Sì, pienamente d'accordo, ma il senso del mio messaggio era che il bravo Mercanti all'epoca non ha sicuramente pensato di diventare il G. W. Sears dei trapper (o scout) italiani (il bushcraft era di gran lunga ancora lontano e c'era solo un certo signor Palkiewicz che ogni tanto faceva qualcosa del genere), ma semplicemente ha seguito un suo filone letterario e storico particolare.
E questo filone era in linea con le attività scoutistiche in Italia (non a caso, essendo il Mercanti uno scout), sia come epoca che come progetti educativi. Oggi è sicuramente obsoleto per chi vuole vivere off the grid, ma rimane un testo sacro per chi invece segue il filone "storico/vintage", a livello quasi da reenactement, per capirci. Cosa che per questo attrae infatti ancora molto il mondo scout.
Ho di lui anche alcuni bellissimi libri illustrati sulle tecniche invernali nonchè pionieristiche, e non ultimi i libri straordinari sugli indiani del nord America.
Ecco, il Mercanti ha "disegnato" un filone culturale e storico, che oggi è difficilmente "aggiornabile".
E non si può, a mio modesto parere, trattare le sue opere come quelle p.e. di Canterbury, che giustamente dopo un pò di tempo potrebbero avere bisogno di una giusta e dedicata revisione.