Riporto alcune riflessioni che ho fatto leggendo alcuni post sui kit di primo soccorso. Non sono un medico, mi baso soltanto sulla mia esperienza, quindi niente deve essere preso per "oro colato"; semplicemente mi faceva piacere cercare di fare un pò di chiarezza, per quanto possibile, su alcune dotazioni presenti nei kit che sono stati postati nel forum.
Non è un ennesimo post su cosa portare o non portare per un'escursione, ma volevo porre l'attenzione su alcuni punti; molte di queste cose saranno state già dette sicuramente, alcune magari no.. insomma io spero di fare cosa gradita scrivendo comunque il mio punto di vista
-crema antibiotica: forse serve più per una sicurezza psicologica che reale in quanto l'efficacia non è provata dagli studi anzi, vi è il rischio di ottenere l'effetto opposto, dando origine a ceppi di batteri resistenti. Non sarà sicuramente il nostro caso in quanto le ferite saranno superficiali e non complicate, però questo dicono gli studi.
-laccio emostatico: è vero, per chi non lo sa usare è rischioso. Dobbiamo anche dire però che, in caso di lesione ad un'arteria (che può essere causata anche da una caduta, se questa provoca una frattura e il moncone osseo rompe il vaso ad esempio..) potrebbe salvarci la vita in attesa dei soccorsi; questo si riferisce comunque ad un intervento su noi stessi.
-siero antivipera/siringa tira-veleno: fortunatamente il primo non è più in commercio in quanto ha fatto più vittime il siero, somministrato in un ambiente extraospedaliero, che quante ne avrebbe potuto fare il veleno iniettato dalla vipera. La seconda oltre ad essere inutile, potrebbe portare anche a lesioni nella zona del morso: queste lesioni potrebbero mettere la vittima a rischio di una maggiore penetrazione del veleno, oltre al rischio di infezione.
-antidiarroici/antiemetici: si tratta di farmaci che vanno ad interferire con un normale sistema di difesa dell'organismo, l'espulsione. Se da un lato sicuramente vomito e diarrea sono entrambi fattori che possono rovinare un'escursione (rallentamento, malessere, disidratazione...) e il nostro obiettivo è quello di fermarli il prima possibile, bisogna anche pensare a cosa potrebbe averli scatenati. Se abbiamo ingerito qualcosa di tossico ad esempio, il vomito potrebbe essere uno dei meccanismi salva-vita; stessa cosa per la diarrea. Dovrebbe esserci perciò la fondatezza nell'uso di questi farmaci nelle varie situazioni (possibile tramite consulto medico): in poche parole "assumo un antiemetico perchè conosco la causa scatenante ed è stato valutato (da un medico) che eliminare il vomito non provoca danni peggiori che sopportarlo.
-antibiotico (in pasticche): anche qua, senza conoscere il ceppo batterico che ha causato l'infezione e la posologia (quante pasticche, quando e per quanti giorni) dell'antibiotico, esso può risultare dannoso e creare perciò ceppi di batteri resistenti. Molte volte l'antibiotico viene assunto alla comparsa di febbre, senza una diagnosi precisa, in dosi e tempi stabiliti "ad cazzum": la versione casalinga della terapia antibiotica è molto pericolosa!
-guanti sterili: utili per avere paia di guanti già confezionati, cosa che ne garantisce la pulizia fino all'apertura: la sterilità in bosco è invece per me un concetto un pò improbabile
-telino sterile: inutile, in quanto è impossibile allestire in un bosco un campo sterile. Il trattamento di una ferita in bosco non dovrebbe prevedere interventi che richiedano sterilità, quali sutura o ricruentamento di margini (togliere tramite una lama parti di tessuto non vitale, procedura utilizzata prima di suturare ferite con margini non lineari):queste procedure richiedono prima di tutto un operatore qualificato (medico o infermiere) ed un ambiente pulito.
-lente e pinzette: molto utili per rimuovere pungiglioni, schegge di legno, piccoli frammenti di vetro, parassiti... non dovrebbero mai mancare secondo me!
-bende,garze: in quantità, in quanto la priorità del trattamento di una ferita è fermare il sanguinamento. Di tecniche per fare questo ce ne sono diverse, tutte eseguibili principalmente con bende e garze.
-ghiaccio istantaneo: utile per alleviare dolore in caso di urti, punture di insetto, irritazioni da vegetali...
-pomata per punture di insetti: pomate di automedicazione antistaminiche o cortisoniche; aiutano ad alleviare dolore e prurito, andando ad agire sull'infiammazione data dalla puntura dell'insetto (ape, calabrone...). Di solito per trattare le punture, prima di applicare la pomata sarebbe bene lavare e disinfettare il punto colpito ed applicare del ghiaccio/acqua fredda. Basta in questo caso andare in farmacia.
-steri-strip: in caso di tagli più o meno profondi, aiutano a tenere i margini accostati, permettendoti di arrivare a casa, al campo base o, se grave, in ospedale.
-coperta termica: non serve per forza una situazione al limite con temperature sotto lo zero e ghiaccio e neve tutto intorno o essere dispersi in un deserto, per poter averne bisogno: basti pensare a quanto potrebbe essere freddo o caldo, attendere i soccorsi in un punto isolato e non riparato, senza possibilità di muoversi (morso di vipera, frattura..) anche solo per un ora o meno.
Va da sè che tutti i dispositivi dovrebbero essere saputi utilizzare prima appunto di farne uso: togliere una scheggia o peggio, una zecca, con delle pinzette può non risultare particolarmente facile per chi non l'ha mai fatto, così come fermare un'emorragia non è un gioco da ragazzi.
