Riflessione sui fiumi

Ho un fastidio che mi gira nella pancia da un po'. Dalla scorsa estate quando, durante le vacanze, faccio visita al Muse di Trento. Struttura simpatica da visitare, consigliata specie con i bambini. Una cosa però mi ha lasciato l'amaro in bocca... specie considerando il fatto che ero in Trentino, che dovrebbe essere la regione italiana maggiormente attenta alle tematiche ambientali.

Un'installazione catalizzava l'attenzione più di tutte, complice il fatto che si trattava di un plastico in cui scorreva l'acqua... cosa estremamente attrattiva nei confronti dei più piccoli (mio figlio di 3 anni è letteralmente andato in fissa e c'è voluta quasi un'ora per schiodarlo da li, cosa che mi ha dato parecchio tempo per osservare anche le reazioni degli altri visitatori).

In breve: il plastico riproduceva una vallata alpina, lungo la quale scorreva un torrente. Ad un certo punto arrivano le piogge, il torrente si ingrossa allagando le case costruite a ridosso del letto del fiume. Uno di quei disastri che siamo ormai abituati a vedere.
Nella metà superiore della vallata un meccanismo girevole installa una diga. Torna la pioggia, nella diga si accumula l'acqua in eccesso evitando la piena devastante mantenendo costante il flusso... l'accumulo di acqua verrà poi rilasciato, sempre in piena sicurezza in un secondo momento.

Ora. Qual'è il messaggio che arriva ai visitatori? Che coi fiumi c'è un problema. E su questo non ci piove; sono d'accordo.
Come dicevo ho avuto modo di ascoltare molti commenti di genitori che sipegavano la questione ai loro figli. Il messaggio era univoco: il problema è la natura dei fiumi, che devono assolutamente essere imbrigliati e cementificati il più possibile!
Nessuno ha osato azzardare l'ipotesi che forse quelle simpatiche casette, costruite proprio nell'alveo del torrente, fossero state fatte in un luogo dove forse era meglio non edificare.

Tornato a casa volevo mandare una mail al museo, facendo notare che - a mio modestissimo avviso - quell'installazione proprio stona con tutte le altre cose che ho visto li dentro, dato che è un museo dedicato alla conservazione e non all'antropizzazione.
Alla fine ho desistito, anche se questo tarlo mi è un po' rimasto addosso.

E' una riflessione che poi ne innesca altre. Ma fermiamoci al fiume.

Questa esperienza mi è tornata viva nella memoria qualche giorno fa quando su Facebook mi appare questo post:
https://www.facebook.com/photo?fbid=122158093616323758&set=a.122097980888323758
è un post sicuramente dettato da qualche fatto di attualità legata al territorio a cui fa capo quella pagina. Ma è il contenuto che conta.

Ho così pensato di condividere questi spunti di riflessione con voi, sperando di fare cosa gradita
 
Condivido il tuo discorso, perché molte persone cercano sempre di indirizzare le questioni, le colpe, le problematiche, laddove gli conviene maggiormente, anche snobbando le radici dei problemi stessi. In questo caso i fiumi son lì, é l'essere umano che ci costruisce vicino.

Tipo: non il cervo che attraversa la strada, é la strada che attraversa la natura. Ma la realtà viene rigirata in base a quello che desidera Mister Essere Umano.

Hanno fatto riferimento alla produzione elettrica dell'acqua trattenuta da un'eventuale diga? Non é che qualche ente, ecc mira a quello per creare dei profitti? Quindi la mettono giù manipolando le persone e portandole a credere che le dighe sono le soluzioni, che servono quelle?
 
@TiWoodvivor no, nessun riferimento all'idroelettrico (che in linea di massima, in determinati contesti, mi vede d'accordo... specie considerando la necessità di tenere a monte riserve d'acqua che saranno oro colato per l'agricoltura in estate).

Lo sbarramento, tra l'altro, non era una vera e propria diga con controllo attivo del deflusso ma una semplice briglia
 
Certo, intendevo dire che forse l'incongruenza che c'hai visto pure tu tra la tematica ambientale e quello che mostravano era per mascherare, promuovere velatamente quel genere di volontà. Che verrà fuori solo quando e se farà comodo a qualcuno.

Quì dove vivo io hanno fatto dighe ovunque, idroelettrico ovunque,... progetti di innalzamento di certe corone, di questo e di quello,... con argomentazioni, presentazioni, ecc che girano e rigirano tutto per far "piacere" e trovare approvazione.

