio, pare una boiata, e in parte lo e', ma a volte e' veramente dura e le condizioni sono difficili.
terza cosa: l'attrezzatura. ho ipotizzato addirittura una canna da pesca. se sei in situazione di emergenza e' tanto se hai le mutande attorno e poco piu', figurarsi una canna completa, funzionante, e tra l'altro giusta per la situazione (se mi trovassi su un torrente alpino infrascatissimo con una canna da 300 grammi, o sul po con una 1-7, non sarei messo bene).
aggiungo una ulteriore critica: nei kit "da sopravvivenza" spesso mettono due ami, due piombini, uno spezzone di filo da una dozzina a una trentina di m. premesso che ricadiamo nel problema precedente (in po mi serve attrezzatura piu' tosta che in torrente, e a quel punto o hai un kit con piu' misure o bestemmi), solitamente il filo e' poco e di scarsa qualita'. ok, immaginiamo di sostituirlo col filo adatto. diamo quindi per buono che il nostro amo vada bene per tutte le condizioni (possibile), idem il filo (quasi impossibile) e i piombini (assolutamente surreale). benissimo, serve un esca, se non l'hai che fai? ti devi inventare qualcosa, e non e' sempre immediata. i pesci non sono stupidi, e non e' facile fregarli.
quarto, cattura e gestione della stessa. altro grossissimo problema. col filo a mano non e' facile pescare, e servirebbero dei guanti da lavoro per essere sicuri di non farsi male. ok, mettiamo che porti il pesce a riva, lo tiri su... come lo slami? questa e' la mia critica maggiore. nessun kit di sopravvivenza ha nulla per slamare. uno slamatore cinese in ferraccio schifoso costa uno sputo, ne vendono 3 a un euro. e con pesci dentuti, o velenosi, o con pinne e opercoli spinosi, non si scherza (altra utilita' dei guanti).
quinto: preparazione e cucina. lo sai fare? beh, lo ammetto, non lo so fare. l'ho fatto qualche volta, ma non ero bravo. anzi. e non e' facile normalmente, figurarsi in una situazione di emergenza. il pesce va cotto bene, perche' tende a portare molti parassiti. ed e' una carne che va a male velocemente.
sesto: legalita' e praticita'. da noi hai vincoli piuttosto stretti in questo caso. ed e' meglio cosi'. anche se tra bracconieri, spacciatori, tossici, scambisti, le nostre acque non sono ben frequentate.
in breve: non e' facile pescare in/per emergenza, soprattutto se non si ha molta esperienza.
dovremmo portare il kit o il filo da pesca? personalmente, e paradossalmente, dico si lo stesso. aggiungete due guanti, uno slamatore, una forbice a becco piatto (o una pinza multiuso) e parecchio filo. avrete qualcosa che puo' servire a mille cose. e soprattutto puo' servire come base minimale per giocarci, e per prendere qualche pess e divertirsi. puo' servire in una vera emergenza? se e' a scala locale e coinvolge solo una o poche persone, in un ambiente favorevole, si. altrimenti, almeno vi rilassate finche' non arrivano i soccorsi
o meglio, e' valida in determinate condizioni. e sono stato troppo ottimista.
iniziamo da zero con la lista dei miei errori.
prima cosa: il tipo di situazione. una situazione locale, regionale o globale? causata da cosa? in che situazione? quante persone colpisce? per quanto tempo?
come ovvio, piu' la situazione e' estesa e piu' persone colpisce, e meno e' sostenibile a lungo termine, soprattutto in bacini piccoli, e magari molto battuti, e/o nel periodo invernale. in italia, potrebbe andare bene solo se colpisse poche persone per un breve tempo, nella stagione calda, e queste avessero a disposizione un ampio bacino. ma tutti i bacini un po' seri hanno sentieri e tutto il resto attorno (l'italia e' molto antropizzata), quindi a quel punto fai prima a tornare alla civilta' a piedi. se invece colpisse grandi aree o grandi quantita' di persone, nessun bacino, per quanto ricco di pesce, potrebbe sfamarle per piu' di qualche ora (avete letto bene: ore, neppure un giorno).
