Data: 6-1-2013
Regione e provincia: Lazio - Roma

Sicuramente molti di voi, questo luogo lo conoscono benissimo, ma per noi, invece, è stata la prima volta.
E’ strano, ma a volte si trascura quello che abbiamo vicino, convinti che comunque c’è sempre tempo, per andare a cercare emozioni in luoghi lontani km.
In pratica è quello che è successo a noi,
ma il giorno della Befana finalmente è arrivato il momento di conoscere questi due luoghi così vicini e così trascurati per anni! 
Era un po’ che avevo adocchiato questa escursioncina nel programma del gruppo “four season” con il quale siamo andati anche a Castel D’Asso e dopo aver fatto gli scongiuri per il tempo, eccoci arrivati a quella bellissima giornata semiprimaverile che è stata il 6 gennaio scorso.
Dopo i saluti ed il caffè di rito, arriviamo all’entrata della riserva, che con i suoi circa 1000 ettari, è una delle più piccole.
La giornata è molto luminosa e subito stagliato nell’azzurro del cielo,
ecco i resti dell’acquedotto del XVII secolo e dell’antico paese.
Però noi, non ci andiamo subito, prima il nostro “capo” ci porta a vedere il vallone dove scorre il torrente Bicione e dove si aprono delle polle di acqua sulfurea, antichi resti del vulcano Sabatino.
Ci sono un po’ di scalini da scendere passando vicino a quella che sembra una tagliata, ma il sole non è ancora arrivato ovunque nella valle, così attraversiamo dei punti ghiacciati, dove la brina si è congelata.
La zona delle polle è molto strana, infatti c’è il caratteristico odore di “uova marce” ed il vapore derivante dall’impatto dell’aria calda proveniente dal sottosuolo, ma nella polla c’è anche il ghiaccio!
Guardandosi in giro, si può notare come le vene di zolfo affiorino ovunque, tra l’altro rendendo l’acqua del torrente particolarmente gialla.
Poi ancora scalini e alberi e liane strani e finalmente arriviamo alla cascatella Diosilla dove lo zolfo è molto visibile e cominciamo a costeggiare il torrente fra ponticelli e rocce piene di minerali e grotte.
Un pò infreddoliti, cominciamo a risalire lo zoccolo tufaceo che ci riporta verso l'antica città...
>>>continua
Regione e provincia: Lazio - Roma
Sicuramente molti di voi, questo luogo lo conoscono benissimo, ma per noi, invece, è stata la prima volta.
E’ strano, ma a volte si trascura quello che abbiamo vicino, convinti che comunque c’è sempre tempo, per andare a cercare emozioni in luoghi lontani km.
In pratica è quello che è successo a noi,
Era un po’ che avevo adocchiato questa escursioncina nel programma del gruppo “four season” con il quale siamo andati anche a Castel D’Asso e dopo aver fatto gli scongiuri per il tempo, eccoci arrivati a quella bellissima giornata semiprimaverile che è stata il 6 gennaio scorso.

Dopo i saluti ed il caffè di rito, arriviamo all’entrata della riserva, che con i suoi circa 1000 ettari, è una delle più piccole.

La giornata è molto luminosa e subito stagliato nell’azzurro del cielo,







Però noi, non ci andiamo subito, prima il nostro “capo” ci porta a vedere il vallone dove scorre il torrente Bicione e dove si aprono delle polle di acqua sulfurea, antichi resti del vulcano Sabatino.
Ci sono un po’ di scalini da scendere passando vicino a quella che sembra una tagliata, ma il sole non è ancora arrivato ovunque nella valle, così attraversiamo dei punti ghiacciati, dove la brina si è congelata.





La zona delle polle è molto strana, infatti c’è il caratteristico odore di “uova marce” ed il vapore derivante dall’impatto dell’aria calda proveniente dal sottosuolo, ma nella polla c’è anche il ghiaccio!








Guardandosi in giro, si può notare come le vene di zolfo affiorino ovunque, tra l’altro rendendo l’acqua del torrente particolarmente gialla.


Poi ancora scalini e alberi e liane strani e finalmente arriviamo alla cascatella Diosilla dove lo zolfo è molto visibile e cominciamo a costeggiare il torrente fra ponticelli e rocce piene di minerali e grotte.









Un pò infreddoliti, cominciamo a risalire lo zoccolo tufaceo che ci riporta verso l'antica città...

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