Mi sà che solo il futuro dirà tutto ;)
 
sfondi una porta aperta.

personalmente, non sono contrario alle dighe. pero' vanno applicate dove servono, con buon senso e logica, e penso che non siano l'unica soluzione. al limite, se proprio servono, preferirei meglio piccoli bacini con diga in terra di modesta altezza, da lasciare discretamente "al naturale", piuttosto che mostri in calcestruzzo di misura immane

si, il problema e' dove si costruisce, e come. un quartiere di vicenza e' stato costruito in area golenale del bacchiglione. oltre all'impresario, io vorrei la testa di chi ha rilasciato i permessi e non ha verificato. anche perche' i lavori di scavo e messa in sicurezza di bacini ed argini per fare in modo che quella zona non finisca piu' sotto (con relativi morti) li stiamo pagando noi veneti con le nostre tasse, non il genio che ha deciso di fare condomini a raffica li'.

poi, da noi si sta perdendo di brutto la cultura degli alvei. tra pescatori e barcaioli, per quanto potessero e possano esserci delle conflittualita', comunque ci sono moltissimi punti di incontro. e uno di questi e' proprio il rispetto degli alvei. il crollo verticale del numero di pescatori (quelli seri, non bracconieri ed immigrati che non vanno per il sottile) fa si' che gli alvei siano sempre meno sorvegliati e controllati, e vissuti.
 
NB: condivido anche io certi discorsi, ma ricordiamoci che oltre agli impresari, coloro che danno i permessi, la colpa é del singolo "privato" che dovrebbe avere un minimo di consapevolezza, conoscenza, ecc e capire che in certe zone potrebbero esserci certi rischi. Ok che si paga qualcuno, che ci sono professionisti, ma se costruisco una casa vicino ad un corso d'acqua, sotto alla costa di una montagna, é potenzialmente prevedibile che possa capitare qualcosa.

Insomma, spesso siamo tutti quanti sulla stessa barca, lodi e colpe ;)
 
Ho un fastidio che mi gira nella pancia da un po'. Dalla scorsa estate quando, durante le vacanze, faccio visita al Muse di Trento. Struttura simpatica da visitare, consigliata specie con i bambini. Una cosa però mi ha lasciato l'amaro in bocca... specie considerando il fatto che ero in Trentino, che dovrebbe essere la regione italiana maggiormente attenta alle tematiche ambientali.

Un'installazione catalizzava l'attenzione più di tutte, complice il fatto che si trattava di un plastico in cui scorreva l'acqua... cosa estremamente attrattiva nei confronti dei più piccoli (mio figlio di 3 anni è letteralmente andato in fissa e c'è voluta quasi un'ora per schiodarlo da li, cosa che mi ha dato parecchio tempo per osservare anche le reazioni degli altri visitatori).

In breve: il plastico riproduceva una vallata alpina, lungo la quale scorreva un torrente. Ad un certo punto arrivano le piogge, il torrente si ingrossa allagando le case costruite a ridosso del letto del fiume. Uno di quei disastri che siamo ormai abituati a vedere.
Nella metà superiore della vallata un meccanismo girevole installa una diga. Torna la pioggia, nella diga si accumula l'acqua in eccesso evitando la piena devastante mantenendo costante il flusso... l'accumulo di acqua verrà poi rilasciato, sempre in piena sicurezza in un secondo momento.

Ora. Qual'è il messaggio che arriva ai visitatori? Che coi fiumi c'è un problema. E su questo non ci piove; sono d'accordo.
Come dicevo ho avuto modo di ascoltare molti commenti di genitori che sipegavano la questione ai loro figli. Il messaggio era univoco: il problema è la natura dei fiumi, che devono assolutamente essere imbrigliati e cementificati il più possibile!
Nessuno ha osato azzardare l'ipotesi che forse quelle simpatiche casette, costruite proprio nell'alveo del torrente, fossero state fatte in un luogo dove forse era meglio non edificare.

Tornato a casa volevo mandare una mail al museo, facendo notare che - a mio modestissimo avviso - quell'installazione proprio stona con tutte le altre cose che ho visto li dentro, dato che è un museo dedicato alla conservazione e non all'antropizzazione.
Alla fine ho desistito, anche se questo tarlo mi è un po' rimasto addosso.

E' una riflessione che poi ne innesca altre. Ma fermiamoci al fiume.

Questa esperienza mi è tornata viva nella memoria qualche giorno fa quando su Facebook mi appare questo post:
https://www.facebook.com/photo?fbid=122158093616323758&set=a.122097980888323758
è un post sicuramente dettato da qualche fatto di attualità legata al territorio a cui fa capo quella pagina. Ma è il contenuto che conta.

