Ciao a tutti/e,
sono nuovo in questo forum, che ho trovato cercando risposte al mio pensiero fisso: il cambio vita. Vorrei darvi un po' di contesto per poi chiedervi opinioni, consigli e quant'altro possa aiutarmi a prendere una decisione ben ponderata.
Sono un marchigiano di 34 anni e nel 2018 ho deciso di accettare un'offerta lavorativa a Bologna, dove vivo da allora. Nel 2021 ho acquistato un appartamento su cui pago un mutuo (ho avuto la gran fortuna di beccare il periodo dei tassi al minimo storico!). Da 4 anni ho un compagno di 40, anche lui delle mie parti, che dopo aver perso lavoro durante la crisi del Covid, ha scelto di raggiungermi a Bologna, dove ha trovato lavoro.
Ma veniamo al sodo. Siamo entrambi amanti della natura, la vita di città non ci soddisfa appieno e soprattutto vediamo il nostro futuro non qui a Bologna, ma nei nostri luoghi d'origine, infatti torniamo "a casa", dalle nostre famiglie, 1 o 2 volte al mese (con gli ovvi costi di spostamento che ne conseguono). Inoltre, io mi sono completamente innamorato del borgo di origine del mio compagno, della sua piccola comunità, delle amicizie che si sono create in questi anni, della natura rigogliosa da cui è circondato, senza per forza rinunciare a tutto il resto (in mezz'ora si arriva a Gubbio, al mare di Fano e, non da ultimo, a casa dei miei).
Abbiamo anche adocchiato una casa da sogno, che al momento non è in vendita ma potrebbe diventarlo relativamente presto. E se non sarà quella, ci sono comunque altre soluzioni che possiamo valutare all'interno del borgo.
Insomma, le intenzioni di cambiare ci sono tutte e nel frattempo ho messo in atto il mio "piano d'azione". Infatti, alla fine del 2023 ho lasciato il mio lavoro d'ufficio, che ormai stavo odiando, e ho deciso di aprire partita IVA per fare un lavoro che mi piace molto di più, ma soprattutto un lavoro che posso fare ovunque ci sia una connessione Internet, pur con tutte le incertezze della libera professione.
Discorso diverso per il mio compagno, che invece lavora in un magazzino e quindi si troverebbe a dover cercare un altro impiego in una zona non particolarmente florida dal punto di vista delle opportunità lavorative.
Facendo un bilancio dei pro e dei contro rispetto a questo cambio vita, sento che i pro siano predominanti (o forse me ne voglio convincere):
Oltre a tutto questo, dovrò anche valutare che cosa fare dell'appartamento di mia proprietà. Sono disposto a venderlo, visto che ha acquisito valore e potrebbe fruttarmi una liquidità immediata di circa 70-80 mila euro che potrei investire nel nuovo progetto immobiliare. Ma i miei mi dicono che è una pazzia, perché se va male (magari il lavoro non va, la mia relazione può finire, ecc. ecc.) non potrò più tornare indietro, quindi piuttosto dovrei mettere l'appartamento in affitto per avere un reddito passivo (anche se limitato, considerando il mutuo da coprire, IMU, tasse e le varie spese di manutenzione necessarie nel tempo).
In conclusione, sto cercando di valutare tutti i fattori. Tutti i "se" e tutti i "ma". Se dovessi seguire le regole e le aspettative imposte dalla società, dovrei starmene qui in città, sfruttarne tutte le opportunità e magari comprami la casa di campagna per la vecchiaia. Ma io non ho nessuna voglia di aspettare, anche perché chissà se ci arriverò alla vecchiaia e non voglio di certo guardarmi alle spalle e avere il rimpianto di non aver seguito il mio istinto.
Scusate per questo papiro, ma volevo mettere in campo tutte le variabili possibili. Ora chiedo a voi… che cosa fareste al posto mio? O che cosa NON fareste? Ci sono altri fattori che mi sto dimenticando? Avete esperienze simili?
Grazie!
Stefano
sono nuovo in questo forum, che ho trovato cercando risposte al mio pensiero fisso: il cambio vita. Vorrei darvi un po' di contesto per poi chiedervi opinioni, consigli e quant'altro possa aiutarmi a prendere una decisione ben ponderata.
