Riflessione sui prezzi

La rifelssione mi sorge dal messaggio degli amici @andreapaiola e @ROCKY77 QUI e a seguire.
Ora lo dico a tutti quelli che forse non hanno idea di come è il commercio di abbigliamento: un capo che di listino sta a 100€ quanto pensate che lo paghi il negozio?
50€? 30? buttate lì una cifra....
Vi dico questo: è un settore in cui devi avere un margine notevole xkè compri la roba il stock dalla Xs alla XXL e magari va via solo la L ma non puoi comprare solo L e M, anzi spesso per comprare il modell "cippa" devi cmq comprare anche il "lippa"
Per cui non deve meravigliare più di tanto se si trovano in giro oggetti venduti al 60-70% di sconto. Anche xkè a volte soo cose comprate in stock enormi a fine produzione e la roba la comprano a prezzi ancora minori...
 
Il ricarico medio sui prodotti di abbigliamento tradizionale parte dal 300% in sù, nei negozi "tradizionali", qualcosina di meno sugli outlet ma hanno un prezzo differente di acquisto.

Nei negozi online, salvo rari casi, mi ha dato l'impressione che il ricarico sia un pelo inferiore.

Ciao :si:, Gianluca
 
Non so come funzioni e immagino ci siano ricarichi enormi. Da quando ho scoperto outlet vicino a casa che vende esempio salewa hai lo sconto del 30% fisso, dovuto al fatto che è merce del catalogo dell'anno precedente più saldi di fine stagione con sconti dal 20 a 40 su prezzo outlet.
Percui
Prezzo originale 200euro prezzo outlet 140 euro più sconto di stagione 40 per cento ti porti a casa l articolo a 84 euro. Se trovi la taglia ovvio.
E comunque non vanno in perdita.. .
 
Il ricarico deve essere enorme, anche perché il costo dei materiali di partenza è bassissimo; con questo non voglio criminalizzare nessuno, è il mercato nel bene e nel male.
Però non dimentichiamo i costi di ricerca e sviluppo e quelli relativi a marketing e pubblicità.
 
Il ricarico deve essere enorme, anche perché il costo dei materiali di partenza è bassissimo; con questo non voglio criminalizzare nessuno, è il mercato nel bene e nel male.
Però non dimentichiamo i costi di ricerca e sviluppo e quelli relativi a marketing e pubblicità.
Occhio: io sto parlando dei costi al rivenditore finale. Non di cosa costa alla azienda che lo produce.
Il negozio dove lo vai a comprare tu, lo paga al massimo un 30% del prezzo di listino. Ora il mondo è pieno di persone superficiali che pensano che "eh ma allora si fa un sacco di soldi!" ma ovviamente non è così semplice: costi fissi, stoccaggio ordini minimi ecc ecc complicano la cosa e se sei bravo e ti fai il giro giusto magari guadagni anche bene, sennò chiudi anche con ricarichi così alti.

Il discorso non è per fare la morale o i conti in tasca altrui (esercizio inutile e sciocco se non conosci le condizioni di quel mercato) ma per far capire come sia possibile trovare roba così tanto scontata rispetto al listino
 
Però non dimentichiamo i costi di ricerca e sviluppo e quelli relativi a marketing e pubblicità
Salewa fa ricerca e sviluppo per conto suo, il suo pile è il Polarlite, la sua membrana la powertex. Ma è un piccolo colosso. Aziende più modeste non possono sobbarcarsi simili costi e se vogliono garantire standard qualitativi alti devono pagare a peso d'oro i brevetti dei colossi americani polartec, gore, ecc
A proposito io non ho mai provato un capo montura,.ma brevettano le loro soluzioni tecnologiche o comprano dagli americani? È vero che è la marca italiana con ricarichi più alti (roba da fighetti insomma) "?
 
Per la produzione industriale i costi di ricerca e sviluppo e di produzione impattano poco sul prezzo del prodotto finale.
Diverso per le produzioni di nicchia, dove i costi non sono abbattibili dalla quantità.

