risparmiare per il futuro - mini eolico

ciao a tutti ho bisogno di qualche info.. :)
Visti i tempi che corrono risparmiare è diventato un obbligo più che un diritto..e si cercano sempre nuove strade..
vi espongo la mia situazione..
Ho appena costrutito una casa nuova in campagna.possiedo un terreno largo circa 30 m e lungo circa 150 prativo piatto.La casa è grande 70 metri quadri.
Come metodo di riscaldamento ho una stufa a pellet che scalda(ovviamente :D ) e produce l'acqua calda per lavandini e termosifoni.Quindi per riscaldamento e acqua calda in inverno no problem :)
Inoltre ho la predisposizion per installare uno spolert a legna in cucina.La casa è in cemento armato,ovviamente isolata secondo le nuove misure con cappotto da 10cm e tetto ventilato e isolato.I serramenti sono con vetro doppio e doppia guarnizione.
Per l'acqua calda in estate e o primavera ho un boiler elettrico in bagno e a breve monterò un pannello solare(la zona è sempre soleggiata).
La zona è molto ventosa e vorrei installare una mini turbina eolica per avere sempre in funzione l'illuminazione e la stufa a pellet oppure qualche accessorio..credo che due kw possano bastare..
La domanda è questa:quanto costano un buon impianto eolico?è da costruire su terreno edificabile?come posso usare la corrente?nel senso è da usare subito o viene accumulata nelle batterie?
scusate l'ignoranza :)
 
come posso usare la corrente?nel senso è da usare subito o viene accumulata nelle batterie?

so nulla di eolico... ma il problema di accumulare l'energia elettrica é sempre quella... le batterie sono costose, contengono poca energia e sono pure inquinanti...

se ti ci riesce la soluzione migliore penso sia quella di scambiare energia con la rete... altrimenti preparati ad utilizzare l'energia delle batterie con molta parsimonia :p
 
So per certo che prima di impiantare le pale "pubbliche" (che pubbliche non sono, ma è per distinguerle da quelle "private", simili a quella che vuoi impiantare tu) si fanno uno o due anni di monitoraggi del vento con anemometri a diverse altezze.
Inoltre devi fare attenzione ad eventuali vincoli paesaggistici.
Domani pomeriggio posso farti sapere qualcosa di più.
 
Per quanto nè so, cioè molto poco.
Ci sono due tipi di pale eolice, asse orizzontale (le classiche pale eoliche gigantesche che si vedono qui e li), e quelle ad asse verticale.
Per le pale orizzontali, oltre un tot di diametro(2.5mt?) devi fare una richiesta in comune.
Quelle verticali hanno il vantaggio di iniziare a girare con meno vento, e non dovrebbERO avere lo svantaggio di doverle rallentere o fermare con vento forte.
Per il costo, costa, però il vento c'è sempre e comunque e ovunque, con il sole e con la pioggia e se si ha fortuna il generatore non lo bisogna cambiare mai
Se non sbaglio, dovresti perndere batterie, passare per l'inverter e allacciarti alla rete di casa
Come fai con il pannello fotovoltaico?

tra un paio di settimane inizio il test molto più piccolo di questo generatore

VERTICAL AXIS WIND TURBINE WINDMILL ALTERNATIVE GREEN POWER DIY PLANS 1 - YouTube
 
Un piccolo generatore eolico, ad uso domestico, costa, indicativamente, sui 2-3000 euri per kWh prodotto ...... per cui vuoi 2 kWh ..... dai 4 ai 6000 euri SOLO per il generatore.

Poi devi aggiungere un regolatore di carica, batterie ed inverter, il cui costo è in relazione all'autonomia che vuoi avere (batterie). Se il vento è costante hai bisogno di poca riserva, se il vento è intermittente ovviamente una riserva sempre più maggiore.

Un regolatore non costa molto ma dipende da quante e quali batterie metti ...... può costare 50 euri come 500 euri ..... dipende.

Un inverter buono da 2 kW (che non è poco) costa parecchio siamo sui 1.5-2.000 euri.

