Rinvenuto disperso Monti Lucretili

Confermo, Enrico era persona esperta e sensibile, oltre che un sincero amante della natura nella quale aveva trovato anche la sua professione.
Era il papà di due amiche di mia figlia e pur conoscendolo poco, quando erano piccine più volte i nostri discorsi di montagna si erano incrociati davanti a vassoi di pizzette alle loro festicciole.
Vista l'esperienza e la natura semplice del territorio si propende per l'ipotesi del malore, anche se anche in pianura (e in città) basta un piede messo male e uno spigolo messo bene per avere una caduta fatale.
 

Conta anche la sfiga/fortuna...

Per dire, un mio amico ha avuto un malore ma fortunatamente davanti a suo figlio che ha immediatamente chiamato il 118 e in meno di un'ora era già tra le mani dei sanitari che lo hanno salvato :si:

Se ti capita durante una bella escursione mentre sei lontano da tutto e da tutti...

Ogni tanto ci penso anche io, mentre cammino nei boschi...
 
Se ti capita durante una bella escursione mentre sei lontano da tutto e da tutti...

Ogni tanto ci penso anche io, mentre cammino nei boschi...

Penso tu sia in buona compagnia...

E credo che col passar degli anni il pensiero sia sempre più presente...
A me capita frequentemente di uscire da solo e tra l'altro non ho ancora preso un inreach...

Bisognerebbe maturare una forma di serenità che permetta di convivere con una certa tranquillità il tema... Non semplice...

Resta il fatto che chi, davanti all'ineluttibilitá di quel momento senza possibilità di uscirne, non sceglierebbe un bosco inondato da un sole estivo, il mio top..., piuttosto che la macchina nel traffico cittadino o, peggio ancora, a parte pochi fortunati..., il posto di lavoro ?
 
Vado anche io spesso da solo nei boschi ed e vero con l'età ci pensi più spesso a cosa ti può capitare ma d'altronde non si può prevedere e in che circostanze avverrà la dipartita
 
a mio personalissimo parere meglio così: facendo ciò che si ama e in un posto che si ama che in un letto, storditi da farmaci e circondati da estranei...

Io, per me stessa, ci metterei la firma...
 
a mio personalissimo parere meglio così: facendo ciò che si ama e in un posto che si ama che in un letto, storditi da farmaci e circondati da estranei...

Io, per me stessa, ci metterei la firma...

Sì e no...

Quel mio amico di cui sopra, #3, ora sta bene, fa ancora attività fisica e a volte ceniamo ancora insieme...
 
Eh si, è quello che intendevo. Credo tutti d'accordo che se devi morire quello è un modo bellissimo (ma per te...per i tuoi cari forse meno). Ma se potevi salvarti solo avendo l'aiuto cambia tutto. In mezzo c'è il regno di tutti noi, senza chiara misura tra il tentativo di viverla TUTTA e quello di viverla BENE.
 
Eh si, è quello che intendevo. Credo tutti d'accordo che se devi morire quello è un modo bellissimo (ma per te...per i tuoi cari forse meno). Ma se potevi salvarti solo avendo l'aiuto cambia tutto. In mezzo c'è il regno di tutti noi, senza chiara misura tra il tentativo di viverla TUTTA e quello di viverla BENE.
Opterei, anche per ridere un pò visto il tema..., su viverla TUTTA e BENE...;)
 
I sentimenti di fronte ad una simile notizia sono i più vari, da una strana vicinanza che nasce dall' idea "poteva succedere anche a me", alla consapevolezza di essere venuto a conoscenza di questa persona - che pure aveva un rilievo nella vita della mia città - con la notizia stessa della sua morte, così pure venire a sapere che lascia due figlie quindicenni cosa che mi rattrista anche se so bene di non avere alcun diritto per pretendere di essere triste per una tragedia che non mi appartiene in alcun modo.

Chissà forse è una delle mille e mille persone che mi è capitato di incrociare un giorno su un sentiero e con cui ho scambiato il "buongiorno!" di rito per poi tirar dritto per la propria strada, quasi sempre in opposte direzioni. Forse allora posso anche io dire "riposa in pace", senza sentirmi un abusivo che si accoda al funerale di uno sconosciuto.
 
