- Parchi del Lazio
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- Monti Lepini
Data: 08/09/2013
Regione e provincia: Lazio, Roma
Località di partenza: Pian delle Faggeta (Carpineto Romano)
Località di arrivo: Vetta del Perrone del Corvo
Tempo di percorrenza: andata 1h20m, ritorno 2h20m (abbiamo percorso tutta la cresta del Perrone in direzione sud)
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: sentieri inesistenti da crearsi su terreni ripidi e franosi attraverso vegetazione molto fitta (rovi, cespugli spinosi e non, alberi, rami secchi, tronchi)
Segnaletica: nessuna, ovviamente. Vi e' un bollino rosso in corrispondenza dell'alta via dei Lepini, a circa quota 950metri, ma trattasi di percorso abbandonato a se' stesso
Dislivello in salita: 155m (sarebbero pochi, ma percorsi su quel terreno in quelle condizioni si fanno sentire..
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 1035m
Accesso stradale: da Carpineto Romano si sale per la strada che porta al Pian delle Faggeta (880m)
Avevo gia' steso una recensione su questa cima minore e poco conosciuta dei Lepini, ma impervia e soprattutto non segnata da alcun tipo di sentiero http://www.avventurosamente.it/vb/161-lazio/22246-wild-lepini-avventura-al-perrone-del-corvo.html
La volta scorsa ero andato da solo in avanscoperta, raggiungendo solamente l'anticima piu' meridionale (quella piu' a destra, guardando da Pian delle Faggeta), non senza fatica e tribolazioni.
Stavolta, dopo aver coinvolto Dario (Dariozzolo nel forum) in questo mio progetto, abbiamo provato a salire da un'altra parte e abbiamo raggiunto lo scopo
Sapevo che pochi in precedenza avevano mai raggiunto tale cima..un certo Fabio era fra questi, confermandomi che non esistesse alcun sentiero di salita..quindi abbiamo deciso di crearci il nostro, che poi si e' rivelato abbastanza logico e rapido, almeno per la salita.
Abbiamo parcheggiato l'auto a Pian delle Faggeta. Esattamente venendo da Carpineto, 300 metri prima del parcheggio "ufficiale", si svolta sulla sinistra su una strada sterrata che conduce ad uno slargo sotto ad una formazione rocciosa. Si continua a percorrere a piedi la sterrata in direzione del Perrone e si abbandona il percorso prima che questo scenda di quota sulla sinistra.
Ci si trova quindi in linea d'aria di fronte, leggermente a sinistra, rispetto alla quota piu' bassa della cresta, esattamente fra un recinto sulla destra e una collinetta impervia e rocciosa sulla sinistra.
Si comincia quindi a salire senza sentiero fra la roccia a sinistra e lo steccato sulla destra, cercando di avvicinarsi alla base della parete dove la cresta raggiunge l'altitudine minima. La salita, come gia' menzionato, avviene su terreno abbastanza malagevole, franoso, ripido..con cespugli e tronchi e rovi alternati a roccette e sassi instabili..si guadagna quota metro metro metro, cercando di volta in volta passaggi fra la vegetazione, facendo a volte zig-zag ma comunque mantenendo sempre la direzione est, che conduce alla cresta.
Dopo circa un'ora di scomoda salita si raggiunge finalmente la cresta (quota 1020m circa)!! a sinistra vi e' l'anticima piu' settentrionale (1013m), davanti si vede la Cona di Selvapiana ed il Malaina, sulla destra invece si vede la vetta del Perrone, separata pero' da alcuni tratti di roccia che e' meglio aggirare sulla sinistra (a destra vi sono tratti strapiombanti), scendendo leggermente di quota lungo l'altrettanto ripido e scosceso versante che da verso la SP Carpinetana.
Il tratto che separa la parte piu' bassa della cresta dalla vetta e' comunque altrettanto scomodo e da "inventare".
Raggiunta finalmente la vetta si gode uno stupendo panorama sul Semprevisa, Capreo, Pian delle Faggeta da una parte e sul versante del Malaina dall'altra.
Per il ritorno abbiamo scelto di percorrere la cresta in direzione sud, sino a raggiungere la sella a quota 961m dove passa l'alta via dei Lepini. Il percorso e' stato di due volte piu' lungo dell'andata in quanto rocce alternate a cespugli e rovi rallentavano la marcia costringendo a cercare ogni volta un modo meno doloroso per passare
Insomma, agli avventurosi consiglio veramente questa cima sconosciuta ai piu', raggiunta forse da non piu' di una decina di persone in tutto..