Considera che una batteria (buona) da 200A/12V costa sui 3/400 euri (per pochi pezzi) e ti restituisce una autonomia di 2.4kW teorici che diventano non più di 2.2 al lato pratico.

In base a ciò che attacchi sai l'autonomia ...... ad esempio se ci attacchi ad una batteria 220A/12V completamente carica un frigo di classe A (<300kWh/anno) questo funzionerebbe per circa 2 giorni (a porte chiuse).

............

Come vedi costicchia e non poco :cry:

Ciao :), Gianluca

PS.: Ti ho solo riportato delle cifre così di massima .... ogni progetto dev'essere affrontato da personale competente ma per avere un ordine di grandezze dei costi quelli sono i prezzi.
 
Gianluca ti ha consigliato bene e ti ha dato delle informazioni corrette.
Visto che mi occupo del settore per mestiere, credo di farti cosa gradita con quest'ulteriore informazione: prima di pensare a tutto ciò è necessario fare un'analisi ambientale del sito in cui è edificata l'abitazione, per valutarne l'esposizione con eventuali contrasti orografici e artificiali, oltre ovviamente all' intensità, direzione e preponderanza dei venti incidenti e tante altre variabili.
Con i dati ottenuti si verificherà la corrispondenza con gli andamenti statistici rilevati negli ultimi anni nella zona e si farà una simulazione (sistemi, equazioni, ecc) con relativi studi di fattibilità, analisi costi/benefici e calcolo dell'ammortamento dei costi e della gestione.
Solo in questa maniera potrai essere sicuro di fare una spesa oculata senza la paura di fare un investimento alla cieca e non vedere un ritorno economico nel futuro.
Complimenti per la casa e le lodevoli intenzioni!
Spero vivamente che tu ti sia rivolto a un progettista specializzato, in modo da ottenere non solo il massimo risultato da ogni elemento ma, soprattutto, per ottenere il miglior comportamento simbiotico di tutti gli elementi tecnologici con i sistemi impiantistici che hai scelto di installare.
:)
 
Ciao,

Innanzi tutto vorrei avvertire che le informazioni che seguono potrebbero rivelarsi imprecise o non più valide, perché le normative in questo campo variano continuamente. Alcune, poi, sono espresse sommariamente, a volte per non dilungarsi troppo, a volte perché neanche io conosco a fondo taluni aspetti. Sono però tutte informazioni raccolte con serietà qualche mese fa, quando anch’io ero interessato ad un impianto, e credo siano ancora molto valide a scopo orientativo in un campo così complesso.
Per questo solo motivo ho creduto bene di condividerle e di aggiungerle alle valide cose che sono già state dette da tutti.