Ho così pensato di condividere questi spunti di riflessione con voi, sperando di fare cosa gradita
Ciao @nolby grazie per la condivisione, tocchi un argomento che mi interessa parecchio.
Io intuisco due argomenti e non un solo unico discorso:
- condivido il tuo ragionamento al 100% sulle costruzioni in zone potenzialmente soggette ad esondazioni, inutile piangere dopo quando appunto queste situazioni sono logicamente prevedibili. Vogliamo escludere eventuali case costruire nella notte dei tempi? Va benissimo ma chi ha costruito negli ultimi 50/60 anni dove è chiaro che può succedere qualcosa, mi dispiace ma non ha la mia comprensione in caso di disastro.
- l'articolo invece lo trovo più ideologico con venature ecoOK come le chiama l'amico @busdriver che mi scuserà per la citazione. Le autostrade non si costruiscono né si allargano con così tanta facilità e se lo si fa' è perché c'è la necessità, quindi ritengo che la premessa sia già indicatore di faziosità. Per quanto riguarda i fiumi siamo tutti d'accordo che vanno "rispettati" nel senso che deviare o ridurre lo spazio che hanno a disposizione sia una scelta pericolosa, questo però non c'entra con la costruzione di argini e massicciate o con la pulizia degli alvei che invece ritengo necessari e anzi sarei molto contento di vedere maggiori interventi in questo senso
 
Ed eccomi qua. Personalmente la cultura ecokey ha stufato. Quando vedo i fiumi strapieni con ogni sorta di relitto che galleggia prenderei i "capi ecologisti" e li appenderei con i maroni vicino a dove passano i tronchi.

Perchè il pulire il fiume è un atto dovuto e deve essere fatto. E deve essere largo e profondo almeno il triplo di quello che fa di solito se no sversa fuori alle prime pioggie . Possibile che non si guardi CSI? Ambientato in america dove evidentemente si è un pò più svegli perchè i canali hanno mezzo metro di fiume e uno spazio enorme sopra che in un film è pure atterrato uno shuttle. Invece? Si pensa solo a riempire le case di pannelli per produrre per gli altri e pompe di calore del razzo (che era dagli anni 70 che le presentavano al salone della tecnica e nessuno le defecava di striscio). Nessuno pensi a risparmiare un goccio no? Magari stendendo la roba invece che asciugatrice o magari rinunciando a tanti appiccini inutili tipo il pulivapor o il ferro da stiro o il clima. A,no in certi palazzi signorili hanno vietato stendere i panni e rammazzare di sotto,ci vanno aspirapolvere e asciugatrice

Se non ricordo male c'è un quartiere a grugliasco (che si chiama bassodora) con la dora a livello del terzo piano delle case (poi magari è solo un effetto ottico) . Spero di sbagliarmi ma certe cose lasciamole fare agli olandesi....da noi riescono in stile vajont

hanno fatto dighe ovunque, idroelettrico ovunque
se uno vuole avere la tv anche nel cesso,20 gradi d'estate e 25 d'inverno non basterà neanche. A proposito le tesla non vanno caricate? Visto che oramai si sta andando in quella direzione. Non appena dici che non vuoi usare quel tale oggetto sei un cavernicolo
 
Ultima modifica:
se uno vuole avere la tv anche nel cesso,20 gradi d'estate e 25 d'inverno non basterà neanche. A proposito le tesla non vanno caricate? Visto che oramai si sta andando in quella direzione. Non appena dici che non vuoi usare quel tale oggetto sei un cavernicolo

Infatti cavoli di chì vuole tutte quelle cose con prepotenza e dipendenza. Per il resto per me il fiume può andare dove caxxo vuole, ho abbastanza spazio per scegliere altrui luoghi. Se poi mi voglio proprio mettere vicino a lui, c'é poco da frignare dopo. Basta assumersi le responsabilità senza fare vittimismi e per me il 99% delle polemiche sarebbero inesistenti.

Lo sò benissimo, fosse per me non rinuncerei solo ad alcune cose che a me non piacciono, volendone altre di moderne, vivrei proprio come un "cavernicolo" e quì scattano mortifiche a go-go, se mi dicessero solo "sei un cavernicolo", vabbé, grazie ;) Ma come dicevo, sono preferenze, ambizioni, passioni,... come qualsiasi altre, l'importante é esporre sempre la verità ed accettare le eventuali e potenziali conseguenze, magari essendone consapevoli e senza negarlo.

