Riflessione sulla tolleranza

Ecco ..... il post che mi accingo a scrivere mi dà la stessa sensazione che avrei se aprissi un vasetto di miele vicino ad un favo di api ..... visto il titolo di questo thread ma credo che ognuno debba poter esprimere le proprie opinioni anche se possono essere, o sembrare, poco simpatiche.

@baloo88 ..... purtroppo ammetto di appartenere ad una fascia di età che ha qualche difficoltà ad accettare cambiamenti lessicali, nel quotidiano, in favore di termini, e metodi, che nascono per situazioni in cui un carattere in più vuol dire magari spendere qualche centesimo di euro o in quelle situazioni in cui la velocità è più importante che la fluidità del discorso stesso anche perchè quì non mi sembra che siamo in queste circostanze ...... detto questo .....

Ti sarebbe fattibile, possibile, immaginabile non utilizzare la "k" o abbreviazioni che impediscono a persone, come il sottoscritto, di leggere un post senza provare uno strano prurito ? :biggrin: ..... mi permetto perchè alla fine, con persone come me, si corre il rischio che perdono più tempo a decifrare una parola che capire la frase e questo per me ha poco senso.

Ripeto, problema mio ...... ma se ti fosse possibile mi faresti cosa gradita.

Ciao :), Gianluca


Avete ragione, scusate! Appena avrò un po' di tempo correggerò il messaggio, se è possibile. Comunque ne terrò conto per le prossime volte
 
Bello spunto di riflessione! Mi sono letta l'intera discussione, inviando "thanks" a più di qualcuno.
Non voglio ripetere le cose già dette, ma solo esprimere la mia "solidarietà" a solidpippo. Anch'io mi trovo spesso oggetto di discriminazioni:
-perchè vegetariana (incredibile!)
-perchè giovane (assurdo)
-perchè omosessuale (da non crederci)
-perchè donna (no comment)
-perchè varie ed eventuali...
In sostanza per un motivo o per l'altro tutti subiamo qualche discriminazione (purtroppo). Sta solo a noi farci conoscere e in tal modo abbattere questi pregiudizi (non senza incazzature ;) )
 
Scusa se riprendo solo ora la tua risposta, ma mi pare che in un certo senso con essa continui a darti la zappa sui piedi confermando le mie perplessità relative all'eccessiva generalizzazione del concetto.

Lo dici tu stesso: ci sono vecchi che guardano ai giovani con gli occhi annebbiati dallo stereotipo ma anche altri che li guardano come fosse di per sé un pregio (e anche questo lo trovi velatamente censurabile); poi affermi che al centro commerciale sei stato perquisito ma anche che da Longoni sei stato trattato in guanti bianchi.

E allora ? Non stai confermando in pieno che non c'è affatto un atteggiamento univoco ? Questa sarebbe "discriminazione" ? Dove sarebbe ?
Quando affermo che secondo me ne hai un concetto troppo estensivo, mentre invece dovrebbe essere circostanziato, intendo dire che la vera discriminazione è univoca, sistematica, obbedisce in modo quasi "oggettivo" a un qualche criterio riconosciuto (seppur perverso), non discrezionale come invece avviene in tutti i casi da te citati.
E' quella dei tedeschi verso gli ebrei; è quella degli Stati Uniti dove i bianchi avevano diritto al posto sul bus fino al famoso episodio storico del 1955; è quella verso i neri o gli omosessuali; è quella dei settentrionali che si rifiutavano di affittare le case ai meridionali.

E a proposito, quest'ultima cosa si presta anche ad evidenziare un'ulteriore improprietà che (a mio avviso) commetti sul concetto, confondendo pensieri e atti e addirittura dando per scontato che gli uni si trasformino negli altri (come da parte nerettata). Se un settentrionale si "limita" a definire "terrone" un meridionale ma poi in concreto lo tratta in modo del tutto normale, è la stessa cosa (discriminatoria) di quello che invece si rifiuta appunto di affittargli la casa ? Sono entrambe discriminazioni ? Non c'è differenza ? Sarebbe come dire che tra omicidio colposo, preterintenzionale, volontario, premeditato e tentato non ci sia differenza : e invece son regolati in 5 modi diversi.
Col concetto esasperato di discriminazione tu arrivi a mettere atti, pensieri e parole sullo stesso piano, rischiando di "processare" i semplici pensieri o,come si dice, le intenzioni.
Con un criterio così estensivo allora anche i vecchi potrebbero sentirsi discriminati, ad esempio rispetto al modello di società imposto dai media e dalla pubblicità, tutto giovanilista. Laddove per una nonnetta di 80 anni trovare un vestito acconcio alla sua età è un'impresa rispetto all'assortimento debordante che in qualsiasi negozio trova una ragazza di 20: anche questa è discriminazione ?