Per quello che ne so io, come ti è già stato giustamente ricordato, i permessi variano a seconda del tipo di impianto (minieolico o no, pale verticali o no ecc.), dell'altezza alla quale viene installato, della sua potenza e della presenza di vincoli paesaggistici o di altro tipo (ambientali o di sicurezza). A volte possono essere anche abbastanza complicati da ottenere, ma, per un impianto piccolo come il tuo, le cose dovrebbero rimanere in un ambito di relativa facilità.
Una cosa che vorrei aggiungere è che la legge non permette l'autoconsumo diretto dell'energia prodotta (a meno che, per motivi particolari, non si sia ad una determinata e notevole distanza dalla rete, e solo dietro speciali autorizzazioni). In parole povere, quello che puoi fare si limita a dare la tua energia alla rete e poi ricomprartela. Quindi, non la puoi accumulare in batterie ed usarla per te. Tutta l'energia prodotta deve essere immessa obbligatoriamente nella rete, e ti verrà pagata al prezzo corrente dell’energia elettrica, stabilito da una specie di “borsa” dell’energia (un po’ come avviene anche con le materie prime). Attenzione però: contrariamente a ciò che si può credere, questo prezzo è molto inferiore a quello che viene pagato da noi tutti per acquistare energia, e cioè meno della metà (attualmente credo 10-12 centesimi kw/h). A ciò devono essere tuttavia aggiunti i famosi incentivi. Sono solo questi ultimi che attualmente rendono remunerativa la produzione di elettricità sfruttando le energie alternative. In effetti, il costo degli impianti è ancora tale da rendere antieconomica una produzione senza incentivi. Allo stato attuale delle cose, quindi, ci guadagnano solo i possessori degli impianti e non la comunità in generale. Infatti, tutti noi a questo fine paghiamo sulle nostre bollette una quota destinata a formare le casse del GSE, che è l’ente preposto all’erogazione degli incentivi. Detto questo, una volta realizzato il tuo impianto, hai due scelte per immettere l’energia in rete e venderla: la vendita diretta oppure quello che viene chiamato scambio sul posto. La vendita diretta consiste semplicemente nel vendere energia, in una quantità non necessariamente commisurata al tuo consumo. A questo punto per te non sarebbe altro che una fonte di reddito in più, da usare per quello che vuoi: poterci pagare la solita bolletta o molto di più dipenderà da te e dalla grandezza dell’impianto. In genere, però, è una modalità conveniente solo per impianti grandi (e di complicata realizzazione tecnica e burocratica). Non credo perciò che sia quello che vuoi realizzare.
Lo scambio sul posto, invece, è ciò che più si avvicina al concetto di autoproduzione. Con questa modalità è importante tuttavia commisurare il più precisamente possibile la produzione dell’ impianto (che dovrà comunque essere sempre immessa nella rete pubblica) alle nostre reali necessità di energia. Gli incentivi, infatti, ci saranno pagati solo sulla quantità di energia che preleveremo dalla rete per i nostri bisogni, fino ad un massimo pari a quella da noi prodotta. Quindi, se ne preleveremo più, ci toccherà pagare per quel surplus di energia che useremo e che non produciamo. Se ne useremo di meno, invece, l’energia in più che rimarrà a disposizione della rete ci sarà pagata al prezzo puro dell’energia che, come abbiamo detto, non è conveniente. Se poi ciò ci accadrà regolarmente, vorrà dire che avremo costruito (e staremo pagando) un impianto sovradimensionato, il quale, par la parte eccedente al nostro fabbisogno, lavorerà in perdita. Quindi, anche in questo caso, soldi sprecati. Perciò, attenzione a centrare bene il proprio impianto!

Come ho detto prima, un impianto piccolo e destinato ad un’abitazione privata non dovrebbe andare incontro a difficoltà che potrebbero trovare impianti più grandi, come la lontananza da cabine di tensione adeguata, rete già satura, tempi dell’enel per l’allacciamento finale alla rete - importanti per attingere agli incentivi – non adeguati, molteplici autorizzazioni di comuni e provincie, ecc. Ti raccomando comunque caldamente di informarti molto bene presso il comune e l’enel, e soprattutto di affidarti ad una ditta di provata serietà e onestà. Sarà quest’ultima, infatti, a seguire l’iter burocratico insieme ad un eventuale professionista locale di tua fiducia, e a doverti realizzare un impianto a regola d’arte, ad un prezzo giusto e nei tempi giusti. Solo così il tutto risulterà conveniente.

Ciao e in bocca al lupo per la tua nuova casa,

Jason
 
Una cosa che vorrei aggiungere è che la legge non permette l'autoconsumo diretto dell'energia prodotta (a meno che, per motivi particolari, non si sia ad una determinata e notevole distanza dalla rete, e solo dietro speciali autorizzazioni). In parole povere, quello che puoi fare si limita a dare la tua energia alla rete e poi ricomprartela.
Sei proprio sicuro di questa affermazione ? Perchè è la prima volta che sento che io non posso usare liberamente la corrente che produco ed usarla (autoconsumo) anzi per lo Stato sarebbe una manna se tutti facessero l'autoconsumo (zero investimenti, zero manutenzione, rogne tutte a carico dell'utente, zero importazioni ........) tant'è che se vado sui vari siti leggo che gli impianti, l'esempio è sul fotovoltaico ma non cambia in funzione della "sorgente", possono funzionare o mediante cessione in rete (energia prodotta -> rete) o autoconsumo (energia prodotto -> casa mia, se avanza -> rete) o scambio sul posto (energia prodotta -> in rete come conto deposito, uso quello che mi serve per casa comprandola da rete, a fine anno conguaglio).