Regione e provincia: Lazio, Roma
Località di partenza: Pian delle Faggeta (Carpineto Romano)
Località di arrivo: Vetta del Perrone del Corvo
Tempo di percorrenza: andata 1h20m, ritorno 2h20m (abbiamo percorso tutta la cresta del Perrone in direzione sud)
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: sentieri inesistenti da crearsi su terreni ripidi e franosi attraverso vegetazione molto fitta (rovi, cespugli spinosi e non, alberi, rami secchi, tronchi)
Segnaletica: nessuna, ovviamente. Vi e' un bollino rosso in corrispondenza dell'alta via dei Lepini, a circa quota 950metri, ma trattasi di percorso abbandonato a se' stesso
Dislivello in salita: 155m (sarebbero pochi, ma percorsi su quel terreno in quelle condizioni si fanno sentire..
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 1035m
Accesso stradale: da Carpineto Romano si sale per la strada che porta al Pian delle Faggeta (880m)
Avevo gia' steso una recensione su questa cima minore e poco conosciuta dei Lepini, ma impervia e soprattutto non segnata da alcun tipo di sentiero http://www.avventurosamente.it/vb/161-lazio/22246-wild-lepini-avventura-al-perrone-del-corvo.html
La volta scorsa ero andato da solo in avanscoperta, raggiungendo solamente l'anticima piu' meridionale (quella piu' a destra, guardando da Pian delle Faggeta), non senza fatica e tribolazioni.
Stavolta, dopo aver coinvolto Dario (Dariozzolo nel forum) in questo mio progetto, abbiamo provato a salire da un'altra parte e abbiamo raggiunto lo scopo
Sapevo che pochi in precedenza avevano mai raggiunto tale cima..un certo Fabio era fra questi, confermandomi che non esistesse alcun sentiero di salita..quindi abbiamo deciso di crearci il nostro, che poi si e' rivelato abbastanza logico e rapido, almeno per la salita.
Abbiamo parcheggiato l'auto a Pian delle Faggeta. Esattamente venendo da Carpineto, 300 metri prima del parcheggio "ufficiale", si svolta sulla sinistra su una strada sterrata che conduce ad uno slargo sotto ad una formazione rocciosa. Si continua a percorrere a piedi la sterrata in direzione del Perrone e si abbandona il percorso prima che questo scenda di quota sulla sinistra.
Ci si trova quindi in linea d'aria di fronte, leggermente a sinistra, rispetto alla quota piu' bassa della cresta, esattamente fra un recinto sulla destra e una collinetta impervia e rocciosa sulla sinistra.
Si comincia quindi a salire senza sentiero fra la roccia a sinistra e lo steccato sulla destra, cercando di avvicinarsi alla base della parete dove la cresta raggiunge l'altitudine minima. La salita, come gia' menzionato, avviene su terreno abbastanza malagevole, franoso, ripido..con cespugli e tronchi e rovi alternati a roccette e sassi instabili..si guadagna quota metro metro metro, cercando di volta in volta passaggi fra la vegetazione, facendo a volte zig-zag ma comunque mantenendo sempre la direzione est, che conduce alla cresta.
Dopo circa un'ora di scomoda salita si raggiunge finalmente la cresta (quota 1020m circa)!! a sinistra vi e' l'anticima piu' settentrionale (1013m), davanti si vede la Cona di Selvapiana ed il Malaina, sulla destra invece si vede la vetta del Perrone, separata pero' da alcuni tratti di roccia che e' meglio aggirare sulla sinistra (a destra vi sono tratti strapiombanti), scendendo leggermente di quota lungo l'altrettanto ripido e scosceso versante che da verso la SP Carpinetana.
Il tratto che separa la parte piu' bassa della cresta dalla vetta e' comunque altrettanto scomodo e da "inventare".
Raggiunta finalmente la vetta si gode uno stupendo panorama sul Semprevisa, Capreo, Pian delle Faggeta da una parte e sul versante del Malaina dall'altra.
Per il ritorno abbiamo scelto di percorrere la cresta in direzione sud, sino a raggiungere la sella a quota 961m dove passa l'alta via dei Lepini. Il percorso e' stato di due volte piu' lungo dell'andata in quanto rocce alternate a cespugli e rovi rallentavano la marcia costringendo a cercare ogni volta un modo meno doloroso per passare
Insomma, agli avventurosi consiglio veramente questa cima sconosciuta ai piu', raggiunta forse da non piu' di una decina di persone in tutto..
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