Piccolo appunto sul furto di futuro: le pensioni sono molte volte una partita di giro, cioè è vero che mentre i vecchi le percepiscono i giovani restano disoccupati, ma è anche vero che spesso quelle stesse pensioni vengono "girate" in buona parte da genitori e nonni per mantenere quei figli senza redditi (per non parlare della casa e quant'altro). Purtroppo ahimè è la torta complessiva ad essere risicata, e tale è per le magagne del Paese accumulate in anni ed anni.

Mi dispiace per il ritardo ma ho dovuto ripassare per l'esame di teoria della patente (passato con successo :biggrin:)..

Credo che parlare di discriminazione e utilizzare il termine "univoco" sia un pò rischioso. Non tutte le persone che attuano una discriminazione lo ammettono o lo rendono palese.
ESEMPIO: Se io terrone vado al nord e un polentone non mi affitta la casa e mi dice "l'ho già affittata", quando in realtà non me l'ha voluta affittare perchè sono siciliano ha appena fatto una discriminazione non univoca. E non potrai mai dimostrare che non me l'ha affittata perchè sono siciliano. Potrai avere un gran bel sospetto, un sospetto grosso come la casa che volevo affittare. Lo stesso sospetto che ho io sul discorso giovani. Questo senza negare l'esistenza di atteggiamenti esplicitamente discriminatori.

Nel tuo ragionamento non trovo il collegamento tra l'univocità e il fatto che alcune persone discriminano e altre no. Anche un africano in Italia può trovare gente razzista e gente aperta, ma la presenza di questi secondi non cancella l'esistenza dei primi e il loro razzismo.

Perdonami ma l'esempio del settentrionale che chiama terrone il meridionale ma poi lo tratta bene è un pò inconsistente. Se lo chiama terrone per offesa ha già commesso una discriminazione (poichè lo offende in quanto appartenente a un'altra categoria) e si, è la stessa cosa che non affittargli la casa. E' sempre e comunque una discriminazione. Certamente meno grave. Non sarei in grado di sostenere ( e non lo penso) che un omicidio sia uguale a un insulto. -.-"
E tra l'altro terrone, almeno nelle mie frequentazioni, non è usato in termine dispregiativo.

Altra cosa, le nonne i vestiti se li confezionano da sole :rofl: EDIT: ----> e giù di luoghi comuni

X il discorso pensioni sono d'accordo. La mia era una provocazione. Se vogliamo parlare del peso delle pensioni bisogna restringere il cerchio al ventennio delle baby pensioni del governo rumorIV e successivi. (e ovviamente ai tristemente noti vitalizi). Pensioni che pagano indifferentemente sia i giovani che i "maturi"
 
Bello spunto di riflessione! Mi sono letta l'intera discussione, inviando "thanks" a più di qualcuno.
Non voglio ripetere le cose già dette, ma solo esprimere la mia "solidarietà" a solidpippo. Anch'io mi trovo spesso oggetto di discriminazioni:
-perchè vegetariana (incredibile!)
-perchè giovane (assurdo)
-perchè omosessuale (da non crederci)
-perchè donna (no comment)
-perchè varie ed eventuali...
In sostanza per un motivo o per l'altro tutti subiamo qualche discriminazione (purtroppo). Sta solo a noi farci conoscere e in tal modo abbattere questi pregiudizi (non senza incazzature ;) )

Sono contento che sia stata di tuo interesse =)
 
Chiedo il conforto dei giovani per una discussione con mio Figlio su questo tema; ho appena affrontato l'argomento con Cosimo... gli ho chiesto se si sentisse discriminato, se alcuni comportamenti nei suoi confronti venissero da lui considerati discriminatori.

La risposta mi ha spiazzato e meravigliato, non si è mai sentito discriminato dagli Adulti, neppure dai CC che lo fermano ogni venerdì e sabato, ci ha sempre riso su!

Ma... rimetto alcune sue parole:

Discriminato perchè non giocavo a calcio ma a Rugby, preso in giro perchè andavo con il Babbo per boschi, come fossi una donnicciola.

Discriminato? Si, dai miei Amici, per il fatto che io lavoro da ormai 6 anni e perdo tempo a costruirmi una vita... sono isolato ed allontanato dal giro di Facebook quindi non so dove loro si ritrovano... e da un po' di tempo sono felice di non saperlo!

Discriminato perchè voglio bene ad una persona e voglio una famiglia come la mia... questo isola totalmente dalle amicizie fra coetanei ma non perchè io ho impegni diversi, ma proprio perchè oramai mi considerano "ammogliato"... non mi accettano neppure quando prendo una serata "libera", chissà, forse quando saremo tutti sposati ci ritroveremo, ma adesso loro da una parte ed io con Lei.... per fortuna!