Questo è quello che sò io ..... poi "alzo le mani" :D ..... direi che un professionista (serio) sarà sicuramente più preciso e puntale.

Ciao :), Gianluca
 
Gianluca, guarda che lo stato e l'enel, vogliono continuare a gestire la distribuzione, se no come fanno a guadagnare sulle ns spalle?
Perche' fanno di tutto per non far conoscere le alternative, o nell'era postnucleare per appropriarsi del sole, del vento?
Se finisce la distribuzione in tanti sono fottuti.
 
Per lo stato italiano (scritto volontariamente con la s minuscola), sarebbe la rovina se tutti facessero l'autoconsumo con zero investimenti, zero manutenzione, rogne tutte a carico dell'utente e zero importazioni, perchè si basa sul sistema di valutazione della positività e del "benessere" dato dal PIL, dove l'importante è spendere e spandere, del come lo sì fà e con quali conseguenze frega davvero a pochi, soprattutto se si parla delle salme mummifacate che stanno abbarbicate sulle poltrone della dirigenza.
Questo è bene ficcarselo in testa.
Comunque, io sono costantemente aggiornato sull'argomento da circa cinque anni a questa parte e posso garantire (conoscendo le leggi, i decreti, i testi e i disegni proposti, respinti e in fase di valutazione quasi a menadito) che le informazioni riportate da Jason risultano quantomeno moooolto di parte (cioè dategli da persone che avevano interesse nel fargli percorrere una determinata via) e inesatte su molti punti.
Per farla breve, molte delle condizioni di cui ci rende partecipi potrebbero anche essere vere, ma resterebbero sempre e comunque in relazione a eventuali clausole contrattuali stipulate con l'ente ENEL e/o gestori affini.
Il punto è che, con la grave ed evidente mancanza di un reale piano energetico nazionale e le amministrazioni regionali e comunali che dispongono di una discreta libertà decisionale in merito all'argomento, sebbene l'attuale panorama legislativo sia molto diversificato sul territorio nazionale, la presenza di alcuni punti fermi comuni a tutti è certa.
Sarebbe bene che ogni cittadino possa essere messo a conoscenza di questi "punti fermi", cosa che invece le amministrazioni pubbliche tendono se non a nascondere, quantomeno a rendere confusa nei confronti dell'utente "medio".
Quindi, al di là delle fermorestanti e varie caratteristiche tecniche degli impianti (riportate nelle normative cogenti e non) e delle varie situazioni di permissività proprie e caratteristiche di ogni luogo descritte nei piani regolatori generali e nei regolamenti edilizi comunali, ci sono "questi punti fermi" che valgono per tutti e sono dei veri e propri diritti ovvero:

-la possibilità di abitare in una casa completamente priva di allacci a impianti elettrici, idrici, e ancora meno di riscaldamento o climatizzazione.
Infatti, faccio notare che il certificato di abitabilità/agibilità viene rilasciato in base ai parametri riscontrati nei rapporti planovolumetrici che si hanno nei vani a seconda della destinazione d'utilizzo per cui andranno accatastati.
Notare anche che il fatto che chi non paga le bollette, viene estromesso dall'erogazione dei servizi e non per questo l'abitazione diventa legalmente inagibile/inabitabile.