Naturalmente tutti i consigli e le critiche sono ben accette.
Non è un ennesimo post su cosa portare o non portare per un'escursione, ma volevo porre l'attenzione su alcuni punti; molte di queste cose saranno state già dette sicuramente, alcune magari no.. insomma io spero di fare cosa gradita scrivendo comunque il mio punto di vista
-crema antibiotica: forse serve più per una sicurezza psicologica che reale in quanto l'efficacia non è provata dagli studi anzi, vi è il rischio di ottenere l'effetto opposto, dando origine a ceppi di batteri resistenti. Non sarà sicuramente il nostro caso in quanto le ferite saranno superficiali e non complicate, però questo dicono gli studi.
-laccio emostatico: è vero, per chi non lo sa usare è rischioso. Dobbiamo anche dire però che, in caso di lesione ad un'arteria (che può essere causata anche da una caduta, se questa provoca una frattura e il moncone osseo rompe il vaso ad esempio..) potrebbe salvarci la vita in attesa dei soccorsi; questo si riferisce comunque ad un intervento su noi stessi.
-siero antivipera/siringa tira-veleno: fortunatamente il primo non è più in commercio in quanto ha fatto più vittime il siero, somministrato in un ambiente extraospedaliero, che quante ne avrebbe potuto fare il veleno iniettato dalla vipera. La seconda oltre ad essere inutile, potrebbe portare anche a lesioni nella zona del morso: queste lesioni potrebbero mettere la vittima a rischio di una maggiore penetrazione del veleno, oltre al rischio di infezione.
-antidiarroici/antiemetici: si tratta di farmaci che vanno ad interferire con un normale sistema di difesa dell'organismo, l'espulsione. Se da un lato sicuramente vomito e diarrea sono entrambi fattori che possono rovinare un'escursione (rallentamento, malessere, disidratazione...) e il nostro obiettivo è quello di fermarli il prima possibile, bisogna anche pensare a cosa potrebbe averli scatenati. Se abbiamo ingerito qualcosa di tossico ad esempio, il vomito potrebbe essere uno dei meccanismi salva-vita; stessa cosa per la diarrea. Dovrebbe esserci perciò la fondatezza nell'uso di questi farmaci nelle varie situazioni (possibile tramite consulto medico): in poche parole "assumo un antiemetico perchè conosco la causa scatenante ed è stato valutato (da un medico) che eliminare il vomito non provoca danni peggiori che sopportarlo.
-antibiotico (in pasticche): anche qua, senza conoscere il ceppo batterico che ha causato l'infezione e la posologia (quante pasticche, quando e per quanti giorni) dell'antibiotico, esso può risultare dannoso e creare perciò ceppi di batteri resistenti. Molte volte l'antibiotico viene assunto alla comparsa di febbre, senza una diagnosi precisa, in dosi e tempi stabiliti "ad cazzum": la versione casalinga della terapia antibiotica è molto pericolosa!
-guanti sterili: utili per avere paia di guanti già confezionati, cosa che ne garantisce la pulizia fino all'apertura: la sterilità in bosco è invece per me un concetto un pò improbabile
-telino sterile: inutile, in quanto è impossibile allestire in un bosco un campo sterile. Il trattamento di una ferita in bosco non dovrebbe prevedere interventi che richiedano sterilità, quali sutura o ricruentamento di margini (togliere tramite una lama parti di tessuto non vitale, procedura utilizzata prima di suturare ferite con margini non lineari):queste procedure richiedono prima di tutto un operatore qualificato (medico o infermiere) ed un ambiente pulito.
-lente e pinzette: molto utili per rimuovere pungiglioni, schegge di legno, piccoli frammenti di vetro, parassiti... non dovrebbero mai mancare secondo me!
-bende,garze: in quantità, in quanto la priorità del trattamento di una ferita è fermare il sanguinamento. Di tecniche per fare questo ce ne sono diverse, tutte eseguibili principalmente con bende e garze.
-ghiaccio istantaneo: utile per alleviare dolore in caso di urti, punture di insetto, irritazioni da vegetali...
-pomata per punture di insetti: pomate di automedicazione antistaminiche o cortisoniche; aiutano ad alleviare dolore e prurito, andando ad agire sull'infiammazione data dalla puntura dell'insetto (ape, calabrone...). Di solito per trattare le punture, prima di applicare la pomata sarebbe bene lavare e disinfettare il punto colpito ed applicare del ghiaccio/acqua fredda. Basta in questo caso andare in farmacia.
-steri-strip: in caso di tagli più o meno profondi, aiutano a tenere i margini accostati, permettendoti di arrivare a casa, al campo base o, se grave, in ospedale.
-coperta termica: non serve per forza una situazione al limite con temperature sotto lo zero e ghiaccio e neve tutto intorno o essere dispersi in un deserto, per poter averne bisogno: basti pensare a quanto potrebbe essere freddo o caldo, attendere i soccorsi in un punto isolato e non riparato, senza possibilità di muoversi (morso di vipera, frattura..) anche solo per un ora o meno.
Va da sè che tutti i dispositivi dovrebbero essere saputi utilizzare prima appunto di farne uso: togliere una scheggia o peggio, una zecca, con delle pinzette può non risultare particolarmente facile per chi non l'ha mai fatto, così come fermare un'emorragia non è un gioco da ragazzi.
Naturalmente tutti i consigli e le critiche sono ben accette.