Le Tesla? AHAH Neanche regalata grazie,... mi dà quella sensazione da "fighetto, viziatello, tutta scena e subito dietro alle mode", "baüscia di città e di paese". Preferisco le mie gambe ed usarle, rigorosamente non depilate ;)
 
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https://www.padovaoggi.it/attualita/lavori-fiume-frassine-este-montagnana-15-gennaio-2025.html

notizia fresca di oggi. qualche nota:

1)e' stato da li' che e' partita l'alluvione del 2010 (e, secondo molti locali, le e' stata data una mano...)

2)dei lavori simili sono stati fatti all'ingresso del centro ad este nel 2008 (ho fatto foto all'epoca). il bisatto da li' a valle, che prima era pieno di cavedani, da allora ha solo e soltanto carpe e siluri. anche a monte e' stato sfondato di brutto, perche' un certo politicante locale (e si, il disprezzo e' voluto, dato quello che ha fatto alla mia regione e in particolare alla mia zona, e anche per un paio di simpatiche storielle personali relative alla sua security), governatore del veneto all'epoca, aveva deciso che avrebbe voluto venire fino alla sua villa in barca, per cui ha fatto sfondare di brutto il canale, rendendolo scomodissimo per chiunque facesse pesca o altri sport.
 
Ah, ma in questo caso si parla di politica. Ma anche in questo caso la colpa é della popolazione. Anche se tutti danno la colpa ai politici, autorità, governi, ma sono le persone ad essere codarde e non essere disposte a veri sacrifici, rinunce, ecc per far valere le cose corrette. Quanti sono i politici e le autorità? Quanti sono i civili? La popolazione "comune" che si lamenta di tutto é in superiorità numerica e di brutto, la stessa superiorità numerica che però si sottomette perché é più facile, conviene. Nessuno che si "ribella" per il "corretto", "onesto". NB: manifestazioni, scioperi, cartellonistica, ecc sono solo scena, nulla di concreto e migliorativo.
 
Il concetto che l'uomo deve convivere con la natura invece di trasformarla è purtroppo sparito da secoli: anche nel medioevo o al tempo dei romani disboscavano e trasformavano senza alcun rispetto per l'ambiente.
Solamente facevano meno danni perchè erano in meno e con meno mezzi tecnologici.

Mentre nel passato erano forse scusabili perchè inconsapevoli delle conseguenze, adesso siamo doppiamente colpevoli perchè siamo pienamente coscienti degli impatti ambientali e tuttavia ce ne freghiamo.

Il fatto è che ormai l'umanità pensa di non essere più dipendente dalla natura, mentre in realtà lo è tanto quanto prima.
Le conseguenze di questo atteggiamento già si vedono e saranno sempre più visibili.
 
Diciamo che il discorso sui fiumi si può estendere a tutti i rapporti che abbiamo con l'ambiente naturale che ci circonda.

Questi vanno approcciati con le attuali conoscenze scientifiche in tema di ecologia, non con prese di posizione ideologiche ambientaliste e/o politiche come invece sempre più spesso accade :(

C'è anche da dire che non solo l'uomo ma anche gli altri animali, a modo loro e in maniera certamente meno impattante, hanno comportamenti che tendono a modificare gli ambienti in cui vivono a loro uso e consumo.
 
di primo acchito mi verrebbe da dire... via le case degli umani e via anche gli umani
e che i fiumi restino naturali.

però poi riflettendo ... il clima cambia e le riserve d'acqua sono preziose, gli umani sono troppi ma si dice che non è lecito sterminarli ... :roll:
allora forse
forse potrebbero esserci soluzioni diverse ...
le dighe diventano in effetti preziose riserve ... però vanno fatte con criterio anche a tutela
della fauna ittica e oggi si sa fare.... cioè ... si saprebbe fare fin dall'800 e sarebbe obbligatorio dai primi del '900
però non essendoci in Italia un organo di vigilanza allo scopo molto spesso viene dimenticato.
 
... il clima cambia e le riserve d'acqua sono preziose, gli umani sono troppi ma si dice che non è lecito sterminarli ... :roll:
...
Come dicevo in un altro post, non si tratta di sterminare, si tratta di (cosa difficilissima) indurre ovviamente con mezzi pacifici la popolazione mondiale a procreare di meno.

Se questo non sarà fatto lo sterminio arriverà spontaneamente per mancanza di risorse, che lo vogliamo o no.
 