-la possibilità di avere gli impianti che si desidera purchè rispondano ai requesiti tecnici (omologazioni Cee) imposti dalle normative in vigore.
Per esempio, tutti possono mettere le stufette con la bombola a gas dentro la loro casa per riscaldarla, per quanto poco salubre e oneroso possa essere, idem con le cucine a bombola.
Tutti possono avere acqua estratta dal proprio pozzo con pompe alimentate dai propri pannelli fotovoltaici o dalle eliche del proprio impianto eolico domestico.
Tutti possono NON collegarsi alla fogna se dimostrano di avere una fossa settica o un impianto di fitodepurazione a norma.
Gli impianti elettrici per le abitazioni sotto i mille mq,non devono neanche essere dichiarati all'ufficio tecnico del proprio comune, basta la garanzia dell'installatore sulla realizzazione ad arte. Quindi l'impianto elettrico può essere di ogni tipo purchè, ripeto, risponda ai requisiti normativi e dunque sia sicuro per tutti e non generi nessun pericolo o disturbo (per esempio inqunamento elettromagnetico).
Questo discorso vale anche per l'utilizzo del solare termico (chi mai potrebbe contestarci il fatto che riscaldiamo l'acqua da usare in un tubo di gomma nera?bene, un pannello a condensazione realizzato a norma è altrettanto incontestabile) e della geotermia e sono nozioni che, per chi sta sulle poltrone, fa comodo che non siano divulgate.

Scusate se mi sono dilungato troppo ma, ritengo giusto dire le cose come stanno. Soprattutto per combattere l'azione di un governo che fa i comodi di pochi privilegiati a discapito del resto dei cittadini, ritenuti utili solo per essere spremuti vita natural durante e presi in giro con informazioni scorrette e poco chiare fino a renderli incerti su tutto, passivi e inoffensivi grazie al metodo dello sfinimento.

 
Ultima modifica:
Sulle tipologie di gestione del conto energia potete vedere una semplice animazione sul sito dell'ENI Power Enipower - Attività Fotovoltaiche - Celle

ENI Power è del gruppo ENI ...... per cui non è proprio una "piccola realtà" e le tipologie espresse nel mio post di prima rispecchiano quanto da loro indicato. Intendiamoci non è per dire che "io" ho ragione è solo per dire che il mio non era proprio un "sentito dire" quello che ho riportato ....... Non è polemica la mia ...... è solo una precisazione, non ho intenzione di dichiarare guerra a nessuno per cui se i miei toni possono sembrare offensivi mi scuso in anticipo.

Comunque, per me, il problema di fondo del solare, come l'eolico, non è che NON SI CONOSCA, che ci sia qualche interesse a non farlo o che ci sia un qualche modo per farlo meglio di come si fà normalmente oggi ...... il problema di fondo E' CHE COSTA, necessita di un investimento non proprio indifferente e, a prescindere dalle problematiche legislative o di autorizzazioni, non è alla portata di tutti, certo è un investimento fruttifero (considerdando solo il lato del vil denaro) ma prima ci vogliono i soldi e poi, con il tempo, con una certa calma, ti ritornano indietro.

Vagabondo ha scritto:
Tutti possono avere acqua estratta dal proprio pozzo con pompe alimentate dai propri pannelli fotovoltaici o dalle eliche del proprio impianto eolico domestico.
Non è proprio così il comune può obbligarti ad allacciarti alla rete idrica (ragione di salute pubblica) anche in presenza di un pozzo privato di acqua potabile (ricordo che l'acqua "naturale" è sempre di proprietà del demanio a prescindere da dove si trova). Ovviamente se il pozzo è di acqua potabile e non ci sono vincoli (vedi frase prima) uno può usare quello che vuole per far muovere le pompe d'estrazione (anche i muscoli).

Vagabondo ha scritto:
la possibilità di abitare in una casa completamente priva di allacci a impianti elettrici, idrici, e ancora meno di riscaldamento o climatizzazione. Infatti, faccio notare che il certificato di abitabilità/agibilità viene rilasciato in base ai parametri riscontrati nei rapporti planovolumetrici che si hanno nei vani a seconda della destinazione d'utilizzo per cui andranno accatastati.
..... anche perchè prima ti danno l'abitabilità e poi puoi fare gli allacci ..... e non il contrario ;)

Ciao :), Gianluca
 
Non è proprio così il comune può obbligarti ad allacciarti alla rete idrica (ragione di salute pubblica) anche in presenza di un pozzo privato di acqua potabile (ricordo che l'acqua "naturale" è sempre di proprietà del demanio a prescindere da dove si trova). Ovviamente se il pozzo è di acqua potabile e non ci sono vincoli (vedi frase prima) uno può usare quello che vuole per far muovere le pompe d'estrazione (anche i muscoli).