Sono un marchigiano di 34 anni e nel 2018 ho deciso di accettare un'offerta lavorativa a Bologna, dove vivo da allora. Nel 2021 ho acquistato un appartamento su cui pago un mutuo (ho avuto la gran fortuna di beccare il periodo dei tassi al minimo storico!). Da 4 anni ho un compagno di 40, anche lui delle mie parti, che dopo aver perso lavoro durante la crisi del Covid, ha scelto di raggiungermi a Bologna, dove ha trovato lavoro.
Ma veniamo al sodo. Siamo entrambi amanti della natura, la vita di città non ci soddisfa appieno e soprattutto vediamo il nostro futuro non qui a Bologna, ma nei nostri luoghi d'origine, infatti torniamo "a casa", dalle nostre famiglie, 1 o 2 volte al mese (con gli ovvi costi di spostamento che ne conseguono). Inoltre, io mi sono completamente innamorato del borgo di origine del mio compagno, della sua piccola comunità, delle amicizie che si sono create in questi anni, della natura rigogliosa da cui è circondato, senza per forza rinunciare a tutto il resto (in mezz'ora si arriva a Gubbio, al mare di Fano e, non da ultimo, a casa dei miei).
Abbiamo anche adocchiato una casa da sogno, che al momento non è in vendita ma potrebbe diventarlo relativamente presto. E se non sarà quella, ci sono comunque altre soluzioni che possiamo valutare all'interno del borgo.
Insomma, le intenzioni di cambiare ci sono tutte e nel frattempo ho messo in atto il mio "piano d'azione". Infatti, alla fine del 2023 ho lasciato il mio lavoro d'ufficio, che ormai stavo odiando, e ho deciso di aprire partita IVA per fare un lavoro che mi piace molto di più, ma soprattutto un lavoro che posso fare ovunque ci sia una connessione Internet, pur con tutte le incertezze della libera professione.
Discorso diverso per il mio compagno, che invece lavora in un magazzino e quindi si troverebbe a dover cercare un altro impiego in una zona non particolarmente florida dal punto di vista delle opportunità lavorative.
Facendo un bilancio dei pro e dei contro rispetto a questo cambio vita, sento che i pro siano predominanti (o forse me ne voglio convincere):
PRO | CONTRO |
Contatto con la natura, aria pulita, poco traffico | Opportunità lavorative |
Possibilità di avere più spazio (casa, giardino) | Servizi più carenti |
Famiglia più vicina (i nostri genitori stanno diventando grandicelli) | E se va male? Più difficile tornare indietro |
Senso di comunità, amicizie | |
Costo della vita più basso |
Oltre a tutto questo, dovrò anche valutare che cosa fare dell'appartamento di mia proprietà. Sono disposto a venderlo, visto che ha acquisito valore e potrebbe fruttarmi una liquidità immediata di circa 70-80 mila euro che potrei investire nel nuovo progetto immobiliare. Ma i miei mi dicono che è una pazzia, perché se va male (magari il lavoro non va, la mia relazione può finire, ecc. ecc.) non potrò più tornare indietro, quindi piuttosto dovrei mettere l'appartamento in affitto per avere un reddito passivo (anche se limitato, considerando il mutuo da coprire, IMU, tasse e le varie spese di manutenzione necessarie nel tempo).
In conclusione, sto cercando di valutare tutti i fattori. Tutti i "se" e tutti i "ma". Se dovessi seguire le regole e le aspettative imposte dalla società, dovrei starmene qui in città, sfruttarne tutte le opportunità e magari comprami la casa di campagna per la vecchiaia. Ma io non ho nessuna voglia di aspettare, anche perché chissà se ci arriverò alla vecchiaia e non voglio di certo guardarmi alle spalle e avere il rimpianto di non aver seguito il mio istinto.
Scusate per questo papiro, ma volevo mettere in campo tutte le variabili possibili. Ora chiedo a voi… che cosa fareste al posto mio? O che cosa NON fareste? Ci sono altri fattori che mi sto dimenticando? Avete esperienze simili?
Grazie!
Stefano