Sono discriminato dai miei Colleghi perchè molti di loro pensano al "finemese" mentre io sto acquisendo una professionalità che mi renderà autonomo il prima possibile!
Sono discriminato perchè nell'Azienda dove lavoro, anzichè un premio ho preferito una quota... perchè anche per solo il 2% sono diventato il loro datore di lavoro...
...ed ho la chiara sensazione di essere nel mondo sbagliato, nel periodo sbagliato, con la volontà sbagliata, rispetto alla stramaggioranza dei miei coetanei

Sinceramente ci sono rimasto molto male... perchè se la discriminazione arriva dall'alto, per motivi generazionali, il gap si riduce sempre di più.... ma se attiva orizzontalmente non te ne liberi!
 
U

Utente 3704

Guest
@MANITU:
Complimenti per quello che hai scritto.
Ottimo, e mi fa riflettere molto.
 
Manitu, io non ho figli quindi tante cose o preoccupazioni non le posso capire ma io mi sentirei, ma sono sicura che già lo fai, molto orgogliosa di avere un figlio così.

Da quello che ho letto non sembra che lui ne soffra di queste discriminazioni, anzi sembra lo facciano più forte e consapevole di star affrontando la vita nel modo giusto (almeno dal mio punto di vista).

Sinceramente ci sono rimasto molto male... perchè se la discriminazione arriva dall'alto, per motivi generazionali, il gap si riduce sempre di più.... ma se attiva orizzontalmente non te ne liberi!

Le discriminazioni credo che a volte provengano proprio tra coetanei, tra colleghi, tra appartenenti ad uno stesso gruppo o settore, ma credo che è proprio da li che alcune persone ne possano uscire "vittoriose", formandosi una propria personalità anche fortificandola per poi non permettere a nessuno di intaccare nella propria sensibilità solo per delle critiche o dei pregiudizi perchè si è o si fanno cose diverse dalla maggioranza.

Sembra un ragazzo in gamba! Gli faccio tanti auguri per il futuro...e magari fossero tutti così i giovani....
 
Le discriminazioni credo che a volte provengano proprio tra coetanei, tra colleghi, tra appartenenti ad uno stesso gruppo o settore, ma credo che è proprio da li che alcune persone ne possano uscire "vittoriose", formandosi una propria personalità anche fortificandola per poi non permettere a nessuno di intaccare nella propria sensibilità solo per delle critiche o dei pregiudizi perchè si è o si fanno cose diverse dalla maggioranza.

Fino ad ora si parlava di discriminazione verso i Giovani per motivi estetico comportamentali, mentre questo atteggiamento fra coetanei mi è parso disatteso.... lo avrei classificato più come emarginazione giovanile che come un vero e proprio gioco discriminatorio...

Non si finisce mai d'imparare!
 
Fino ad ora si parlava di discriminazione verso i Giovani per motivi estetico comportamentali, mentre questo atteggiamento fra coetanei mi è parso disatteso.... lo avrei classificato più come emarginazione giovanile che come un vero e proprio gioco discriminatorio...

Non si finisce mai d'imparare!

Si, infatti dal pregiudizio si passa all'emarginazione, sbagliata, ma ho sempre pensato che "amici" così meglio perderli che trovarli!

Nella mia crescita non ho sempre avuto una folta cerchia di amici, andavo a periodi che ne frequentavo di più a periodi di solitudine, e tutt'ora, ma sempre, sempre, sempre ho scelto le mie amicizie e loro sceglievano me, per le nostre personalità affini, e non perchè ci conformavamo!

Quando sento mia madre, poco più grande di te, fare un commento su qualche persona giovane di nostra conoscenza che "non fa le cose che fanno i loro coetanei", tipo uscire tutte le sere, avere 1000 amici su facebook (sono contraria a facebook) etc etc le dico che forse si sente bene ad essere così, che forse non ha niente che non va ma che semplicemente medita profondamente su quello che fa e su chi vuole o non vuole frequentare.

Mi dispiace però che ci siano persone, giovani e non, che pur di non rimanere da sole o emarginate si accontentino della gente che le circonda o modifichino il proprio modo di essere. :)
 
Mi dispiace però che ci siano persone, giovani e non, che pur di non rimanere da sole o emarginate si accontentino della gente che le circonda o modifichino il proprio modo di essere. :)

...si può ricondurre al vecchio proverbio "meglio soli che male accompagnati" ma è molto molto più contemporaneo di quello che si può pensare :D
 
Mi dispiace per il ritardo ma ho dovuto ripassare per l'esame di teoria della patente (passato con successo :biggrin:)..

Credo che parlare di discriminazione e utilizzare il termine "univoco" sia un pò rischioso. Non tutte le persone che attuano una discriminazione lo ammettono o lo rendono palese.