No, perdonami ma tu parli di casi che eludono la mia premessa, ovvero che la possibilità di avere gli impianti che si desidera esiste purchè rispondano ai requesiti tecnici (omologazioni Cee) imposti dalle normative in vigore.
Direi che il rispetto, tra le altre, delle normative igienico sanitarie sia basilare e scontato. In ogni caso, l' amministrazione può impedirti di installare applicazioni fuori norma, ma non può obbligarti ad allacciarti al servizio pubblico o gestito da enti appaltanti che sia.
La proprietà dell'acqua è una cosa, l'usufrutto è acquisito un'altra.
I vincoli di qualsivoglia natura, se presenti, sono contenuti e descritti o nel PRG o nel RE, come ho scritto.
 
No, perdonami ma tu parli di casi che eludono la mia premessa, ovvero che la possibilità di avere gli impianti che si desidera esiste purchè rispondano ai requesiti tecnici (omologazioni Cee) imposti dalle normative in vigore.
Direi che il rispetto, tra le altre, delle normative igienico sanitarie sia basilare e scontato. In ogni caso, l' amministrazione può impedirti di installare applicazioni fuori norma, ma non può obbligarti ad allacciarti al servizio pubblico o gestito da enti appaltanti che sia.
La proprietà dell'acqua è una cosa, l'usufrutto è acquisito un'altra.
I vincoli di qualsivoglia natura, se presenti, sono contenuti e descritti o nel PRG o nel RE, come ho scritto.
Tu per installare un pozzo devi ottenere l'autorizzazione al EMUNGIMENTO di acqua sotterranea (che non è tua), per ottenere l'autorizzazione devono esserci dei presupposti, primo fra tutti che il comune lo preveda perchè se non lo prevede non c'è santo che tenga ..... per cui non è un diritto ma una concessione. Poi come realizzi l'impianto di estrazione è una cosa che viene dopo.

In altre parole anche se tu fai un pozzo con tutti i crismi del caso non è automatico ottenere l'autorizzazione al suo uso ai fini domestici.

In alcune zone della provincia di Mantova è stato riscontrato un tasso di arsenico superiore a quanto previsto dall'unione europea. Non in tutto il territorio ma in una certa porzione. Il risultato qual'è stato ? ...... l'obbligo indiscriminato di allacciarsi alla rete idrica pubblica, ovviamente dove disponibile, e questo a prescindere dal fatto che l'acqua emunta sia effettivamente fuori dai parametri previsti dalla U.E.
Dove non arriva la rete idrica pubblica i comuni hanno obbligato, o quanto meno una buona parte, a far fare le analisi del caso (in forma periodica) e se risultano fuori norma imposto l'installazione di un abbattitore ..... pena la revoca all'autorizzazione di emungimento.

Ciao :), Gianluca
 
Ti rispondo un pò velocemente e poi scappo, Gianluca.

Quando scrivi che "per installare un pozzo devi ottenere l'autorizzazione al EMUNGIMENTO di acqua sotterranea (che non è tua), per ottenere l'autorizzazione devono esserci dei presupposti, primo fra tutti che il comune lo preveda perchè se non lo prevede non c'è santo che tenga ..... per cui non è un diritto ma una concessione. Poi come realizzi l'impianto di estrazione è una cosa che viene dopo" E' verissimo, non ho mai affermato il contrario.

Anche quando scrivi che "in altre parole anche se tu fai un pozzo con tutti i crismi del caso non è automatico ottenere l'autorizzazione al suo uso ai fini domestici" è vero, ma esistono anche altri fini per cui l'acqua non deve potabile, non solo quelli domestici.