Si parla di percentuali sul prezzo finale e di volumi di produzione quindi dovete vederlo come una gradazione di numerelli...

Quindi un conto è se comprate Zamberlan e un conto è se comprate La Sportiva... e scusate se non mi vengono in mente due marchi di vestiario... io compro per lo più i marchi Decathlon, che è di fatto grande distribuzione, ma Simond è relativamente di nicchia... Boh non so Montura e Simond per stare su marchi tecnici...
 
Occhio: io sto parlando dei costi al rivenditore finale. Non di cosa costa alla azienda che lo produce.
Il negozio dove lo vai a comprare tu, lo paga al massimo un 30% del prezzo di listino. Ora il mondo è pieno di persone superficiali che pensano che "eh ma allora si fa un sacco di soldi!" ma ovviamente non è così semplice: costi fissi, stoccaggio ordini minimi ecc ecc complicano la cosa e se sei bravo e ti fai il giro giusto magari guadagni anche bene, sennò chiudi anche con ricarichi così alti.

Il discorso non è per fare la morale o i conti in tasca altrui (esercizio inutile e sciocco se non conosci le condizioni di quel mercato) ma per far capire come sia possibile trovare roba così tanto scontata rispetto al listino
ok, ma siamo di nuovo lì; visti gli sconti che applicano normalmente anche fuori dai periodi dei saldi e visto che non penso siano enti di beneficenza, posso stimare che non paghino più del 40% del prezzo finale, probabilmente anche meno.
 
ok, ma siamo di nuovo lì; visti gli sconti che applicano normalmente anche fuori dai periodi dei saldi e visto che non penso siano enti di beneficenza, posso stimare che non paghino più del 40% del prezzo finale, probabilmente anche meno.
certo, anzi già il 30% è tanto per abbigliamento normale. Devono rimanere con un pelo di margine anche quando fanno i saldi più spinti.
 
Jeans Replay che in Turchia vengono spediti finiti a 19 euro, qui li vendono a 239euro. Dubbi sui metodi di produzione, sulle tinture e quant'altro sono stati sollevati.
Cerca in rete la puntata di REPORT di Sigfrido Ranucci che tratta proprio dell'argomento che hai evidenziato tu qui: da Ikea a Replay a tante altre marche che noi paghiamo a peso d'oro. Intanto ti linko questo che ho trovato sulle borse….Se noi non comprassimo più i loro prodotti non avrebbero motivo di produrre

 
Contando che è un mercato più semplice di quello Dell abbigliamento, passando direttamente dalla arrivo stoccaggio materie prime, produzione fino alla vendita al dettaglio, tutto nello stesso posto, mi chiedo quale sia il rincaro di un trancio di pizza farcita alla meno peggio.
Prezzo di vendita ormai sui 2,30 euro al trancio, con un costo reale (mi riferisco solo agli alimenti farina acqua sale lievito strutto pomodoro mozzarella e altri 2 o 3 ingredienti in quantità appena sufficiente, e ovviamente olio di girasole) probabilmente di 40 centesimi, con un rincaro di circa il 600%
 
Beh, mo'... Ikea a peso d'oro non mi pare...

Si hai ragione, rettifico, ikea era per le vernici e le tinture dei tessuti, il documentario che ho visto trattava non solo problemi con il prezzo ma anche i metodi di produzione che dovrebbero essere controllati e garantiti dai grandi marchi come Ikea, infatti il manager di Ikea dopo essere stato intervistato e messo al corrente con il video girato sembrava cadere dalle nuvole e poi sembra abbiano subito preso provvedimenti nei confronti dei loro fornitori dandogli degli ultimatum.
Comunque nemmeno loro te la regalano la roba!!!!
 
a mio avviso paghiamo tutto troppo caro in confronto alla qualità ed al costo di produzione
Bisogna anche pagare gli stipendi alla gente che lavora dentro le fabbriche...
Noi vogliamo spendere meno, loro non vogliono certo erodere i margini e cosa fanno vanno in paesi dove la manodopera costa meno e chiudono le fabbriche in Italia e noi rimaniamo senza lavoro e anche se il prodotto costa meno non lo possiamo più comprare perché abbiamo perso il lavoro.