poi, dipende da che emergenza. se sei tagliato fuori da un terremoto o una frana, tutto sommato va bene. se scoppia una rivolta in una citta' e scappi in cima ai monti, magari isolato, meglio (molto meno in caso di guerra). in caso di alluvione, dipende da cosa e' causata e in che zona. in caso di un incidente ad una industria chimica o simile, dato il rischio di contaminazioni e/o di inquinanti, sarebbe un suicidio. in una emergenza, non si e' mai al sicuro su cosa si trova.
poi, la probabilita' dell'evento. a meno che uno non si perda in cima agli appennini mentre va a trote, oppure finisca in canotto su un'isoletta del po o della laguna veneta, o su uno scoglio del tirreno, e' difficile che succeda. da noi aver bisogno di un pesce perche' se no schiatti di fame e' una eventualita' remotissima, almeno dal secondo dopoguerra in poi.
seconda cosa: devi sapere pescare. sul serio, pare una boiata, e in parte lo e', ma a volte e' veramente dura e le condizioni sono difficili.
terza cosa: l'attrezzatura. ho ipotizzato addirittura una canna da pesca. se sei in situazione di emergenza e' tanto se hai le mutande attorno e poco piu', figurarsi una canna completa, funzionante, e tra l'altro giusta per la situazione (se mi trovassi su un torrente alpino infrascatissimo con una canna da 300 grammi, o sul po con una 1-7, non sarei messo bene).
aggiungo una ulteriore critica: nei kit "da sopravvivenza" spesso mettono due ami, due piombini, uno spezzone di filo da una dozzina a una trentina di m. premesso che ricadiamo nel problema precedente (in po mi serve attrezzatura piu' tosta che in torrente, e a quel punto o hai un kit con piu' misure o bestemmi), solitamente il filo e' poco e di scarsa qualita'. ok, immaginiamo di sostituirlo col filo adatto. diamo quindi per buono che il nostro amo vada bene per tutte le condizioni (possibile), idem il filo (quasi impossibile) e i piombini (assolutamente surreale). benissimo, serve un esca, se non l'hai che fai? ti devi inventare qualcosa, e non e' sempre immediata. i pesci non sono stupidi, e non e' facile fregarli.
quarto, cattura e gestione della stessa. altro grossissimo problema. col filo a mano non e' facile pescare, e servirebbero dei guanti da lavoro per essere sicuri di non farsi male. ok, mettiamo che porti il pesce a riva, lo tiri su... come lo slami? questa e' la mia critica maggiore. nessun kit di sopravvivenza ha nulla per slamare. uno slamatore cinese in ferraccio schifoso costa uno sputo, ne vendono 3 a un euro. e con pesci dentuti, o velenosi, o con pinne e opercoli spinosi, non si scherza (altra utilita' dei guanti).
quinto: preparazione e cucina. lo sai fare? beh, lo ammetto, non lo so fare. l'ho fatto qualche volta, ma non ero bravo. anzi. e non e' facile normalmente, figurarsi in una situazione di emergenza. il pesce va cotto bene, perche' tende a portare molti parassiti. ed e' una carne che va a male velocemente.
sesto: legalita' e praticita'. da noi hai vincoli piuttosto stretti in questo caso. ed e' meglio cosi'. anche se tra bracconieri, spacciatori, tossici, scambisti, le nostre acque non sono ben frequentate.
in breve: non e' facile pescare in/per emergenza, soprattutto se non si ha molta esperienza.
dovremmo portare il kit o il filo da pesca? personalmente, e paradossalmente, dico si lo stesso. aggiungete due guanti, uno slamatore, una forbice a becco piatto (o una pinza multiuso) e parecchio filo. avrete qualcosa che puo' servire a mille cose. e soprattutto puo' servire come base minimale per giocarci, e per prendere qualche pess e divertirsi. puo' servire in una vera emergenza? se e' a scala locale e coinvolge solo una o poche persone, in un ambiente favorevole, si. altrimenti, almeno vi rilassate finche' non arrivano i soccorsi