Nel tuo ragionamento non trovo il collegamento tra l'univocità e il fatto che alcune persone discriminano e altre no. Anche un africano in Italia può trovare gente razzista e gente aperta, ma la presenza di questi secondi non cancella l'esistenza dei primi e il loro razzismo.

Caro ragazzo,
sei molto intelligente e rispetto la tua opinione così "estesa" sul concetto di discriminazione, però io rimango della mia e credo sia più corretta.

Quando dico che bisogna circoscrivere il concetto e renderlo più univoco ed oggettivo non sto facendo altro che descrivere, addirittura senza neppure volerlo, nient'altro di quello che sta cercando di fare il legislatore in questi ultimi anni almeno da quando è nato appositamente il dipartimento delle "pari opportunità".
Il criterio è definire comportamenti oggettivi, perché solo su quelli possono fondarsi le leggi e le sanzioni: ed ecco così il mobbing, le quote rosa, l'omofobia, gli insulti razzisti, le barriere architettoniche, ecc.

Tutte cose oggettive: se un datore di lavoro paga in modo differente due dipendenti a parità di mansioni, oppure li fa lavorare in modo palesemente squilibrato a parità di retribuzione, è evidente che ne sta discriminando uno. Se i posti di responsabilità sono declinati tutti al maschile è evidente che le donne sono discriminate. Se il marciapiede non dispone di uno scivolo è evidente che "discrimina" il disabile nel suo diritto a deambulare. E così via.

Viceversa l'estensività del tuo concetto rischia di diventare perfino pericolosa, cioè di creare caos, perché potrebbe rendere in teoria tacciabili di discriminazione le cose più impensate: ad esempio perfino gli annunci di lavoro in cui si richiede un'età "non superiore a x anni...", oppure "bella presenza": sono forse discriminatori verso gli "over..." oppure verso i brutti ? :p

Ciao

PS. mi raccomando di mettere anche in pratica la teoria della patente di guida, anziché in naftalina come prassi. Ops...starò mica discriminando qualcuno dicendo così ? :mumble::mumble::mumble: :biggrin:
 
:-x chi è senza pregiudizi sacgli la prima pietra ... direbbe qualcuno !! tutti abbiamo pregiudizi perchè ci siamo fatti tutti un idea di quello che abbiamo intorno !!!
io mi sento di dire che sono propensa a superare i miei pregiudizi e cogliere la persona che ho di fronte per come è !!! il problema dell' empatia si riduce a due comportamenti ...... accoglienza o ripulsa , basta !!! si tratta solo di considerare la possibilità che si possa vivere in armonia con chi è diverso da noi , è ovvio poi che bisogna mettersi daccordo e forse non si può andare daccordo e in questo caso bisogna accettarlo e separarsi perchè abbiamo culture incompatibili . ma cerchiamo di non vedere noi come giusti e chi non accettiamo come " sbagliati " perchè noi di fronte ad una sorta di antipatia cerchiamo gli halibi che ci consentono di legittimare la nostra ripulsa latente , basta essere più onesti con se stessi e con gli altri e considerare che un mondo pluralista permette a tutte le realtà di convivere anche separatamente senza che per forza o per finta si debba essere amici :)
 
Questo post è un pò confuso e ritengo che alcuni tipi di pregiudizi, avendo radici e sviluppi differenti da altri, vadano trattati a parte. Mantenendosi sul generico direi che il pregiudizio, la diffidenza verso certe categorie li abbiamo tutti, anche le persone più tolleranti e aperte. Ritengo sia normale, ma ognuno di noi deve essere in grado di andare oltre e fare in modo che il buon senso superi la naturale diffidenza. Chiunque riesce a fare questo passo, si rende conto di quanto sia una cosa giusta.
 
mmm
io ho pregiudizi ?
si certo ... sarei bugiardo a negarlo ...però ...ad esempio
poco tempo fa sono andato a cambiare le gomme ... il gommista affida il lavoro a ....
uno... giovane palestrato e alquanto tatuato .... mmm penso che sia un giovinastro
gradasso e arrogante .

Comincia il lavoro e ci parlo un po' .... scopro una persona estremamente gentile e a modo .... quando sono ripartito la mia opinione su di lui era già cambiata, e oggi penso che sia un gran bravo ragazzo e un buon lavoratore.

Questo io credo sia il vero punto cruciale:
non essere prigionieri dei propri pregiudizi bensì avere la mente aperta pronta a cambiare idea.

Ma temo che per molti non sia così.

Sugli stranieri c'è un problema in più:
credo sia abbastanza assodato che una certa fetta è venuta nel nostro paese perché qui la vita per i piccoli delinquenti è molto più facile che altrove.
Se solo funzionasse meglio la giustizia buona parte si risolverebbe.
 
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