Scusa l'esempio brutale, ma bisogna fare attenzione a non esagerare con le semplificazioni, parliamo di fenomeni complessi, molto complessi.

Contando che è un mercato più semplice di quello Dell abbigliamento, passando direttamente dalla arrivo stoccaggio materie prime, produzione fino alla vendita al dettaglio, tutto nello stesso posto, mi chiedo quale sia il rincaro di un trancio di pizza farcita alla meno peggio.
Prezzo di vendita ormai sui 2,30 euro al trancio, con un costo reale (mi riferisco solo agli alimenti farina acqua sale lievito strutto pomodoro mozzarella e altri 2 o 3 ingredienti in quantità appena sufficiente, e ovviamente olio di girasole) probabilmente di 40 centesimi, con un rincaro di circa il 600%
Stai dimenticando di tenere in considerazioni molti costi, la tua visione è semplicistica, mancano i costi per l'energia, la manodopera, l'affitto del locale o il suo ammortamento, l'ammortamento del forno e delle altre attrezzature, etc.

Non facciamo discorsi troppo semplicistici e populisti, ci pensano già i nostri politici a farlo... :(
 
Ma Difatti I veri costi sono quelli, anche la lavorazione (manodopera) rispetto a un capo d abbigliamento è semplice rapida e minimale. Se così non fosse una grande pizzeria al taglio ben posizionata e con un buon smercio, nel giro di pochi anni I titolari guadagnerebbero milioni (di euro). Ovviamente così non è;) Senza contare che l apertura di un altra pizza al taglio a 500 metri di distanza può farti crollare i ricavi fin anche a spingerti alla chiusura...
. Era solo un esempio di mercato con voci di costo principali totalmente diverse da quelle dell'abbigliamento. Tasse affitto del locale ammortamento di forni e impastatrice, a seguire credo costo di uno o due pizzaioli, 2 commesse di bella presenza e 2 o 3 garzoni di supporto e consegne a domicilio.
 
Bisogna anche pagare gli stipendi alla gente che lavora dentro le fabbriche...
Noi vogliamo spendere meno, loro non vogliono certo erodere i margini e cosa fanno vanno in paesi dove la manodopera costa meno e chiudono le fabbriche in Italia e noi rimaniamo senza lavoro e anche se il prodotto costa meno non lo possiamo più comprare perché abbiamo perso il lavoro.

Scusa l'esempio brutale, ma bisogna fare attenzione a non esagerare con le semplificazioni, parliamo di fenomeni complessi, molto complessi.



DELOCALIZZARE NON è un sistema complesso, ma una porcata che al nostro PAESE non ha portato nulla di buono.

Guarda che quando dicevo il capo finito e spedito 19 euro è perché lo hanno detto loro. Perché io devo pagartelo qui in Italia 239? questo prezzo te lo pago se lo produci in Italia e fai lavorare gli italiani.
Quindi per me marchi come questi che fanno queste politiche possono andare tranquillamente e pacificamente a biiiip biiiiiip biiiiiip e poi un volta arrivati possono ancora girare l'angolo e fare due ulteriori passi verso il biiiiiip biiiiip nei paraggi.
Scusa ma io non li comprerei mai nemmeno se mi facessero un fisico da top model.
 
Piccola riflessione... un po' OT..
Concordo che i rincari sui beni prodotti in aziende delocalizzate sono spesso esagerati.
Però ricordo quando ero bambino e gli elettrodomestici e i beni "tecnologici" costavano un capitale, per fare un esempio.
Mi pare che il costo di molti beni sia molto più accessibile di 20 o 30 anni fa.
Merito della delocalizzazione?
Quanto costerebbe la nostra bella TV 55 pollici full led da 1000 euro se fosse prodotta in Italia?
Potremmo permetterci un IPhone ogni 1/2 anni se fosse un prodotto 100% Made in Italy?
Esempi applicabili a molte altre tipologie di prodotti.
 