Il concetto che l'uomo deve convivere con la natura invece di trasformarla è purtroppo sparito da secoli: anche nel medioevo o al tempo dei romani disboscavano e trasformavano senza alcun rispetto per l'ambiente.
Solamente facevano meno danni perchè erano in meno e con meno mezzi tecnologici.

e fin qua ok

Mentre nel passato erano forse scusabili perchè inconsapevoli delle conseguenze, adesso siamo doppiamente colpevoli perchè siamo pienamente coscienti degli impatti ambientali e tuttavia ce ne freghiamo.
e invece no! il paradosso e' che una volta erano perfettamente consapevoli delle conseguenze, ed infatti cercavano di mitigarle o evitarle adeguatamente

Il fatto è che ormai l'umanità pensa di non essere più dipendente dalla natura, mentre in realtà lo è tanto quanto prima.
Le conseguenze di questo atteggiamento già si vedono e saranno sempre più visibili.
amen. ho letto una frase bellissima qualche giorno fa, "tutto quello che siamo lo dobbiamo ad uno strato da mezzo metro di terra e al fatto che piove"
 
dato il proliferae dei pride a giugno penso che la popolazione sti già procreando di meno. Vorrei solo evitare sorprese se mi chino ad allacciarmi una scarpa
 
si tratta di (cosa difficilissima) indurre ovviamente con mezzi pacifici la popolazione mondiale a procreare di meno.

Se questo non sarà fatto lo sterminio arriverà spontaneamente per mancanza di risorse, che lo vogliamo o no.
credo molto molto più probabile la seconda che hai scritto :ka:

Anche ammesso che si riesca da domani a convincere tutti gli 8 miliardi a non procreare più
prima di avere un calo significativamente utile ci vorrebbero troppi anni.
In più non si riesce a farlo in modo pacifico e peraltro ci sarebbero comunque altri problemi
quindi .... la seconda senza dubbio.
 
...e invece no! il paradosso e' che una volta erano perfettamente consapevoli delle conseguenze, ed infatti cercavano di mitigarle o evitarle adeguatamente...
Su questo non sono pienamente d'accordo: in un certo senso è vero che il singolo contadino proteggeva la natura perché ne aveva un tornaconto immediato: la sua esperienza gli diceva che se tieni puliti i boschi puoi ottenere legna da ardere, castagne, ecc.., le sue necessità lo costringevano a non buttare i rifiuti ma farne concime da riutilizzare.

In altri casi è però dimostrato che anche in passato della natura non glie ne fregava nulla se gli obiettivi erano altri.
I contadini degli anni '70 che ho conosciuto io non esitavano a scaricare nei boschi stufe vecchie, frigoriferi, plastica e rottami vari...

E se vuoi andare più indietro, pensa a isole come la Sardegna e l'Islanda disboscate dalla pastorizia e dalla necessità di legname per costruzioni navali, pensa all'estinzione degli totale degli uri, e parziale di lupi e orsi in Europa, dei Bisonti in America.
Pensa all'inquinamento effettivo degli ambienti urbani medioevali e prova a moltiplicarli per i miliardi di persone attuali se si comportassero alla stessa maniera.
Pensa all'inquinamento e danno di disboscamento prodotto da un miliardo di stufe a legna se ancora facessimo le cose all'antica.

Se l'impatto ecologico preindustriale è stato infinitamente minore è quasi solo perché il numero delle persone era inferiore, non perché (salvo eccezioni) avessero una coscienza ecologica più sviluppata.
 
il numero delle persone era inferiore
difatti,e mi ricordo che nei boschi sopra il tumpi di calcinere avevo trovato relativamente vicino al fiume un tristissimo tv a valvole BN. Dopo l'alluvione del 90 non c'era più.
Ovvio che era UNO e tutti gli altri finivano in discarica che peraltro era solo una collinetta vicino al po dentro al paese.
Tuttavia con UN MINIMO di logica la vita di campagna è più rispettosa dell'ambiente.
La stufa che veniva abbandonata quanti anni aveva? MINIMO 30 oggi quanto dura una stracciatrice o una tv o una pompa di calore?

Sulle stufe a legna ,io ne vado fiero e ho anche quella a pellet ma ne ho UNA per tipo e per piano. Nei tempi antichi scaldavi solo la cucina e se la casa era fatta bene,sopra il calore saliva perchè il soffittpo erano assi di legno.

Altro che pompe di calore del razzo...tuttavia un odiosos condominio cittadino con 24 alloggi vuol dire 24 stufe ,minimo e sopratutto 24 cariolate di legno al giorno di portare su per i piani . anche perchè sicuramente qualche regolamento del kaiser vieterebbe di usare l'ascensore
 
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