Vi posso raccontare la mia esperienza. Non solo conoscevo Enrico (i funerali saranno domani) ma ieri sono andato in solitaria proprio dove è accaduto il fatto (Il Conventillo, sui Monti Lucretili) per un’escursione che avevo in programma da tempo. Non ci ho dormito due giorni: “ma lascia stare… chi te lo fa fare…” E poi figuratevi mia moglie…

Non che m’importi di me, ma tengo famiglia e mi deve importare di lei. E poi mi sembra che noi appassionati di natura – pur magari credenti per tradizione o convinzione – si diventi tutti un po’ animisti, arrivando ad attribuire a oggetti, alberi, rocce una qualche qualità sovrannaturale, soprattutto quando ci troviamo da soli al suo cospetto.

Insomma, ieri poi sono andato e come mi sono trovato da solo nella natura – il mio ambiente – ogni timore è stato fugato, ma non posso negare di non aver avvertito la presenza di Enrico appoggiandomi agli stessi sassi, sfiorando gli stessi tronchi, entrando nelle stesse rovine del convento dove era entrato lui.

Resta la questione delle uscite solitarie che si fanno vieppiù pericolose col passare dell’età; e l’autopsia pare abbia confermato il malore. Ma io adoro le solitarie, un momento di comunione con la natura che l’uscita comune non può dare (dando però la gioia della condivisione). Mi viene in mente quanto Chatwin scriveva nel delizioso libriccino Ritorno in Patagonia (a quattro mano con Paul Theroux), riportando le parole di tale Richard Hudson “L’uomo che finisce la sua corsa cadendo da cavallo, o che viene trascinato via dalla corrente mentre guada un fiume in piena, nella maggior parte dei casi ha trascorso una vita più felice di chi muore di apoplessia in un ufficio o in una sala da pranzo.”

Ecco, quando lessi queste parole nel pieno della giovinezza, ne rimasi avvinto. Se mai mi capiterà un fattaccio e avrò il tempo di dolermene, probabilmente mi pentirò di non essermi dato alla piegatura delle sdraio in spiaggia, ma ora meglio uno zaino in spalla.
 
In quelli stesso posto c'ero stato un annetto fa e ricordo - oltre la suggestione della discesa al Conventillo - due cose. Il pensiero "qui se sei solo e ti succede qualcosa fai fatica sia ad uscirne che ad essere trovato in tempo utile". E la constatazione che il mio InReach non prendeva!! Qualunque precauzione è solo una cautela in più, la scelta di uscire resta - a diversi gradi di rischio - la scelta di vivere, non quella di garantirsi. E credo che questo, insieme all'abbraccio della natura, sia il fascino profondo delle uscite che facciamo, soprattutto in solitaria.
 
Contrordine. L'esame esterno aveva fatto propendere per il malore, ma l'autopsia ha evidenziato frattura dello sterno e delle costole, perforamento del polmone e lacerazione di un'arteria. Insomma pochi minuti per emorragia interna. Se anche non fosse stato solo...
Ora, io sono stato in quei luoghi proprio ultimamente e con capisco come si possa causare un danno del genere non essendoci particolari salti di roccia, ma pareti di arrampicata alle spalle (il Morra) e un pendio ripido e sconnesso sotto. Se anche uno inciampa di brutto, va a pararsi con mani e braccia, che si fratturano ben prima della cassa toracica, Tranne sia caduto a peso morto perché lo svenimento prima c'è comunque stato.
Peccato che il CAI non si sia mai interessato per un report delle cause degli incidenti che potrebbe aiutare altri a non fare i medesimi errori, come accade con la rivista Sicurezza Volo in ambito aeronautico.
 
scusate, per aiutarmi a capire meglio la dinamica della cosa: si sa il punto ESATTO in cui e' stato rinvenuta la vittima? E in caso affermativo, chi lo sa potrebbe per favore postarlo, come schermata di google maps o qualunque altro modo? Grazie
 
scusate, per aiutarmi a capire meglio la dinamica della cosa: si sa il punto ESATTO in cui e' stato rinvenuta la vittima? E in caso affermativo, chi lo sa potrebbe per favore postarlo, come schermata di google maps o qualunque altro modo? Grazie
No, non sono riuscito a carpire questa notizia. La famiglia non la conosce. Posso solo dirti che la zona è questa, ma lì si aprono diverse possibilità.
N42° 01.403' E12° 49.610'
 
Contrordine. L'esame esterno aveva fatto propendere per il malore, ma l'autopsia ha evidenziato frattura dello sterno e delle costole, perforamento del polmone e lacerazione di un'arteria. Insomma pochi minuti per emorragia interna. Se anche non fosse stato solo...

Per fare delle fratture del genere, bisogna fare un bello schianto, non basta inciampare e cadere su di un sasso...
 
Alto Basso