Piccola riflessione... un po' OT..
Concordo che i rincari sui beni prodotti in aziende delocalizzate sono spesso esagerati.
Però ricordo quando ero bambino e gli elettrodomestici e i beni "tecnologici" costavano un capitale, per fare un esempio.
Mi pare che il costo di molti beni sia molto più accessibile di 20 o 30 anni fa.
Merito della delocalizzazione?
Quanto costerebbe la nostra bella TV 55 pollici full led da 1000 euro se fosse prodotta in Italia?
Potremmo permetterci un IPhone ogni 1/2 anni se fosse un prodotto 100% Made in Italy?
Esempi applicabili a molte altre tipologie di prodotti.

Credo proprio di si, è solo un mangia mangia e basta.
Secondo TechInsights, iPhone XS Max 256GB, che viene commercializzato a 1.249 dollari, costerebbe ad Apple 443 dollari (cifra comprendente i costi dei singoli componenti e del relativo assemblaggio).
Ma secondo me sono cifre comunque gonfiate.
Mi ricordo di un articolo anni novanta che avevano detto che la Punto costava finita alla Fiat 4.000.000 mentre veniva venduta a partire da 16.000.000, una Ferrari alla fabbrica costava 30.000.000,
alla fine noi ci tocca sempre pagà!!:argh::argh:
 
Piccola riflessione... un po' OT..
Concordo che i rincari sui beni prodotti in aziende delocalizzate sono spesso esagerati.
Però ricordo quando ero bambino e gli elettrodomestici e i beni "tecnologici" costavano un capitale, per fare un esempio.
Mi pare che il costo di molti beni sia molto più accessibile di 20 o 30 anni fa.
Merito della delocalizzazione?
Quanto costerebbe la nostra bella TV 55 pollici full led da 1000 euro se fosse prodotta in Italia?
Potremmo permetterci un IPhone ogni 1/2 anni se fosse un prodotto 100% Made in Italy?
Esempi applicabili a molte altre tipologie di prodotti.
Mah Come in tutti i campi se non hai buone nozioni di base è difficile fare discorsi che vadano oltre chiacchere populiste da bar dello sport, i sommata cazzate fotoniche. Secondo me al di là di delocalizzare o fare tutto Mada in Italy, Il problema di fondo è che c'è una ciurma di sguatteri operai generici manovali che lavora per un bianco e un nero, spesso vendendo salute nel lavoro (non mi si venga a dire che fare l insegnante è usurante quanto fare l asfaltista, l operaio pesante di fonderia, o farsi 8 ore di gesti meccanici davanti a una macchina tipo quel vecchio ottimo film di Charlie Chaplin, la fetta più grande dei lavoratori con almeno un minimo di mestiere capacita titoli di studio dal diploma in su che lavora per paghe che consentono una vita dignitosa economicamente parlando e poco più, si gratificano con un paio di settimane di vacanze all anno, o con case comprate col mutuo Chen saranno di loro proprietà solo dopo 20 o 30 anni, e una minoranza di plutarchi che guadagnano dai4000/5000 euro al mese in su, legalmente, un po per capacità un po' per fortuna, dei ricconi che lasciano svodinzolare il lavoratore medio nei loro lussuosi giardini e tengono alla catena i poveracci sotto la soglia della povertà i qualche angolo delle loro tenute.
Finché no si garantisce un minimo guadagno ragionevole a tutti reddito di cittadinanza e non si pone un limite alla ricchezza massima di industriali e liberi professionisti. Cristo quando hai 5000 euro al mese non ti basta? Che te ne fai di 10000? o 25000???
Finché non si passa da u a logica degli zero virgola, finché non se la finisce di guardare il PIL come un totem e si dà importanza al Benessere della persona anche economico, per me delocalizzare o no è un problema di ordine inferiore
 
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