Su questi fatti che riporti:
"In alcune zone della provincia di Mantova è stato riscontrato un tasso di arsenico superiore a quanto previsto dall'unione europea. Non in tutto il territorio ma in una certa porzione. Il risultato qual'è stato ? ...... l'obbligo indiscriminato di allacciarsi alla rete idrica pubblica, ovviamente dove disponibile, e questo a prescindere dal fatto che l'acqua emunta sia effettivamente fuori dai parametri previsti dalla U.E.
Dove non arriva la rete idrica pubblica i comuni hanno obbligato, o quanto meno una buona parte, a far fare le analisi del caso (in forma periodica) e se risultano fuori norma imposto l'installazione di un abbattitore ..... pena la revoca all'autorizzazione di emungimento."

Quel risultato che definisci un obbligo, in realtà non è un obbligo ma una scelta dei cittadini.
Io avrei scelto di aproviggionarmi periodicamente in maniera privata di acque con provenienza diversa (vale anche la brocca riempita alla fonte e portata sulla nuca :D) e nessuno avrebbe potuto impedirmelo.
Invece, l'obbligo da parte dei comuni a fare i controlli periodici sulle acque demaniali da parte di chi le emunge, è legittimo poichè serve a monitorare le condizioni generali e ad accertarsi che nulla sia fuori norma, compresi i quantitativi min e max di metalli pesanti presenti in ppm nell'acqua, per tutelare l'interesse generale.

Riguardo l'altro tuo intervento (questo:"ENI Power è del gruppo ENI ...... per cui non è proprio una "piccola realtà" e le tipologie espresse nel mio post di prima rispecchiano quanto da loro indicato. Intendiamoci non è per dire che "io" ho ragione è solo per dire che il mio non era proprio un "sentito dire" quello che ho riportato ....... Non è polemica la mia ...... è solo una precisazione, non ho intenzione di dichiarare guerra a nessuno per cui se i miei toni possono sembrare offensivi mi scuso in anticipo.
Comunque, per me, il problema di fondo del solare, come l'eolico, non è che NON SI CONOSCA, che ci sia qualche interesse a non farlo o che ci sia un qualche modo per farlo meglio di come si fà normalmente oggi ...... il problema di fondo E' CHE COSTA, necessita di un investimento non proprio indifferente e, a prescindere dalle problematiche legislative o di autorizzazioni, non è alla portata di tutti, certo è un investimento fruttifero (considerdando solo il lato del vil denaro) ma prima ci vogliono i soldi e poi, con il tempo, con una certa calma, ti ritornano indietro") mi trovi d'accordo su tutto, tranne che quando scrivi che non è che siano tecnologie che non si conoscono. Perchè basta leggere gli interventi su questa discussione per capire che in troppi (e non per colpa loro, di solito) hanno solo un'idea vaga e spesso errata dello stato delle cose e delle reali potenzialità di queste tecnologie.
Comunque, non c'è bisogno che ti scusi, non sembri assolutamente offensivo, anzi!
Ora vado
:)
 
Su questi fatti che riporti:
"In alcune zone della provincia di Mantova è stato riscontrato un tasso di arsenico superiore a quanto previsto dall'unione europea. Non in tutto il territorio ma in una certa porzione. Il risultato qual'è stato ? ...... l'obbligo indiscriminato di allacciarsi alla rete idrica pubblica, ovviamente dove disponibile, e questo a prescindere dal fatto che l'acqua emunta sia effettivamente fuori dai parametri previsti dalla U.E.
Dove non arriva la rete idrica pubblica i comuni hanno obbligato, o quanto meno una buona parte, a far fare le analisi del caso (in forma periodica) e se risultano fuori norma imposto l'installazione di un abbattitore ..... pena la revoca all'autorizzazione di emungimento."

