Escursione Rio Fuggio-Leonessa

Dati

Data: 04/09/2022
Regione e provincia: Lazio, Rieti
Località di partenza: Rio Fuggio
Località di arrivo: Leonessa
Tempo di percorrenza: 6h
Chilometri: 13
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: tutti
Segnaletica: CAI
Dislivello in salita: 800mt
Dislivello in discesa: 900mt
Quota massima: 1659mt
Accesso stradale: SP10, venendo da Leonessa dopo 3 km sulla destra si apre il sentiero lungo il Rio Fuggio
Traccia GPS: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=8603


Descrizione
Dopo la lunga pausa di agosto - tra vacanze, vicissitudini familiari e traslochi - riesco finalmente a tornare in montagna e per l'occasione scelgo una piccola uscita del CAI: perchè non ho il tempo di programmare; perchè ho voglia di rivedere qualche amico; e perchè il giro sembra grazioso. In effetti sarà molto bello.

La zona è nota ed è uno dei tanti gioielli italiani: ricca di storia e di natura, profonda e suggestiva, ma allo stesso tempo totalmente accessibile. Il cielo uggioso che minaccia pioggia dona un particolare fascino (almeno per un piemontese come me) al punto di accesso: un taglio laterale nel bosco lungo la strada che subito si incunea tra una ripida falesia scura a sinistra e un muro di fogliame verde a destra, col piccolo rigagnolo del Rio Fuggio a separarli.

Accesso da Rio Fuggio
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I primi chilometri scorrono quasi in piani lungo il corso del fiume, regalando numerosissimi salti d'acqua, nonostante l'annata siccitosa, ed i primi alberi meravigliosi, dalle radici voluminose e contorte, che tanto mi emozionano ogni volta. Il camminare è piacevole e, come da rito delle uscite CAI, l'attenzione si perde a beneficio delle chiacchiere e del ridere.

Salti d'acqua
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Alberi suggestivi
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Finalmente, dopo un paio di chilometri, il percorso scarta di lato e comincia a salire di circa 200 metri fino a raggiungere prima una specie di radura in piano tra gli alberi e poi, quasi sbucando da una grotta, il Passo la Fara, da cui si possono rimirare i vicini Monti Sabini. In compagnia di mucche e cavalli, è il tempo di una barretta e di un po' di frutta secca.

Radura tra gli alberi
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"Uscita dalla grotta"

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Passo La Fara
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Il cielo si è ormai aperto, i cattivi presagi mattutini sono dissolti, ed il percorso svolta indietro su un sentiero quasi parallelo da cui si avvia a tornare verso Leonessa. Si cammina quasi in cima, tra aree boscose verdeggianti e suggestive, affollate di alberi che sembrano uscire da illustrazioni di libri delle favole. Il camminare è lieve e piacevole, tra il fresco della giornata, il fondo foglioso e umido, la compagnia lieve e allegra.

Il fronte degli alberi
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Strana creatura hobbit
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Tronchi contorti
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Dopo una pausa al Rifugio Terza Fossa, dove consumiamo il pasto, iniziamo la fase finale della giornata, potendo godere del profilo maestoso del Terminillo, che riusciamo ad osservare da diverse lontananze e prospettive come una gemma nella bellezza delle valli e delle montagne circostanti.

Il Terminillo in n modi
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La discesa finale lungo la seconda e la prima fossa è un nuovo tuffo dentro il verde, che ci porta a Leonessa. Il desiderio di fotografare le bellezze del borgo e di vistare la Torre Angioina subito fuori dello stesso sono grandi...ma il percorso non è ad anello e noi autisti dobbiamo andare con una macchina a recuperare le altre e tornare col gruppo per celebrare il terzo tempo tutti insieme. Ecco, se del CAI amo la compagnia, certo patisco la poca libertà di seguire i miei tempi ed istinti nel percorso, nelle foto, nelle improvvisazioni. Eh va beh! Bella giornata!!

Rientro nel bosco
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Leonessa
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Ho un vago ricordo di una "passeggiata" sul primo tratto di questa escursione, seguendo le indicazioni di "A piedi nel Lazio" (se ben ricordo lì dove parla dei monti Tilia e Corno, che comunque non avevamo in programma di raggiungere).

Pur essendo, quello da noi fatto, un percorso inconcludente, mi è rimasta impressa quella netta sensazione di essere fuori dal mondo, forse per la lontananza dal versante romano ed ovviamente per non avere incontrato anima viva (a parte l'apparizione inquitante di un povero cane smarrito forse da qualche cacciatore che correva a perdifiato, sul versante opposto della valle, non si sa bene appresso a che cosa).

Caso ha voluto che non ci sia stata più occasione di tornarci, concordo comunque che si tratti di uno dei luoghi più affascinanti della zona, quanto meno alle quote modeste da noi raggiunte.
 
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