Quel risultato che definisci un obbligo, in realtà non è un obbligo ma una scelta dei cittadini.
Io avrei scelto di aproviggionarmi periodicamente in maniera privata di acque con provenienza diversa (vale anche la brocca riempita alla fonte e portata sulla nuca :D) e nessuno avrebbe potuto impedirmelo.
Indubbiamente nessuno ti obbliga che se vuoi bere dell'acqua devi per forza bere quella che arriva dal comune ...... ci mancherebbe :D ..... però se vuoi bere, o usare, l'acqua pubblica senza dover andare a prenderla alla fontanella (sempre che ci sia) devi, con ordinanza del sindaco (per cui un obbligo), adeguarti ed attaccarti all'acquedotto; anche perchè il problema di fondo non è tanto quella da bere (parliamo poi di 2 litri a cranio ........) ma quella che usi per cucinare, lavare e lavarti ...... fare queste cose andando ogni volta alla fontanella vuol dire ..... non lavarsi !!!! o quanto meno come concepisco "io" di lavarmi (adoro il bagno, odio la doccia) ;)

Ciao :), Gianluca
 
(adoro il bagno, odio la doccia) ;)

:rofl:Esagerato!!
Comunque, ripeto che attaccarsi all'acquedotto comunale è una scelta che semplicemente impone di seguire un certo iter, non un obbligo per i cittadini.
Sul fatto che in molti casi risulti essere l'unica opzione fattibile a livello
logistico oppure la più conosciuta, facile e comoda praticata dalla maggior parte della gente è un altro discorso, ma visto che siamo già abbondantemente OT, non mi pare il caso di discuterne in questa sede.
Posso dirti però che, nel 90% del territorio e dei contesti edilizi avresti anche altre opzioni altre a quella di non lavarti.
Per esempio, con una consulenza ingegneristica un progettista esperto potrebbe farti venire a conoscenza di tante alternative, prima fra tutte la possibilità di installare (secondo norma) una cisterna o un deposito (omologati) in adeguate posizioni (previste dalle leggi) adatte alle tue esigenze e alla morfologia dell'edificio, tenendo conto del fabbisogno di acqua procapite della tua famiglia e poi, potrebbe spiegarti come e con quali sostanze poter garantire la salubrità dell'acqua conservata oltre che consigliarti come stipulare un contratto di approviggionamento idrico periodico con consorzi e aziende per mezzo di autocisterne ed elettropompe. Potresti sorprenderti di come risulterebbe economicamente più conveniente rispetto al sistema più comunemente usato. Pagheresti molto meno l'acqua, non dovresti più pagare il pizzo alle aziende appaltatrici che gestiscono malamente gli acquedotti comunali, che sono un colabrodo che disperde mediamente il 30% delle acque (pagate in ogni caso gli utenti), non avresti l'acqua disponibile solo a orari cadenzati, col colore della ruggine e che sa di cloro.
Insomma, tutto questo per dire che la gestione pubblica è ottimale quando si programma e si applica con criterio e onestà.
Quando tutto ciò viene meno, risulta conveniente fare da se e, come molti sanno, chi fa per se fa per tre (certo, in questo modo bisogna disporre del capitale iniziale ma poi il resto è in discesa e si arriva a guadagnare ma, nell'altro modo, si spende mediamente all'inizio per poi restare succubi delle decisioni altrui per anni e anni, spesso vite intere e, se si decidesse di cambiare strada, il capitale iniziale richiesto sarebbe, conseguentemente alle varianti, maggiore rispetto a quello di cui sopra).
 
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:si:
Bel link Andrea, il collega Battisti ha esplicato l'argomento in maniera davvero imparziale e comprensibile anche per i più profani.
Vorrei mettere in evidenza, per chi è intenzionato ad installere un generatore eolico, ciò che ho già accennato e che viene trattato ampiamente al punto 10 del link da Battisti: a meno che non si sia estremamente competenti, è necessario affidarsi a un progettista (ingegnere o architetto) esperto affinchè dimensioni il progetto tenendo conto di tutte le variabili del caso, soprattutto di quelle basilari come gli andamenti statistici rilevati negli ultimi anni da rapportare ai rilievi mirati ottenuti in loco relativi all'influenza dei venti, che possono variare non di poco e compromettere l'intera calibratura del sistema portando conseguenze negative su tutti i fronti.
:)
 
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